Informazioni personali

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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

giovedì 31 maggio 2012

Arriva lo stipendio.

Nel giro di tre giorni è mutilato tra bollette, multe, rate, assicurazione, cazzi, mazzi e palazzi. E mentre sei lì con l'estrattoconto in mano che pensi a quanto sei stata stupida a credere che questo mese sareste andati a mangiarvi una pizza a che saresti riuscita a comprarti un capo d'abbigliamento della tua taglia... arriva tua cuginanevrotica con pancione a seguito e ti dice: che palle, siamo sempre senza soldi. Lei, in mutua cronica, in maternità da circa sei anni tra figli persi, vivi e in gestazione, ereditiera, propietaria di numerosi immobili di cui percepisce l'affitto, accoppiata con un responsabile di nonsochereparto che guadagna quanto me e Ego in un mese.. aggiunge poi con nonchalance che, dato che non ci andiamo noi, andranno loro per il secondo weekend lungo di seguito al mare dove non farà la spesa e mangeranno sempre fuori e affitterà sdraio e lettino nella spiaggia più cara del lido.
E poi mi chiedo perchè sogno di ammazzarla di botte.

A volte mi domando perchè cazzo mi alzo tutte le mattine e vado a lavorare.
Nei tre mesi in cui non ho avuto stipendio siamo sopravvissuti lo stesso. e non facevamo niente di meno di quello che facciamo adesso però arrivavo alla sera ancora in grado di fare un discorso sensato e non dovevo drogarmi appena sveglia per mettere a tacere i battiti cardiaci. 
Ogni mese diciamo che ci siamo tolti tutte le spese e che dal prossimo mese andrà meglio, poi arriva sempre qualcosa di nuovo e siamo sempre sul filo del rasoio. Ne ho le palle piene di non poter cucinare quello che vorrei perchè devo fare la spesa in base a quanti soldi abbiamo e devo riuscira a cucinare quello che c'è in frigo. ne ho le palle piene di uscire e prendere un cocktail in due, di inventare scuse perchè gli amici vanno a mangiar fuori e poi a ballare e noi di spendere cento euro in una sera non possiamo permettercelo, di parlare con gli altri e morire di invidia, di stilare ogni giorno la lista di tutto quello che vorrei e non posso avere, che vorrei e non posso fare. Non abbiamo un affitto da pagare, la mia macchina è pagata, Ego guadagna molto bene in confronto a molti suoi coetanei. eppure non ce la si fa, non bastano mai. c'è sempre un compleanno, un natale, un'assicurazione che scade, una visita che non si puo evitare. Non avanza mai niente per tirare un sospiro, per concederci un vizio, per fare qualcosa che non sia "necessario". Di mettere via dei soldi non se ne parla minimamente, di raggiungere un obbiettivo neanche a parlarne.
se volessimo un figlio? se volessimo sposarci?
La sensazione è quella di essere costantemente in punta di piedi su un filo, un soffio di vento e vai giù, tieni duro, tieni duro, ma ogni volta la destinazione si allontana.
I primi mesi Ego soffriva abbastanza di questa situazione ed io gli dicevo che era normale, avevamo appena arredato una casa, eravamo giovani e inesperti. Dopo il primo anno io iniziavo ad allarmarmi e lui mi diceva che dovevamo ancora assestarci, dovevamo avere pazienza. Ora sono due anni che rinunciamo a tutto, guardiamo gli altri fare e aspettiamo, e cosa aspettiamo? C'è crisi, c'è crisi... intanto i ristoranti sono tutti sempre pieni, come i voli, gli alberghi, le pettinatrici e le estetiste. molta gente i soldi li ha e continua a fare una vita dignitosa come è giusta che sia per chiunque ogni giorno si reca al lavoro e si rompe il culo. 
e dato che questo non vale per noi, chi me lo fa fare?

