Informazioni personali

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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

giovedì 28 marzo 2013

Giornata demmerda.

piove e fa un freddo che manco a gennaio e la cosa si mi fa incazzare. perchè è marzo, è pasqua, e a marzo e pasqua le rondini devono fare cru cru, gli uccellini pio pio, il sole deve debolmente scaldare le nostre ossa rotte dall'inverno, ci si mette i giubottini di mezza stagione, le ballerine, i jeans chiari, si pensa alle vacanze. Ma non è questo il punto. Il punto è che sono due giorni che il mio collega mi sfida mancandomi ripetutamente di rispetto, lavorativamente parlando, e io somatizzo e non gliene dico quattro perchè lui fa così con tutti e fa incazzare tutti ma nessuno gli dice niente perchè alla fine non è cattivo ma solo un povero pirla e io vorrei evitare di essere la prima che ci litiga, confermando che Micol ha un carattere di merda. in queste situazioni soffro come un cane, quando vorrei sfanculare qualcuno e non lo faccio e quel fanculo mi rimane li, al fondo della gola, non va ne su ne giù, e finisco per ribaltarlo a me stessa. Questa cosa stamattina mi ha fatto andare il cervello in pappa dalla rabbia al punto che non ho fatto praticamente niente se non continuare a riepilogare cosa devo fare senza farlo. e non c'è niente che mi fa incazzare quanto le perdite di tempo, le giornate incuncludenti. Il venerdì di ferie è stato una misera illusione, domani siamo tutti qui a guardar la pioggia dalla finestra. Mi è venuto in mente che forse dovrei prepare un'e-mail con ovetti di pasqua allegati da mandare ai clienti, ci ho pensato quando il collega più furbo di tutti che si è preso oggi e domani di ferie, ieri è venuto a salutarmi e mi ha baciato dicendo qualcosa tipo "buone feste" ...ma che feste? cazzo, pasqua è una festa e ci si bacia pure. orrore. disfuzioni mnemoniche di un atea. Non so se la farò questa benedetta e-mail tanto i miei clienti sono stranieri e non sono mica tutti cristiani, e considerando che oggi mi scoccia pure fare una rotazione di 30 gradi per scolare la sigaretta nel portacenere e la lascierei cadere sulla tastiera, non so quanto festosa potrebbe essere.
L'anno scorso in questi giorni credevamo che la spiacevole questione di salute di mio padre fosse giunta al termine. era in ospedale ma pensavo, ora mi chiedo come, che a breve si sarebbe risolto tutto. in realtà il peggio doveva ancora venire ma per il giorno di pasqua lo lasciarono venire a casa e ricordo di essere andata la mattina di pasqua a prenderlo tutta contenta per poi recarmi a casa di miaziadeficente dove si faceva una grigliata che Ego e l'Ignorante preparavano dal mattino. Una pasqua strana, perchè non c'erano i miei, perchè mangiavamo ognuno per i cavoli suoi e in momenti diversi dato che la carne arrivava cotta in piccole quantità. Avevo un vestitino leggerissimo senza calze con un golfino sopra e gli stivali primaverili. un po' freddo lo avevo ma in casa stavo benissimo, se lo facessi domenica mi prenderei una broncostroncopolmonite fulminante. Questa pasqua sarà diversa, a casa di miacuginadeficente con solo mia nonna e i miei perchè miaziadeficente quest'anno si è comprata la casa al mare - nel paese dove la vorrei io, bastarda - e quindi andrà lì per fare gli ultimi lavoretti (magari non ci va davvero ma pur di ricordarci che il vecchio bacucco con cui sta le ha comprato l'appartamento vista mare verdastro ligure potrebbe passarsi la pasqua da sola) e mio ziodeficente single è in qualcheposto con qualchetipa. Sarà una bella pasqua che un giorno rimpiangerò, l'ennesima pasqua con mio padre con noi e che sta bene. Ci siamo divisi i compiti, mia madre che notoriamente è meglio che non cucini compra, miacuginadeficente fa gli antipasti e io faccio il dolce. E si fa la grigliata, naturalmente, il parentadodeficente sta in fissa con le grigliate. Come ad ogni festa ormai per me e Ego sarà un tour de force... dopo il pranzo con le pance piene e la palpebra calante andremo da miacuginanevrotica e portare le uova ai nipoti maschi, dove ci sarà chiesto di montare autopiste con squali dalla bocca aperta al posto delle gallerie e di mangiare ancora una fetta colomba, un cioccolatino, una fetta di crostata. dopodichè andremo dai miei suoceri e si ricomincerà a mangiare. E lunedì di pasquetta si fa una grigliata, ovviamente, nel bar chiuso di un amico di Ego. ma da martedì sono a dieta, lo giuro.

mercoledì 27 marzo 2013

Mi sono appena tolta due rogne lavorative non indifferenti.

