Informazioni personali

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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

giovedì 28 maggio 2015

E vogliamo parlare

dei suoi auguri quando la scorsa settimana gli ho annunciato che mi sposerò? il soggetto è sempre lui, la merda, Il Capo - che io chiamo così anche nella realtà, capo, anche di fronte a lui, dandogli un senso assolutamente dispregiativo che lui, povero scemo, ovviamente non coglie.
Tra tutte le cattiverie che ha sputato, sempre con il sorriso e sempre intervallate da ripetuti ma sono contento per te eh, le più rilevanti sono: tanto adesso con le nuove leggi, volendo in tre mesi sei già separato e quindi adesso avrai un marito che ti mantiene e non avrai più scuse per chiedere aumenti, potrai anche scegliere di non lavorare più. ed è proprio su quest'ultima affermazione, offensiva sotto un miliardo di punti di vista - per esempio perchè lascia intendere che io abbia mai chiesto aumenti facendo leva sul fatto che devo mantenermi da sola piuttosto che sulla qualità delle mie performance lavorative, o che le donne acchiappato il pollo che le sposa possano finalmente abbandonarsi alla loro natura di lavapiatti e pavimenti smettendo di occupare sedie di uffici di diritto evidentemente ai polli di cui sopra- che bisogna soffermarsi perchè, attenzione, ...dettofatto.
Oggi apprendiamo che dal primo giugno, ergo dopodomani in quanto lunedì e martedì saremo a casa, passiamo tutti ad h 24 settimanali, dalle 30 attuali, che nel 2012 erano 34 e nel 2011, 40. circa ancora un venti per cento in meno dello stipendio con, udite udite, nessuna variazione d'orario quotidiano. staremo a casa tutti i venerdì lavorandone uno a testa al mese a rotazione.
Ora, i soldi non ci sono davvero. è una verità sotto gli occhi di tutti, tutti noi cinque che verremo colpiti da questa ulteriore mattanza, sotto gli occhi del magazziniere che passa la scopa in un magazzino pieno di merce che marcisce e di noi quattro alle quali basta aprire le maschere mensili per verificare che il fatturato degli ultimi tre mesi non basta a coprire l'ammontare degli stipendi totale mensile, figuriamoci tutto il resto.
Il telegiornale lo guadiamo tutti e tutti sappiamo che nemmeno fuori da queste mura è un carnevale di Rio.
Il punto è sempre lo stesso: taglia sempre noi, perchè gli operai hanno la cassa integrazione, che però gli garantisce il settantacinque per cento di quello che era lo stipendio a 40 ore che noi non abbiamo da anni, taglia noi, non le spese inutili, non i weekend in baVca, non il numero di donne delle pulizie, giardinieri, stiratrici e cuoche che ha a casa, taglia sempre noi in un ondata netta senza considerare le disparità tra i nostri stipendi.. che togli duecento euro a me e alla Managerdistacippa ma lo stipendio dellaManagerdistacippa.. rimane sempre quasi il doppio del mio, trova sempre il modo di tagliare i nostri stipendi ma senza concederci un orario che lasci spazio ad un eventuale altro lavoro o anche solo a del tempo libero di cui beneficiare in cambio di uno stipendio più basso. ma sopratutto, come ogni volta, non ha gli attributi per dirci le cose come stanno in prima persona e ci fa sbattere in faccia il foglio da firmare poche ore prima dalla moglie, cagnafacciadaculo, e la scampa sparendo per un po' di giorni con la coda tra le gambe dopo averci angosciato le due settimane precedenti facendoci vedere ogni giorno gli stessi screen con gli stessi numeri per prepararsi il terreno ma senza mai arrivare al punto.
Personalmente oltre ai soldi, ogni volta mi toglie dignità. se penso che a gennaio mi ha proposto, senza alcuna richiesta da parte mia, un aumento di cento euro in nero che mi ha dato quel mese e il mese successivo e poi basta, puff, dimenticato; che tutti gli anni a fine anno mi promette la quattordicesima nell'anno successivo; che l'anno scorso a natale mi ha detto che al rientro dalle vacanze mi avrebbe proposto di tornare full time; che a settembre dovrò buttare quattro giorni del mio tempo in germania per poco denaro in più nella busta di due mesi dopo e fingermi la manager della fighissima multinazionale che non sa come pagare i fornitori; ed ora non si è scomodato nemmeno a dirmi che sono cambiate un po' di cose guardandomi in faccia.
Quindi, come scrivo sempre in queste situazioni, altro giro / altra corsa. che anche se questa giostra mi ha rotto i coglioni da tempo, non posso scendere per ora.

La cosa che più mi dispiace e che quest'annata, proprio questa, non doveva essere così.
sarà sicuramente avversa, con momenti di grigiume e mediocrità incredibili. sono anni ormai che sogno di sposarmi e pensavo di meritare qualcosina in più, un po' di serenità, due lire in tasca per poter fare la spesa senza contare i centesimi e potermi concentrare con leggerezza sul mio matrimonio, che spero sarà solo uno nella vita. Mi auguro davvero di perseverare di forza d'animo e di riuscire a tener sempre ben separati i problemi economici che dovremo affrontare dalla gioia per il nostro sposarci, che oltre a soldi, dignità e voglia di lavorare non riescano a portarmi via anche questo.

mercoledì 27 maggio 2015

Due settimane alla partenza.