martedì 29 maggio 2012

Quando sento storie di relazioni finite

in cui uno dei due ha lasciato l'altro dandogli come motivazione cose che non gli andavano bene ma di cui non aveva mai fatto parola... mi sale una rabbia immensa. mi chiedo come si possa compiere una tale carognata. Non lamentandoti delle cose che non ti vanno bene, non esprimendole, tenendole dentro... neghi all'altro la possibilità di "aggiustarle" e anche a te stesso quella di vedere quanto l'altro sia disposto a fare pur di non perderti. In questi casi io non credo a un bel niente di quello che viene detto, credo che le motivazioni siano in realtà pretesti perchè non mi spiego come si possa gettare la spugna ancor prima di aver tentato a riparare qualcosa. per me la realtà è che quel qualcosa lo volevi cambiare e basta, a prescindere dal fatto che funzionassse bene o no. Ecco perchè non mi tengo mai un bel niente nelle relazioni... non solo con Ego, ma in generale tendo sempre a dire tutto quello che non mi sta bene e lo vedo come una forma di trasparenza, non di rottura di coglioni. Il numero di cose che non mi stanno bene di cui parlo è direttamente proporzionale a quanto mi importa di quel rapporto. 
Questo weekend Ego mi ha detto una cosa che mi ha fatto riflettere... mi ha detto molto gentilmente che tante cose potrei tenermele per me, quelle che non sono insopportabili almeno. che non fa piacere sentirsi spesso criticato e mi ha fatto notare che lui non lo fa, perchè far sentire continuamnete all'altra persona che non gli vai bene così come sei, crea continue tensioni nella relazione. Io mi sono allarmata e gli ho risposto che allora ci saranno delle cose di cui lui non è contento che si tiene dentro e non mi dice e  la sua risposta è stata che non è così... che lui spesso mi fa notare le cose che non gli vanno a genio con magari solo una battuta confidando che io colga il messaggio e che alcune cose, quelle meno rilevanti, per amor della pace coniugale, le tace. Così mi sono messa a pensare... ci sono delle cose che fanno parti di limiti caratteriali che in cuor tu sai che non cambieranno mai. forse sono proprio quelle che andrebbero taciute, le noti ma stai zitto, sapendo che tanto niente cambierà e che fanno parte di quella persona. prendi lui, prendi tutto il pacchetto. ma chi l'ha detto che non cambierà? magari, negli anni, a forza di spaccare i maroni. Io penso sempre a come prendo le cose io, quando mi vengono dette in modo gentile, se le reputo critiche razionali ci penso sempre su un po' e cerco di chiedermi se posso almeno migliorarle in qualche modo. razionalmente non vorrei non saperle, per avere sempre la certezza di comportarmi nel miglior modo possibile. magari ci sono delle cose che se sapessi mi farebbero solo irritare e non le cambierei... che so, se Ego domani mi dicesse che non gli piace come raschio  il cucchiaino nello yogurt per finirlo tutto, come mi siedo sul divano a guardare la tv o come mordicchio le penne mentre sono al telefono. non potrei farci niente, probabilmente non proverei a cambiare nessuna di queste cose, ma mi sentirei a disagio e ci penserei ogni volta che le faccio. non sarebbe quindi meglio non saperele? Credo che il lamentio esasperato e continuo sia donna. L'uomo si rompe i coglioni a romperli a te, già solo perchè deve collegare il cervello alla bocca ed emettere qualche suono sensato. Si tratterà solo di questo? Oppure sono io che non sono capace di comprendere che trasparenza e rispetto in una relazione non sono sinonimo di sputare tutto quello che ti passa per la testa anche se non servirà a niente? è meglio una serata piacevole con l'immondizia in casa o una tensione che si taglia con il coltello perchè gli ho smadonnato dietro di non aver buttato l'immondizia e già che c'ero gli ho ricordato che la scorsa settimana mi aveva promesso di aggiustare la tenda del balcone, che non lava la mia macchina da sei mesi e che non ha ancora portato a casa il borsone del calcio dalla macchina e i vestiti sudati fanno la muffa? ....forse nelle tecniche di sbattimento di palle e assecondamento repentino di Ego c'è qualcosa da imparare.. forse. Se il rapporto perfetto non esiste e i rapporti duraturi si basano su reciproche sopportazioni dei limiti dall'altro, allora non fa una piega.

giovedì 24 maggio 2012

Il giovedì mattina

io vado al mercato con mia mamma... alle otto colazione poi, giro veloce al mercato, rifornimento di frutta, verdura, tovaglioli, detersivi... e alle nove e dieci parto e vado in ufficio.
Tutti i giovedì noto di sfuggita una ragazza che passa, distingubile tra il resto delle poche persone in giro a quell'ora grazie ai dei calzettoni colorati fino a sotto il ginocchio. distrattamente nella mia testa l'ho sempre collegata all'immagine di una persona in tenuta sportiva senza guardarla mai con troppa attenzione.
Ma poi stamane... tutto è cambiato.
Eravamo in anticipo così abbiamo deciso di passare in macelleria, se c'era poca gente ci saremmo fermate, se ci fosse stata la solita coda sarebbe tornata dopo mia madre. c'era una sola persona quindi siamo entrate, dopo pochi minuti il campanellino della porta suona, mi giro, eccola. lei, la ragazza dei calzettoni. io sono seduta in una seggiola al fondo del negozio, quella dove le signore anziane si siedono ad aspettare e le mamme parcheggiano borse e bambini, questo mi da la possibilità di farle una radiografia completa. 
Capelli neri raccolti in una coda ordinata, forse sporchi, forse anche lei li lava il venerdì e il giovedì li ha zozzi. lineamenti dolci, occhi chiari e sguardo sicuro. pulita, nessun gingillo e niente trucco. felpa con zip dall'uso indefinibile (nel senso che non saprei se puo essere considerato indumento sportivo o meno, io personalmente la metterei al massimo per stare in casa) particolare che noto immediatamente: borsa di borbonose blu a cui io sto dietro da anni e, punto più importante.. pantaloni, che in realtà vedo essere jeans leggeri ma jeans e non tuta, di un rosso scolorito (che potrebbe anche essere voluto e non consumato) DENTRO a calzettoni, e intendo calze di cotone spesso con tanto di elastico, lunghe fino a sotto il ginocchio ben tirate, a righe blu e gialle. Acquasparta ai piedi, sgualcite o fatte così, non saprei.
Allora... la mia domanda è: ma perchè? perchè??? Avrei potuto capirlo d'inverno... ha freddo. Avrei potuto capirlo con una tuta, un legghins sportivo... ma penso che l'opzione jogging sia da escludere, chi va a correre con una borsa extralarge di borbonese? chi va a correre dopo essere passata in macelleria con quattro fettine di vitello per far le rolatine appresso? chi va a correre con le Acquasparta?...che se non sbaglio costano un occhio della testa. E allora perchè? perchè a fine maggio alle otto del mattino tu te ne vai in giro per il mercato e poi dal macellaio, con la borsa che voglio io e un paio di jeans dentro calzettoni a righe? perchè??
...La mia massima apertura mentale arriva ad ipotizzare che possa fare un lavoro dove fa molto freddo o si sporca molto... ma la cosa non giustica comunque perchè dovrebbe mettersi borsa e scarpe costose, perchè le calze non possono stare dentro ai pantaloni e perchè la ragazza non ha un paio di fantasmini perdio.
Deve esserci una ragione logica, non puo mica essere che a questa piaccia andare giro così...?!
Non ho pensato ad altro tutto il giorno - anche perchè ho bollato alle 9.30 e alle 9.47 non avevo più niente da fare.
Giovedì prossimo la fermo e glielo chiedo... "senti, ti prego, dimmi il perchè. lo DEVO sapere".

