Informazioni personali

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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

venerdì 28 agosto 2015

h 4.05

Sono ormai parecchie notti che attendo che Ego si addormenti, che il suo respiro si faccia  grosso, per sgattaiolare via dal letto come un ladro e mi avventarmi sul pc. ho scritto lunghissimi post, uno più bello dell'altro. nella mia mente. Stasera mi sono alzata davvero, sarà che ho esaurito i video su youtube da guardare, i profili su fb da spiare e i libri da leggere.
non è andata proprio sempre così, avevo iniziato a scrivere e poi la connessione di casa, mai successo in cinque anni, ha dato forfè a metà della mia prima settimana di vacanza e ciao. anzi, ciaone, dato che ridendo e scherzando è passato un mese. ecco perchè ne scrivo come se fosse un lasso di tempo lunghissimo, perchè la verità è che trentun giorni di ferie sono troppi, che forse in trent'anni non c'ero mai stata trentun giorni consecutivi senza puntare la sveglia e ora sono in preda ad un jetleg infernale. non riesco ad addormentarmi prima delle quattro e ad alzarmi prima di mezzogiorno, e non lo dico a nesssuno, il che è frustrante. mi vergogno, perciò se Ego mi chiama alle 11.30 non gli rispondo, vado a lavrmi la faccia, mi schiarisco la voce e lo richiamo. basterebbe impormi di alzarmi una mattina alle 9 a qualsiasi costo, la sera crollerei e dal giorno dopo sarebbe tutto finito, lo so. ma chi c'ha voglia? si sta così bene nel letto, con la copertina che ormai al nord l'estate è andata, con i mici stravaccati uno a destra e uno a sisnistra, che tanto cosa devo fare? chi se ne accorge? è un po' come la storia delle calorie che se le mangi e non lo dici a nessuno, non fanno somma nella dieta. martedì, quando dovrò presentarmi alle nove in ufficio, ci sarà da ridere... da sbellicarsi.
Sono state vacanze di merda. ma proprio dimmerda. non è successo niente, ed è proprio questo il punto. la settimana al mare è volata, considerando anche che tre giorni su sette c'è stato brutto tempo e l'ultimo giorno l'abbiamo passato a pulire la casa e rifare le valige. il resto delle settimane sono volate nel senso che ora, che ho solo più due giorni da sola + il weekend con Ego, mi accorgo che non mi basteranno per fare tutto quel che vorrei fare e che, ovviamente, potevo fare prima, ma in realtà mi sembra passata una vita dall'ultimo giorno di lavoro, vedo l'ufficio e tutti i suoi componenti come una cosa lontana e sfocata.
Ego respira forte mentre dorme, sembra uno di quei cani con la faccia simpatica di cui non ricordo mai il nome. sono sul divano con la lavastoviglie in pieno risciaquo nell'orecchio e posso lo stesso sentire il suo respiro fortissimo dalla camera da letto come se mi fosse a fianco. lui non ha il setto nasale deviato né particolari problemi di rinite/raffreddori. avrebbe senso se lo facessi io quel rumore, che mi sveglio sempre boccheggiando e soffio il naso quelle quindici volte al giorno standard. Qunado ha inziato a respirare così? è una di quelle cose di cui ti accorgi quando inizi a dormire con un uomo, per cui non deve essere una cosa che ha sempre fatto. chissà se lui se ne accorge, prima o poi glielo chiederò. 
Ultimamente penso sempre più spesso ad avere un figlio. e lo penso in quel moto di egoismo che ho sempre rivisto negli occhi delle mamme, ci penso quando non trovo un motivo per alzarmi dal letto o per andare a dormire se non ho sonno e penso che un figlio sarebbe sicuramente un ottimo motivo così come lo sarebbe per una marea di altre cose. un figlio mi regolarizzerebbe la vita, mi costringerebbe ad alzarmi presto la mattina, a mangiare quando è ora, a stare zitta quando è opportuno farlo ma io parlo lo stesso. non pensavo che mi sarei abbassata anche io a pensieri tanto loschi un giorno, e menomale che riesco ancora a vederli come tali e scacciarli. anche se poi a volte mi chiedo: e se non ci fosse dell'altro? e se fosse questo quel famoso istinto di maternità di cui sembro essere sprovvista? se fossero semplicemente questi i motivi che spingono a fare un figlio? in fondo, quante volte ho guardato negli occhi qualcuno e gli ho chiesto perchè hai voluto diventare madre/padre? e poi, chi lo ammetterebbe se nessuno lo dice? 
