Informazioni personali

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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

martedì 30 giugno 2015

E' arrivato

il caldo anche in Piemonte. quale modo migliore per interrompere l'imbarazzo del silenzio se non un commento fuffa sul clima??
che poi ho scritto lunedì scorso, ma mi pare una vita fa'.
che il caldo è arrivato è anche cosa vera, fa caldo, in Gcasa si schiatta, Ego continua a dimenticarsi di portare su il ventilatore dal garage e i pelosi sono sofferenti.
Fino a ieri in Gcasa si era senza lavatrice, senza lavastoviglie e senza bombola del gas. centosessanta euri dopo, manca solo più la bombola.
Come avevo già scritto, la lavastoviglie mi era stata portata via dal tecnico pochi giorni prima di partire per Formentera lasciandomi un buco poco estetico nella cucina, un nuovo accesso allo zoccolino per i pelosi, e l'obbligo di lavare i piatti. dopo Formentera il tipo mi ha detto che ci sarebbero voluti ancora una decina di giorni, e nel frattempo anche la lavatrice ha smesso di funzionare. ero incredula, tanto che rientravo tutti i giorni a casa pensando di scoprire che era tutto uno scherzo e tentavo di farla partire facendo finta di nulla. spazzole del motore consumate, in cinque anni. e la lavatrice di mia madre è durata vent'anni, senza che le spazzole del motore si consumassero mai. non mi soffermerò ma ci siamo promessi che è l'ultima volta, la prossima volta che ci lascia a piedi la defenestriamo e basta, non ci spenderemo più un euro sopra.
nel frattempo siamo andati in giro vestiti da spiaggia, abbiamo lavato calze e mutande a mano e accumulato i panni sporchi in una montagna disumana alla cui base ci sono ancora i costumi della vacanza.
La bombola del gas invece spero di risolverla con stasera... andrò al negozio del mio paese e cercherò di essere il più persuasiva possibile perchè me la portino a casa dato che Ego ne ha una tutti i giorni e potremmo dover mangiare prosciutto e melone fino a settembre.
In ultimo, empre per le cose belle, pare che il telecomando di sky a forza di volare per opera dei pelosi, ci abbia definitivamente abbandonato... e qui la vedo un poì più ardua.
In mezzo a tutte queste belle cose, sabato sono andata a trovare l'amica V. a Milano.
E' un anno che si è trasferità lì e non ero ancora mai andata, anche perchè tutti i weekend lei rientrava in terra piemontese per vedere famiglia e fidanzato. Ora che ci penso è senz'altro assurdo che ci sia andata ora, che è un momento in cui procrastino qualsiasi cosa. me lo ha chiesto e ventiquattro ore dopo avevo i biglietti frecciarossa in mano... e ho fatto proprio bene perchè avevo bisogno di una chiaccherata a cuore aperto con lei, e lei idem. Non mi aspettavo il caldo che ho patito, altrimenti invece de jeans, converse e t-shirt mi sarei messa uno shorts, una canotta e dei sandalini... non mi aspettavo nemmeno che mi facesse correre senza sosta dalle nove del mattino alle otto di sera. nemmeno per pranzo ci siamo fermate davvero, mi ha fatto mangiare i mitici panzerotti del Duomo seduta sul marciapiede e se non l'avessi implorata per un caffè e una pipì ci saremmo subito messe in marcia verso il castello. non per niente ci siamo addormentate sdraiate nell'erba a Parco Sempione come due barbone e lo siamo rimaste per più di un ora... alla sera ero una merda che non si reggeva in piedi ed oggi ho ancora male alla gamba destra. Sono stata in centro a Milano una sola volta nella mia vita e glielo avevo detto, per questo lei mi ha organizzato questo tour de force milanese che avrei però preferito dividere in due volte. In tutto questo è riuscita ad inserirci anche una visita nella sua casa nuova, appena comprata, che mi ha fatto davvero piacere vedere, e una sorpresa... siamo andate da Scavolini e ha scelto con me gli elettrodomestici di quella che sarà la sua cucina. mi ha fatto un piacere immenso prendere parte ad un momento così storico per la sua vita... anche se probabilmente quella cucina rimarrà piuttosto intonsa ed è sicuramente più bella che funzionale, lei è fatta così e le voglio bene proprio per questo, e che abbia pensato di aspettare me per prendere decisioni che dal suo punto di vista non valgono molto ma dal mio si, mi fa doppiamente felice.
Domenica era ancora piuttosto cotta dalla giornata precdente, incluso il naso bruciato dai km sotto al sole, ed era il secondo anniversario di morte di mio padre celebrato con la messa di rito a cui però quest'anno non ho preso parte e mai più lo farò. Siamo stati al solito bar pochi metri più in là della chiesa e a ritirare l'anellino che mi ha regalato Ego sei anni fa che avevo lasciato a lucidare, al termine della messa ci siamo fatti trovare fuori dove è arrivato il parentadodeficente tutto che con la sua solita ansia e agitazione ha fatto i dieci minuti canonici di casino e poi, non so bene come, ci siamo ritrovati io, Ego e le bambine con mezz'ora da perdere. Le abbiamo portate al bar - per cambiare un po' - dove La Piccola si è procacciata da sola una minibrioche al cioccolato e un estatè alla pesca nei pochi secondo in cui salutavo una persona. l'ho poi minacciata di non farne parola con nessun parente e nessuno si è fatto male. Durante il pranzo non è successo nulla che sia degno di nota, mia madre è stata stranamente brava e buona, ma è stato un pranzo eterno, lunghissimo, interminabile... alle cinque eravamo a casa distrutti, e avevamo già preso l'impegno di fare un apericena con gli Amici e i Testimoni per cui ci siamo buttati sul divano mezz'ora e poi abbiamo ricominciato a correre per rassettare un minimo casa, lavarci e uscire. Pare che fino ad agosto tutti i weekend saranno più o meno così... ma è una scelta, nel senso che il tempo sarà anche di più con Ego a casa anche al sabato pomeriggio ma scegliamo di impiegare quel tempo per fare cose che quando quel tempo non c'è non riusciamo a fare piuttosto che per riposare, e in estate mi sembra giusto così, finchè ne abbiamo voglia... e uscire, vedere gente, respirare sole, è l'unica cosa che al momento mi va di fare.      