mercoledì 23 maggio 2012

Si, sono ufficialmente metereopatica.

Stamattina appena mi sono accorta che c'era finalmente il sole, ho tirato su tutte le serrande di casa e per poco non mi sono messa a ballare il Tacatà sul divano dalla gioia. Sono di buon umore, anche se ho perso un orecchino d'oro mentre venivo in ufficio e me ne andrò in giro tutto il giorno con gli orrendi lobi delle orecchie in vista avendo i capelli legati (le volte in cui sono uscita senza orecchini nella mia vita me le ricordo tutte). e anche nonostante, come da una decina di giorni a questa parte, non mi sia svegliata nel modo che preferisco... ovvero tra i bacini di Ego e il profumo di caffè. stamattina se non lo avessi ampiamente sollecitato urlando c'è il sole, c'è il sole ... sarebbe ancora a letto adesso. non riesce a svegliarsi e questo fa si che non mantenga quello che dice la sera prima...se decidiamo di andare a fare colazione assieme non si sveglia in tempo, se mi dice che mi sveglia lui e mi prepara il caffè non si sveglia, se mi dice che esce presto e mi saluta, quando me ne vado è ancora a letto. e per una maniaca come me iniziare una nuova giornata con il contrario di quello che avevi in mente è una cosa davvero difficicoltosa...
Stasera provo a fargli del caffè per endovena.
Alla fine ieri sera la S. si è persa tra le sue traduzioni di non so cosa, si vede che non ha mai lavorato prima d'ora..., e quindi mi ha lasciato sola come speravo ma io ho saputo trovarmi di tutto e di più da fare in modo da mettermi sul divano solo alle dieci... sono riuscita a vedermi una sola puntata in streaming del mio telefilm, le altre non hanno caricato nonostante le abbia aperte appena arrivata a casa... così dopo aver mangiato tutto quello che c'era in casa me ne sono andata tristemente a dormire. Se mai avrò un altra serata relax la  organizzerò meglio. Ho cenato con una fetta di pizza alle cipolle di due giorni prima e due panini di pan bauletto con la nutella... dopo un ora ho mangiato una grossa coppa di gelato e ci ho spezzetato dentro qualche biscotto e prima di andare a dormire, per conciliare il sonno, un sacchetto di pop corn... però ho bevuto solo cocacola zero (Lady, se leggi, so che apprezzerai). Ora a pensarci mi faccio schifo e mi sento terribilmente in colpa, penso di essere ormai entrata in un circolo vizioso dal quale non uscirò più. Fino a gennaio questo è stato il mio regime alimentare di tutti i giorni, ovvero un non-regime... magiare cosa quanto e quando mi pareva. mai badato ad una caloria, mai memorizzato cosa mangiavo, mai pensato a cosa e quanto mangiare. Adesso, anche se decidessi domani che non mi interessa mantenere un figura longilinea (!), non credo che riuscirei più a mangiare come un porco senza pensarci su e sentirmi la coscenza pesante. era un ingenuità in cui galleggavo e che rimpiangerò per sempre, ma non credo che tornerà mai. mangiare è sempre stata un piacere per me oltre che un esigenza e non riuscivo proprio ad immedesimarmi in chi aveva un rapporto difficoltoso con il cibo, pensando anche al fatto che se le cose fossero state davvero come molti le descrivono, con la quantità di roba che io ingerivo, avrei dovuto essere ormai una balena e dato che così non era, quello non era un mio problema... Ora è' un mese quasi che sgarro tutti i giorni, quando più, quando meno e sono due volte che mi peso e il mio peso è sempre lo stesso identico del traguardo della dieta, anche se io mi vedo e sento più grossa, e sono piena di rimproveri interni quando mi guardo allo specchio. Ora voglio assolutamente tornare sulla retta via e sgarrare solo nel weekend e in minime quantità, non è il momento di mollare l'osso... la prova costume è vicina, è il momento di raccogliere i frutti dei mie sforzi e non posso essere così cretina da lasciar perdere prorpio adesso. anche perchè non credo prorpio che la mia psiche lo reggerebbe, solo il gonfiore che sento mi infastidice già non poco. Con il tempo inaspettato che ha fatto anche l'attività fisica la sto beatamente saltando, in contemporanea la S. ha iniziato il nuovo lavoro ed è una settimana che non ci muoviamo... Gli altri anni a dieci giorni da giugno ero quasi sempre già abbronzata e mi sentivo bene con me stessa (da vestita!)... e le piscine non aprono i primi di giugno anche? ...Anyway, per l'8 giugno che andiamo tre giorni al mare devo essere magra, figa e contenta (!) avere almeno due costumi nuovi di una taglia in meno (dalla prima alla zero di seno, son traguardi) e tornare abbronzatissima.

