Informazioni personali

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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

venerdì 28 febbraio 2014

Un mio progetto potrebbe essere: Listography di una giornata poco poco demmerda

- arrivo in ufficio e mi accorgo di aver dimenticato il cellulare a casa. vai con e-mail alla S., alla cuginanevrotica, al coinquilino e alla mamma anche detta la triglia di lago... perchè io non sono libera di avere una dissenteria e stare tre ore al cesso con il cellulare in camera da letto che mi trovo sotto casa i carabinieri forniti di cani fiutacadavere.
- Madame finalmente mi chiama nel suo ufficio per il catartico momento di consegna delle buste paga, ha di nuovo disposto i bonifici al primo del mese la stronza - così da farci passare il terzo weekend a secco. Nel gesto di cosegnarmi il magico foglietto mi comunica che la mia richiesta di aumento è stata soddisfatta, apro così la busta e scopro il decantato aumento che ammonta ad euro 30,00. no, non sto scherzando. Cercando di tenere a freno l'istinto di vomitarle nella uitton le chiede che se n'è fatto invece della mia richiesta di avere la quattordicesima mensilità e lei mi risponde solerte che al momento non puo nemmeno pensarci.
- alle dodici incazzata con una biscia, mi dirigo verso il supermercato per fare giusto quei venti euro di spesa necessari alla sopravvivenza fino al momento della spesa vera ma non faccio in tempo ad arrivare al parcheggio del discount che la macchina mi muore e riesco a malapena ad accostare. Ecco cosa dovevo fare, benzina!
- mi dirigo verso casa a piedi sconsolata, oggi che ho messo i tacchi, e inizia a piovere.
- con l'orgoglio sotto le suole dei sovrascritti, chiamo la triglia di lago e le chiedo se oggi le serva la macchina sperando quasi in una risposta affermativa che mi avrebbe costretto a saltare il lavoro e civediamolunedì. la triglia quasi felice mi dice di andarmela pure a prendere.
- chiamo il coinquilino per avvertirlo del fattaccio pronta a prendermi tutto i suoi insulti, un po' meno pronta a sentirmi dire che andarmi a recuperare la macchina a tre minuti di camminata da casa con bottiglia di benzina da me fornita fosse un favore troppo grosso da chiedere. libero quindi i miei vaffanculo migliori
- mangio alla velocità della luce e scarpino fino a casa di mia madre, salgo a prendere le chiavi e mi vedo aggredire dal peggio animale in vestaglia mai visto per motivi dal dubbio senso. utilizzo gli ultimi vaffanculo del giorno rimasti e me ne vado sbattendo la porta seguita da stalking telefonico per l'ora seguente.

Ora. se qualcuno vuole partecipare al mio progetto deve solo inserire il bannerino qui sotto:



Avrei tanta voglia di farmi un bel pianto, di quelli che dopo ti senti di aver perso quei tre o quattro kg di angoscia. 
Mi sento mancata di rispetto, violata, umiliata. 
Da questi signori che tali non sono, che vivono con il triplo di tutti i nostri stipendi messi insieme ogni mese e mi regalano trenta euro pretendendo anche un grazie
Da Ego che da me ha sempre solo silzenzio anche quando vorrei tanto sbuffare e lagnarmi, ma non mi regala un semplice va bene amore mai, scaricandomi ogni tanto di un pezzo tra i tanti pezzi miei e suoi che tengo insieme io  
Dalla vita che mi ha strappato via un braccio e non mi ha dato neanche il tempo di aciugare il sangue, disinfettarmi, mettermi una benda, abituarmi alla sua mancanza e continua a buttarci del sale sopra, a pretendere che io scali mura, sollevi pesi e balli la makarena.

- aggiornamento delle 16.58: tra due minuti andrò dal benzinaio con una bottiglia vuota di alpicozze frizzante a chiedere di riempirmela di benzina, andrò al supermercato a salutare la mia macchina e fare la spesa che oggi non ho fatto dopodichè andrò nel cortile della Gcasa a depositare spesa e bottiglia in garage per poi andare in quello di mia madre a lasciare la macchina e depositare le chiavi nella cassetta della posta per poi tornare a casa a piedi. e ha appena iniziato a diluviare. 

mercoledì 26 febbraio 2014

The Listography Project - Things you'd do if you won the lottery

cosa farei se vincessi alla lotteria? innanzitutto chiederei QUANTO ho vinto, cosa che fa decisamente la differenza. ma dato che l'autrice del progetto che è The Life In A Year non ha specificato, io scelgo di sognare bene - già che si sogna. Quindi facciamo che ho vinto tanto, ma proprio tanto, così tanto da poter dare libero sfogo alle idee più improbabili:


