Informazioni personali

La mia foto
Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

venerdì 28 novembre 2014

A garanzia

della giornata di merda in corso ho l'imbarazzo della scelta. l'alzata dal letto un ora e dieci minuti dopo rispetto all'orario fissato e conseguente colazione al bar con Ego saltata, il mal di schiena che non mi da pace da giorni che questa mattina pare amplificato, il lancio libero di un intero bicchierino di caffè addosso. E' la terza volta di quest'anno che mi lancio letteralmente del caffè addosso, più tutte gli schizzetti vari su maglie o sciarpe. le mie colleghe ormai non sanno più cosa dirmi, tantomeno il pavimento del mio ufficio. Poi ovviamente mi diletto sempre in giornate in cui non posso essere impresentabile, normalmente mi sarei cambiata in pausa pranzo e pazienza, ma oggi ovviamente no. Oggi in pausa pranzo c'è la prima riunione condominiale con il nuovo amministratore che abbiamo nominato, personagggio con cui tra l'altro mi scambio e-mail da anni senza mai esserci visti di persona e che l'ultima volta mi ha scritto "sarà un piacere stringerci finalmente la mano". Come glielo dico mo' che non sarà affatto un piacere perchè io arriverò con una lunga manglia di lana color panna con una chiazzona marrone che nasconde un legghins sotto anch'esso sporco , con una viso cadaverico perchè nella fretta di stamattina mi sono dimenticata il blush e i capelli sporchi del venerdì aggravati dalla pioggia che ho preso prima e prenderò dopo uscendo dato che naturalmente non ho preso un ombrello?
Questa settimana è stata davvero fantascentifica. Un fatica immensa. Sono fisicamente stanchissima, ho un dolore incessante alla parte destra della schiena, gli occhi che al mattino bruciano e son gonfi come zampogne. La domenica da sola è stata tutt'altro che rilassante, ho rispettato il mio programma nel senso che non ho fatto niente di più di quello che volevo fare ma ero ansiosa e angosciata senza motivo particolare. Il lunedì sera con nonna e nipote LaGrande è stato piacevole, abbiamo fatto gli gnocchi insieme e li abbiamo mangiati, il tutto facendoci un sacco di risate incontaminate. è stato divertente e mi ha lasciato addosso una gran soddisfazione ma è stato anche stancante a livelli estremi...gestire i pelosi, sopratutto il piccolo che voleva stare sul tavolo in mezzo alla farina a tuti i costi, gestire mia nonna con lui che non saprei scegliere tra i due chi sia più pericoloso, gestire mia nipote che ormai è entrata in quella fase in cui è potenzialmente pericolosa ogni volta che apre bocca davanti a mia nonna, gestire i minuti che passavano velocissimi con mia nonna che è abituata a cenare alle sette in punto e mia nipote che dovrebbe andare a dormire ad un orario ragionevole dato che il giorno dopo ha la scuola. Organizzare questa serata il giorno prima di una giornata come quella di martedì è stata davvero una pessima idea, tutto il giorno in riunione con i fornitori, solo due ore di tempo a casa di cui una passata a prepararmi per la cena e l'altra a sul divano a pregare che il Voltaren facesse effetto, sono poi sopravvissuta alla cena solo grazie all'effetto del rilascio prolungato ma verso le ventitrè ormai non parlavo più nè in inglese nè in italiano, sorridevo invocando il mio vangelo interiore e il mio capo prima di partire verso casa ha ancora voluto fare una passeggiata per le vetrine dato che ci trovavamo in centro Torino. Mercoledì sarebbe stata una giornata di recupero in cui occuparmi solo di valigia e detriti vari portati dal rientro di Ego e dall'abbondono a se stessa della Gcasa con ancora i piatti da lavare del lunedì sera, ma il mal di schiena mi ha reso il tutto molto arduo. Ieri ho saltato la pausa pranzo per andare a fare un giro alla fiera del mio paese anche se ridotta ad uno straccio ormai avevo organizzato con la B. e non volevo pacchare... un ora e mezza di camminata al freddo e un panino zuppo d aceto che devo ancora digerire - il tutto inutile dato che la fiera faceva veramente schifo quest'anno. il colpo di grazia definitivo alla mia schiena l'ha dato la stirata settimanale di ieri sera che non potevo davvero evitare se non mandando Ego a lavorare in pigiama quest'oggi. Infine oggi, saltando di nuovo la pausa pranzo, non sarà di certo una giornata migliore - devo trovare il tempo di fare una capatina al supermercato perchè ormai siamo sprovvisti di tutto e in breve ci ritroveremo a pulirci il sedere con la carta da forno e zuccherare il caffè con l'origano, poi dovrò lavarmi i capelli e chissà cos'altro. Ho però deciso che anche questa settimana le pulizie salteranno, se riuscirò domani pomeriggio darò una lavata ai pavimenti altrimenti neanche quello e buonanotte ai suonatori, un po' perchè ho paura di spezzarmi in due un po' perchè ne sono davvero nauseata. e sono stanca, stanchissima, non ho dormito due notti consecutive, una a causa del piccolo che ha passato la notte ad agitarsi svegliandomi ogni mezz'ora per leccarmi, mordicchiarmi o graffiarmi, quella seguente a causa del male alla schiena e di una tosse magica che si manifestava solo nel momento in cui mi sdraiavo e chiudevo gli occhi. Domenica voglio dormire, dormire, dormire, ho bisogno di riposare il corpo, tenerlo fermo, rispettare i suoi tempi e i suoi modi. sento di averne abusato e lunedì prossimo avrei in programma di scatenarmi un po' al concerto di Biagio. si puo dichiarare formalmente che non è più cosa opinabile che io stia invecchiando.