non sembra reale, non sto pregustando alcun sole caldo in faccia, acqua limpida in cui galleggiare, cenetta carina di cui godere... se non altro perchè non è agosto e non mi sembra possibile che accadrà tra quindici giorni. sempre se non succede qualcosa prima, se non mi rompo una gamba, se a Ego non parte un pneomotorace - che ieri ha avuto tutto il giorno male al polmone - o non cade una bomba su Formentera. perchè non so, da capodanno, prima vacanzina della mia vita rovinata, ho sempre il terrore che le cose saltino o vengano male. e Fedez che mi sposta il concerto del 5 luglio a Torino al 18, così, senza nemmeno consultarmi o darmi una motivazione valida, di certo non aiuta.
Io intanto mi sono abbronzata, un abbronzatura che i più non riconoscerebbero come tale ma io so esserlo. ho fatto quattro lampade in tutto ma di quelle potenti da venti minuti l'una, dieci fronte e dieci retro, da quindici euro a botta, spalmata di superabbronzante come vietano a caratteri cubitali le informative di scarico responsabilità di tutti i centri solari, e i risultati si vedono. sono piena di lentiggini, che arrivano puntualmente ogni volta che mi espongo a raggi solari, e le efelidi che tanto odio sono meno visibili e più amalgamate nell'incarnato. devo ricordarmi i prossimi anni di farlo indipendentemente da quando vado in vacanza perchè così mi piaccio, mi sento a mio agio, e la mia pelle ne giova parecchio.
Venerdì in pausa pranzo avrò la terza seduta di epilazione laser con conseguente ceretta al baffo, e poi sarò proprio pronta per la partenza. non avevo considerato che per quel giorno avrò la frangia lunga ma pazienza, al massimo darò un colpo di forbice da me... al rientro poi ho intenzione di spuntarli due dita che tanto sole e salsedine li rovineranno ancora un po' e poi chissà, forse verso fine anno e poi non li toccherò più fino al matrimonio. Il portafoglio non è pronto per nulla ma c'è poco da dire al riguardo, valigiame e necessari vari vanno rivisti ma dovrei avere tutto, la prossima settimana che tra l'altro conta solo tre giorni lavorativi grazie al ponte, mi metterò sotto alla ricerca di informazioni per fare un minimo di programma della vacanza.
Rimane da fare qualche acquisto, purtroppo non opzionale, che farò sabato al ritorno dalla terapia... solari e un paio di sandalini bassi che ne ho solo con la zeppa e l'anno scorso mi sono maledetta perchè dopo una giornata di sole bollita e a pancia piena, per fare un passeggiata tranquilla chi ha voglia di mettersi le zeppe? e due libri, che in vacanza io me li mangio di traverso e non li avessi in spiaggia potrei morire. rinuncio all'acquisto di costumini nuovi che tanto desideravo e a quella decina di capi su cui avevo buttato l'occhio negli ultimi mesi pensando per andare a Formentera. E' molto meglio giovare dei pochi soldi disponibili in loco, cenando senza pensieri e facendo tutto quello che ci pare, anche con addosso un pantaloncino non nuovo, ma devo ammettere che la cosa mi provoca un minimo di reflusso gastrico perchè non lo trovo universalmente giusto, lavorare tutto l'anno per poi non potersi concedere una mazza - che la vacanza è una concessione, lo so, non è che non lo so, ma l'ho pagata quattro mesi fa ormai.

Ho appreso ieri, con iraconda gioia, che domenica dovremo presenziare a una comunione. protagonista un bambino che non ho mai visto nella mia vita e Ego ha visto l'ultima volta prima di conoscermi nonostante sia un suo cugino di primo grado. pare che la nostra presenza sia essenziale alla riuscito dell'evento, che altro non è che una grigliata casalinga nel cortile di casa loro, noi e pochi altri parenti facenti parte della fetta che si parla insieme, escludendo quindi due o tre fretelli/sorelle di mio suocero con annesse famiglie. è la primissima volta in sei anni di fidanzamento che prendiamo parte a qualcosa di familiare dato che mia suocera non ha praticamente parentame e mio suocero ad annate alterne non ha rapporti con la maggior parte dei fratelli/sorelle che in tutto sono otto con un media due figli a testa. L'invito di per sè non provocherebbe problemi, essendo per di più una cosa così informale che non richiede nemmeno un dress code, se non fosse che cade proprio questa domenica, ultima utile per andare a visionare location dato che le prossime due non ci saremo. Ego, per placarmi, garantisce che dopo il pranzo andremo a visionarne almeno una e che poi martedì essendo festa ne potremo vedere almeno tre. ma non sono comunque soddisfatta perchè in ogni caso si salta una domenica di moto. 
Lui non farà il ponte per cui ho deciso che mi passerò il lunedì a fare le pulizie in modo poi da dare solo una rassettata il sabato prima di partire lasciando la casa decente per la venuta della D. a custodia dei pelosi. Sabato quindi dopo la terapia e gli acquisti non avrò cose particolari da fare, magari mi farò i capelli in maniera dignitosa per il giorno dopo con calma. e, se ci faranno stare a casa, ormai l'incognita di ogni settimana, potrei avere anche il venerdì pomeriggio libero e non sarebbe male perchè anche se non ho niente di specifico da fare ormai preferisco di gran lunga perder tempo a casa mia piuttosto che in questo ingrato posto di merda.
Stasera mi tocca uscire con la B., che rimbalzo da settimane, deve i darmi i soldi dei biglietti del concerto e dobbiamo raccontarci dei preparativi dei rispettivi matrimoni e quisquillie varie, non sono assolutamente dell'umore e mi darò all'alcool per arrivare a fine serata. 
Domani invece si stira in conference call con la S., che è di nuovo in uno di quei periodi in cui col Fidanzatoin terrastraniera è tutto un idillio quindi si ricorda di me si e no una volta a settimana. devo dire che sono giorni tranquilli però, quasi tutto i giorni mi sto pure spalmando sul divano prima dell'arrivo di Ego la sera, che potrei leggere, cercare info per il matrimonio, andare a fare una corsetta... ma l'energia è sempre non pervenuta. 