• innanzitutto saluterei il capo, ciao capo ciao. e non per starmene in panciolle vita natural durante, che proprio non fa per me, ma per essere libera di partire per il viaggio della vita e pensarci al ritorno. Il viaggio della vita sarebbe per me vedere il mondo, tutto, quanto più possibile. da una meta all'altra con i bagagli essenziali e la pelosa al seguito ovviamente.
• al mio ritorno, ormai entrambi disoccupati direi, aprirei per me una sorta di caffè/pasticceria letterario. senza i libri, che ognuno se li porti da casa, con uno spazio rilassante cuscinoso e divanoso dove mangiare una fetta di torta o un cupcake colorato, sorseggiando un the. Io ci passerei una parte di giornata, a fare torte e dolcetti di ogni tipo, l'altra parte la dedicherei a scrivere. E per Ego l'attività che vuole, qualunque essa sia.
• mi comprerei una casa editrice. giusto per essere sicura che qualcuno questi libri me li publichi. andrei cercando scrittori emergenti, quelli che come me sognano di publicare un libro ma non hanno il coraggio non solo di provare a farsi leggere, ma magari neanche di scrivere
• mi iscriverei a tutti i corsi possibili, partendo da uno di fotografia e uno di cake designe
• dopo aver fornito Ego di giusta cifra per anellarmi a dovere, inizierei finalmente ad organizzare questo benedetto matrimonio esattamente come lo sogno
• comprerei la nostra casa e se non dovessi trovarla la farei costruire. con un area dedicata alla pelosa con locale toiletta, locale pappa, locale gioco e locale nonna, ideata in modo che sia all'aria aperta libera di scorazzare ma al sicuro da eventuali pericoli. con un area solo per Ego di postazione per la sua playstation, minipalestra e zona relax dotata di tavolozza e colori ( mi ha confidato anni fa che da bambino dipingeva e che se ne avesse il tempo gli piacerebbe molto ricominciare) una cabina armadio a testa, ordinata e immensa, la lavanderia, una cucina enorme con ampio salotto openspace, la stanza dei pasticci, garage con accesso interno, megabagno mansardato e santadonna delle pulizie tre ore al giorno tutti i giorni
• ricomincerei ad andare a farmi la manicure e la piega quando mi aggrada
mi farei la depilazione definitiva e forse anche le tette nuove - il coraggio forse non si compra però
• comprerei a Ego il Rolex che sogna da sempre e gli farei fare l'intervento agli occhi che con la mutua farà tra dodicianni settemesi e ottogiorni
• comprei ad amica gattara ex collega D. quella casa che sta sudando sangue da anni per avere e un appartamento in centro alla S. cosicchè si possa finalmente liberare dei suoi chiavicagenitori
• aprirei un conto alle nipoti femmine all'oscuro dei genitori perchè un giorno abbiano un salvagente sicuro nonostante la vita che non gli avranno saputo garantire loro
• comprerei la vespa che voleva comprarsi papà e me ne andrei in giro con un girasole nel portatutto
• venderei o semplicemente abbandonerei la mia porzione di casa al mare e me ne comprerei una più piccola in centro, nel paese accanto che ci piace tanto
• comprerei una piccola baita in montagna con la mansarda e la stufa
Potrei andare avanti per ore... E voi cosa fareste? 

Questo topic mi ricorda tanto un mio post nel mio blog precedente, anni e anni fa, intitolato Se vincessi un miliardo a biliardo.
http://www.thelifeinayear.com/p/2014-listography-project_6.html
Io sono ancora indietro, ma andate a dare un occhiata al Listography Project di questa settimana!

E benedetto sia

il cagotto del capo. mi sono sempre chiesta se questi personaggi, questi capi onnipresenti, instancabili, immortali, siano fatti della nostra stessa materia oppure no. e non tanto perchè sembrano non ammalarsi mai, ma perchè quando un dipendente si fa quei due giorni/tre di mutua ogni sei mesi giustificati da influenza di stagione, gastrointerite, dissenteria et simila, i loro commenti partono dall'alto come se loro godessero di una totale immunità a certe cose e noi invece fossimo esseri inferiori che vogliono, desiderano, bramano ammalarsi. Ora me lo immagino in pigiama, quello il cui acquisto deve a me, sul divano a leggere un qualche suo libro delle palle che gli metterà in testa nuovi mantra con i quali ce le farà a fette per i prossimi venti giorni, con le occhiaie da didisdratazione. graziesignoregrazie, sembra essere davvero una settimana fortunata questa. lunedì mi sono presa la giornata di ferie per presenziare alla laurea del Cognato. Il Cognato laureato è stato qualcosa di davvero emozionante, dopo sei anni di università al ritmo di unesameepoimiriposo intervallati da saltuari lavori alla coop, sbronze e dormite epiche, mesi sabbatici, cazziatoni della consorte Lady D, nessuno si aspettava che il grande giorno prima o poi sarebbe arivato. Se n'è stato zitto zitto fino a dieci giorni prima e poi ci ha stupito con effetti speciali portando a casa un bel novantatre e chi si è visto si è visto. L'evento è stato accolto con grande gioia nella famiglia, o almeno in quella parte di famiglia che si frequenta, sopratutto perchè il Cognato è il primo laureato del cognome tutto, più esatattamente di tutti i due/tre figli che ognuno dei sette fretelli/sorelle di mio suocero ha generato. Grazie all'evento io e Ego abbiamo passato la prima giornata intera insieme dopo un mese di saluti serali veloci e assonnati. La scorsa settimana è finito anche il benedetto corso che lo ha tenuto impegnato tre sere a settimana da novembre. non ha aperto il libro che giace bello che incelofanato sulla scrivania tutt'ora, la sera prima dell'esame era intenzionato a farlo ma la partita in tv e il sonno incalzante glielo hanno impedito... eravamo quindi convinti che avrebbe ripetuto l'esame il mese prossimo, andava lì giusto a farsi una risata. e invece non solo ha passato l'esame ma è stato anche quelllo che ha ottenuto il punteggio più alto del suo corso, novanta punti su cento. Secondo me Ego era uno di quei compagni di classe che odi perchè non fa mai una mazza ma poi inspiegabilmente prende otto e tu stronzo che t'ammazzi di studio a stento porti a casa un misero sei.
Finita anche questa esperienza, insieme alle domeniche lavorative, pare che da questa settimana ritorneremo ad avere un vita di coppia oltre che di coinquilini - sabato escluso. Per me significa anche dover cucinare una cena tutte le sere e non ci sono abituata, insieme alla bella novità del pranzo in ufficio coi colleghi che abbiamo la saletta pranzo con il frigo e il microonde. orrore. quando per un corso, quando per gli orari del lavoro, quando per trasferte varie, in quattro anni di convivenza non penso di aver mai cucinato un pasto tutte le sere di una settimana. per non parlare del pranzo, mai considerato, essendo sola ho sempre mangiato avanzi se non andavo a cibarmi dai miei. un mondo nuovo quindi, questo che mi vuole così creativa da portare in tavola qualcosa due volte al giorno tutti i giorni. Negli anni mi pare che la Gfamiglia prenda sempre più sembianze umane e la Gcasa la segua a ruota. Da quando la pelosa è con noi la sottoscritta passa più tempo in casa avendo quindi più tempo per fare cose come passare una scopa, pulire il gas, dare una passata ai sanitari. il lavoro nuovo di Ego ci permette di cenare all'ora in cui normalmente si cena e piano piano vedo una casa sporca, in disordine e poco vissuta con due tipi al telefono che corrono e mangiano una schifezza in piedi, trasformarsi in una casa vera, che odora di vita e ragù, con voci ma anche soave silenzio all'interno. e devo dire che la cosa non mi dispiace.