giovedì 20 novembre 2014

La giostra

non si fermerà più ed è ora che io me ne faccia una ragione e impari a scendere e salire all'evenienza "al volo". La situazione in ufficio non tonerà più quella che era, e se mai dovesse accadere non sarà nulla di buono. Devo farmene una ragione, devo abituarmi a questa nuova condizione, devo tirare fuori dal cilindro tutta l'elasticità che non ho. Devo imparare a fermarmi e prendermi la mia mezz'ora, devo ricordarmi che il momento di calma che aspetto non esiste più, non arriverà, e se proprio non ci riesco devo imparare a farlo a casa con la medesima filosofia. Devo abituarmi ad avere una scrivania cosparsa di fogli, polvere e cenere che ci trovi un accendino o una penna solo a tastoni. Devo abituarmi ad avere la casella postale sempre piena di e-mail contrassegnate o da aprire, dimenticarmi delle mie belle categorie divese per colore. Devo abituarmi a parlare al telefono mentre scrivo un'e-mail e a leggere un'e-mail capendone il significato  mentre nell'ufficio a fianco sta avvendendo la terza guerra mondiale a porte aperte. Devo abituarmi a non avere più il tempo di far nulla che non sia lavoro, pagarmi le bollette da casa, guardarmi le novitè di amazon, leggeri gli spettegolozzi su facebook. 
Mi conforta sapere che sto arrivando al famoso punto di svolta nella mia vita vera, quella fuori da qua dentro. Il decluttering è finito, la pila di panni da stirare occumulati con stasera sarà smaltita, i cambi stagione sono fatti e anche lo smaltimento degli indumenti declutterati è terminato. Ora che ho ben presente di cosa ho bisogno procederò con piccolissimi acquisiti amazon e ikea di contenitori, ceste e separatori per gli interni. Domani pomeriggio conto di fare la pulizia della lavatrice, del ferro per il calcare e del forno generale. Questa domenica sarò sola, Ego partirà per la Germania subito dopo pranzo, avrò un intero pomeriggio e un intera serata solo per me e conto di sistemare le ultime foto al pc ma nient'altro, al massimo darò una pulita ai pavimenti e farò un ragù se poi il lunedì sera sarà confermata la visita di nonna + nipote LaGrande per conoscere il piccolo ma per il resto conto di riposarmi e finalmente proseguire nella lettura di un libro abbondanato a settembre. La prossima settimana non sarà una settimana tranquilla, Ego rientrerà solo martedì sera, serata in cui io sarò a cena con dei fornitori dopo una sfiancante giornata di riunione, mercoledì dovrò stirare e giovedì detartrasi dal dentista ma senza niente d'altro da fare in casa a parte l'ordinario, sarà già tutta un altra vita. Faccio un respiro profondo e penso che dal primo dicembre finalmente si cambia registro, si ricomincia a vivere. arriverò a casa dall'ufficio e se avrò fatto il grosso in pausa pranzo potrò starmene almeno un oretta sul divano prima di preparare a cena, a leggere un libro, o scrivere, o dedicarmi al blog, o giocare con i pelosi, o a fare un po' di creatività. Ci sarà aria di Natale, dovrò fare le prove dei regali che voglio confezionare, procurarmi le cose che mi mancano. Per l'Immaccolata avremo ben due, ripeto due, giorni consecutivi di Ego a casa, ho il concerto di Biagio con la B., poi ci saranno le vacanze di Natale e poi ci sarà capodanno e il nostro viaggetto. Abbiamo prenotato la settimana scorsa, tre giorni a Barcellona. quasi non mi pare vero. è dall'anno scorso ai Santi che non visitiamo una capitale, per non parlare di quanto tempo è che non facciamo una cosa da soli io e lui, senza nemmeno i pelosoni. Faccio un respiro profondo e cerco di ricordarmi che la mia vita è bella, che ho sudato per costruirla esattamente com'è ora ed è arrivato il momento di godermela. che non ha senso lamentarmi che non si vada avanti quando sento di non aver nemmeno ancora succhiato tutto il possibile da quello che ho adesso. Non sono capace di sdraiarmi in mezzo al caos a fare un pisolino, a quasi trent'anni l'ho accettato e ho lavorato perchè quel caos non ci fosse più ed ora ci siamo, ora posso sdraiarmi e ammirare il panorama. l'ufficio non è casa mia, l'ufficio mi sevre solo per riempire il frigo. arrivare al mattino sciatta perchè la notte le mie paranoie sulle norme ADR non trovano conforto fino alle ore beate, non ha un senso. Faccio un respiro profondo. Inshallah.     

martedì 18 novembre 2014

Paparazzate 3

Oggi post fotografico, perchè non c'è miglior modo di raccontarvi cosa combinano questi due qui - e manco il tempo, a dire il vero.








Scrivete anche voi per la Roba da Gatti e venite ad aggiungere il vostro post qui sotto alla faccia di rana!