ne rimangono altre ventisette certo, ma voglio comunque festeggiare e lo farò inaugurando la rubrica "A volte cucino". Doverosa premessa: ho sempre ammirato chi tratta argomenti di cucina nel proprio blog e amando cucinare ho sempre pensato che prima o poi mi sarei avvicinata all'argomento anche io, quello che mi bloccava era la paura di cadere nel banale. che senso avrebbe pubblicare la ricetta del brasato al barolo... per esempio? quello standard, orginale, che se lo googli ti vengono fuori circa unmilioneventisettemilatrecentottancinuqe pagine di ricette con la massima variante della bacca di ginepro nel soffritto al posto dell'erba cipollina. tanto vale copiare e incollare da wikipedia. per scrivere di ricette e non avere la solita rubrica da casalinga annoiata bisogna che ci sia qualcosa di diverso, di personalizzato, di speciale, tipo ricette con modifiche personali apportate ma io non mi invento mai niente - non sono un amante del rischio. poi l'illuminazione, magari la ricetta esiste pure ma io non la conosco o comunque non ho realizzato il piatto partendo da quella, nel mio caso specifico... è nata per caso. Le mie ricette quindi arrivano quando dalla nefasta combinazione di  frigo vuoto - fine mese - non ho tempo - troppi avanzi da fare fuori - è finita la bombola (a volte uno di questi, a volte tutti insieme) nasce qualcosa di commestibile e magari anche gradevole. a caso, per sbaglio, o per necessità.
Questa oltre ad essere una premessa vuole essere anche un avvertimento, nel caso in cui qualche temerario avesse la brutta idea di provare ad emulare.

La torta salata che segue posso chiamarla La torta senza bombola. improvvisazione di lunedì sera, i cui protagonisti sono cinque piccoli zucchini lavati, tagliati e posti in pentola pronti ad essere cotti velocemente e semplicemente con un filo d'olio e... bombola finita - quindi portati a cuocere da mia madre che nonsisaperchè ci ha messo dentro due o tre cucchiaiate di passata al pomodoro. Avendo a disposizione solo il forno come elemento di cottura dopo una brevissima sosta davanti al frigo ho preso tutto quello che c'era dentro e ho iniziato a buttare in una terrina insieme ai suddetti zucchini, i seguenti ingredienti: una confezione di crescenza (di cui, non so quanto possa essere rilevante, un quarto è finita sulla tovaglia) un bel pezzo di gorgonzola, tre fette di prosciutto crudo abbandonato fondo frigo spezzettato grossolanamente, un uovo, sale, pepe, parmigiano. ho girato tutto alla rinfusa finchè i formaggi non si sono perfettamente amalgati e rovesciato in una forma di pasta brisèe già pronta dimenticandomi prima di bucherellarne la superfice con una forchetta. cotto a 160 gradi - forno ventilato per venti minuti circa, ma sarebbe stato meglio mezz'ora. me lo ricordo perchè io di solito ci vado giù pesante quando improvviso, dai 200 gradi in su, ma dato Ego non era ancora nemmeno partito dall'ufficio volevo che non fosse pronta troppo in fretta. questo ha fatto si che fosse poi ben cotta ma morbida e non troppo scura, perfetta, nemmeno gonfiata nonostante la mancanza dei famigerati buchini. Nelle torte salate io faccio sempre lo stesso errore: troppa farcia, e dentro mi rimane sempre un poco cruda, infatti rimangiata il giorno dopo e dopo altri dieci minuti di cottura è perfetta. Per i miei gusti, i nostri, è stata davvero la fine del mondo. gustosissima grazie al crudo,il pomodore negli zucchini e il gorgonzola, morbida e non nausea come la classica di zucchini e crescenza che avevo sempre fatto. da non crederci.

Da non crederci anche quest'altra improvvisazione, che potrei chiamare Il prosciutto era in offerta? perchè durante il varicella-time, mia madre nonsisaperchè mi ha portato praticamente un etto di prosciutto cotto tutte le mattine e assicuro che noi non siamo grandi mangiatori di prosciutto cotto. Scartate le facili ipotesi toast - pizza con prosciutto - pasta panna e prosciutto mi sono ricordata che in una puntata Benedetta fece degli involtini di prosciutto, usandoli come involtini di carne.. ovvero arrotolati con dentro qualcosa. Nella Gcucina non ci sono mai formaggi, affettati e pane. il primo perchè io non ne sono un amante e gli altri due perchè comporterebbero una spesa di prodotti freschi e si sa che io la spesa la faccio se ho soldi e tempo e con obbiettivi a lungo termine. per cui quando mi trovo queste cose davanti vado nel panico più totale e finisco per proporli in tavola così come sono (compresi i vari sacchetti in cui sono avvolti). Questa volta invece ho brillantemente utilizzato del groviera e della mozzarella in scadenza tagliandoli a piccoli cubetti, arrotolandoli all'interno delle fette di prosciutto chiuse ad involtino che ho passato nell'uovo e poi nel pan grattato e cotto girandoli spesso in una padella con un po d'olio. Io non friggo mai niente, e non per questioni di alimentazione sana, cosa lo specifico a fare (?), ma per la pigrizia di non prendere l'olio per friggere e usarne quasi l'intero contenuto per poi friggere due minuti e buttarlo tutto nel water che non si dovrebbe fare perchè inquina e che il novanta per cento delle volte mi fa pure la strada dai fornelli al bagno a goccioline. questo per dire che forse fritti sono ancora più buoni. Sono venuti davvero buonissimi, ma buoni buoni buoni. Unica accortezza: mettere poco ripieno in fette spaziose ma comunque piccole, insomma che gli involtini non siano bistecconi ma piccoli innanzitutto perchè sennò si aprono e viene un pastrocchio ma sopratutto perchè il gusto è molto delicato e monocorde, non se ne riescono a mangiare molti. io purtroppo ne ho dovuti buttare parecchi nonostante li abbiamo mangiati due sere (scaldati non sono il massimo....). fatti appunto piccoli magari non più caldissimi e con uno stuzzicadenti possono essere un ottimo stuzzichino/antipasto/aperitivo secondo me... magari accompagnati con la torta di cui sopra tagliata a quadrotti. e poi che nessun mi venga a dire che non sono un genio.