Oggi qui è grigio e pioviginoso ma fino a ieri sembrava davvero che la primaverà fosse alle porte e questo ha risvegliato in noi la voglia di accendere la Gmoto. urge quindi racimolare il necessario per l'acquisto del mio giubotto, ultimo elemento necessario ad iniziare la stagione... per il resto, microfoni e chincaglierie varie, c'è da aver pazienza. oggi è mercoledì ventisei e del mio stipendio nessuna traccia ma quasi sembriamo non accorgercene più qui, a dimostrazione del fatto che è proprio vero che nella vita ci si abitua a tutto.

giovedì 20 febbraio 2014

The Listography Project - Your biggest fears

Oggi è il compleanno del mio papà. il mio giovanissimo papà che oggi compie 55 anni. Si dovrebbe dire avrebbe compiuto lo so, ma a me non piace. Sono giorni che ci penso eppure sta mattina non l'ho ricordato finchè non sono arrivata in ufficio, ho aperto facebook e ho visto gli inummerevoli auguri sulla sua pagina - che non ho intenzione di cancellare o oscurare. Secondo me qualcuno non sa nememno di fare gli auguri a un morto. Sono certa che lui non me ne voglia per l'attimo di dimenticanza, l'ho abituato in anni di auguri per la festa del papà alle nove di sera, in corner. Fattostà che oggi mi sento piegata in due, vittima di un ingiustizia, con una mancanza dentro enorme, un buco, una voragione. che sono i sentimenti che ci si immagina alla morte del tuo migliore amico, di un pezzo di te, dell'amore della tua vita, eppure io ho provato così forti solo poche volte per brevi momenti dal giugno scorso. inutile dire che non lo so gestire. e che l'unico post che potrei partorire oggi sarebbe è una lunga descrizione del dolore che provo. di quanto mi manca il suo odore, il calore del suo corpo a fianco mentre camminiamo nella strada verso il bar per fare colazione insieme, vederlo intingere la brioche alla marmellata nel cappuccino, il suo sorriso, la sua voce. E non lo posso fare.


Mi butto quindi nel The Listography Project, con "YOUR BIGGEST FEARS" che cade a pennello perchè la mia paura più grande era questa, era perdere lui. E quando sopravvivi alla cosa che più temevi al mondo, hai come l'impressione che niente possa poi fare così paura.