martedì 11 novembre 2014

Roba da Gatti: Tutto da rifare

Pare un complotto. Umore nero - ma nero davvero, mica per ridere - dolori del ciclo, pioggia incessante. voglia di buttarmi sotto un tir. Questo è il tipo di giorno che l'Omino del Cervello passa a piangere e ulrare battendo pugni sulle mie tempie mio padre è mortoooo anche se fondamentalmente non c'entra una sega con gli ormoni e tantomeno con la pioggia.
Tuttavia è martedì, lo spettacolo deve continuare. e non sta scritto da nessuna parte che la rubrica felina debba essere sempre e solo assolutamente allegra.
Perchè loro sono una cosa meravigliosa, un miracolo per il mio personale modo di interpretare i miracoli, una forza della natura, un motivo che spesso basta e avanza. ma questo sono loro, non loro con noi, non loro con me. Tutto avevo immaginato fuorchè che il problema alla fine diventassi io. Si perchè è così, Ego adora il piccino e lo considera ormai come considera la Gighhi, la Gigghi l'ha ormai accettato, io invece non ci riesco.
E' difficile da spiegare. è un sentimento che sto cercando di elaborare per poterlo gestire ma è nuovo e oscuro e mi fa paura. Adoro quel piccino, ogni volta che lo guardo in quegli occhietti grigi mi si apre il cuore, è puro, pulito, buono. è al mondo da poco più di due mesi, non conosce cattiveria, rancori, delusioni. conosce la pappa, la sorellona nera, il lettone dove gettarsi a nanna tuti insieme, il tappeto verde in cui appisolarsi. quando non riesce a trovare la posizione giusta per dormire inizia a piangere, un pianto che pare lo squittio di un topo, e noi ci spostiamo, sorellona compresa, cercando di farlo stare più comodo e lo accarezziamo finchè si addormenta. io lo chiudo in bagno quando è ora della pappa in modo che non se la scambino e lui aspetta lì composto, quando riapro la porta mi guarda dritto negli occhi ma non è arrabbiato, se lo prendo in braccio mi fa subito le fusa e mi lecca il collo. Non è lui il problema, lui è meraviglioso, sono io che non riesco a provare per lui quello che provo per lei. Come temevo si è perso ogni nostro momento insieme, le coccole dopo pranzo sono ormai un lontano ricordo. mi metto vicino a lei quando lui dorme altrove, lei si prende le coccole ma non mi fa nemmeno più le fusa, poi sistematicamente arriva lui e lei si innervosisce. la cosa che mi fa più male è che lei non dorme neanche più con noi. Non è mai stata un tipo da dormire addosso a noi ma non ha mai mancato l'appuntamento, ai piedi del letto, tutte le notte, cascasse il mondo. Ora sta sul tappetto in entrata davanti alla porta della camera, lui invece mi dorme sulla testa, inutile cercare di dissuaderlo con giochini o coccole da Ego poco più in là. lui dorme solo sulla mia testa dopo aver fatto dieci minuti di pasta nei miei capelli e avermi dato qualche leccatina a un orecchio, altri dieci minuti di fusa che è come aver un vibratore sulla fronte e poi nanna tutta la notte. io non dormo un cazzo perchè è ancora in una fase in cui si sveglia praticamente ogni ora e ripete gli stessi gesti ma non è ovviamente questo il problema. La Gigghi mi manca da morire. Mi mancano le nostre ore da sole in casa magari in totale silenzio, lei che mi guarda e io che faccio cose e di tanto in tanto mi fermo a farle una coccola e lei mi risponde a testatine. mi manca arrivare a casa e inizia a parlare e parlare con lei che mi segue e mi risponde a suoni di miao. mi manca sentirmi chiamare nell'altra stanza, correre a vedere e trovarla lì a pancia all'aria che vuole solo un poì di coccole, mi manca il pisolino sul divano abbracciata a lei che dopo un poì si addormenta e ci svegliamo naso naso. Mi manca e vorrei tanto non aver cambiato le carte in tavola, che erano carte così belle. ovviamente mi sento in colpa nei confornti del piccolo che non fa nulla di male per meritarsi una mamma che non lo vuole. e sto davvero odiando Ego che mi ha spinto a fare questa scelta rovinando una delle poche cose che funzionava benissimo, mi calzava a pennello tanto da sembrarmi cucita addosso. 

Ieri sera ero a pezzi fisicamente e non, mentre quello piccolo mi faceva uno shampo mi sono letta due o tre cose orribili sul rifiuto del secondo figlio post gestazione e poi ho pianto dieci minuti un po' per quell'articolo orrendo, un po per la situazione. 
 Si, è sempre martedì e sto sempre parlando di gatti signori.
Mi auguro che passi in fretta - che la Gigghi torni com'era, che io mi abitui, che la situazione prenda un altra piega, l'importante è che passi.
Mi sento la peggio non solo madre ma anche persona sulla faccia della terra.
Scrivete anche voi per la Rubrica Felina... un aneddotto, una foto, o a questo punto, una paranoia - e non dimenticate di aggiungere il vostro post qui sotto alla faccia di rana!