martedì 26 maggio 2015

Ore 9.27,

in ufficio da venti minuti scarsi, alzata in ritardo ore 8.15 circa.
Palpitazioni, sensazione di non mangiare da settantadue ore, caldo. iniziamo alla grande.
E' una questione fisica perchè in realtà sono abbastanza tranquilla, a parte quei settecentoventidue pensieri che mi attanagliano la psiche.
Vorrei raccontare del weekend passato in giro per location alla ricerca di quella perfetto per il nostro big day ma non ce la faccio, ho l'ippotalamo e tutti i suoi amici troppo concentrati su altro.
Giovedì scorso la figlia puzzona e momentaneamente panzona dei capi ha sfornato una nenonata di quattro kg con cinque menti. Umanamente tantebellecose ma mi ha emozionato forse di più la nascita dei gemelli della panettiera di paese con cui a malapena scambio riverenti ciao quando la incontro. ce le ha sfondate i nove lunghi mesi di gravidanza camminando reggendosi la schiena quando ancora la pancia nemmeno si vedeva, anzi anche prima, dal matrimonio al concepimento, del quale aimè siamo tutti stati un po' partecipi, quando dopo soli due mesi di tentativi si diceva depressa di non riuscire a rimanere incinta. e io le ho augurato di non riuscirci davvero perchè sono cattiva e penso che la gente come lei solo conoscendo il dolore vero possa davvero in qualche modo migliorare. Comunque, giovedì ha partorito, pare indolore, con epidurale e pochi punti, senza complicazioni, e dopo due ore dal parto si faceva portare la lingua in salsa dal cameriere del suo ristorante preferito della città. perchè certa gente nasce con la camicia, c'è poco da fare. Ecco, il mio capo, un uomo di anni 65, alto un metro e novanta, in forze, in salute, che ha scampato un infarto l'anno scorso e nella vita non si è mai fatto mancare nulla sputando ogni giorno sulla povertà a colpi di american express gold, è diventato nonno. Uno dei momenti più emozionanti della vita di un uomo, una di quelle cose per cui si ringrazia, vedere tua figlia sposata che ti da un nipote, che sta bene, avere moglie, due figlie, un padre ultranovantenne ancora vivo che ti chiama per farti gli auguri all'onomastico. E invece no. invece lui è una belva, un cane rabbioso. perchè domenica sua figlia veniva dimessa con la bambina quindi lui non ha potuto partire venerdì dopo pranzo come tutte le settimane e andarasene in baVca, e alla fine si è rotto i maroni, ha aspettato che la figlia venisse a casa, l'ha salutata e dopo pranzo è partito lo stesso, ma è dovuto tornare ieri pomeriggio perchè la moglie aveva un appuntamento in banca che non poteva spostare. e allora lui ieri è venuto qui e ci ha trattato tutti come delle merde, spruzzava odio da tutti i pori, alla nostra educata domanda di come stessero figlia e nipote ha riposto che sono cazzi loro, di certo lui non può vivere in loro funzione, aggiungendo che se Madame vuole starsene a casa a fare la babysitter alla nipote basta che lo dica e per lui è pure meglio, se ne va in baVca da solo dal prossimo weekend che tanto di belle signorine a fargli compagnia ne trova quante vuole.
Lo so che è sbagliato metterla sul personale, lo so che non ne ho diritto, lo so che provo repulsione per chi lo fa normalmente e così mi contraddico bellamente ma in questo caso specifico non ce la faccio. 
Mio padre era più giovane di questa merda, ed è morto. Avrebbe dato qualsiasi cosa per avere la sua stazza, la sua salute, la sua aspettativa di vita, per esserci al mio matrimonio, vedermi sposata e conoscere un mio eventuale figlio. aveva voglia di vivere sempre, anche nei periodi in cui non c'era un cazzo da ridere, e questa merda di uomo ci sputa sopra ogni santo giorno davanti ai miei occhi. è un insulto alla vita, alla vita da questa parte del mondo, a chi non ha camicie profumate e stirate dalla governante da indossare ogni giorno e l'unico dovere di venire a dare ordini a dieci minuti da casa, a chi un figlio l'ha perso spiaccicato contro un palo con l'auto che stava pagando a rate. Sono così incazzata che se me lo lasciassero dieci minuti in una stanza buia ne uscirebbe sfigurato, con le gambe spezzate e il viso tumefatto. E non entro nemmeno del merito di tutte le stronzate che ci sta facendo fare, le decisioni folli che sta prendendo autolesioniste per l'azienda, controproducenti sotto qualsiasi punto di vista, dicendoci di farci i cazzi nostri se non siamo d'accordo, salvo poi venirmi a dire che le mie vendite sono calate, i miei clienti sono scomparsi.
Nell'ultimo anno mi sono spesso trovata davanti a un problema che mai prima nella mia vita lavorativa avevo dovuto affrontare: la non voglia. pura e becera così come viene espressa, senza retroconcetti o inconsce motivazioni. non voglia di fare, non voglia di pensare, non voglia tante volte persino di recarmi in ufficio. e mi sono interrogata un sacco sul significato di questa cosa, "quest'anno sono dieci anni che lavoro" mi sono detta, inizio a sentire il peso che rappresenta sapere di doverlo fare ancora ancora e ancora per i prossimi quarant'anni, "inizio a vedere la vita sotto un altra prospettiva". e adesso invece ho capito che il probelma non sono io, non è il lavoro, non è la crisi. il problema è umano, i l problema è lui, ma anche sua moglie, che ci tratta come come bestiame in stalla a cui di certo non ti preoccupi di dire come e quando lo porterai al macello così come lei non si preoccupa di dirci se lo stipendio ci sarà o no e quando. il problema è sua figlia, che viene qui a giocare, a fare le fotocopie, a ordinarci di andare a sostituire la carta igenica nel bagno e prende pure lo stipendio e non si lava le ascelle. il problema è l'altra figlia, schiacciata dal peso di due genitori così, che almeno una volta a settimana si umilia a venire a chiedere cento euro a papà che lui le allunga senza mancare di ricordarle quanto è una fallita incapace preoccupandosi bene di farcelo sentire. 
Il poblema è umano, perchè forse sono arrivata a quel punto della vita in cui non vale più l'importante è che ce ne sia, ma preferisco mangiare pane e cipolle che sguazzare nello sterco tutti i giorni.

martedì 19 maggio 2015

Ma esattamente,

quanto dura il periodo cambio stagione? 
Voglio dire, per quanto ci si puo' appellare al primaverile capro espiatorio per ogni mancanza e defaiance?
Perchè io continuo ad essere rincoglionita come una foca tutte le mattine, che mi sveglio in ritardo o in anticpo, che vado a dormire presto o tardi. 

Con un padre morto, una madre matta, la famiglia paterna con cui non parli fin da bambina, la famiglia materna con cui i rapporti sono tesi da un paio d'anni e il tuo matrimonio in  vista... cadere nell'autocommiserazione è facile e veloce. 
Ho imparato a concedermi il lusso del vittimismo solo di recente, con le persone più vicine che mi fanno sentire abbastanza a mio agio da poterlo fare santuariamente mi concedo frasi spicciole come sono sola al mondo, a nessuno frega niente di me ma in assoluto il soggetto con cui più mi do al piagnisteo libero è l'OminodelCervello, quando siamo io e lui da soli è un continuo di autocopatimento come se tutto il male fosse nella mia vita, io fossi la persona più sfortunata sulla terra e tante altre fregnate. 
Sabato la terapeuta me lo ha detto chiaramente: preparati perchè questo sarà un anno di infinita gioia ma con momenti di forte dolore. ed è vero, avrò di che dire che non c'è mio padre ad accompagnarmi all'altare, non ho una famiglia, e chi più ne ha più ne metta.