Tutti questi giorni pieni di casa, di fusa, di miagolii, di coccole in silenzio, di caldo, di casa sporca perchè prima pulisco poi in ferie che ho tempo e dopo macolcazzo che pulisco, sono in ferie di pasti improvvisati, di pelle abbronzata, mi hanno fatto pensare ad un marea di cose, diciamo a tutte quelle a cui probabilmente non ho avuto tempo di pensare durante l'anno. e soffrire un sacco, naturalmente. potrei buttarne giù una lista random, quelle che mi vengono in mente... ma anche no. 
ho anche capito una cosa, ma non ho ancora capito se gioirne o piangerne, e cioè che io non sono affatto depressa. sono così. adesso, sono così. la nuova Micol, la Micol trentenne, che si sposa, che ha perso un padre, che ha rotto con sua madre, che ha due gatti, che esce di casa con i capelli bagnati raccolti da una treccia e senza matita nera negli occhi, è così. come vogliamo definirla? un anima tormentata? un irrisolta? una disillusa? vorrei coniare una definizione carina, ironica come riesco quasi sempre a fare, ci sto lavorando. da una parte questo significa che no ho nessun mostro da combattere per riprendermi la felicità perduta, dall'altra che non essendo una cosa momentanea dovrò nuovamente cercare di starmi simptica. perchè statisticamente parlando io non credo sinceramente che ci saranno margini di miglioramento ma che anzi, dovrò imparare a gestirmi, a contenermi, a vivere il malessere quando c'è tutto in una volta per lasciare un po' di spazio alla serenità quando viene, perchè non sarò mai quella di prima, non mi sentirò mai più come prima.
Sono stata presuntuosa. se questo fosse un post di quelli simpatici dove equilibro bene verità e scinismo, direi che è il karma e che me lo sono meritato tutto.
sono stata presuntosa e stupida. per anni ho guardato miacuginanevrotica con gli occhi della compassione, elevandomi alla saccente del benessere interiore di staminkia. la guardavo e pensavo, poraccia... sono passati anni e non si è mai ripresa dalla morte di sua madre. soffre che il dolore pare uscirle da ogni poro ad ogni passo che fa, ad ogni sguardo che lancia. è incazzata come una bestia con tutti per il solo fatto che sono vivi e sani, invidia, odia, non riesce a smettere. non vuole curarsi, se ne va in giro con questo masso nero sulle schiena e figlia come un coniglio per avere sempre le mani occupate da un culo da pulire, un ginocchio da medicare, sentirsi utile, pensare meno. inquina i suoi bambini con il suo dolore palpabile infatti uno sta crescendo con seri problemi di gestione della rabbia e a sette anni le lascia i lividi addosso se prova a negarle un gioco e l'altro è sociopatico e accetta solo lei come essere umano, non va in braccio neanche al padre. tutte cose verissime, ma sono stata una presuntuosa a credere di essere tanto meglio. di esserne già uscita, anzi... di non esserci mai entrata, di essere un fiore sereno e risoluto che ha incassato il colpo e decomprime piano piano sorridendo alla vita. La verità è che anche io sono piena di dolore che se non faccio attenzione mi esce da tutte le parti, che anche io sono incazzata con tutti perchè mi pare che tutti stiano un pochino meglio e nessuno se lo meriti, che anche io allo stato brado vivrei come lei, o forse anche peggio. io sono orgogliosa, riservata, e ho un seno del pudore e della dignità molto diverso dal suo, e queste sono tutte cose che contribuiscono a mantenere anche una certa razionalità la maggior parte delle volte. La verità è che sono percorsi lenti, tortuosi, pieni di inganni che pensi di essere a metà strada e ti ritrovi al principio, che ci vuole tempo, a ognuno il suo. è tutto un tenerti in piedi dopo la botta, reggerti diritta diventa lo scopo della tua vita. certi giorni lo fai senza pensarci, altri ti sembra di cadere ogni tre passi. bisogna avere le palle dure, il pelo sullo stomaco, le spalle grosse, ditela come volete. ma anche la fortuna non guasta. un uomo che ti ama magari, amici intelligenti, una madre che è una donna e una moglie e una madre degne di questo nome, per esempio.
Nelle mie notti insonni non si sprecano anche i buoni propositi per l'anno nuovo naturalmente. settembre. anche qui, sono diventata talmente poco ben diposta verso la vita, verso il fare, che pure i miei propositi non sono pù cose concrete ma balle rindondanti in stile zen. voglio raggiungere il giusto equilibrio tra mente e corpo. voglio entrare in completa armonia con la mia casa. voglio raggiungere la perfetta sintonia tra quello che gli altri mi possono dare e quello che io vorrei da loro.