venerdì 7 novembre 2014

Pare

che questo sia l'unico ambito nel quale non riesco a fare le cose come dico io. Non raggiungo gli obbiettivi che mi pongo, non rispetto i propositi, non mantengo le promesse. Perchè alla fine a colpi di cornate, in barba ai lividi, io arrivo sempre dove voglio arrivare ed è una delle poche cose che di me non cambierei. sono così dal giorno in cui ho fatto il salto da bambina complessata ad adolescente problematica e propabilmente lo sarò sempre, aggiungendo pezzetti di razionalità che grazie al cielo la maturità regala. Qui non riesco. questo è il mio spazio di procrastinazione, di domani è un altro giorno, di c'è tempo - e questi tutti concetti che mi danno l'orticaria, che cozzano terribilmente con i mio modo di essere. Ormai sono mesi che è così, eppure oggi in particolare mi girano come eliche perchè è venerdì, la collega a fianco che da quando ci stiamo simpatiche - dal giorno in cui dopo otto anni di collegame le ho detto allora mia cara managerdistacip...: o ci stiamo simpatiche e prendiamo il caffè assime o siamo in rivalità e appena c'è l'occasione lo mettiamo una nel didietro all'altra, ma così a giorni alterni no, non mi sta bene. decidi se mi ami o mi odi, prendi una posizione e mantienila che se tu sei bipolare io no, ho tanti difetti ma questo mi manca. e lei ha evidentemente scelto la prima opzione - ogni mezz'ora ha un chiacchericcio da intavolare, il capo è in giro, non ho scadenze, eppure ho accumulato una serie di cose come campioni e fogli sparsi per l'ufficio ma anche file nel desktop e se non lo faccio oggi os che rimarranno lì per almeno un altra settimana e io - torniamo al punto di partenza - non ci riesco a stare nel disordine o con qualcosa che so di dover/voler fare senza farlo. Va a finire sempre così, la priorità ce l'ha sempre qualcos'altro, e mica sempre solo cose lavorative che avrebbe almeno un senso, finisce che mi tengo cose che vorrei scrivere, mi perdo scritti importanti, tralascio pezzi, progetti, idee. E' assurdo che sia più di una anno ormai che il settanta per cento dei miei crucci ed è dedicato ad una certa questione e a colpi di due/tre post a settimana io in quest'anno non ne abbia mai parlato. mai. perchè? perchè lo voglio fare bene, perchè ho voluto partire dall'alba dei tempi... e poi? poi mi sono arenata come una cozza perchè sono cose che richiedono tempo che non ho, concentrazione, e spesso e volentieri anche una buona dose di dolore che quando sei già a pezzi non è proprio l'ideale. Oggi va così, mi sono svegliata con il lamentone libero. Sarà che questa settimana me l'aspettavo diversa, pensavo di finire il decluttering, smaltire tutta la pila dei panni da stirare, liberarmi di un fardello mentale andando dall'avvocato... Invece è successo che mercoledì sera pastrugnando la pelosa abbiamo scoperto una pallina in mezzo alle scapole dove ha fatto il vaccino, abbiamo chiamato il veterinario che è poi venuto ieri sera a vederla. nonostante già il telefono lui ci abbia rassicurato io ormai ero partita per la mia starda del tumore incurabile, sono andata iperventilazione e ho pianto fino all'una di notte. Ieri dato che doveva venire lui a casa, ho dato una parvenza di pulizia e ordine quindi ho perso tempo per iniziare a stirare, lui è rimasto venti minuti buoni al termine dei quali come per magia è comparso Ego in uno straordinario seppur mal riuscito tentativo di arrivare entro l'orario d'arrivo del