Ieri però è successa una cosa che mi ha fatto pensare, o meglio, ricordare... ricordare come stanno effettivamente le cose nella realtà.
Erano le sette e quarantacinque, Ego era pronto per uscire di casa, io ero appena passata dall'essere sdraiata ad essere seduta sul letto con il consueto stropiccio in viso, la Gigghi era ai piedi del letto sdraiata pacifica, il Ggatto, ombra di Ego, è salito sul letto. Ego si è avvicinato a darmi un bacio, Il Ggatto si è messo in mezzo a noi due e la Gigghi si è avvicinata. siamo rimasti così, qualche minuto, a farci carezze, darci baci e farci sorrisi senza dire una parola, con il sottofondo delle fusa del Ggatto.
E così mi sono ricordata che è vero che la vita mi ha tolto qualcosa e qualcos'altro me l'ha dato sbagliato, mal funzionante, ma mi ha anche dato tutto questo e tutto questo non è poco.

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lunedì 18 maggio 2015

E niente, pare che ormai la situazione sia questa.

un post a settimana, due nelle settimane migliori. un boom di lavoro improvviso? un momento di fatturazione fraudolenta? un impennata nella vendite? macchè. il mese scorso abbiamo fatturato un importo che manco la pizzeria sotto casa frequentata solo dal gruppo del centro anziani il sabato sera e questo mese pare che sarà pure peggio. 
Cazzate su cazzate complicate da cazzate, il tutto condito da una gran voglia di far cicaleggio da parte del capo e a tre ore per volta il tempo passa come niente - lo stesso niente che vedremo accreditato a fine mese.

E quindi mi sposo, dicevamo. anzi, ci sposiamo - perchè a quanto pare il galateo ritiene ineducato comunicarlo al singolare.
ma quante ne ha dette il galateo a proprosito del matrimonio? e sopratutto quanti siti, blog, forum a tema matrimonio esistono? 
Lo so che volete la risposta alla domanda che mi fanno tutti quelli che lo sanno... come stiamo ad ansia?
Vi stupirò, perchè per adesso stiamo bene. La mattina mi sveglia e mi accompagna fuori casa ma come sempre, non di più.
Sto cercando di essere razionale, quando mi partono le palpitazioni faccio respiri profondi e guardo il calendario... manca più di un anno, e persino per una folle come me più di un anno è tanto, molto tempo.
Giugno o luglio, questa è l'idea, al massimo fine maggio ma non deve piovere - mi autocito.
Inizieremo da questo, da fissare la data. e per fissare la data, noi che vorremmo fare rito civile e ricevimento tutto nello stesso posto - pardon, nella stessa location, che se non c'hai la location che razza de sposa figa sei - significa prima appunto trovare la location. poi andare dal sindaco, con il quale grazie al cielo abbiamo un buon rapporto, e verificare la sua disponibilità per poi poter effettivamente confermare la data. 
Finchè non c'è la data non c'è ansia, ecco.
Con sabato iniziamo a darci da fare sul serio, cavalchiamo la moto e andiamo a vedere posti che io avrò accuratamente selezionato facendo una cernita tra un centocinquanta agriturismi, palazzi reali, chiese sconsacrate e autorimesse in disuso. 
Lunedì scorso eravamo abbastanza elettrizzati ma lo stato d'animo è sfumato lungo la settimana ed ora siamo gli stessi di sempre e ci mandiamo amabilente almeno una volta al giorno, e questo è molto confortante. meno confortante invece, è il fatto che il mio anello sia ancora in gioielleria a stringere, che quasi mi sto dimenticando come ho fatto... il gioielliere ha detto forse martedì per cui io domani sarò lì ad aiutarlo ad aprire la serranda.
Carissimi lettori affezzionati, momento serietà. sapete che vi attende una anno tremendo con post febbricitanti, deliranti sproloqui di trentasette righe  sulle sfumature di fiori e fiocchetti? 
Io sono onesta, lo dico a voi e l'ho detto alla S. e alla V. e alla M., perchè mi piace lasciare libere le persone di darsela a gambe levate finchè sono in tempo così da sapere che chi resta mi ama davvero.

Intanto, tutto naturalmente prosegue.
Ego ha lavorato sia sabato che domenica ed è arrivato alle dieci ieri sera in uno stato di stanchezza che faceva più bella figura a non arrivare. Così io ho fatto le pulizie di primavera, le mie personali pulizie di primavera s'intende. perchè ho smontato letto e divano - e c'ho trovato cose che voi umani... - e pulito i lampadari, ma ho anche pulito bene il frigo e il calcare dalla doccia che son cose che le persone normali fanno forse di routine ma io non  facevo da un pezzo. E' stato stancante sopratutto perchè sabato sera è venuta da noi a cena la M. per cui sabato ho dovuto dare una pulita generale alla casa per il suo arrivo e ieri ricominciare tutto da capo, ma sono contenta. stasera andrò in consegna delle due borsate di vestiti alla nipote che mi ballano per casa da settimane e con questo avrò chiuso il capitolo cambi stagione pulizie e armadi una volta per tutte e potrò darmi all'organizzazione matrimoniale feroce.
anche se la testa ormai è orientata su Formentera, mancano tre settimane lavorative e soltanto due weekend, questa è la mia ultima settimana utile per preparare l'abbronzatura per cui farò due lampade, una domani e una venerdì, e dubito che partoriremo grandi decisioni prima della partenza.
e più ci penso e più mi convinco che potremmo sposarci lì, io, lui e il mare, a piedi nudi sulla sabbia al tramonto. e vaffanculo a tutti. 