lunedì 25 marzo 2013

Oggi sono rimasta qui in ufficio in pausa pranzo

e ho trangugiato un avanzo di pollo e un pacchetto di cracker (si, carboidrati) in meno di dieci minuti scazzata come quando mi reco a farmi strappare via i baffetti dell'estetista, imprecando mentalmente. perchè mi girano le palle di dover fare quella roba lì, che poi sarebbe nutrirmi, invece di poter continuare a lavorare. Credo di avere raggiunto un certo livello di sfacelo mentale.  Ho costretto il capo ad ascolatarmi fino alla mezza perchè aspettare fino alle due per esporgli due mie idee irrilevanti mi sembrava davvero impossibile. e la parte tragica di tutto questo è che lui mi asseconda se pur riservandomi sguardi spaventati della serie "stai diventando come quella carampana che siede pochi culi distante dal tuo... tra dieci anni avrai una quarantasei e tenterai di coprirlo con tristi loungette nere, un divorzio alle spalle e una povera seinne a casa che chiama mamma tua madre". 
E' finalmente giunta la tanto attesa settimana, la settimana normale, con un normale lunedì che sarà seguito da un normale martedì e via così. e non voglio entrare nel merito di quanto sia incoerente che il mio benessere sia legato al sessanta per cento a quanto è routinaria la mia settimana con tutte le cose che dico di voler fare nella vita e spesso provo anche ad ottenere.
Venerdì non solo ho partecipato con entusiasmo all'evento mondano raggiungendo target di socializzazione mai immaginati ma ho anche bevuto come se non ci fosse un domani e vomitato sulle scarpe della neolaureata. Il punto è che non ho più il fisico per fare queste cose e sabato ero una merda, acidità di stomaco alle stelle, sonno e tante risate di Ego. Felicissima dei risultati ottenuti, ieri sera sono rimasta quasi due ore con quattro donne a vedere gli uomini in mutande correre dietro a un pallone e ci sono poi pure andata a mangiare una pizza... mi ero però dimenticata di bere prima un ginlemon.
Il prossimo contesto sociale a cui dovrò sottopormi è pasquetta, che come ogni anno arriva instancabile. ormai piove sempre, è sempre prima, la prossima coinciderà con l'epifania, ma niente ferma Ego dal volere a tutti i costi fare merende nei prati, gite fuori porta, grigliate di carne ma sopratutto vedere persone. Quest'anno mi porto dietro anche la S. con fidanzato straniero a seguito, in trasferta qui per le vacanze pasquali... e adesso lei mi ha detto che si porta a sua volta un'amica. Forse se si aggiunge ancora qualcuno posso stare a casa e nessuno se ne accorgerà.

Ego e le probabilità. Venerdì sera in autostrada... 
Ego: Amore manda un messagio a V. per dirle che siamo partiti!
io: Si... Ah no, ho finito il credito.
Ego: Ci fermiamo in autogrill e facciamo una ricarica.
io: Ma no, la faccio domani...
Ego: Si, e se dopo mentre torniamo a casa il mio cellulare cade in un tumbino e ci si buca una gomma?
..... la cambiamo?!

venerdì 22 marzo 2013

Il Boiler

è in ferie da una settimana e da una settimana non si sente odore di cacca in bagno dopo la pausa pranzo. breve parentesi.
è finita, e andata anche questa. se non considero il fatto che stasera dovrò mettermi un paio di tacchi e partecipare a un contesto sociale in mezzo a umani ubriachi che ignorano l'esistenza del sabato mattina e sopratutto vedere una tale tipa a cui darei due tali sprangate sui denti. Non che questo sia paragonabile, certo, ma facciamo che questa è una settimana di merda e finirà domattina. Sono ancora con il chiulo sulla mia sedia per cui è intuibile che il capo non mi abbia sbattuto fuori a calci come temevo. ancora non capisco come posso aver fatto tutto e con classe anche.
Ieri ho svuotato valige, lavato vestiti e piatti a caso, lanciato roba nello sgabuzzino e oggi c'è il Kiwi peloso che farà tornare un senso a una Gcasa che non è più una casa ma bensì un'ammasso di polvere e cose sporche e cose mancanti e ammacchi da ritoccare. Appena arrivata dalla Croazia sono stata assalita dai sensi di colpa per tutto quello che non faccio e via, altro giro altra corsa, morta un'ansia se ne fa un'altra. Oggi ho captato che forse il capo vuole farci stare in ferie pasquali venerdì prossimo e ho visto la luce al fondo del tunnel...potrei fare un pezzo di cambio stagione, pulire il forno che quando fai una torta sa di pollo e quando fai un pollo sa di torta, pulire il cassetto delle posate, il mobiletto del bagno, buttare le rose di san valentino morte affianco allo stereo in sala. 
Non sono ancora riuscita a fermare il mio cervello, ho davvero bisogno di due giorni di ripristino mentale. devo scendere dall'onda dell'ansia da cardiopalma e cavalcare quella dell'ansia da routine. fino alla prossima settimana di merda ovviamente.
Al momento mi concentro su quanto darei perchè oggi una delle mie uniche tre amiche non si fosse laureata e quanto sarebbe bello se questo fosse un normalissimo venerdì. alle otto già struccata e in pigiama, una bella cena, un film e alle undici a letto e chi si è visto si è visto.
ma l'amica è stata chiara: la laurea è una volta sola nella vita, se non vieni non verrò al tuo matrimonio.
e posso mica correre sto rischio, ne ho già solo tre amichedellasposa.