veterinario. per cui ho stirato niente, e la pila è sempre lì, la prossima settimana devo tassativamente darmi al cambio stagione, non posso proprio più rimandare, non ero mai arrivata a metà novembre con ancora addosso i vestiti di mezza stagione e gli shorts nell'armadio. e aldilà dell'estetica inizio ad avere anche un discreto freddo - questo siginifica che quella roba la stirerò non si sa quando, forse per Natale. Il Vet comunque si ritiene piuttosto certo che sia una reazione al vaccino che si riassorbirà in qualche settimana, io di lui mi fido davvero ma non sarò tranquilla finchè non vedrò che quella pallina non c'è più e mi sento vittima di ingiustizia divina perchè puttanatroiatutteanoi. Dall'avvocato ci sono andata ma, ormai dovrei saperlo eppure ogni volta cado dal pero, cose semplici nella mia vita mai... quindi non mi sono tolta alcun fardello mentale andandoci, semplicmente il fardello è mutato come ogni volta, si è evoluto, ha assunto altre sembianze ma è lì e lo sarò sicuramente fino al termine di tutta questa cosa e si parla di anni, non di mesi. Il weekend non sarà tanto meglio, domani da sola e pulirò tutto il giorno, i miei mobili ad oggi son grigi e non più venghè. Domenica invece andremo al pranzo per il compleanno di mia madre, in un ristorante in inculandia con amici e parenti, e al solo pensiero sfioro l'attacco epilettico. non so nemmeno perchè ho accettato di andare, il ragionamento con Ego è stato quello che se non fossimo andati sarei passata per l'ennesima volta come la stronza della situazione agli occhi di tutti, sopratutto degli amici e non parenti che non conoscono la situazione. facile ragionare così venti giorni prima, poi quando mancano poche ore ogni ratiocinio scompare e pensi solo limortaccimia che non ho detto che andavao a sciare - mai sciato in vita mia ma la carta dell'influenza l'ho già giocata una volta.
Tra pochi minuti Ego dovrebbe partire dall'ufficio per andare a casa, prendere il piccino con annesso campione di cacca, aspettare che arrivi io alle dodici e insieme andremo al primo controllo del piccolo per visita generale, libretto sanitario, controllo feci e primo vaccino. poi pranzeremo insieme, cosa che essendo molto rara dovrebbe farmi felice, invece oggi non ne ho proprio voglia perchè quando sono di questo umore già mi do fastidio da sola. Tra l'altro sento che stiamo già rientrando in fase insoddisfazione lavorativa - tre mesi del nuovo lavoro, entusiasmo sfumato, primi battibecchi con i responsabili, prime fuffe che si sgonfiano lasciando spazio alla normale realtà di ogni posto lavorativo con i suoi pregi e i suoi difetti ed ecco che mi ritorna L'Ego scassacazzo, logorroico, umorale, pessimista. A volte mi chiedo perchè non mi sono trovata un uomo semplice, tipo il Tonno, il marito di miacuginanevrotica. operaio su tre turni da tutta la vita, arriva a casa, si fa la doccia e sceglie se andare a fare aperitivo con gli amici al bar o a portare a fare un giro un qualche figlio o aiutare lei a casa, in base a che ora sia e a cosa chieda lei. risponde ai comandi, butta l'immondizia, svuota la lavastoviglie, porta tutti i mesi lo stesso giorno lo stesso stipendio a casa, prende ferie e permessi in base alle visite mediche dei bambini e sta in mutua due settimane se ha il raffreddore. se si lamenta eventualmente gli dai un birra fresca di frigo in mano e la risolvi. chissà come sarebbe la mia vita se avessi trovato un uomo così.