lunedì 11 maggio 2015

Andavamo

in questo posto, io e Ego, quasi tutte le volte che ci vedevamo. un posto come un altro, trovato per caso, dove non passasse nessuno e nessuno potesse vederci, dove spegnere la macchina, chiudersi dentro e far finta di essere in una camera, in una casa, in un sogno, dove ci pareva. ai tempi definirlo un bosco era molto, gli alberi erano stati piantati da poco ed erano piccolini e spelacchiati, era più un campo con una stradina a fianco. per arrivarci si passa da un ponticello sopra un rio e nelle sere in cui avevamo visto un film horror e anche quelle appena dopo, ce la facevamo sotto a guardare quel ponte così scenico, con i rami sacchi degli alberi attorno a incorniciarlo. L'abbiamo definita Casa Nostra e lo è stata per quasi tutto il primo anno, finchè una casa nostra non la abbiamo avuta davvero. Lì abbiamo parlato, per ore e ore, ci siamo raccontati, conosciuti, innamorati. abbiamo dormito, abbracciati stretti su un solo sedile, abbiamo fatto l'amore per la prima volta, ci siamo detti ti amo per la prima volta, ci siamo messi insieme ufficialmente quel 5 aprile del 2009.
Non ci siamo poi mai più tornati da quando viviamo insieme.
Ieri mattina siamo usciti di casa con nello zaino due telini di quelli super leggeri, le visiere dei caschi pulite da me la sera prima, pronti ad affrontare un lungo viaggio in moto.
Al bar della colazione era pieno di gente, siamo entrati a posare caschi e giacche e poi io sono uscita di nuovo a salutare mia cuginanevrotica che era fuori con i miei nipoti, Ego andava avanti e indietro, dentro e fuori come una scheggia e io non capivo, ma che cazz fai? niente.
Siamo partiti, venti minuti di campagne, stradine... io non capivo dove stessimo andando ma io non capisco mai dove stiamo andando, me ne frego e mi godo il panorama. 
Poi Ego si è fermato, fumiamo una sigaretta? qui? hai capito dove siamo?
Gli alberi sono diventati altissimi, hanno enormi foglie che formano una macchia d'ombra enorme, verde, profumata. Casa Nostra quasi sette anni dopo e con la luce del giorno, sembra un viale, un viale in fiore se ci metti un po' di fantasia. l'avrei adorata così, sei anni fa ci avrei visto fiori colorati che non ci sono, farfalle che volano, avrei sentito il cinguettio di uccellini azzurri sugli alberi, perchè è stato quando ho conosciuto Ego che ho iniziato a vedere a colori.
Ego ha tolto il casco e si è acceso la sigaretta mentre io ero intenta a togliermi giacca e zaino alla ricerca dell'elastico della treccia che fermandomi mi sono resa conto di aver perso. poi, mentre lui si rivanava nelle tasche del giubotto, ho tirato su la parte superiore del casco modulare e quando lui ha tirato fuori il pacchettino dalla tasca, io non lo avevo ancora tolto. 
Mentre Ego mi chiedeva mi vuoi sposare? io avevo il casco in mano, i capelli a minchia e la sua sigaretta appena acessa tra noi due che mi fumava in faccia.
L'anello è l'Anello. quello che ho visto in poche vetrine nella mia vita e non ho mai mancato di indicargli, quello che neanche a farlo apposto è nella vetrina del gioielliere del nostro paese a fianco al bar della nostra colazione da più o meno un anno, e io ci ho sbavato davanti tutte le domeniche.
è l'Anello, quello che sogno da quando sono bambina, che immagino da quando ho conosciuto Ego e ho capito che era lui, che era il mio.
E' incredibile quanto possa essere magnetico un oggetto. vorrei solo guardarlo, starmene qui seduta con la scatolina in mano e guardarlo, guardarlo, guardarlo, ma purtroppo è largo e non potrò vederlo per qualche giorno mentre me lo stringono.
E' stato uno dei momenti più belli della mia vita e io non me sono nemmeno resa conto. avevo immaginato questa scena milioni di volte... ero bella, c'era la musica di sottofondo e un applauso di gioia al mio si.
invece ero brutta, con il casco in mano, Ego aveva una sigaretta tra le dita, gli occhiali da sole che ha alzato mentre mi faceva la domanda ed eravamo in mezzo al nulla, con attorno solo pollini che volavano.
ed è stato meraviglioso.

Dopo siamo andati ai laghi di Avigliana, un viaggio piuttosto lungo e bellissimo, il cielo ieri era magico. abbiamo pranzato in un posto lì che sembrava essere stato costruito per noi... tavolini all'ombra, grigliata di carne, antipasto di affettati misti. ci siamo sdraiati al lago, sembrava di essere al mare, caciara di famiglie con bambini urlanti eppure l'atmosfera era rilassante, il panorama mozzafiato. Ego si è addormentato, io ho fatto 34 foto all'annello e altre 34 foto all'anello al dito e le ho mandate allla S., alla B, e a miacuginanervotica che sapeva già tutto. Siamo ripartiti verso le sedici e trenta e abbiamo fatto l'autostrada per metterci un po' meno, prima volta per me in autostrada in moto, prima e spero l'ultima.
Volevo festeggiare con il cairboidrato, un piattone di pasta che non mangio da novanta giorni, così ho mandato Ego a comparla ma il supermercato dietro casa nostra fa il nuovo orario estivo da ieri e la domenica chiude tredici. spinacine e finocchi in insalata, la pasta la mangerò un altra volta.
Poi dopo cena abbiamo anche litigato eh, perchè noi siamo sempre noi, non cambiamo, e menomale. 
Non so se sono mai stata più felice di oggi.

giovedì 7 maggio 2015

Come

quando non ho il tempo per ritirare i panni asciutti ma se non lo faccio non ho spazio per stendere quelli bagnati e se non stendo quelli bagnati domattina non avrò un asciugamano con cui asciugarmi la faccia, così finisce che tolgo due magliette, le lancio a cazzo nella cesta delle cose da stirare, e stendo i due asciugamano che ci stanno, lasciando gli altri lì bagnati in attesa nel catino a macerare e prepararsi quell'odorino di lavatrice dimenticata che è tutto un perchè. ecco, il fatto che scrivo ma non commento voi e non rispondo ai vostri commenti, è la stessa storia. ma vi leggo eh, vi leggo un po' a pezzi ma vi leggo. in seduta al wc, in coda al supermenrcato che poi il tamarro dietro mi fischia - si, mi fischia... ma che sono? un cavallo? - per intimarmi di fare due passi avanti che il tipo in cima alla fila ha raccolto la sua spesa, al semaforo fino al suono del clackson.
Son settimane così, che potrei arricchire il titolo con no time to despair... or to pee.