martedì 22 maggio 2012

Stanotte ho sognato

di picchiare selvaggiamente miacuginanevrotica, che è incinta di sei mesi tra l'altro. non contenta poi le ho urlavo gli insulti peggiori dal balcone di casa dei miei.
Mi sono alzata dal letto con un livello di carogna addosso che di solito non raggiungo mai prima delle sedici, ed era tardi ovviamente, molto tardi. Ho fatto la mia solita preprarazione a velocità non umane e sono arrivata, in ritardo, a fare colazione con mia madre. quando sono arrivata in ufficio con ancora la brioche in gola, la puttana vicina di ufficio senza avermi nemmeno salutato, mi ha aggredito con una domanda che ha capito solo lei... io le ho risposto come si puo rispondere a qualcuno che ti chiedeuna cosa tipo perchè piove oggi e non pioveva ieri e perchè ieri c'era il sole e oggi no? ma la mia risposta non l'ha affatto soddisfatta così ha deciso di interpellare anche il boiler, che come me le ha risposto che le condizioni metereologiche non sono in mio potere, e la sua risposta le è piaciuta di più... a quel punto non ci ho più visto e ho sfanculato tutti quanti... così, con ancora borsa e giubotto addosso. 
Il resto della giornata non è andato meglio, ho già mandato a stendere l'ottanta per cento dei colleghi questa settimana, ma è solo martedì. Secondo me si divertono a testare il mio autocrontollo.
E' una di quelle giornate di merda, ma di merda ingiustificata eh, non di merda vera.
Mi attende ancora un ora in ufficio dai bipolari dopodichè finalmente mi ritroverò nel caos della mia casa a coprirmi di cristoni per quello che non ho fatto stamattina, in pace e silenzio, libera di bestemmiare a voce alta. Ho chiesto alla S. di venire a vedere un film da me ma spero che rimanga incastrata nelle sue traduzioni come teme e mi lasci da sola a mangiare gelato sul divano... stasera è la serata in cui Ego va a correre in un campo in mutande insieme ad altri dieci pirla. disialodato.
Domani sera invece ci tocca andare a vedere il saggio di ginnastica artistica di mia nipote, alle venti... all'aperto... e nel mio paese. il peggio del peggio, condito dal fatto che una delle compagnette di mia nipote non è altro che la sorella più piccola del mio ex, quello prima del Topo, e ci sarà sicuramente anche lui. ci manca solo che si porti dietro quell'ameba che si scopa.

Il mio livello di sbattimento è alleviato solo dal pensiero che tra una quindicina di giorni ce ne andremo tre giorni al mare... sole, caldo, sesso e relax. Se arriva giugno, quello vero, non come questo maggio che ci ha obbligato a riaccendere i riscaldamenti e inventarci abbigliamenti improbabili per non morire congelati.
Sarà colpa del tempo se ho una trmeneda voglia di eliminare fisicamente il prossimo?