martedì 4 novembre 2014

Roba da Gatti: Vi presento il Gigatto - quello maschio

Non so se sono più incazzata per il raffreddore/mal d'orecchie/mal di gola proprio a una settimana dai miei due giorni di ferie e a due dalla mia finta mutua così da non potermene stare a casa sotto una coperta. o perchè per una volta che mi decido a fare la figa e comprare due libri su Amazon invece di andare alla Feltrinelli ad annusare la carta mi si sminkia tutto sul più bello e non riesco a cambiare inidirizzo di spedizione - ergo non ho idea di come ritirerò il pacco. oppure perchè ieri mi sono poco bonariamente mandata a quel paese con il mio capo o perchè aspettiamo lo stipendio da venti giorni o perchè piove a secchiate.

L'appuntamento felino di oggi mi solleverà dall'inquietudine (?)
Ci siamo, nonostante le notti insonni a rifletterci su, la mia fantasia non è stata in grado di produrre altro che quanto segue: il nuovo arrivato è maschio, la Gigghi è femmina, per cui saranno semplicemente il Ggatto e la Ggatta. Vi prego di essere buoni nei commenti e vi ricordo che io son quella che è stata sei mesi con non ho ancora deciso come titolo del blog. ho tanti pregi ma la fantasia non è uno di questi. e ancora una volta vi voglio rassicurare sul fatto che il nome vero è molto più bello di così, in particolare questo è bellissimo perchè è in onore del mio papà - non l'ho chiamato Giuseppe, per esempio, ma una versione ironica e abbreviata del nome di mio papà che a lui piaceva molto.