lunedì 18 marzo 2013

Ok.

Tornata  e pronta per ripartire. Ho preso tutto, ho pensato a tutto. Credo. doppio. Tanto qualcosa si dimentica sempre. Dipende cosa. Sto aspetto che arrivi Ego, ceneremo alle dieci, sono già docciata, la lavatrice va e l'acqua bolle. Il vestito per domani è appeso in bagno, non manca nulla. Non ho il classico mal di pancia pre gita scolastica, non ho pianto e sono quasi allegra. avrò un crollo psicofisico nelle prossime ore o peggio mi renderò conto di tutto solo mentre sarò li. Il capo passerà a prendermi alle sette meno un quarto e il mio terrore di non svegliarmi non mi farà dormire neanche un ora, ne sono certa. Ormai quel che è fatto è fatto, ci siamo. Che dio ma la mandi buona, se non fossi atea e nessun buona fortuna che porta sfiga. Un bocca al lupo mi han detto...che crepi. Voglio la sua testa pelosa su un mio piatto verde dell'ikea.

-Scrivo dall'i-phone per non alzare il chiulo, allungare un braccio e prendere il pc. 

giovedì 14 marzo 2013

Ci siamo quasi.

La settimana è volata scandita da momenti di lucidità seguita da organizzazioni di una precisione maniacale e altri di sclero totale inconcludenti. in ogni caso, ci sono quasi. In pausa pranzo sono andata a comprarmi le ultime cose che mi servono, sono volata a casa e ho mangiato pizzette mentre finivo un lavoro al pc per mio padre, ho riordinato compulsivamente la Gcasa, steso una lavatrice e sono tornata qui. quando esco corro a casa, mi depilocheèmeglio, lavo i capelli, stiro i capelli, preparo la cena, carico la lavastoviglie, faccio una lavatrice che sennò in Croazia vado senza calzini, finisco la valigia e teoricamente dovrei stare anche due orette con Ego che tra una cosa e l'altra questa settimana non ci siamo visti un tubo. No time to despair. 
Documenti, campioni e varie per la visita ai clienti sono pronti. Lunedì non so in che condizioni sarò seduta a questa scrivania e sono sicura che verrà fuori qualcosa da preparare all'ultimo. solo in questi ultimi giorni sto realizzando che a breve i miei clienti conosceranno di persona quella che gli scrive tante belle e-mail in un inglese perfetto e scopriranno che in realtà è muta oppure si esprime in una lingua sconosciuta con la scioltezza di uno stitico. o che il mio capo si renderà conto di quanto sono capra e dopo tanti bei complimenti mi sbatterà fuori da qui a calci. ma non voglio che questi pensieri mi rovinino il weekend quindi li sto spingendo con tutta me stessa verso lunedì, come il cosa mettermi esattamente o la piega che dovrò sicuramente fare date le previsioni di diluvio in quel di Spagna. ci penso lunedì. muoio lunedì.
Domattina aspetto il Kiwi Peloso, la faccio entrare, scappo a fare colazione con Ego, vado in banca con lui, vado a salutare i miei e si parte.  
E ho deciso che fermerò passanti spagnoli e li obbligherò a conversare con me in inglese.