lunedì 22 giugno 2015

Allora,

da dove si ricomincia? Da un lunedì di sole non troppo convinto, che spero non demorda fino a fine giornata e non mi freghi con un temporale proprio a quell'ora lì, l'ora di cena, che dovrebbe vedere me e e Ego indaffarati nel mangiar costine e agnolotti alla mia festa di paese preferita.
dovevamo già andarci sabato o ieri sera ma Ego è rientrato a casa a mezzanotte ostaggio di un evento che doveva terminare alle diciotto.
Sabato sera invece è stato per una buona causa, concerto di Tiziano Ferro allo stadio Olimpico di Torino.
Prima volta negli anelli e non nel prato per me e Ego, io ero già stata al concerto di Biagio "da seduta". Ego era un po' stranito, i due amici non erano mai stati ad un concerto, per cui l'atmosfera con questi tre era moscissima... tuttavia la mandria di donne di ogni età da cui eravamo circondati , che saltavano, cantavano, ballavano e intonavano coretti sei bellissimoooo non mi hanno fatto sentire sola.
Un bel concerto e infatti mi sono pentita all'istante di non essere stata nel prato. ad una certa distanza è difficile il coinvolgimento, sopratutto in uno spazio ampio come uno stadio, e il Tiziano timidone non fa un granchè per coinvolgere. quando è arrivato il buio vero la suggestione però non è mancata, sopratutto nei momenti delle sue tipiche canzoni tagliavene. bello, bello anche andarci con questi due, che da oggi chiamerò i testimoni, perchè saranno i testimoni d Ego, due personaggi piacevolissimi che aimè ho snobbato per anni ed ora mi piacerebbe frequentare di più. Appena usciti da lì ha iniziato a diluviare quindi siamo rimasti al riparo ad aspettare che smettesse e lì ci hanno raggiunto altri due, la coppia che piuttosto che uscire con loro preferisco una visita dal dentista, con cui poi abbiamo bevuto una birra ai chioschi fuori dallo stadio.
Dopo una settimana intera da sola, Ego a Verona per dei corsi di formazione, un sabato intero da sola, ieri non ce la facevo quasi più... sopratutto quando ero pronta per docciarmi e prepararmi per uscire a cena e lui mi ha annunciato che non sarebbe tornato fino a tarda sera. comunque in tutto ciò, includendo anche l'intera giornata di giovedì - primo giorno di riposo del nuovo orario - ho pulito tutta casa, stirato tutto quello che c'era da stirare e dormito anche parecchio. non ho lavato tutto quello che c'era da lavare perchè ho miseramente finito il detersivo sabato ma pazienza. D'ora in poi il tempo non dovrebbe mancarmi, di default avrò sempre un giorno feriale libero più il sabato mattina, talvolta capiterà sicuramente il pomeriggio e la domenica. si perchè, udite udite, dal primo luglio Ego avrà tutti i sabato pomeriggio liberi e ad agosto l'intera giornata, roba da lussuriosi ragazzi. l'intenzione è quella di sfruttarli al meglio per il matrimonio ovviamente ma dovesse scapparci anche un mare o una piscina ogni tanto, non sarebbe male.
Ecco, il matrimonio, dicevamo. è giunta l'ora di fare un po' il punto della situazione, rimasta al quadernone ad anelli e a noi che giriamo come trottole per il piemonte tra un ristorante, un castello, una tenuta in disuso.