• gli insetti. in generale li trovo inquetanti, sopratutto perchè non gli vedi gli occhi, non puoi avere un contatto visivo definito. Guardi un ragno per esempio ma non sai se lui ti sta guardando oppure molto peggio tu non lo stai guardando, ma lui? forse lui ti sta guardando. detto questo, nonostante non mi siano affatto simpatici posso stare nella stessa stanza con quasi tutti ad esclusione delle api e delle cimici. le api fondamentalmente solo perchè pungono, banale ma abbastanza per odiarle e dermela a gambe levate quando una mi si avvicina. Con le cimici invece è tutta un altra cosa, lo so che non pungono e nemmeno mordono, lo so che al massimo puzzano, eppure io ne sono terrorizzata nel senso letterale del termine. se sono sola con una di loro mi blocco, sento una morsa alla gola, tremo e mi sudano le mani. non riesco a fare niente a parte scappare e chiedere aiuto. Sono riuscita a stare tre ore seduta nelle scale del palazzo dove abito, al freddo, di sera, in condizioni pietose (le condizioni meglio spiegate nel precedente LP) ad aspettare che Ego arrivasse a salvarmi. Che è una vera fobia me lo assicura il fatto che se sventuratamente le incontro, perdo del tutto la mia dignità. sono capace di chiedere aiuto al mio peggior nemico, potrei mettermi a urlare, saltare e nei casi più estremi piangere anche davanti a Brad Pitt o durante una riunione importante.
• il mare. il fondale dove potrebbero essere depositati le peggiori cose mi inquieta al punto che quando faccio il bagno, se lo faccio, mi limito a dove posso poggiare saldamente i piedi a terra e tenere sotto controllo la situazione. Perchè ho paura dei pesci, ma anche di farmi male con un ipotetico scoglio, e mi fanno schifo le alghe così come gli orridi detriti che si possono trovare sopratutto nei mari liguri - uscire dall'acqua con un assorbente arrotolato alla caviglia da bambina mi ha un tantino segnato.
• i pesci. appunto. non so cosa mi abbiano fatti questi poveretti, solo una terapia ipnotica forse potrebbe svelarmelo. ci ho pensato innumerevoli volte, scavando nei miei ricordi più lontani, eppure niente. Non li mangio neanche, nemmeno le acciughe, il tonno, i totani e famiglia. nulla che provenga dal mare, è proprio il concetto di ammollo a infastidirmi. li temo ma non li odio, mi fanno una gran pena negli acquari e ancor di più nei piatti ma ognuno deve stare a casa sua, quegli occhioni da triglia (!) mi danno i brividi
• i tombini con griglia. banale lo so, perdonatemi.
• i mostri a fianco a me nel riflesso dello specchio. io amo i film horror, anche perchè non mi fa paura quasi nulla. il concetto di diavolo per me che sono atea è attendibile tanto quanto quello degli zombie o dello gnomo armato di ascia (??) i fantasmi quasi ci spero che esistano davvero e anche gli alieni secondo me son tipi simpatici. ma il concetto di guardarmi allo specchio o nello specchietto retrovisore dell'auto e vedere qualcosa o qualcuno dietro di me no. non ce la posso fare.
• tornare un giorno nella Gcasa e trovarvi un biglietto di Ego che te saluta, con relativa mancanza di suoi vestiti, suo spazzolino e sue chincaglierie varie. e questa direi che si spiega da sola.

Passate a dare un'occhiata al The Listography Project di questa settimana!

http://www.thelifeinayear.com/p/2014-listography-project_6.html

mercoledì 19 febbraio 2014

Top Of The Post

Tra le taaante, troppe, blogcose che voglio fare... rientra il bellissimo progetto di Ordinatamente, che ne sa una più del diavolo: Top Of The Post, finalizzato a conoscere nuovi bloggher e utilissimo per chi ha voglia di leggere dei meravigliosi post che trattano gli argomenti più svariati.
Qui potete trovare tutte le informazioni a riguardo.


Così ho girovagato nel mio elenco di preferiti, su facebook, e nella blogosfera senza precisa meta quasi tutta la mattina, per poi ritirarmi nella Gcasa con una gran confuzione in testa.. ma l'insalata del pranzo ha portato consiglio e alla fine ho scelto questi tre:

Stella Polare di Nonsense un post in perfetto mood valentine's day. bello perchè l'autrice è un po' come me, non esattamente una romancticona, e quando si lascia andare a certe parole ne esce qualcosa di tremendamente vero e sopratutto bello sul serio.

Personaggi Nonsense di Misantrophia. lei mi fa fare sempre grasse risate ma io trovo che si superi davvero quando ci regala queste perle di analasi sociologica.

Le abitanti del monastero: tra misticismo e follia. di Diamogli delle brioches Che dal titolo potrebbe sembrare un testo antropologico ma non lo è, perchè lei vive davvero in un monastero. ma davvero veramente!

Vi consiglio di dare una lettura a tutti e tre, meritano davvero!

Shine On - The Versatile Blogger Award

Nel mio archivio di arretrato trovo anche una piacevole sorpresa. non uno ma ben due premi assegnatemi dalle fantastiche mammebloggher Ordinatamente e FirmatoCarla che ringrazio infinitamente!



Il virtuale ritiro di questo premio prevede di adempiere ai seguenti doveri:
  1. elencare 7 cose su di te
  2. assegnarlo ad altre/i 15 bloggher
  3. avvisare i premiati
  4. ringraziare chi ti ha assegnato il premio
  5. inserire il banner relativo
Mi accingo quindi ad elencare 7 cose su di me che potreste non sapere:
  • mi chiamo mamma quando parlo con La Pelosa
  • Ho un Hello Kitty attaccata alla chiavetta della macchina del caffè, un'altra su di una tazzina mignon che giace impolverata sotto allo schermo del pc e un'altra stampata sul tappetino del mouse. e io odio Hello Kitty.
  • Da bambina avevo una passione per tutti i nomi con la G, ogni mio amico immaginario, figlio fantasma e amico bambolotto aveva un nome che iniziava con questa lettera, i più quotati erano Giulia e Greta.
  • appena entro in casa la sera la prima cosa che faccio è spogliarmi, mettermi la mia tuta da casa e struccarmi - tenuta con la quale non mi farei vedere da nessuno neanche sotto tortura.
  • avendo un esagerata passione per i pigiami e le ciabatte, questi sono sempre molto belli ed abbinati, l'esatto contrario delle mie tute casalinghe. capi ai limiti del paranormale con macchie che non vanno via, buchi e toppe. non li butto finchè non vengo seriamente intimata a farlo da Ego o dalla S.
  • Appena fatta la spesa organizzo mentalmente ogni pasto in maniera schematica fino a che la mia dispensa mentale non sembra esaurita ed è di nuovo ora di fare la spesa. in realtà poi non ripetto le previsioni quasi mai ma lo devo fare altrimenti non sto bene con me stessa. solitamente la location che prediligo per questo lavoro è la seduta wc
  • non ho mai avuto il concetto di nuovo/vecchio/di quest'anno/dell'altro per quanto riguarda i vestiti. continuo a mettere capi talmente vecchi da ritrovarli nelle foto delle medie ma se mi piacciono e non sono consumati non vedo perchè no
E ora l'ardua scelta, essendomi stato assegnato da due mamme e complice il fatto che ultimamente ho conosciuto molte mammebloggher spaziali, ho deciso che i 15 blog ai quali assegnerò questo premio saranno tutte mammebloggher: alcune che hanno già concretizzato e alcune work in progress:

Diario di una Creamamma
Maghella di casa 

specifico che parecchie di queste probabilmente non mi conoscono, ma io si e le custodisco preziosamente nei mie "preferiti" consultandoli appena ne ho il tempo. chissà che questa non sia l'occasione giusta per un nice to meet you !
Buon versatile adward a tutti! 

martedì 18 febbraio 2014

The Listography Project

Ecco che vado ad occuparmi dell'arretrato, gli innumerevoli progetti ai quali voglio partecipare.
Inizio da The Listography Project, la bellissima iniziativa di Nadia di The Life In a Year, che mi piace sopratutto perchè permette di spiattellare una discreta quantità di cavoli propri, cosa che mi entusiasma sempre molto.
L'autrice mi ha ufficialmente autorizzato a partecipare ad cazzum, ovvero quando l'argomento della settimana mi aggrada. 
procedo quindi con quello che fu il primo: "FIRSTS"

  • First car: ypsilon - color perla sironi. un incanto, nonchè comodissima da guidare e davvero poco pretenziosa a livello di consumi. non la avrei mai cambiata se non per cogliere l'occasione di avere quella attuale aggratis passandola al mio papà. la vedo/guido ancora dato che ora è la macchina di mia madre. E' stato il regalo dei diciottanni dei miei genitori, ai tempi era appena uscita e io avrei fatto carte false per averla, negli ultimi mesi prima del suo arriva l'ho configurata nel sito Lancia una volta al giorno tutti i giorni. E' uno scrigno prezioso di ricordi per me, dai più dolci ai più inconfessabili... nonchè testimone dei miei ultimi dieci anni di vita e primo di una serie non lunghissima di regali del pappo con valore superiore ai cinquanta euri.
• First kiss: in questo vado controcorrente perchè è stato bello, quasi magico direi. e come in un qualsiasi gioco di prestigio che si rispetti, quasi non me ne sono accorta. dopo mesi di scervellamenti e richieste di istruzioni alla S. che già aveva dato, è accaduto con una naturalezza tale da farmi domandare se fosse successo davvero o me lo fossi sognato. Lui l'avevo conosciuto al carnevale del suo paese, era forse la prima volta che io e la S. avevamo libertà di zonzo, con i suoi genitori comunque in giro per il paese. poi l'ho rivisto la sera seguente in una di quelle discoteche improvvisate nei tendoni per le feste di paese ed ecco che lui mi ha dato il catartico bacio. e non l'ho mai più rivisto.  
• First drug: del simpatico hashish, fumato nella piazzetta dove ho poi passato parecchi anni con Topo e amici. ma la mia prima vera droga per me è stata un altra: la prima sigaretta, malboro rossa, fumata alternando sorsi del mio primo alcolico, Bacardi al limone, con quasi immediata super vomitata dietro agli spalti del parco di pattinaggio del mare. insieme alla S., già allora mia migliore amica, e alla V., migliore amica del mare. un trio pericoloso ma inutile dire che l'idea era stata mia. di solito si inizia a fumare perchè qualcuno ti chiede se vuoi provare, io invece in un noioso pomeriggio agostale ho volutamente proposto alle mie amiche di entrare in tabaccheria e comprare un pacchetto.. e non ho mai più smesso. 
• First religion: nessuna. ho ricevuti tutti i consueti sacramenti che prevede il cattolicesimo come imposto dai miei genitori, o meglio da mia madre, ma senza rendermi sinceramente conto di cosa facevo e quindi senza neanche troppo fastidio. lo facevano tutti, era normale, non sarebbe stato normale il contrario. Litigavo però con le catecachiste sempre di più man mano che crescevo e quando ero abbastanza grande da mettere la leccaprè di turno in difficoltà mi sono sentita dire: non si fanno domande, la fede significa credere e basta. e dopo aver risposto ma siamo mica dei piciu che non si fanno domande mi si è aperto un mondo. non ci ho mai creduto in realtà, da bambina mi sono inventata un dio particolare di cui davvero non ho memoria delle origini, dal nome o'mistero (diosantissimo) con il quale ho patteggiato per un po' finchè mi ha deluso quando non siamo andati a fare il giro sul trenino turistico quella sera... ed è così pietosamente terminata la mia esperienza di credente - quanto darei per avere più chiari certi ricordi!
• First best friend: anche se la  prima vera e unica è la S. che tutt'ora è fedele compagna di vita con pregi e difetti reciproci... la prima a definirsi tale è stata una tale Alice, all'asilo. lei mi ha insegnato tutto il repertorio di parolacce e per questo non era ben vista da mia madre. in particolare l'esclamazione "o madonna" che aveva contagiato tutto l'asilo. è sempre stata una tipa più sveglia della media ma la nostra amicizia di migliori non è durata molto, probabilmente era troppo sveglia per me che ero tutto il contrario. 
• First telephone: contrariamente al solito andandamento della mia adolescenza, il telefono sono stata la prima della mia classe ad averlo. come si puo intuire non sapevo quindi che farmene e per quasi un anno è rimasto per lo più spento. nokia 3310 blu, con il barbatrucco per mettere il topino di sfondo. mio papà è arrivato un giorno a casa con questo nuovo di zecca senza alcun preavviso o mia richesta, lo sgomento di mia madre è memorabile. Mio padre era un fanatico dei cellulari, c'è una collezione di telefoni a banana con l'antenna, pesanti come mattoni, da qualche parte a casa sua.
• First book: non ricordo di preciso quale ma la collana era Le Avventure di Valentina, Battello a Vapore. ne ho letti tantissimi, adoravo leggere per spirito di emulazione dato che i mei genitori leggevano sempre un oretta prima di dormire. Questa Valentina ce l'ho nel cuore come fosse una vera amica d'infanzia, ho sempre immaginato che un giorno LaGrande, mia nipote, li avrebbe letti e poi passati a sua sorella ma ahimè la bimba non legge (....) e sono pronta a scommettere che non lo farà nemmeno LaPiccola per cui rimarranno lì ancora un po con la speranza che un giorno magari li leggerà... la Pelosa, da grandina.