mercoledì 16 maggio 2012

Ce l'abbiamo fatta

anche questa volta. E scriverlo mi fa un paura tremenda ma devo farlo. devo chiudere, girare pagina, andare puntoacapo, dimenticare. Sono così ottusa da doverle materialmente fare le cose perchè mi entri in testa che sono successe davvero... quando ero ancora convinta che nei rapporti umani si potesse passar sopra a qualcosa, chiudevo gli occhi e immaginavo di mettere quel pensiero in una scatola, chiuderla con una chiave, buttare la suddetta chiave in un burrone e solo dopo ne avvertivo realmente l'asssenza. 
Mio padre stamattina ha tolto gli ultimi due punti... due megapunti che passavano sotto all'intestino e uscivano dall'altra parte. Avevo una paura termenda che togliendoli si lesionasse qualcosa dato che sembra fatto di cartapesta, e/ o che gli facessero male. Esami del sangue dopo dieci giorni senza farli, dopo sei mesi di corse per farli un giorno si e un giorno no... emoglobina: 10. follia, sogno, eresia. dopo mesi di 7.5-7.3-6.5. dopo mesi di trasfusioni, di brutte notizie, di paura, di perenne incertezza... è finita. E' a casa, non sanguina, non ha punti, mangia, cammina, sta dritto con la schiena, sorride. Alla fine tutto è andato bene, con non pochi trascorsi, ma alla fine è andata bene. me lo ripeto nella testa perchè non ci credo, mi sembra impossibile, sono stata ogni santo giorno convinta che questa situazione avrebbe avuto l'epilogo più tragico che potessi immaginare. E insieme alla gioia di poter riavere mio padre, le nostre abitudini, la nostra vita, la sua figura onnipresente ed essenziale intatta... c'è quella di poter finalmente riavere anche la mia di vita. Non sono stata capace di scindere me stessa da lui,  la mia vita dalla sua, le mie giornate dalle sue... non ci sono mai riuscita ma in passato la cosa era meno marcata, meno palese, le nostre vite erano quasi parallele, dipendevo dai miei genitori, vivevo con loro. Finalmente posso programmare le mie giornate senza dover tenere conto di quello che succede a lui, senza dover calcolare possibili imprevisti, senza regolare i miei orari con quelli di mia madre, senza dover trovare necessariamente uno spazio per loro. posso essere di bun umore senza sentirmi in colpa, rispondere al telefono senza il groppo in gola, dormire la notte, andare via un weekend, non esserci per nessuno, prendermi un impegno, pensare in ottica futura, sognare, respirare, vivere. Mi sembra assurdo che tutto questo fino a gennaio fosse la normalità, mi sembra di non viverlo da anni. Non so come ho fatto a vivere così tre mesi, trattenendo il fiato, tenendomi su a stenti. 
Sento una gioia immensa, una voglia di vivere che non ho mai sentito prima.
Passeranno una ventina di giorni di stallo, poi ogni pezzo andrà al suo posto e inzierò a razionalizzare la cosa. mi ricorderò che devo tornare in terapia e farmi insegnare come distinguere chi sono io e chi sono loro, prima di arrivare ad odiarli. mi sentirò un essere spregevole e immondo vedendo che sono arrivata a non sopportare neanche più la loro visione, la loro voce, le loro sempre uguali, inutili parole, come se fosse colpa loro se non sono capace di vivere una vita indipendente dalle loro. 
Mi renderò conto dei pensieri orribili che ho avuto, dei desideri che ho avuto, delle sensazioni che ho provato. L'egoismo che ho avuto intorno, la consapevolezza di essere sola in mezzo ad una folla di parenti buoni solo a blaterare. 
Presto tuttò sarà nitido e farà un male cane.
Ma non oggi, oggi c'è il sole.

lunedì 14 maggio 2012

Aspettavo questa settimana da un po,

il capo non c'è quasi tutta la settimana. Sognavo giornate di cazzeggio su internet, di elenchi d'acquisto sul sito ikea, di lunghi post riflessivi e chiaccherate su fb. Venerdì sera vado a salutarlo: sentiamoci eh... almeno due volte al giorno! mi scriva delle belle mail riassuntive con le novità del giorno, io le rispondo poi alla sera...tanto le legge dall'i-phone no? ...mecojoni! Certo, se non riesce a prender sonno non esiti a contattarmi eh.

I miei buoni propositi per la scorsa settimana sono andati allegramente a farsi fottere. Mio papà è stato dimesso ma dopo nemmeno ventiquattro ore ci ha fatto tremare con due giornate di febbre alta scampando il terzo ricovero in tre mesi per un pelo... tra questo e il fatto che avevo troppo delirio in casa accumulato, non sono riuscita a far andare un solo giorno come avrei voluto. Ovviamente intendo iniziare da questa settimana ma a giudicare dal primo risveglio non sono sicura che sia quella giusta. La mattina di solito Ego si sveglia prima di me e quando il caffè è pronto viene a svegliarmi sbaciucchiandomi... per me questo è il segnale che è ora di alzarmi. Stamattina ha deciso di ignorare le sveglie e io vedendo lui che dormiva ho continuatao a farlo... risultato: ci siamo alzati dal letto alle otto e dieci e abbiamo passato l'ora successiva nel caos più totale a prenderci a gomitate nel bagno. Io sono riuscita a staccare tutte le apparecchiature, mettere apposto tutta casa meno il bagno, preparmi, uscire di casa alle 9.05, andare a fare gasolio, comprare le sigarette e bollare alle 9.21. In anni di alzate in ritardo ho un esperienza di preparazione in velocità da guinnes world record - i miei capelli lasciano a desiderare ma questo è un dettaglio - Oggi però è lunedì e il lunedì si sa, tutto sembra possibile. A pranzo adesso vado dai miei, così li vedo e non devo andarci alla sera e così risparmio un pasto al giorno (w la sincerità) . Lunedì, mercoledì e venerdì vado con la S. a sudare...quando in bici, quando a piedi provando a correre. Mi rimangono il martedì e il giovedì per andare in ufficio dai miei e spero di riuscire ad andarci una volta soltanto a settimana, cosa difficile non avendo più la pausa pranzo per fare le fatture on-line... Il mercoledì sera di solito stiro, il martedì e il giovedì esco e il lunedì e il venerdì serate relax con Ego. Dovrebbe, potrebbe funzionare. Quasi non ci credo che sto tornando padrona della mia vita... e non voglio nemmeno dirlo troppo forte per adesso. Questa setimana deve assoltamente funzionare alla perfezione, mi conosco abbastanza da poter avere la certezza che, dopo sei giorni in cui le mie pianificazioni quadrano perfettamente, sto abbastanza bene da poter affrontare tutto il resto e andare avanti senza questa sensazione di freno a mano tirato che ho. Mi sembra di avere la prima inserita, accellerare con forza e non muovermi di un metro.