Abbiamo visto circa una decina di posti dei quali due soltanto ci sono piaciuti, con il loro elenco di se e ma. Il primo, un posto incantevole, ad un quarto d'ora dal nostro paese, in affitto agli sposi per quel giorno con alcune camere comprese. quasi perfetto a livello estetico ma non logistico... piccolo, spazi da claustrofobia, e sopratutto nessun piano b in caso di pioggia. il secondo, quasi perfetto anche lui, come spazi, ristorante, accoglienza, ma caro... carissimo. Eravamo comunque orientatissimi sul secondo, considerando anche che la lista di posti da vedere ancora si era ridotta a un basso numero, quando ho preso coraggio... ho ripescato le foto nella pagina fb di quei due là che sono nipoti dell'amica dell'amico del mio paese... ho ripreso il nome a bordo foto e l'ho riscritto su google, ho rivisitato il sito web dell'agenzia ma questa volta ho chiamato e ho preso appuntamento. Così sabato 6, il giorno prima di partire, siamo entrati in questo posto zuccheroso di ghirlande, washitape, pizzi e merletti, che è l'ufficio di questa wedding planner. ci siamo seduti con i capelli spettinati da moto e abbiamo raccontato come ce lo immaginiamo, quel giorno, il giorno... l'archetto all'americana, i petali rosa - questi li vuole Ego, naturalmente - il tramonto. Siamo andati per gioco, ero convinta che ci avrebbe sparato una cifra folle e saremmo usciti di lì ridendo... e invece siamo usciti di lì convinti di non poter fare a meno di lei. a dirla tutta è stato Ego il primo, io ci ho messo giusto un quarto d'ora in più a convincermi, perchè quando si tratta di tirare fuori soldi io sono restia anche di fronte alla meraviglia più meravigliosa, almeno il primo quarto d'ora . Il fatto è che non trovare il posto perfetto ci ha fatto capire che tutto sarebbe stato più difficile di quanto immaginassimo, ma sopratutto abbiamo capito che si, in alcuni posti ti stanno più dietro che in altri, ma la maggior parte del lavoro lo devi fare tu, partendo dalla parte creativa per arrivare a quella logistica di ricerca fornitori e recepimento fisico delle cose. E la mia paranoia aumentava, la paura di non riuscire a farlo da sola e alla fine di fare una cosa carina ma non perfetta, che voi più di chiunque altro lo sapete che per me o è pefetto o niente. In realtà inizialmente pensavo di affidarmi a lei solo per quanto riguarda gli allestamenti e l'individuazione della location, poi ho capito che un angelo custode nonchè deposito di isterismi lo voglio eccome. credo che Ego la voglia per me, perchè io abbia qualcuno a sostenermi e aiutarmi e non gliele faccia a fette un anno intero. Ci ho riflettuto su tantissimo e alla fine ho deciso che si, butterò duemilaecinquecento euro, ma avrò il matrimonio che sognavo, o almeno spero,e sopratutto ci arriverò con funzioni celebrali integre. e poi non c'è alcuna garanzia che quei soldi siano buttati, lei ci ha detto che riusciremo a stare in un budget totale che prima di incotrarla mi pareva follia con i prezzi che ci avevano ventilato solo per la location. pare che sia la stata la prima in Piemonte vent'anni fa e che sia la migliore, conosceva per nome ogni proprietario di ogni posto dove siamo stati e i pareri che ho raccolto in giro confermano tutti il suo curriculum. Stamattina le ho mandato i dati per il contratto, farò l'anticipo ed è fatta, ci siamo. Il dodici luglio - tardissimo ma è la prima data in cui siamo tutti liberi - andremo in giro con lei per location dal mattino alla sera e lei ha decretato che statisticamente gli sposi trovano sempre il posto perfetto in massimo due giornate. lo spero perchè ormai tutto quello che voglio è avere una data, una cavolo di data per il mio matrimonio.