Miro a rimettermi molto presto in pari con gli altri. 
Vi consiglio di dare un occhiata a tutto il progetto, arrivato alla sesta settimana, passando dal bannerino qui sotto e qui a fianco! 


http://www.thelifeinayear.com/p/2014-listography-project_6.html

domenica 16 febbraio 2014

Fa piacere

togliere quello che pensi essere un "pezzetino di carta" dal buco del chiul della Pelosa e accorgersi di avere sul dito un verme bianco che striscia felice. Facendo le solite ricerche in web ho capito che dovrebbe trattarsi di Tenia in quanto si possono trovare queste cosine nel pelo intorno al sedere e si puo contrarre mangiando una pulce, che lei aveva fino a poche settimane fa. Non sarebbero quindi i vermi da cucciolo che ha avuto a non essere andati via ma un nuovo parassita, appena ci ha lasciati quello che la faceva grattare fino a scorticarsi. La Gigghi non se ne sta facendo scappare una, che gioia. Ho paura che abbia le difese immunatarie basse a questo punto, sta al caldo, non esce, non vede altri gatti ed è bene alimentata, non me lo spiego escludendo il fattore sfiga che comunque nella Gcasa non manca. Mi sembra di stare in un lazaretto, di quelli infestati da malattie schifose. io credo di avere la follicolite o un inizio di pseuriasi, o forse entrambi. tanta ipocondria ma questo già lo sapevo. Siamo sul divano, nell'ultima fase di un weekend passato completamente in casa con la stessa tuta addosso da venerdì sera alternata al pigiama. Ego ha lavorato tutto il weekend e così sarà anche il prossimo. in questo mi sono data all'impasto compulsivo... ho finalmente fatto le brioche con metodo sfogliette, che dovrebbero essere i croissant veri, con l'infuso di burro e zucchero tra una sfoglia e l'atra.. uno sbattone ma fattibilissimi e poi il risultato merita, sono proprio brioche, con gusto di brioche. la mia solita pizza che però mi ha un po' stufato, trovo che l'impasto sappia sempre un po' di lievito quando più, quando meno, e oggi il pan di spagna che al momento sta raffreddando e tra poco farcirò delle più zozze cose. doveva essere la torta di San Valentino ma sono così tenera con Ego in questi giorni che mi sembra quasi una presa in giro. Ho anche lavato i pavimenti di tutta casa e i sanitari del bagno, La Gigghi era notevolmente turbata. il prossimo weekend magari esco.
Domani so già come sarà la mia giornata lavorativa ma la affronterò sapendo che l'indomani e il giorno dopo i capi non ci saranno, entrambi, e sarà tutta un altra cosa. In quei due giorni ho una lista innumerevole di cose da fare e aprire la posta aziendale non è tra queste. 
Adesso magari penso a farmi anche una doccia.