martedì 8 maggio 2012

Sono convinta

che a forza di mazzullate le persone si facciano furbe. 
Sono per l'insegnante che ti asseconda mentre sbagli perchè sa che sbagliando imperarei, non per quella che ti maltratta e umilia finchè prendi in odio lei e la sua materia di merda e non impari proprio un bel niente se non a difenderti dal nemico. 
Credo che le mazzullate siano l'unico vero modo in cui si matura, si cambia rotta, si cresce e credo che la vita sia piuttosto generosa in questo senso e che quindi non ci sia bisogno che qualcuno rincari la dose.
Personalmente pensavo di essere già stata mazzullata a dovere ma... è proprio vero che non si smette mai di imparare. 
Ieri mattina ho discusso per l'ennesima volta con la B., che si rifiuta di accettare che da quando convivo la mia vita sia cambiata e io non possa più fare le scelte di prima con la stessa nonchalance. Vuole che esca, mi scassa le palle fino all'esaurimento, non capisce perchè se vado da mio padre non posso anche uscire, tanto usciamo dopo. Non si rende conto che per me arrivare a casa alle 9 di sera non significa più mangiare, farsi una doccia e uscire ma avere una cena da preparare, piatti da lavare, una lavatrice da stendere, e chissà cos'altro  da fare... e poi se ne ho ancora le forze eventualmente uscire. Lo capisce ma se ne fotte, perchè è un egoista e perchè non l'ha mai provato. quando si staccherà anche lei dal seno di mammà, le farò le proposte più improbabili offendendomi se rifiuta. Comunque, ho rifiutato un uscita con lei per domani sera, per i motivi di cui sopra, ma anche perchè Ego questa sera non c'è - va a correre in mutande insieme ad altri dieci pirla dietro un pallone - e quindi già stasera non ci vediamo. Questo è sempre stato un tacito accordo della Gcasa, cercare di uscire nella stessa sera per non stare separati due sere... è successo qualche volta che la regola si stata trasgredita da uno dei ma sempre per esigenze e mai per serate una di seguito all'altra. 
Alle sette di sera Ego mi scrive un sms dicendomi che, se non mi dispiace, andrebbe a vedere la partita allo stadio con il tizio X rimasto solo, che gli offre un biglietto pregandolo di accettare.
Ecco. Io avrei avuto tanta voglia di uscire domani sera con la mia amica, di svagarmi e di passare meno tempo possibile con Ego che in questo periodo mi provoca violente orticarie, e anche di non dare l'ennesimo picche alla mia amica... ma il pensiero non mi ha minimamente sfiorato, per rigore morale, per abitudine, e perchè sentivo già nella mia testa le parole dell'Ego infuriato e indignato per la mia scelta.
Sono una grandissima polla. E lo sottolineo pubblicamente proprio per sottoporre la mia dignità allo stress dell'umiliazione e dello sfottimento (se qualcuno commentasse è quindi pregato di andarci pesante) sperando che un barlume di intelligenza faccia in modo che io d'ora in poi mi faccia furba.
Una polla. con tanto di ali spennacchiate e cera giallognola. Io ieri mi sono alzata ho girato per casa a spegnere tutto quello che lui lascia acceso, in pausa pranzo ho corso come una trottola in due banche, posta, tabaccaio perchè lui mi ha finite le MIE sigarette. Sono arrivata a casa stremata da un ora di libertà con l'ansia di preparare velocemente la cena e adempiere a tutti i miei doveri e...mazzullata. 
polla. polla.  polla. polla.

L'aspetto più tragico di tuta la questione è che ho affogato la delusione nei carboidrati sul divano... e questa me la pagherà cara.