Se io perdessi il lavoro ragazzi, se l'azienda chiudesse... dopo novanta giorni verrete e trovarmi in Tibet e mi troverete vestita di juta che mungo animali, mi nutro di semi e alghe e sforno bambini matti.

5 commenti:

  1. Dormi tutte le ore che senti di dovere e potere dormire perché dormire è bello e solo i vecchi non riescono più a farlo. Sarai mamma perché è nel ciclo naturale della vita (visto che lo desideri) e tutto tornerà ad avere un senso e le risate torneranno ad essere vere e questo lutto si allontanerà di un po'. Sei molto giovane e avrai un sacco di tempo per non dormire al mattino... non perdere questa occasione! Quando avevo la tua età vivevo da sola e spesso alla domenica non mi toglievo neanche il pigiama e non lavavo i piatti. In generale ero molto meno stanca di ora che di notte non dormo e al mattino neanche e sono sempre affacendata... meglio godere di certi periodi, credimi.

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    1. Cara Plotina, a me sembra invece di sprecare tantissimo tempo, di perdermi pezzi importanti di vita. apro gli occhi, vedo le tredici, e mi rendo conto di aver perduto una parte, la mattina, un terzo della giornata, e mi viene la tachicardia. una via di mezzo, le dieci tipo, sarebbe accettabile, ma così no. sarà il mio carattere, il mio perfezionismo compulsivo che non mi permette di vederla come una cosa buona.
      Riguardo al diventare mamma.... se lo desidero non lo so. so che ci penso, spesso, e che fino a qualche tempo fa non mi capitava... e non così spesso. chissà.. Ti abbraccio

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  2. Tesoro mio, io nelle ultime due settimane di ferie ho fatto esattamente le stesse cose tue. Dunque abbiamo passato momenti estremamente simili in questo strano agosto? Addormentarsi alle 4 e alzarsi alle 14. Fatto. Presente.
    Ma ero stanca sai? Così infinitamente stanca. Stanca. A luglio un forte muso a muso di Marito coi suoceri; un progetto di lavoro nel quale ho smesso di credere per qualche settimana con Marito che mi rimprovera (e fa bene); un matrimonio di amici prossima settimana dove rivedere esposti in fila brillanti e splendenti quegli amici che lasciaii e che mi sputtanarono ovunque tra i quali miss principessa col pisello che è una alla quale non daresti due lire e sfoggia da settimane il suo pancione e le sue ecografie del cazzo sulle bacheche facebook di 1/3 dei miei contatti e una sera mi ha fatta crollare sul marciapiede di un supermercato pensando in lacrime "ma no dai cazzo, io sono qui a litigare col parentame e a subire esattamente come 15 anni fa e non ho un cazzo di lavoro con orari seri, nè un figlio, nè un progetto e questa diventa un'eroina perché è incinta!".
    Ho pianto un po' ma poi è stata una bella sberla. Ora mi rimbocco le maniche e ricomincio un'altra volta. Un consiglio: smettere di pensare come siamo o chi dovremmo essere e limitarci a vivere che è già una gran cosa. Ma davvero una gran cosa.
    I miei amici, inconsapevolmente, in queste settimane mi hanno aiutato moltissimo a vedere una strada. Chiudi gli occhi e pensa dove e quando ti senti te stessa. E vacci.
    <3

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    1. Cara Liz, non sai quanto mi ha confortato leggere questo tuo commento e poi il tuo post di ieri. abbiamo la stessa età se non sbaglio e apprendere che anche tu hai vissuto con orari così folli e sei rimasta imprigionata in questo vortice emozionale mi libera un po' del peso che sento dentro. Le mie amiche, coetanee, tutte sempre così presenti a loro stesse e capaci di viversi le cose come andrebbe fatto, mi fanno spesso sentire una disadattata. ferie? vanno in vacanza, stanno alla grande, viaggio strepitoso, rientro simpatico. ferie a casa? fanno questo e fanno l'altro, girano, mattino qui, pomeriggio lì. e io il bradipo che di notte rimugina e di giorno dorme perchè il troppo tempo a disposizione le manda in crisi le sinapsi. Passo da te <3

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  3. Miiicol!!! :/ Certi lutti non ci abbandoneranno mai, purtroppo... Cambia solo il modo in cui noi ci approcciamo ad essi... E se ora hai bisogno di dormire, di avere orari impensabili... Beh, non importa, fallo. Goditi questi momenti, un giorno li rimpiangerai quando magari non avrai nemmeno il tempo di pensare, di addolorarti...
    E no, non sei disadattata, devi solo accettare che la vita omologata a quella degli altri, la vita standard, non sempre è una vita felice.

    Buon rientro cara... Vado a leggermi il tuo nuovo post...

    Maira

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