Comunque ieri la strada non l'ho sbagliata, so' che eravate in trepida attesa di saperlo. 
C'è mancato poco perchè la M. continuava a urlarmi in un orecchio al telefono con non so chi, ma ho preso l'uscita autostradale giusta e in mezz'oretta eravamo all'ospedale.
A. è stato trasferito pochi giorni fa nel reparto di urologia di un altro ospedale, tra l'altro ha avuto un gran culo perchè il reparto è nuovo di zecca e puzza ancora di vernice fresca, tutto nuovo pulito e colorato, inaugurato la settimana scorsa. non ci sono ancora le indicazioni per cui prima di arrivarci ci siamo fatte una di quelle belle passeggiate da Molinette che io conosco bene, corridoi interminabili con una valigiona da venti kg più bagaglio a mano di sette che ci alternavamo. 
Il karma avverso non dorme mai, e altro che avere metà pomeriggio a disposizione, il volo della M. ha tardato di due ore ed è atterrata alle h 15.50, sono arrivata a casa alle 19.00, due ore dopo rispetto al mio solito orario di reintro e per di più distrutta perchè ieri ha fatto il primo vero caldo dell'anno, mentre io viaggiavo per un ora in autostrada sull'asfalto bollente e con il condizionatore scarico che mi buttava aria calda in faccia - sono entrata in areoporto e sono andata dritta a farmi dare una bustina di zucchero prima di svenire davanti al cartello degli arrivi... e cinque euro di parcheggio perchè dove me la mettevo se volevo scendere, ofcourse. 
Però, devo dire che la reazione di A. quando ci ha visto entrare dalla porta, mi ha ripagata di tutta la fatica. Ero sudata da strizzare, con il trucco colato, il mal di testa che tuonava e una sete da deserto, e questo è scoppiato in lacrime appena ha visto la M. come un bambino a cui non compri il palloncino, ed io all'improvviso non ho più sentito niente, il caldo, la sete, il mal di testa, la sensazione di non lavarmi da sei mesi. avrei voluto unirmi a loro in quell'abbraccio di goia, in quei baci bagnati di lacrime, in quei come stai amo'? stai bene amo'? nonsense occhi negli occhi. sono rimasta cinque minuti d'orologio perchè desideravo proprio lasciarli da soli a vivere la loro felicità di ritrovarsi - e perchè ne avevo due balle così - e me ne sono andata con un sorriso gonfio di vittoria in faccia, fino alla porta del reparto. quando mi sono trovata nel corridoio principale, di fronte al solito bar dove prendevo il tramezzino cotto e maionese a papà, dove andavo a sedermi per telefonare ai parenti e aggiornarli durante le operazioni, ho sentito prima un pizzichio lieve dietro lo stomaco... l'impeto di iniziare a corrrere, prendere l'ascenziore, fermarmi al quarto piano nefrologia, stanza 17, letto 7.. e vedere se papà fosse lì, ad aspettarmi. poi, un macigno sulla schiena, enorme, pesantissimo, che mi sono trascinata quasi fino a casa finchè alla radio non è passata la nuova di Mika Good guys e mi ha liberato con qualche lacrima. 
Avevo assolutamente sottovalutato la giornata di ieri, pesante tanto quanto il giorno prima se non di più. sono due sere che sono una merdaccia in bilico tra l'aneurisma celebrale e il collasso, che se Ego che non si accorge mai di nulla mi dice sei stanca oggi? - no, oggi no, citando Zelig - vuol dire che è grave.
e non mi potevo fisicamente permettere altre due giornate così per cui dopo scapocciamenti vari ho concluso che la stirata della settimana salta e amen, stirerò qualche camicia di Ego nei buchi di tempo (?) e poi a comando, se mi serve qualcosa lo stiro. quindi oggi depilazione fraudolenta dopo l'ufficio, così da poter eventualmente morire a cuor leggero come dice la Manu - e pure io voglio i tacchi eh, e pure il rossetto rosso - e puntatina dal macellaio, non in quest'ordine magari. domani invece piega in pausa pranzo perchè forse domani sera si mangia una pizza con la M. e gli altri e la mia frangia è troppo lunga per essere mostrata in pubblico, dopo l'ufficio lampada - inizio la preparazione per Formentera con una lampada a settimana escludendo la settimana dell'epilazione con il laser che è assolutamente vietata - e poi avrò da gestire il marasma della Gcasa saltato in pausa pranzo e sarà ora di uscire/preparare cena. 
questo ovviamente se si lavora, perchè ad oggi non sappiamo se domani pomeriggio si lavorerà o no e nessuno chiede dato che gli insulti volano già così senza chiamarli. 
eh no, dello stipendio neanche l'ombra. eh si, non ci pagano e ci insultano.
e sempre nell'ambito delle belle cose, Ego sabato sera deve presenziare a una mostra per cui sarò sola - secondo me questo è sempre il karma, per aver mentito alla M. sulla giornata - ma poco male, farò le grandi pulizie della Gcasa letteralmente dal mattino alla sera e se proprio avanzerò del tempo sarò sicuramente troppo stanca per preoccuparmene. 
Perchè restisto? per domenica, sole e moto in gita non si ancora dove con panini al salame nello zaino. 
e se domenica diluvia? 