martedì 12 marzo 2013

Faccio una roba che non ho mai fatto

da quando io e Ego viviamo insieme, me ne vado via un weekend con la mia migliore amica. Lei aveva un buono di una compagnia aerea in scadenza a fine mese e problemi vari con il fidanzato in terra straniera, me l'ha chiesto e io ho pensato... perchè no? Ho piazzato la spesa nel budget del regalo di Pasqua dei miei, ho chiesto il consenso a Ego e via. Questo ovviamente prima di organizzare un viaggio a Zagabria da due clienti con il capo, con un solo giorno di stacco tra una cosa e l'altra. un genio. che poi se solo fossi stata un po' più sveglia avrei anche potuto posticipare un po, ma lì per lì non so cosa avevo nel cervello. Ora mi ritrovo con un tot di cose accumulate da fare dopo dieci giorni a casa e a queste si vanno a sommare tutte le varie problematiche organizzative e i vari documenti da prepare per il viaggio. contando che oggi è martedì e io venerdì sono in ferie perchè appunto parto. ANSIA. pura e semplice, quella che non fai in tempo a sentirne l'odore che già ti è salita fino in gola e stai per vomitare, che ti fa tremare le gambe e vorresti fermarti fino a notte per finire tutto, ma proprio tutto, e allora inizi a fare mille cose come una macchina e le fai di merda. Nel frattempo il frigo è vuoto perchè ti sei dimenticata che ogni tanto ceniamo anche, il dentifricio è finito e la biancheria nella lavatrice da giorni puzza. Ho capito che queste due settimane segneranno ufficialmente l'apertura della rubrica "50 sfumature d'ansia" e le passerò con il semprepresente botticino di xanas sottobraccio. Prima ansia - valigia. Ho solo il bagaglio mano per entrambi i voli. ovviamente gli outfits per le due occasioni sono completamente diversi quindi grazie al cielo non c'è conflitto di interesse di lavatrici ma devo far stare tutto in rispettivamente 8 kg e 10 kg e facendo attenzione ai liquidi. ANSIA. Tra un arrivo e una partenza devo fare qualche lavatrice se non voglio lasciare Ego in mutande (non che lui non sia in grado di farsi una lavatrice ma il mio senso di colpa non troverebbe pace mentre sono in giro per il mondo). Poi se questo weekend prenderò pioggia, dovrò anche trovare il modo di lavarmi i capelli prima di ripartire. ANSIA. e ancora non sto considerando tutto l'altro aspetto, molto più profondo, del mio primo viaggio di lavoro con il capo.

In faccia non ho più crosticine, quelle nel resto del corpo stanno lentamente salutandomi ma lasciando a dimostrazione del loro passaggio delle macchiette sul beige. ne avevo letto da qualche parte e quando mi ricordo (?) le bagno con un po' di amaro svedese, che ho provato in viso sotto consiglio di una collega e mi ha fatto perdere le sembianze di un appestata in meno di ventiquattro ore. Dentro sono piena di energia che mi metterei a saltare sulla scrivania... ma fisicamente sono abbastanza molle e sopratutto mi sento costantemente vuota anche se mangio. penso che il mio corpo si debba riabituare alla mancanza di dolciumi e carboidrati dopo i dieci giorni passati a trangugiare schifezze a tutte le ore, mi spiace per lui ma mi devo imporre il ritorno ad un regime alimentare decente se non voglio avere anche il problema del vestito che non mi entra il giorno della riunione. Menomale che lo xanas è senza zucchero.

venerdì 8 marzo 2013

Giornata di chiusura e riordino finale. dovrebbe.

Oggi riprenderò le sembianze di una donna, mi farò le sopraciglia e i capelli, cambierò pigiama e domani prima cosa uscita di casa sarà recarmi dall'estetista ad eliminare il baffetto alla Hitler.
Se non fosse stato per la brioche alla nutella che mi aspettava in cucina non sarei nemmeno uscita dal letto. qui il grigiore aumenta giorno per giorno e mi sembra che la pioggia non smetta mai, un'altra settimana così e sarei stata da internare. credo di aver finalmente capito il motivo principale per cui non mi piace stare a casa. perchè se sto a casa non ho scusante alcuna, quando non sto male malissimo almeno. Io non sono fatta per le questioni casalinghe, piano piano negli anni me ne sto facendo una ragione. Non posso essere perfetta in tutto quello che faccio, neanche nella metà delle cose probabilmente. la mia psicologa, quando avevo i soldi per pagarmela, mi aveva assicurato che un giorno sarei arrivata ad accettarlo. ora... sto avendo abbastanza successo nel mio lavoro, attività che mi occupa gran parte della giornata, questo forse significa che io sono portata per fare quello nella mia vita. poi, cucino molto bene, stiro bene e in fretta e sono molto ordinata. ho buon gusto forse, mi dicono. ma non pulisco. odio pulire, mi fa schifo pulire, lo trovo un utile spreco di tempo e sono lentissima a farlo. sono così pessima? in fondo nelle altre cose riesco bene, è una contro almentro tre. il punto è che se arrivo a casa tardi dopo una giornata di lavoro ho tutti gli elementi per giustificarmi con me stessa, perchè Ego manco se ne accorge, se la casa non brilla. se invece sono a casa tutto il giorno e sto bene, come in quest'ultima settimana, non ho nessun valido motivo per non lavare un pavimento, dare una passata al bagno, quelle robe lì. Mi han detto che c'è gente che toglie la polvere dai mobili quasi tutti i giorni.. ma non si rigano così? (.....) Mia madre e miacuginadeficente lavano il pavimento della cucina tutte le sere... ma che ci faranno mai su sto pavimento. Stare in casa e vedere la polvere, il pavimento sporco e tutto il resto mi fa impazzire, perchè non è che mi piaccia, ma non ho alcuna intezione di porre rimedio. Non vedo l'ora che sia lunedì, non vedo l'ora di arrivare a casa stremata la sera con le buste della spesa, una lavatrice da stendere, il letto da fare, una cena da preparare e nessun tempo per contare i capelli sul pavimento. Alla fine quello che mi ricorderò di questa varicella saranno i sensi di colpa tremendi con cui ho dovuto convivere, senso di colpa verso il lavoro lasciato in ufficio, senso di colpa verso la casa, senso di colpa verso tutte le cose che avrei potuto fare per sfruttare questo tempo non passato ad occuparmi della casa per fare altro invece di scrivere post patetici come questo.