negli ultimi anni

mi pareva di aver avuto uno slancio di migliorie sparse in vari ambiti e ne andavo terribilmente orgogliosa. tematiche personali, caratteriali, in particolare giocava determinazione e rapporti con il prossimo.
ed ora mi sento di nuovo una carcassa che si trascina nei giorni, rivedendo ogni sera a letto ad occhi chiusi tutto quello che quel giorno non ho ancora fatto, che a volte è anche solo pensare a qualcosa. 
mi sono di nuovo fatta rapire dal silenzio, che per me poi è la più grande piaga della vita perchè racchiude in se tutti i mali. immaginatevi una che parla, parla, parla, vive e parla e parla per vivere, quale potrebbe essere il suo peggior nemico? il silenzio. ecco io non parlo, scrivo, e quando arriva il silenzio smetto di respirare, di pensare, di fare. voi forse pensate che quando non srivo faccio altro e invece quando non scrivo vuole dire che non sto facendo assolutamente niente, sto sopravvivendo. 
l'anno più bello della mia vita. deve esserlo, voglio che lo sia. potrebbe mancare più o meno un anno al nostro matrimonio, forse sono ancora oltre ai 365 giorni. perchè poi ho bisogno di queste cazzate per sentirmi apposto? di sapere di non aver sprecato nemeno uno di quei 365 giorni?
probabilmente sono limitata, probabilmente è un limite, come chi non riesce a comprare le cose in numeri dispari, o chi se inizia un ritornello, un proverbio, lo deve finire per forza. una lievissima forma di autismo ristretta ad un campo celebrale.
domani è lunedì, posso promettere qui sul mio divano con le gambe sul tavolino e cremonini che canta su italiauno, che da domani ritorno in me, riprendo le redini della mia vita e ritrovo la serenità? no, non tanto per mancanza di determinazione, che di solito quando lo voglio davvero non mi manca, ma perchè so che la maggior parte delle volte per quanto io sia determinata accade qualcosa che me lo immpedisce. che poi è la cosa che mi ha fatto andare fuori binario l'ultima volta, e anche tutte le altre volte. Non sono più capace di prendere il colpo, stringermi la mani intorno alla testa dolorante e rialzarmi in piedi per continuare a camminare sulla stessa strada consepavole che un altra botta potrebbe arrivare da un momento all'altro. non ci riesco più, cosa ci devo fare? preferisco starmene ferma in un angolino, magari con un cappello, così anche se un colpo arriva io sono già sdraiata. tzè, non mi fai niente, hai visto?
ma non è che ci posso stare tutta la vita. il matrimonio dei sogni non si organizza da solo, una relazione degna di questo nome non si porta avanti per inerzia, un lavoro che va a puttane non si cambia da sè. e io antidepressivi non ne prendo, sopratutto perchè non credo sarebbero una soluzione, prima o poi si smette anche con quelli. un po' di depressione Micol, ma un po' di depressione sticazzi!
tutto dove ti giri si sente parlare di depressione, addirittura depressione per il cambio stagione, titoloni di pagine web e cartacee, speciali dei tg, ospitate di psicologi in tv. va a finire che la depressione, il male del ventunesimo secolo, ce la siamo inventati. siamo dei rompicazzo, pigri e inconludenti di natura, che preferiamo piangerci addosso perchè non abbiamo le palle di vivere quello che abbiamo invece di lamentarci per quel che non abbiamo. che è tanto bello avere uno stronzo che a botta di sessanta euro l'ora ci dice quanto siamo stati sfortunati nella vita, che siamo depressi e con due goccine tutto potrebbe risolversi. 
Non sono depressa, non ho voglia di lottare, perchè so che la vita è una lotta e non diciamoci fregnate, la vita di tutti è una lotta, mica solo la mia. a chi va meglio, a parte la dovuta dose di culo, è perchè probabilmente ha un po' più palle di me e lotta o ha lottato un po di più. magari ha dei genitori stupendi a sostenerlo, un sogno realizzato, un conto in banca che permette di dormire la notte leggeri, fattori casuali, che aiutano certo, ma non sono determinanti. se vogliamo parlare di depressione, ci sono ricchi, belli e bravi, depressi, che si suicidano un bel giorno perchè non ce la fanno più nemmeno a stare nell'angolino col cappello che dopo un po' fa fatica pure quello. 
Io lo so che se voglio da domani torno la Micol stacanovista di fatto e di spirito, raggiungo tutti gli obbiettivi che mi invento, sorrido quanto basta, rido quando mi va, e godo le cose belle che la mia vita mi ha dato, è solo che non ne ho voglia. e non c'è notizia che possa ridarmi questa voglia, botta di culo, prato in fiore. tornerà quando deve tornare, forse quando smetterò di bramarla come l'acqua nel deserto. 