Le cose stanno così: a una settimana ieri che il piccino è con noi, lui e la Gigghi sono inseparabili. E giuro che non sto esagerando. Ancora non li ho trovati a dormire insieme, che ho letto sia l'apice della simbiosi tra felini, per adesso ognuno dorme per i fatti suoi ma appena uno si sveglia va a svegliare l'altro e mentre sono svegli non si separano mai, quando per osservare insieme qualcosa, quando per giocare, quando per fare baruffe. Quando è entrato dalla porta di casa nel trasportino, la pelosa non se n'è subito accorta. dopo qualche minuto lui ha iniziato a miagolare - ha una vocina talmente flebile che pare lo squittio di un topo - da in mezzo alla stanza dove lo avevamo posato, a quel punto la Gigghi ha capito e senza avvicinarsi troppo ha iniziato a soffiargli. Lo abbiamo poi messo subito in bagno per dargli un po' di tregua dopo il viaggio di tre ore, ha fatto la pappa, bevuto un po' d'acqua e io l'ho preso in braccio per la prima volta... mi ha fatto subito un sacco di fusa, non so se sia perchè è ancora piccino o è un socievole di carattere, lo scopriremo man mano che cresce, era un pochino spaventato e scombussolato e si è preso tutte le care e i bacini che gli davo impazzita d'amore. Noi abbiamo cenato e poi abbiamo iniziato le prove... dato che La Gigghi si è nascosta nell'armadio, suo luogo prediletto ogni volta che qualcosa le fa paura o non le va a genio, abbiamo messo lui sul letto di fronte, prima nel trasportino e poi libero di scorazzare. lei è rimasta lì e ogni volta che lui si avvicinava un po' di più gli soffiava. Quello che però mi ha stupito è che non sembrava avercela con noi, ci guardava e comunicava a suo modo una sorta di scazzo, tipo ma che cazz è sta roba dai ma non era arrabbiata. Quella notte poi io e lei abbiamo dormito in camera mentre Ego ha dormito con il cucciolo in salotto. si sono incrociati due volte quella sera ed entrambe lei ha provato a picchiarlo di brutto, lui immobile. E' stato affascinante questo processo, da quando poi lei ha capito che lui non reagiva non ha più provato a picchiarlo ma gli andava a pochi cm dal muso a soffiare e fare versi gutturali spaventosi, lui si appiattiva al suolo e rimaneva completamente immobile. Mi hanno spiegato che lei affermava la sua supremazia sul territorio e lui gli dimostrava la sua sottomissione totale. I due giorni seguenti in cui io sono stata a casa con loro sono stati tutti così, ogni tanto chiudevo lui in bagno per dare a entrambi un po' di tregua anche se in reltà lui non pareva risentirne affatto, giocava, correva, saltava e sopratutto mangiava senza problemi. lei invece non ha mangiato per tre giorni e stavo iniziando a preoccuparmi, mi chiedeva la pappa ma poi non la mangiava perchè non era tranquilla a stare di spalle, doveva continuamente vedere dove fosse lui e cosa facesse, pure se era chiuso in un altra stanza. Giovedì quando sono rientrata in ufficio lei gli soffiava ancora ogni tanto quindi al mattino li ho lasciati separati, al pomeriggio invece ho provato a lasciarli insieme e sono arrivata a casa alle diciassette con il terrore di trovarmi lui a brandelli...  