giovedì 7 marzo 2013

Il KiwiPeloso, ovvero la tipa che ci fa le pulizie una volta ha settimana,

mi ha telefonato dicendomi che questo venerdì non verrà per un problema personale. proprio questa settimana in cui rantolo per la Gcasa autoproducendo sporcizia. sembra che tutte le forze cosmiche si siano alleate contro di me creando una sorta di varicella-team deciso ad annientarmi. (guardo troppe puntate di PLL). La Gcasa fa sfchifo sopratutto grazie al weekend in cui è stata (non) gestista da Ego. Tra le peggiori conseguenze si contano: adorato coltello di ceramica scheggato causa lancio delle stoviglie nel lavandino che lui è solito fare, tavolino ikea da sette euri sopravvissuto a tre anni di nostri piedi sopra ogni sera irrimediabilmente rovinato causa continuo appoggio di bevande calde e non senza essere pulito (e io che con la febbre mormoravo invano Ego metti un sottobicchiere alla Bree Van De Kamp), cassetto sotto al lavello abitato da famiglia di formiche grazie al continuo riporre la spazzola raccogli briciole piena di briciole senza svuotarla. Da tutto cio, oltre che a un ambiente che viola le regole igeniche di base stabilite nello statuto dei diritti umani, ne deriva anche una mia riflessione su quanto il coinquilino non sia per niente capace di stare al mondo, o meglio nella Gcasa, senza una presenza coscente della qui presente. questa cosa mi fa allo stesso tempo tanta tenerezza e tanto incazzare. Che in quasi tre anni di convivenza lui non abbia ancora memorizzato primarie regole da rispettare al fine che l'ambiente circostante già molto ristretto non ci invada implodendo in se stesso, lo trovo deludente sotto qualsiasi aspetto. sia che si tratti di una vera e propria mancanza a livello celebrale, sia che si tratti di una mancanza di volontà, come in effeti è. allo stesso tempo la cosa mi intenerisce perchè mi fa sorridere vedere uno che in casa sua non sa dov'è lo scolapasta. di una cosa che per me è all'ordine del giorno, lui ne ignora quasi l'esistenza. senza di me non è in grado di prepare un pasto perchè non sa dov'è la roba, roba che io tutti i giorni mal che vada tocco... per lavarla asciugarla, riporla. a dimostrazione del fatto che viviamo su due mondi diversi se pur così paralleli, con la piccola differenza che se io avessi bisogno di qualcosa in garage ci metterei sicuramente la metà del tempo a trovarlo da sola di quello che lui impiega a trovare il calzino con mie indicazioni vocali dall'altra stanza. e non è il solito discorso sugli uomini, su questa credenza, che poi per me è una giustificazione della donna tonna che ama un pirla, secondo cui gli uomini avrebbero davvero dei limiti mentali riguardo a certi argomenti, per me non esiste differenza tra il cranio femminile e quello maschile, esistono solo degli uomini idioti e degli uomini non idioti, ma anche nelle donne è così, come già detto in passato. Siamo arrivati a quel punto, siamo al punto in cui lui dipende da me e io dipendo da lui, in maniere completamente diverse. punto discutibilmente positivo,  a seconda di che lato si sceglie per guardarlo. se invece della varicella mi fossi rotta una gamba? mi immagino un mese e mezzo sul divano ricoperta di monnezza al termine del quale dovrei ricomprare tutta casa. Quando si vive così, in due in tutto, secondo me è fondamentale sapere che l'altra persona è in grado di sostituirti nel caso tu per qualunque motivo dovessi sopperire ai tuoi compiti, non dico allo stesso modo ma almeno con lo stesso risultato. ma ci piacerebbe se fosse così? ci sentiremmoo speciali allo stesso modo? a me in fondo piace ricevere la telefonata: dove sono i boxer neri? perchè pensare che lui senza di me è un povero pirla che va in giro senza mutande, addolcisce poi la spiacevole azione di stenderle e piegarle e metterle nel cassetto quelle mutande. 
non so se mi spiego.

mercoledì 6 marzo 2013

Dove c'è un infezione

c'è un linfonodo ingrossato. non è necessariamente segno di morte imminente. quante cose mi sta insegnando questa varicella, rimarrà nei secoli come la "varicella illuminante".
Oggi non solo è stato grigio ma ha pure piovuto ininterrottamente tutto il giorno, da salto olimpico dell'infisso. il bollettino meteo ormai è l'emozione più forte della giornata, dopo l'unzione con l'amaro svedese crosta per crosta si intende. Sto pianificando il weekend con perfezione maniacale, mi immagino ad uscire di casa sabato mattina come in quella publicità dove lo tizia guarda il sole alto a braccia spalancate e poi gira gira gira... nel mio caso ovviamente pioverà o mi cadrà in testa un lenzuolo steso da un balcone. Ho messo Mistero in tv perchè mi piace ma poi ho tolto il volume cosi che nulla mi porti ad alzare la testa verso lo schermo, ho paura di vedere qualcosa di pauroso senza Ego in casa a cui aggrapparmi. E' in viaggio verso a casa, uscito da poco da un cliente. quando mi ha detto "tardo" per la prma volta non ho stappato una bottiglia, la giornata da sola è lunga e triste ma sono felice di aver fatto quacosa di produttivo. No time to despair è finalente pronto, come lo volevo - nei limiti delle possibilità che offre bloggher - e mi sento finalmente a Casa. Dopo aver tentato invano di contattare gli amici del cannocchiale voglio per l'ennesima volta propagandare la piattaforma, neanche fossi figlia del Sig. Blogspot in persona... non si riesce a commentare da fuori, non ha nemmeno la metà delle funzioni che offre bloggher, amici trasferitevi in massa qui! Spero che chi è interessato a leggermi riesca a trovarmi nonostante il nuovo indirizzo e che con il tempo il numoro dei miei lettori torni dignitoso come una volta nonostante il deserto degli ultimi tempi, mea culpa data la mia assenza.
Date le nuove sezioni lassù che volevo tanto, che al momento lo so non funzionano ma funzioneranno, si spera... procedo ufficialmente con le prime pillole di Ego che a forza di immagazzinare potrei dimenticare:

- io : amore stamattina non hai spento la luce in bagno, è rimasta accesa tutto il giorno.. siamo mica figli dell'Enel.
- Ego : ho tirato su le serrande, con la luce che entra in casa da fuori non mi accorgo se c'è una luce accesa in casa... o faccio una cosa o faccio l'altra.

...ha avuto il buon senso di iniziare a ridere a metà frase per lo meno.

martedì 5 marzo 2013

Credo di essere

affetta da una depressione da varicella, e questo tempo da lupi di oggi non mi aiuta per niente. Ovviamente essere ricosparsa di bubboni pruriginosi non bastava e quindi si è aggiunto il ciclo, immancabile in ogni situazione della mia vita in cui sarebbe l'ultima cosa di cui avrei bisogno. Cosi me ne sto qui, in pigiama, bianca come un cadavere, che menomale che ci sono le croste a darmi un po di colore, con pc e pannalone. cerco di lavorare da casa ma i clienti sembrano aver capito che c'è qualcosa che non va così nessuno mi chiama o mi scrive e io affogo nella noia. Conto di uscire di casa venerdì sera, si, penso di poter manipolare a mio piacimento anche le malattie virali. non ho intenzione di unirmi al mignottaggio comune dell'otto marzo ma di farmi portare a mangiare una pizza da Ego per dare almeno una parvenza di festa alla giornata. La febbre non la si vede più da giorni, le croste crostano e anche il reflusso sembra un po domato grazie a uno sciroppo d'oro liquindo (17 euri, 17!!!) datomi dal medico.  Ora, devo farmi una ragione del fatto che oggi è martedì e ho ancora tre lunghi giorni davanti a me prima di poter finalmente uscire di casa. non posso, non devo, andare a contagiare la gente in giro. ho appurato che se dormo con pause di due ore l'una in cui mangio la giornata passa molto velocemente ma anche che poi la notte non ho sonno e rompo le palle a Ego che poi il giorno dopo si incazza. Mi lamento sempre di quanto il mio ritmo quotidiano lasci poco spazio ad attività personali, questa è l'occasione giusta per avere quel tempo tanto desiderato. nello specifico: potrei finire di riordinare le foto nel pc, mi manca davvero poco alla conclusione - tralasciando il fatto che oggi ho acceso il pc e ci sono cartelle e foto sul desktop che avevo già riordinato e eliminato, ho spento e riaccesso pensando ad un allucinazione ma no, è reale. è la beffa della beffa. - finire l'editing del blog, e anche qui manca davvero poco per averlo come voglio io, finire di mettere apposto il pc di conseguenza. A mio favore c'è il fatto che con questo computer non mi trovo a mio agio, è del tutto diverso dal mio dell'ufficio e in più, dice Ego, grazie a qualche menata che ho fatto io su qualche sito di serie tv streaming, ora babylon (???) regna sovrano e non riesco a disistallarlo. Come scritto ieri non voglio dimenticarmi alcune scoperte fatte grazie al virus che si è impadronito di me, scoperte a dir poco illuminanti riguardo alla gente per cui io normalmente arrivo alla sera con la lingua che stramazza a terra che non farebbe altrettanto per me, e manco la metà. vincono il premio i miei genitori: sabato mattina Ego chiama mio padre per chiedergli il cellulare del medico e gli spiega che la figlia sta prendendo le sembianze di Pimpa, lui gli da il numero e poi: vieni a fare colazione al bar con me? e certo... suocero e genero allegro cappuccio e brioche al bar e io qui da sola a grattare. verrà mia madre, ho pensato. mia madre... non mi ha nemmeno chiamato, l'ho chiamata io, così per fare due parole con qualcuno e lei dopo poco ha chiuso che aveva da fare. non mi hanno cagato fino a domenica sera, dopo la loro giornata in giro sono passati a trovarmi. ma il meglio è stato quando gli ho chiesto di omprarmi un olio in erboristeria l'indomani: noi non usciamo domani mattina. ah ok, io invece uscivo tutte le volte che ero a casa mia tranquilla e vi ho portato in ospedale, o le domenica mattina alle 7.30 per portare mia madre che in tutti questi anni non è mai stata capace di tirare fuori le palle e guidare una cazzo di macchina, o le corse in farmacia dopo e prima del lavoro, e potrei riempire pagine e pagine. La S. come prima risposta al mio sms: ho la varicella - oh cazzo, menomale che io l'ho fatta. Il sabato mattina chiamo miacuginadeficente per avvertirla dato che LaPiccola non l'ha ancora fatta e dopo aver riso dieci minuti mi ha detto - no no ma sta bene. il giorno dopo mi chiama e io penso - che carina, vuole sapere come sto - ciao mimi, senti un po... mi scarichi le puntate in italiano della nona stagione di grey's anatomy che l'ignorante non ci riesce? grazie eh... come va la varicella? grasse risate. 
Da categorizzare in cose che fan piacere.