martedì 5 maggio 2015

Domani

rivedrò la M., la andrò a prendere in aereoporto alle quattordici, la porterò all'ospedale o a casa dei genitori di A. a posare le valige e poi in ospedale... come vorrà lei. non mi piaceva l'idea di prendere un permesso in questo momento ma poi ho deciso di farlo e metterrmi a sua completa disposizione domani per salvaguardarmi così il prossimo weekend dai rimorsi di coscenza. mi sono inventata che sabato sarò fuori tutto il giorno con la B. per la scelta delle tende - dato che M. sa che la mia amica B. sta per entrare in casa con il fidanzato... in realtà la B. non mi ha mai parlato di tende, non so nemmeno se ha le finestre - e che domenica non ci saremo tutto il giorno per una gita in moto organizzata da tempo - che è comunque una mezza verità.
lo so, sono una pessima persona e una pessima amica, ma non so fare di meglio.
comunque domani sono disposta anche a girarmi mezzo piemonte in macchina a mie spese - non che lei mi abbia mai proposto cinque euro di benzina o autostrada - ma ho bisogno di avere questo sabato libero.
Ripeto, sono consapevole di essere una pessima persona e una pessima amica, tuttavia ci sono un sacco di però che aiutano tantissimo la mia coscenza pesante a non schiacciarmi.
Sorvolando sul però dei però, ovvero che a distanza di due mesi dall'incidente di A. che ha spazzato via tutta la questione in ballo di quanto noi non fossimo dei buoni amici, due mesi in cui io e Ego ci siamo fatti in quattro per aiutarli, abbiamo viaggiato su e giù dall'ospedale senza tirarci mai indietro, abbiamo offerto pranzi, cene e letto in cui dormire.. la M. non mi abbia mai detto una parola a riguardo, fatto una battuta, una simpatica allusione, niente di niente... ci sono i però sporadici che ogni volta mi fanno cadere le braccia.
Per esempio. fino a qualche settimana fa prima di andare a trovare A. avevamo l'abitudine di chiedere se desiderava qualcosa, un giorno Ego gli ha proposto un panino e lui ha risposto un panino tonno pomodoro e maionese. io sono uscita dal lavoro e sono andata apposta al supermercato a comprare tonno, pomodoro, un tubetto di maionese e pane fresco, ho indossato un paio di guanti di lattice e per la prima volta nella mia vita ho toccato il tonno per fare due panini strabordanti di maionese ad A., famoso per l'alto consumo di maionese. gli abbiamo quindi portato i panini ma era tardi e lui non aveva più fame così gliel'abbiamo messi in frigo con su scritto il nome. passati due o tre giorni nessuna mi aveva detto nulla a riguardo così ho chiesto ad M. mentre eravamo al telefono li ha poi magiati i panini A.? li avevi messi in frigo e la sua riposta è stata solo un morso... io mi son sentita una merdaccia e gli ho risposto non era buono? e la sua risposta è stata non so... ma non gli andava. Ora. io non so di certo il tipo di persona che fa le cose per sentirsi dire grazie, sopratutto quando si parla di cose così insignificanti, ma qui si tratta di basica educazione. a me hanno insegnato che in casi come questo si dice era buonissimo, ha gradito, grazie mille o qualcosa di simile, pure se il panino faceva talmente cagare che l'avete dato ai piccioni dal balconcino della medicheria, perchè l'altra persona è partita a comando a comprarti esattamente gli ingredienti che gli hai chiesto e ha speso dei soldi e del tempo.
Oppure. la scorsa settimana mi ha detto di aver acquistato il biglietto aereo per domani, io le ho detto di farmi sapere se aveva bisogno che la andassi a prendere. sabato non mi aveva ancora detto nulla per cui le ho detto io, spiegandole le motivazione di cui sopra, che se non si fosse già organizzata diversamente lunedì avrei preso il permesso al lavoro e sarei andata io a recuperarla così ci saremmo viste qualche ora. la sua risposta è stata si, ok, però ti fai spiegare bene la strada dall'aereporto all'ospedale? perchè l'altra volta ci abbiamo messo un ora mentre quando mi ha portato D. ci abbiamo messo solo mezz'ora, se ti fai spiegare la strada da Ego ok sennò piuttosto mi faccio venire a prendere da Caio che lui la sa. Cioè, voglio dire. non è che io l'altra volta non l'abbia portata in ospedale rimanendo risucchiata da un vortice spazio temporale che ci ha fatto arrivare diciotto ore dopo, semplicemente non ho imboccato la giusta uscita autostradale quindi siamo rientrate in torino e abbiamo dovuto riprendere l'autostrada, ci abbiamo messo circa mezz'ora in più perchè c'era anche molto traffico sì... ma già di grazia che ti vengo a prendere, che non ti dico di prenderti un taxi, che non ti dico di darmi venti euro per la benzina o di pagare almeno quei tre euro di autostrada, o no?
Ogni volta di fornte a queste cose io divento verde, poi gialla, poi fuxia, poi respiro, poi spengo il telefono mezza giornata, e alla fine rispondo usando la parte più razionale di me, quella che mi impone compostezza e ingenuità io me la faccio spiegare di nuovo bene da Ego ma se hai fretta e non vuoi rischiare chiedi pure a Caio perchè non garantisco di non sbagliarla di nuovo. fammi sapere. E finisce così, non succede niente, ma io do scena a una serie televisiva mentale in cui io sono nata storta e dopo trent'anni non ho ancora realizzato che sono io a guardare il mondo dall'angolazione sbagliata e non è la terra a doversi raddrizzare.

Spergiurando di riprendere l'appuntamento felino in maniera degna dal prossimo martedì, oggi vi mostro questo bellissimo regalo della excollegaamica D. che ho appeso alla porta di casa... L'ha realizzato lei stessa intagliando il legno e pitturando, sotto vi riporto anche le foto a cui si è ispirata perchè la somiglianza, sopratutto del Ggatto, è straordinaria.



Se anche tu hai scritto per Roba da Gatti di questa settimana, aggiungi il link al tuo post qui sotto!