lunedì 10 febbraio 2014

Il ritmo

della mia giornata lavorativa non sta migliorando, sembra in caduta libera. Che poi ho tantissime cose da fare è vero, ma le farei tutte ricavandomi quasi sempre la mia mezz'ora di relax nel quale guardare prezzi di viaggi che non posso permettermi, sbirciare fatti degli altri su qualche social e pubblicare un post qui, se solo non ci fosse lui. The Boss, la mia chiavica. Tra la mia scrivania e la sua ci sono soltanto all'incirca cinque metri, separati da una porta scorravole che sta sempre rigorosamente aperta. Questo gli permette di parlarmi persino da lì senza avvicinarsi o chiedere di farlo a me. L'ufficio coniugale, come lo chiama lui. Non gli interessa se ho gli occhi socchiusi a pochi millimetri dallo schermo del pc, grugnisco con una sigaretta in bocca e una che fuma nel posacenere. lui deve dirmi oggi è bello freddino eh con voce flebile che sento che ha detto qualcosa ma non cosa e non posso ovviare con uno degli abituali eh si, risolino, sorriso, ah certo senza rischiare di usare quello sbagliato. quindi devo interrompermi guardarlo e dire prego? sorridendo a denti stretti, e questo nel novanta per cento dei casi lo porta e ribadire il concetto con almeno il doppio delle parole e qualche aggiunta dell'ultimo secondo. e poi puff, sparito, perchè io ho capacità di concentrazione pari a quelle delle Gigghi nell'inseguire la pallina mentre vede che prendo la busta del parmigiano in mano e la scambia per la sua pappa. tutto da rifare daccapo. Questo si ripete continuamente, tutto il giorno, e non è nulla a confronto di quando mi fa alzare per andare a vedere al suo pc le foto del viaggio del '96 in Africa, lui e il giaguaro in lontananza. I primi tempi non mi osavo a contraddirlo per cui rimanevo lì a sentire le sue cagate a costo di ritardare lavori importanti, ora invece gli dico chiaramente che ho da fare ma lui se ne frega, mi prende anche per i fondelli ripetendo ha da fare la ragazza, è impegnatissima. ho seriamente paura che prima o poi esausta mi dimenticherò chi è e gli urlerò l'azienda è tua riconcoglionito, io lo stipendio lo prendo uguale anche se non evadiamo quest'ordine oggi. se tua moglie me lo da ovviamente. Dato che sembra anche sbeffeggiarmi... dopo quaranta minuti nel suo ufficio a consultare siti di abbigliamento underware lui va in bagno, torna e mi dice l'hai mandata la mail a quello lì? no scusa ero impegnata a farti comprare un cazzo di pigiama di hugo boss che fa cagare ma te l'ho iperconsigliato sennò non ne uscivamo più. 
In realtà lavorare così, capo a parte, a me piace. mi è sempre piaciuto dai tempi del mio primo lavoro che consisteva nel fare coni gelato dietro un bancone con cappellino e maglietta blu. e quando dico che il giorno che il Tugurio tirerà giù la serranda tornerò a fare la gelataia io non scherzo. correre, correre, correre, senza prendere fiato, che quando ti fermi un secondo ti accorgi che stai per pisciarti addosso e l'adrenalina ti da un brivido alla schiena. non te ne accorgi nemmeno ed è già ora di andartene, arrivi a casa stanco ma di una stanchezza sana, perchè hai fatto, hai dato, e spesso sei così carico di adrenalina e soddisfazione che tiri ancora delle ore. Così mi piace, così per me è lavoro. in questo caso però oltre a rubarmi spazi vitali, che non sono contemplati in busta paga, lo so, questo ritmo mi spaventa. perchè dovendo fare il lavoro di due persone con le stesse ore a disposizione, per forza di cose gli spazi si devono comprimere. a gennaio e febbraio l'ho fatto nei tempi, ciò che prima facevo con tutta calma, con un occhiata a facebook tra una cosa e l'altra, una battuta alla collega, una mail all'amica, ho preso a farlo con il tempo necessario e niente di più senza pause o eccessi di zelo. ora però non basta più e quello che sto facendo è fare tutto, insieme, mischiando argomenti, velocemente, senza ricontrollare, scrivendo mentre parlo al telefono e parlando al telefono mentre scrivo. e verranno fuori dei merdoni, ne sono certa, per forza. non sono un robot, qualcosa prima o poi lo cicco. per non parlare delle conseguenze, in particolare riguardo quello che sarebbe proprio il mio di lavoro ovvero il commerciale, io credo che non seguire i clienti come facevo prima avrà conseguenze, magari non catastrofiche perchè quasi tutti clienti di lunga data ma le avrà e sopratutto il numero non aumenterà mai perchè il lavoro di ricerca e contatto che facevo prima, ora non me lo posso nemmeno sognare. se proprio mi avanzasse la mezz'ora farei qualcosa come archiviare le pile di fogli che ho sulla scrivania oppure passare uno straccetto almeno dove poggio le braccia, che ho una famiglia di gatti di polvere ad aspettarmi la mattina che altro che la mia pelosa. Intanto io sogno un influenza con i contro, di quelle che ti constringono a letto contro la tua volontà, che non riesci neanche a tenere gli occhi aperti, giornate di divano fazzoletti e gelato, dormite sudate e risvegli dalla bocca allappata. con papà che ti porta il gelato alla nocciola. 