lunedì 4 marzo 2013

Il mio blog da qui continua a fare schifo,

un po' come me al momento, ma ci farò l'abitudine. Ho la varicella. voglio le etichette, voglio quelle cazzo di etichette che hanno tanti blog subito dopo il titolo, voglio "le pillole di Ego" dove annotare tutte le stronzate che sa partorire questo uomo, voglio le cose " da non dimenticare", "le cose che capitano solo nella Gcasa" e le"esperienze di vita" dove sicuramente ci sarà lei, la varicella. Ci ho preso su tutto, tutti i miei sintomi non erano i deliri di un ipocondriaca ma bensì i sintomi della varicella... quando si dice i limiti del nostro cervello, non saper fare due più due. l'ho sempre detto io che dovevo fare medicina (.....). L'ho presa, e non c'è un nipote killer, anzi, probabilmente sono io l'untore di tutta la famiglia, lo scopriremo nelle prossime puntate, e io non so davvero dove posso averla presa. probabilmente da chiunque. Limitare le risate se possibile perchè qui non c'è proprio un cazzo da ridere. Devo dire che una volta, una, sono stata un poco fortunata e l'ho presa in una forma abbastanza leggera....non ho mai avuto prurito se non sabato notte, e neanche troppo. non ho moltissime bolle, niente in confronto alle foto che si trovano in rete di gente a cui non vedi neanche più un solo angolino di pelle sana. ma non sono comunque un bel vedere. al momento sto più in crosta che in bolla e questo mi fa sperare che la cosa finirà velocemente. deve finire velocemente dato che giusto per distinguirmi sempre dalla massa io ero a casa già la settimana scorsa e con questa batterò il mio record, più mututa in due settimane che in sette anni di onorato servizio. deve finire in fretta perchè io la settimana prossima devo trovare il coraggio di chiedere il venerdì di ferie perchè ho un aereo prenotato per un weekend spagnolo con la S., deve finire in fretta perchè sto pianificando una visita da due clienti in Croazia con il capo la settimana dopo, deve finire in fretta perchè potrei impazzire da un momento all'altro. A quanto pare quella pseudo infuenza intestinale della settimana scorsa era l'inizio della varicella che io ho bellamente ignorato, si spiega anche il reflusso dice il mio medico, ho delle pustole della varicella sulla mucosa dell'esofago. eccccerto, per non farci mancar nulla insomma. Sono sicura che questa è una beffa del fato in risposta al mio continuo dire magari mi venisse l'influenza...mi farei qualche giorno a casa finalmente. eccomi accontentata. Ovviamente il weekend a Perugia è saltato, dopo essermene stata bene muta ad angosciare fino a venerdì, quando alla sera è arrivato Ego non ce l'ho più fatta e gli ho detto di queste strane macchie rosse, lui mi ha esaminato come un pollo dopodichè ha decretato che non saremmo andati da nessuna parte. e menomale, perchè sabato ho avuto ancora la febbre tutto il giorno e le bolle comparivano per magia ogni minuto che passava... Gli stronzi dell'albergo non sembrano essere intenzionati a non farci perdere la prenotazione spostandoci la data. mi dispiace sopratutto per la S. che ha speso dei soldi per farci un bel regalo e lo vedrà buttato via così. Ora devo soddisfare il bsogno impellente di mangiare del gelato ma dovrò poi soffermarmi su quanto questa mia pruriginosa situazione mi abbia fatto capire dei soggetti di cui mi circondo. 

venerdì 1 marzo 2013

Ultimo inutile giorno

di questa inutile settimana. Le persone normali quando hanno l'influenza intestinale passano le loro giornate al cesso occupati in determinate attività, io invece le ho passate sul divano a ruttare esasperata tra nausea e acidità. Oggi sono rientrata in ufficio giusto per non impazzire. mi sono messa mezzo kg di fard in faccia, sono andata a farmi una piega e ora tengo duro ancora mezz'ora prima di poter felicemente svenire sul mio divano, ufficialmente mio migliore amico da lunedì scorso. Perchè io non sto mai male ma quando sto male... sto male bene. come già detto in più occasioni. E vai con la solita ipocondria, fin ora mi sono diagnosticata la varicella, ingrossamento dei linfonodi del collo e pielonefrite.
Il bello è che stanotte partiamo per il weekend romantico a Perugia. con l'accendino acceso nello stomaco, i crampi, la senzazione di stordimento, il rifiuto verso nome visione e odore di cibo e il male alla schiena/reni. Mi vien da piangere. Spero sol di non vomitare nella camera dell'agriturismo domani sera, alla facciazza del babydoll sexy che mi ero comprata per l'occasione. E' una di quelle rare occasioni in cui mi viene da dire: povero Ego.