lunedì 4 maggio 2015

In giornate così,

che aprono settimane così, ...due goccine di xanas dopo colazione me le prenderei volentieri. se solo mi fossero realmente d'aiuto.
Ma andiamo con ordine... la lavatrice è lì, con una decina di cm d'acqua dentro. Giovedì il tipo mi aveva detto che sarebbe venuto sabato e che se non ce l'avesse fatta sarebbe venuto lunedì, ma - e ripeto - ma che io nel frattempo avrei potuto lavare, bastava che facessi la centrifuga a parte perchè secondo la sua esperienza, in base alla mia descrizione del problema, avrei senz'altro potuto farla. evidentemente io descrivo i problemi di merda. perchè non solo non sono riuscita a centrifugare un bel niente, dopo la prima volta non mi ha neanche fatto più scaricare l'acqua. Si pianta appena gli dai il comando, si sentono gli scatti, prova ma è come se il cestello fosse bloccato. per cui ho ripescato i panni tipo stagno allagandomi l'androne, puzzolenti di terra come non mai, li ho strizzati invano con tutta me stessa e li ho messo a sgocciolare un po' ovunque... appesi alla doccia, sullo stendino, sotto al termosifone, dove sono tutt'ora belli che bagnati. Sabato ovviamente il tecnico non si è visto nonostante il mio stalking telefonico violento, a un certo punto ha smesso di rispondere e l'ha risolta così. La montagna di panni da lavare è arrivata ad altezza comò, stamattina mi sono messa l'ultimo paio di pantaloni puliti e Ego ieri mattina si è lavato un mutanda nel lavandino e se l'è asciugata con il phon, avendo ignorato il mio banner quando hai solo più un paio o due di mutande dimmelo che le laviamo a mano l'alternativa era indossare un mio tanga. Stamattina la prima cosa che ho fatto è stata telefonare al tipo, che serafico di un allegria irritante - cosa cazzo c'avrà da star allegro alle nove di lunedì mattina - mi ha detto che verrà alle dodici e dieci. Non so sinceramente cosa sperare, se sia meglio smenare altri ottanta euro e poter infornare la prima lavata all'istante o che mi dichiari il decesso e debba andare stasera a sceglierne una nuova da pagare rigorosamente con carta di credito. ecco, perchè il meglio della giornata iniziata da appena due ore è stato apprendere dalla collegaE. della contabilità, che giovedì scorso l'azienda ha respinto un tot di pagamenti in banca e che quindi i nostri stipendi ancora non si vedano all'orizzonte. Da un anno ormai siamo passati dal 15 del mese al 30-31, senza alcuna comunicazione ovviamente, ed ora al 4 del mese successivo Madame non li ha ancora nemmeno menzionati nella sua lista dei pagamenti to do. e non è tanto sapere che i miei occhiali sono pronti, arrivati, e sono solo da andare a ritirare, nemmeno il fatto che dopo continui incoraggiamenti di Ego e dai che non ti compri mai niente, e dai concediti qualcosa ho ordinato due borse che arriveranno nei prossimi giorni da pagare in contrassegno.. quanto cosine un attimo più essenziali tipo fare la spesa che il frigo è vuoto, o comprare la pappa ai mici che è quasi finita. e sto cercando di non pensare a quando arriverà il conto della carta di credito o quando scadrà l' assicurazione della mia auto perchè sennò me la faccio letteralmente nell'ultimo paio di pantaloni puliti o vomito sulla scrivania... che questo mese i grattacapi economici mi stanno provocando seri problemi intestinali. nell'ultimo anno le cose sono andate senz'altro meglio, per lo meno non ho dovuto inventarmene una diversa ogni mese per sopravvivere fino allo stipendio, e adesso che è di nuovo un momento grigio è come se avessi perso lo spirito d'avventura che ci ha tenuto a galla in questi anni e mi sento mancare la terra da sotto i piedi.
Passando alla pratica della settimana che mi aspetta... venerdì il tempo qui ha fatto schifo come annunciato quindi dopo il doveroso riposino post pranzo e messo a lievitare l'impasto per la pizza, Ego si è messo a giocare alla play station e io ho finito il cambio stagione. due ore circa, contro le due ore e mezza della prima metà, più altre due ore e mezza circa che avevo impiegato per quello delle scarpe. un ottimissimo risultato di cui sono enormemente soddisfatta... il cambio stagione si è trasformato da un cernita di vestiti di cui gran parte ancora etichettati e ammassati senza un senso a un pratico svuotare/pulire/riporre e/o sostituire con contenuti delle scatole sopra l'armadio. e ho ancora eliminato delle cose, dopo innumerevoli cambi stagione con promesse di indossarli, ho avuto l'onestà di dichiarare la sconfitta e ho fatto due borsate di cui una già consegnata ieri alla cognata e l'altra per LaGrande che le consegnerò appena riesco. ma, per la serie mainagioia, appena finito tutto mentre mi accingevo a stendere la pizza nelle teglie ho sentito un gran fracasso e andando in camera ho appreso che il piccolo vandalo peloso stava letteralmente svuotando le mie scatole con indumenti invernali appena riposte. Riesce a salire sull'armadio passando dal comò, entra nelle scatole che sono classiche ordinet di cartone ricoperte di misto stoffa/plastica che rompi con un unghia, ruba gli indumenti che più lo aggradano con una smodata preferenza per la lana e li trascina con tanto di gruccia e non poca fatica fino a farli cadere sul letto. così, per noia. tralasciando questa parentesi quindi, il cambio stagione primavera/estate 2015 è ufficialmente andato, mi manca solo un oretta per alcuni dettagli quali cassettone delle cose da mare che non è da pulire o riordinare ma voglio esaminare per ricordarmi cos'ho e ponderare bene se acquistare qualcosa per Formentera o meno, e stessa cosa in un cestello in cui tengo beauty e sacchetti di stoffa vari perchè sono alla ricerca di una soluzione per tenere le pochette al sicuro dalle unghiacce della Gigghi avendo liberato parte di un ripiano, mi piacerebbe tenerle lì lasciando più spazio per respirare alle borse nell'armadio. Conto di fare questo oggi o domani, tutto dipende dalla prognosi della lavatrice, per non parlare della quantità di lavaggi e stesure panni che dovrò fare appena ne avrò la possibilità. Domani in pausa pranzo devo necessariamente perdere almeno una mezz'ora in comune per un documento e poi in giornata dovrò passare dal macellaio e al negozio per animali o moriremo tutti di fame. in ordine sparso avrò anche parecchio da stirare, ci sarebbe sempre da andare a ritirare occhiali e piumone lavato in lavanderia, ammesso che mi arrivi il bonifico, ci sarebbe da tagliarmi la frangia e qualcos'altro che ora non ricordo. Cio che è certo per ora è che mercoledì alle quattordici sarò all'aereoporto a prendere la M, mi sono presa il pomeriggio di ferie che spero di riuscire ad adibire anche ad altro almeno nella seconda metà.
In questo weekend lungo ho resistito alla tentazione di sgozzare malamente il coinquilino, che effettivamente dopo la bella giornata di sabato in moto si è come rigenerato. Siamo partiti dopo la colazione al bar e abbiamo fatto un centinaio di km, decidendo a metà percorso di andare a trovare A. all'ospedale dato che il sole sembrava resistere. ieri abbiamo avuto male alle gambe e alla schiena tutto il giorno ma per essere la prima volta da ottobre scorso era piuttosto prevedibile e comunque ne è valsa davvero la pena... ora non vediamo l'ora che sia domenica prossima per fare un bel giro con pranzo al sacco da qualche parte, io devo solo trovare una soluzione per i capelli essendo ancora sprovvista di passamontagna. sabato ho fatto una coda bassa, capelli lavati da ventiquattro ore... tolto il casco avevo dei nodi mostruosi, per pettinarli ho nominato il vangelo tutto e ne ho strappati un infinità e la frangia ora è sporca che sembra non lavata da una settimana. accettasi consigli da motorare più esperte!