invece con mia grande gioia da quel momento non ho mai più sentito lei soffiare o rantolare e da lì è stato tutto in discesa. Si attaccano di continuo, ora lui reagisce eccome, ma è evidente che giochino anche se secondo me qualche morso ben dato ogni tanto ci scappa sopratutto da parte di lui che ha i dentini affilatissimi - io sono piena di buchi e graffi che pare la notte pratichi bondage estremo. Ma la cosa che fanno di più in assoluto è sleccazzarsi l'un l'altro, sopratutto la Gigghi lo va a cercare proprio per lavarlo e se lui non ne ha voglia lo placca con una zampa intorno al collo e gli fa una toiletta completa, è fissata sopratutto con le orecchie. Sabato sera lo ha fatto addormentare a forza di leccatine e poi lo ha mollato lì sul tappeto a dormire e si è andata a fare un giro sul tirgraffi bella tranquilla. posso affermare che è andata veramente alla grande. ovviamente non abbiamo seguito nessun procedimento di inserimento che potevo pure evitare di leggermi articoli di trentadue pagine a riguardo che tanto Ego le cose le fa così, ad cazzum. eppure il risultato dopo una sola settimana mi pare eccellente, fatico davvero a credere che la mia pelosa tignosa, viziata, nervolitica e per niente incline ai contatti sociali abbia così ben preso l'arrivo di un nuovo membro della famiglia. La sua bontà nel condivivedere tutto con lui mi ha spiazzato. Se lui tenta di mangiare dalla sua ciotola mentre lei sta mangiando, lei lo guarda un po' così come si guardano i cagazzo, poi si sposta e inizia a mangiare da un altra angolazione in modo che ci stia anche lui. Stamattina Ego mi ha raccontato che le ha dato la sua pappa sul ripiano della cucina mentre a lui sul suo vassoietto a terra, lui ha finito prima di lei e ha iniziato a tentare un arrampicata sul forno per raggiungerla - è uno dei pochi posti sul quale ancora non riesce a salire - lei lo guardava e dopo un po' ha buttato giù il piattino con una zampata ed è scesa a terra a ha finito di mangiare con lui. Mi commuovo di continuo mentre scopro questo lato di lei che mai avrei pensato avesse, orgogliosa come se glielo avessi insegnato io. Nonostante tutto ciò io conitnuo a sostenere che lei non sia felice, che lo acetti perchè è lì, ma che stesse tanto bene prima. Ego mi dice di farmi furba che se così fosse non lo avrebbe preso così bene... ma le paranoie le affroniamo martedì prossimo con un'altra settimana da analizzare. Ora vi lascio una carrellata di foto del Ggatto che in foto non rende davvero quanto sia piccolino. lui sta palesemente bene, mangia tutto quello che trova senza fare complimenti, sbevacchia lavandosi tutto, corre dietro a qualsiasi cosa trovi a terra, ruba fazzoletti a tradimento e se li porta in giro inciampandoci dentro e sopratutto fa grasse dormite in ogni dove ma preferisce anche lui Ego a me per le coccole, come la Gigghi da piccola - sarò spigolosa?!





 

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Scrivete anche voi per la Rubrica Felina del martedì! Basta anche solo una foto o un'aneddoto dei vostri pelosi, poi venite ad aggiungere il vostro post alla faccia di rana qui sotto!