mercoledì 5 febbraio 2014

Sto lavorando come

ipazzi. dopo quindici minuti la mattina ho già fumato tre sigarette e ho i capelli stile Mafalda nei giorni di pioggi. I colleghi mi stanno a debita distanza temendo che mi eserciti nel lancio della matita nella gigulare appena li vedo sulla soglia del mio ufficio - come già minacciato. Ho capito che si andrà avanti così per parecchio, clienti e fornitori sembrano essersi risvegliati solo ora dal letargo natalizio, per cui necessito di cambiare strategia. quando mi garba affianco in piazzola di sosta, quattro frecce, e chi si è visto si è visto. che se aspetto un momento di calma per scrivere, ciao blog ciao
Gli ormoni della Gigghi sembrano esssersi ristabilizzati, l'hanno però lasciata particolarmente lagnosa e pretenziosa. 
Al mattino tutto accade in maniera così veloce, date le mie abitudini di risveglio fantozziano, che non ho margini di paragone, ma nell'ora e mezza del pranzo che passiamo insieme è una iena, se si avvicina è per farmi del male. quando arrivo alla sera è una lamentela continua, provo a prenderla in braccio ma continua a lamentarsi e si divincola per poi cercarmi e chiamarmi di continuo. Poi si passa alla fase più critica: scalate da record sulle vette più alte della Gcasa dove si mette in osservazione del soffitto o di mobili ancora più alti e inizia a lamentarsi, poi mi chiama e all'inizio pensavo che volesse aiuto per scendere ma dato che poi ci risale temo non sia quello che vuole. tutto questo alternato a momenti di mammite acuta nei quali deve per forza camminarmi sui piedi facendomi inciampare o beccandosi pestoni qui e là che ripaga con morsi ai polpacci, stare dentro al lavandino mentre mi faccio le sopraciglia, seduta sulla tastiera del pc mentre lo uso, bruciarsi una zampa sul gas mentre cuocio un hamburgher. dopo circa tre ore di tutto questo finalmente si addormenta tra le fusa finchè non arriva Ego. passa la cena a lamentarsi e voler a tutti i costi stare sul tavolo il più vicino possibile a noi,  possibilmente dando leccate a tradimento ai nostri piatti - già provato a mettergli un po' del nostro cibo nella sua ciotola ma nulla, lei vuole il nostro. E dopo, quando finalmente potremmo stare tutti insieme sul divano, lei non ne vuole sapere e va ad accucciarsi nel cuscino di iuta del quale si è impossessata, sul mobile più alto del salotto. Io credo che siano gli ormoni a renderla così ma sta diventando davvero pesante sopportare quegli occhioni e quei lamentii conitnui, che non sono richiami di calore ma semplici miagolii tanto ripetitivi da diventare estenuanti, mi sento continuamente in erro chiedendomi cosa sbaglio. cibo e acqua fresca ci sono sempre, ha giochi ovunque e provo sempre a giocare con lei, considerazione e coccole ne ha bizzeffe. 
che il dio delle gattare mi aiuti prima che mi venga un esaurimento nervoso. 
Sembra che io e il coinquilino meno peloso andremo a cenare in un ristorante greco per S.Valentino, in memoria dell'ultima vacanza a Rodi colma di meravigliosi ricordi culinari. se mi ricordo di prenotare. Nessun regalo anche se lo stendino nuovo lo avrei tanto voluto, che il mio sta per cadermi a pezzi. Oggi ho fatto qualche conto dato che, di grazia, con venti giorni di ritardo il mio stipendio è arrivato, e sembra proprio che la situazione non sia delle migliori dando già per scontato che tra dieci giorni Madame non ci farà sicuramente un altro stipendio e che Ego il primo lo prenderà a fine mese. Nel passaggio da un lavoro all'altro ha praticamente saltato una mensilità e questo ci ha sballato davvero tutto il precario equilibrio che avevamo faticosamente raggiunto. e, ovviamente, proprio queste mese abbiamo la cognata che compie i fatidici Diciotto e mia cugina nevrotica che ne festeggia invece una ventina in più ma pur sembra necessita di regalo. la carta BottegaVerde - di cui sono tesserata, sponsorissata, ipersconatata nonchè devota - me la sono già giocata a Natale con entrambe e per un regalo hand-made è decisament troppo tardi. 
A fine mese poi ci sarebbe anche quello di papà, 55, cosa ti regalo quest'anno papà?

lunedì 3 febbraio 2014

help Me to help You

La scorsa settimana è stata eterna, snervante, destabilizzante. 
Inizio questa con la speranza che sia migliore, e qui lo faccio con una cosa che non vedevo l'ora di fare - e che avrei dovuto fare lo scorso eterno, snervante, destabilizzante, venerdì.
Innanzitutto ringrazio chi ha partecipato al mio "help Me to help You" che forse avrei dovuto far durare un po' di più... ma era la mia prima iniziativa e sbagliando si impara! In ogni caso per me stato un successo perchè mi ha portato a conoscere nuovi blog davvero interessanti inseriti nella mia top list che desideravo tanto incrementare.
Come promesso ho publicizzato nella mia pagina Facebook tutti i blog e le pagine di chi è passato a lasciarmi un Like. 
Qui però voglio rendere il mio grazie anche a chi il malefico social network in questione non ce l'ha e mi ha lasciato un commento qui nei post relativi.
Elenco quindi tutti i blog che ho conosciuto grazie a questa iniziativa ma anche quelli che già conoscevo e hanno partecipato - in ordine assolutamente sparso:


Consiglio vivamente a chi passa di qui di prendersi qualche minuto per visitarli, non ve ne perntirete.
Ho ricevuto dei Mi Piace anche da account non apparentemente riconducibili a blog quindi se si trattasse di qualcuno di voi lo invito a palesarsi in privato al mio indirizzo mail tramite l'iconcina qui a fianco o con un semplice mp alla mia pagina.

Ovviamente anche se help Me to help You è giunto al termine siete sempre invitati a fare un giro nella mia pagina facebook, ottimo mezzo anche per fare due chiacchere più "istantanee"!