lunedì 7 maggio 2012

Sembra

che sia arrivata la tanto attesa settimana di svolta. Mio padre a giorni dovrebbe venire a casa, finalmente "aggiustato" e io dovrei ricominciare ad avere una vita decente. Da oggi quindi mi sono imposta le seguenti direttive... al mattino devo riuscire ad alzarmi dal letto alle 8.oo, non un minuto dopo. in modo da riuscire a fare il letto e riordinare prima di andare in ufficio e sopratutto da riuscire a spegnere tutto quello che devo prima di uscire di casa. macchinetta del caffè, tasto generale del televisore, boiler, togliere le spine al pc e ai caricatori dei cellulari. Mi è arrivata una bolletta di 197 euro per i mesi di febbraio e marzo... 37 mq, in due. follia pura, e non me lo spiego proprio dato che lavorando entrambi usiamo la luce prevalentemente in fasce orarie basse quali sera e weekend. Poi, uscita dall'ufficio, il lunedì, il mercoledì e il venerdì voglio andare a correre almeno un ora, con la S. o da sola. E in ultimo, riprendere a mangiare in maniera sana, che aldilà della questione peso, mi fa proprio stare meglio anche fisicamente... ero sgonfia e non mi sentivo mai appesantita o assonnata dopo pranzo, poi da quando mio padre è stato ricoverato arrivando tardi la sera e avendo quasi sempre il frigo vuoto, spesso ho fatto la pasta e abbiamo preso una pizza, per non parlare di tutte le mangiate da parenti vari...
Alla fine di kg ne ho persi 6, con la mia dieta faidate. Quando all'inizio dicevo di volerne perdere cinque, in realtà esageravo consapevolmente... ero convinta che non ce l'avrei mai fatta. Mi sono pesata due volte in tre mesi, la prima volta avevo perso soltanto un kg, la seconda ero passata da 54 kg a 48, una taglia di jeans. E di sgarri ne ho fatti, probabilmente il mio stato d'animo ha contribuito non poco. Quasi tutte le persone che non mi vedono da un po', lo notano per la mancanza del salvagente credo, quasi del tutto sparito. I parenti e Mr P. mi dicono che sono dimagrita troppo e quando rifiuto qualcosa da mangiare mi guardano col faccino classico del "povera malata", le colleghe muoiono di invidia come di consueto e mi dicono che sto male, malissimo, sono bruttissima (e io godo come un riccio). Se non fosse per i vestiti che mi stanno diversamente, io non vedo tutto questo cambiamento... mi piaccio anche se è accaduto esattamente quello che temevo. braccia e gambe si sono asciugate parecchio, troppo, il mio accenno di seno è sparito e la pancia, il posto che mi interessava di più, si è asciugata ma rimanendo ovviamente molliccia.  Sono comunque soddisfatta del traguardo e adesso voglio completare l'opera rassodando. Ora che sono improvvisamente diventata amante dell'aria aperta e degli insetti che annegano nel mio sudore (....), voglio correre finchè non torna l'inverno, ogni volta che posso..., sopratutto per potermi permettere qualche carboidrato e/o qualche concessione ogni tanto.

Ultimamente pormi degli obbiettivi sta diventando qualcosa di necessario. mi fa sentire bene, quando raggiungo l'obbiettivo poi... ancora meglio, ma devo trovarne subito un altro. 

Oggi non ho un buon umore, non ho voglia di parlare con nessuno e mugugno a tutto andare ma c'è finalmente il sole... penso al caldo che tra un po inizierà a fare, al mio lavoro che mi sta dando grandi soddisfazioni, al fatto che forse andrò con il mio capo a trovare un cliente e sarà il mio primo viaggio di lavoro. alle magliette sepolte da anni che ricomincerò a mettere tra poco perchè finalmente non sparafangheranno più nei fianchi, al fatto che mio padre sarà a casa, riprenderà a fare la sua vita... tra un po' andremo tutti insieme a mangiare le costine alla festa del paese e quest'estate ci mangeremo delle grosse fette di anguria sul loro terrazzo...

venerdì 4 maggio 2012

Ho sempre pensato che

chi molla al primo colpo sbaglia, che se una storia non funziona, se ami davvero, le provi tutte anche se fa male, anche se è difficile, che se ci si ama una soluzione si trova sempre, e che chi alla fine molla è quello che amava di meno. Ora però sto iniziando a chiedermi se invece non sia il contrario, se sia sbagliato portare avanti una storia che non funziona a tutti i costi, trascinare un rapporto rovinandolo, accanirsi contro l'evidente realtà che non si è fatti per stare insieme. Forse la verità è che non si è capaci di acccettare il fallimento e ci si accanisce a buttare giù una porta blindata a pugni pur di non accettare che non la si muoverà di un centimetro.