martedì 16 giugno 2015

E' risaputo

che per andare in banca a chiedere dei soldi ci vuole un abbigliamento decoroso quindi oggi mi sono impegnata.
se i soldi sono i tuoi però, immagino ci si possa permettere di avere manicure e pedicure sbeccate.
perchè ho finito l'acetone ma me ne sono accorta solo ieri mentre ero ormai in procinto di applicarmi.

Buongiorno eh, buongiorno a tutti e fanculo ai soliti - chicca fresca di fb.
Sono andata a Formentera e anche tornata, sono andata dalla wedding planner, ho pianto tutte le mie lacrime su di un estratto conto, ho minacciato per avere almeno uno dei due stipendi che mi spettano e mi sono sentita dire che se non mi va bene la porta è grande e si apre pure da sola che è una sliding.
Fatto tutto.
Le cose nelle ultime due settimane sono cadute a picco, le cose è vago ma in questo caso opportuno perchè si tratta di tutto un po'.
Ego si è quasi licenziato a poche ore dalla nostra partenza, il sabato era a casa per preparare le valige e riprendersi un attimo prima di partire e l'hanno chiamato alle diciotto chiedendogli di andare lì immediatamente per un urgenza. è rientrato alle ventitrè dopo una litigata furiosa con l'amministratore delegato conclusasi bonoriamente per graziadelcielo. Io intanto avevo violenetemente pagato imu, tasi, bolletta telecom e due bollette enel svuotando il conto corrente che tanto la puttana, Madame, mi aveva augurato buone ferie dicendomi che avrebbe fatto i bonifici come prima cosa lunedì mattina. così quando il bonifico non è arrivato ma l'addebito della carta di credito si, nel mio conto non c'era nulla e mi hanno bloccato il plafond della carta con cui io stavo strisciando a Formentera.
E non è stata una brutta vacanza nonostante tutte queste vicissitudini, il che dovrebbe un minimo rendere l'idea di quanto quest'isola sia bella. se fossimo stati a Riccione probabilmente mi sarei buttata sotto un camion, con tutto il mio rispetto per Riccione.
Ma non è la giornata per raccontarvi di mari caraibici, sabbia bianca e panini patanegra y tomate.
Oggi sarebbe giornata di farsi abbracciare. farsi stringere da possenti braccia calde che ti fanno stare lì quanto ti pare e ti dicono che tutto andrà per il meglio. braccia che non ho, che cerco ma non trovo.
Tra me e Ego non saprei dire chi ha la situazione lavorativa peggiore, sia a livello umano che economico. il futuro non è che un burrone davanti a noi, un buco buio e nebuloso, che vorrei poter fermare i giorni, trattenere il calendario, avere trent'anni per altri dieci, avere altre possibilità, altre occasioni per creare un base che non c'è e ci fa crollare il pavimento sotto i piedi ad ogni ritardo di pochi quattrini entranti. Il matrimonio è un miraggio, una stella che doveva brillare di luce propria e sta iniziando a oscurarsi perchè io non sono abbastanza forte da saper soffrire e gioire nei momenti opportuni e metto tutto nello stesso calderone che fuma dolore. 
Avrei bisogno di tante sedute di tanta terapia al momento, ma ci vorrebbero tanti soldi. 
chissà se, se riusciremo ad organizzare questo bendetto matrimonio, Ego non se la darà a gambe prima.

Una botta d'allegria insomma, ben tornata in questa valle di lacrime dove è giugno ma pare novembre e tutti, in ufficio, in coda al supermercato, in televisione, non fanno altro che lamentarsi e piangere e dire che moriremo tutti di fame e di sete e i bambini non hanno futuro e il sole smetterà di sorgere. 
e io non sono da meno. ma prometto che ci sarà anche da ridere ogni tanto, perchè se smetto anche di scrivere muoio per davvero. e grazie a chi si è interessato, barcollo ma non mollo.