Sto realizzando con il tempo che l'unico modo per stare con Ego, e per stare intendo starci piacevolmente tra gioie e dolori della quotidianità, non stare come siamo stati in questi due anni, tanto per non-stare... alla fine dei fatti, ipotizzando molto impegno da entrambe le parti con conseguenti cambiamenti, evoluzioni, miglioramenti... sarà accettare i suoi limiti e prenderli come cose che nella mia vita ci sono e non saranno mai diverse. come prendo le mie tette piccole, la malattia di mio padre, i piatti neri dell'ikea che non sono mai lucidi come vorrei. certo, potrei rifarmele le tette, ma significherebbe intervenire in maniera invasiva, cambiare la natura di una cosa e costruirne un'altra, che sarebbe sempre così perchè l'ho deciso io e non perchè cosi è. Per non avere queste cose dovrei cambiare uomo, buttare Ego e prenderne un altro. per cui, constatato che io voglio lui e che quindi eliminarlo è fuori discussione, non rimarrebbe che accettare totalmente queste cose, farle diventare parte integrante della mia vita, conviverci e accettarle. sperando magari che con il tempo, la maturità che verrà, o anche solo un po di culo, si smussino o spariscono. come ho fatto per le mie tette finchè non ho capito che la pubertà era finità da un pezzo. Dovrei per esempio prendere atto del fatto che per lui il suo lavoro sarà sempre più importante di qualsiasi altra cosa. del mio lavoro, dei nostri impegni, di un mio  sorriso. oppure che per lui il fatto che a lui non piace la brioche che piace a me sarà sempre abbastanza importante da non fargli mangiare una brioche che non gli piace che sò.. due volte l'anno, così, per farmi contenta e vedermi felice che sorrido con gli occhi gonfi alle sette del mattino. Magari crescendo cambierà gusti e gli piaceranno le brioche al burro così inizierà a portarmi in quel bar ogni tanto. ma di certo non cambierà mai il fatto che non sa mangiarsi una brioche che non gli piace pur di vedermi contenta. Non cambierà il suo modo di essere, ma magari cambieranno gli eventi, i contesti, e magari qualcuno di questi sarà a mio favore. Magari imparerò ad accontentarmi di avere più o meno ciò che voglio anche se non mi arriva nel modo in cui vorrei. Lui ha una personalità ingombrante. Lo spazio è quel che è e per forza di cose se lui occupa parecchio posto, per me ne rimane poco. non sa schiacciarsi e non invadere la metà altrui, non lo sa davvero fare. sono convinta che lui ci provi a volte, che forse nella sua testa lui ci provi sempre, continuamente, ma non ce la fa proprio. non si rende conto di lasciarmi davvero poca aria da respirare, poco da fantasticare, poco lenzuolo del letto, poca cocacola in frigo. o forse si, ma non lo ritiene un problema perchè è la sua natura, il suo modo di essere, il suo "normale". e dove sta scritto che il "normale" corretto è il mio e non il suo o che sono entrambi sbagliati? l'oggettività delle cose mi ha sempre spaventato tremendamente. Quello che mi fa vacillare arrivata quasi alla fine del ragionamento è il pensiero:ma lui si chiede mai se il suo "giusto" magari, per caso, qualche volta, è sbagliato? ma poi esco dall'austrada alle nove di sera tornando dall'ospedale, faccio la rotonda e mi trovo davanti quel muro dove lui tre anni fa con la bomboletta nera mi ha scritto "ti amo piccola" e penso... però, quest'uomo mi ama. non è abbastanza? .... Il fatto che lui mi ami, voglia stare con me, mi prepari il caffè al mattino e lo poggi su un foglio verde con disegnato un grosso cuore e ci scriva il buongiorno, non basta a farmi sopportare che non mangi una brioche che non gli piace per farmi contenta, che tra il suo lavoro e me che cadiamo da un burrone salverebbe il primo, che non gli piaccia fare i lavori manuali e si debba comprare una cassa d'acqua per volta e chiamare qualcuno per cambiare una lampadina? il fatto che una persona ti ami, conduca una vita con te e mantenga una linea di rispetto umano nei tuoi confronti, non basta? se tu lo ami? Non è forse il mio ego ad essere troppo ingombrante e non capire che lui li acccetta i miei di limiti, anche se io non me ne accorgo? Quando inizio a mettermi in discussione è un macello, niente ha più senso. quanto vorrei essere un ignorantona convinta di avere sempre ragione, che va dritta per la sua strada e non si guarda mai intorno. quanto vorrei essere come lui, avere una lavatrice al posto del cervello che centrifuga di continuo e con il suo rumore copre tutto il resto. Non penso che lui sia l'uomo giusto per me, sticazzi che gli opposti si attraggono, ma lui sembra costruito su misura per darmi sui nervi, non c'è un solo pezzo di noi che combaci, non adesso. una volta si, perchè tutte queste cose non c'erano... c'eravamo noi due, in giro, innamorati, con soldi in tasca e la voglia di stare insieme. Io ero convinta che lui sarebbe stato un uomo di casa devoto alla famiglia, che alla domenica mattina taglia il prato e ripara tutto con la sua cassetta degli attrezzi nel garage americano e lui era convinto che non avrei più fatto altro che dedicare ogni minuto della mia vita alla sua a prendermi cura di lui e avrei dimenticato discoteche, bagordi, e unghie da sistemare. Non penso nemmeno che sia fatto per stare con qualcuno, non adesso.... forse crescerà, maturerà, si sgnofierà e si accorgerà che per vivere bene gli bastrebbe molto meno spazio e avrà voglia di farsi un po più in là e farmi stare accanto a lui finalmente libera di respirare, di non soffrire il freddo di notte, di bere quanta cocacola voglio. se sarò ancora lì e avrò imparato a respirare sgomitando. Quel maledetto giorno mi ha offerto una sigaretta e mi ha chiesto se avevo freddo, abbiamo chiaccherato e poi lui mi ha chiamato, e poi mi ha scritto, e poi mi sono innamorata di lui. e adesso è troppo tardi per tornare indietro e vedere quanto gas si nascondeva in una bottiglietta da mezzo litro apparentemente liscia... e me lo devo tenere, perchè alla fine tra avere un macigno di fidanzato pesante da trasportare, sopportare, sorreggere e spostare e averne un qualsiasi altro che non è lui, preferisco ancora la prima. E preso atto di questo è importante sapere se sia giusto accontentarsi? Se è sbagliato cedere, se è sbagliato prendere il mio orgoglio farne una pallottola e buttarlo via lontano? E' importante continuare a chiedermi se tutti amiamo allo stesso modo o ognuno ama diversamente ma pur sempre di amore si tratta?

(ho cambiato il colore dei commenti, che di lettori fleshati me ne faccio poco.
Ora però qualcuno mi sa spiegare come posso usare una scrittura decente che non sia troppo piccola ma nemmeno così grande? ...il mio è l'unico blog di blogspot a sembrare un msnspace...)