questi sono mesi di campagna vendite piena nei queli lui vive in ufficio o dai vari clienti e torna a casa a dormire e lamentarsi di quanto è stanco - non mangia, che è solo uno spreco di tempo.
Quindi ieri, nonostante fosse domenica, lui è andato in ufficio e io ne ho approfittato per fare un lavoro che mi tormentava da mesi o forse anni: mettere apposto tutte le nostro foto nel Gcomputer. cartelle e cartelle con nomi che variavano da "da sistemare" a "da guardare" a "londra parte 1" a "vacanze 2012" sparse nel desktop, un desktop con una foto vecchia come me zeppo di file e copie di file inutili. Il pc di casa per noi fa parte dell'arredamento, avendo a disposizioni fin troppi altri dispositivi importati in Gcasa da Ego capaci di fare le stesse cose - per un totale di due i-phone, un i-pad, un mac e il povero Gcomputer ufficiale che viene bellamente ignorato se non dal KiwiPeloso che lo libera dalla polvere (ogni tanto). Così ho passato circa sei ore sul divano in tutte le posizioni anatomicamente possibili a sistemare, rinominare, tagliare, incollare e smadonnare con l'ottimo risultato di un pc che sembra finalmente un pc. Ora devo ancora collocare le foto ricavate dagli i-phone e dalle varie chiavette sparse in giro, fare una copia di tutto su un hard-disk che maicicolpisceunfulminenonsiamai e via, anche questa è fatta. Io adoro le foto, fanno parte dei miei beni più preziosi, soffrivo profondamente a saperle lì senza un ordine razionale e in balia di qualsiasi disgrazia.mi piace riguardarle a distanza di tempo, sprofondare in sensazioni ormai passate, ricordarmi dettagli svaniti. una casa senza foto per me è una casa nuda. Questa cosa del digitale mi ha sempre messo un ansia spaventosa addosso. una volta si stampavano i rullini, si faceva un bell'album e si aggiungeva agli altri a prender polvere. ora trovo la stessa foto sul pc di casa, su quello dell'ufficio, sul telefono, su un paio di social network, su tutte le tre memorycard della fotocamera e alla fine tanto ce l'ho qui, tanto ce l'ho lì, va a finire che la cancello da tutte le parti e la perdo. (come ho fatto con metà delle foto di Londra, convinta di aver fatto copia e invece avevo fatto taglia. che parta l'insulto libero.) viviamo in un mondo dove il copia incolla vuole farci credere di semplificarci la vita ma in realtà ce la complica aggiungendo ai nostri giorni milioni di possibili opzioni di cui non abbiamo bisogno. in realtà questo mio copioso lavoro è solo la fase embrionale di quello che è il mio obbiettivo reale: aggiornare/sostituire foto esposte nella Gcasa. Quando tre anni fa le abbiamo messe non avevamo ancora fatto parecchi viaggi e sopratutto ci sembravano ancora belle varie foto che ci ritraggono in discoteca ubriachi e sorridenti. parlo al plurale ma aovviamente Ego se ne infischia, per lui nuove foto in casa significa nuove martellate nel muro e/o nuovi giri all'ikea a comprare cornici da un euro e preferirebbe di gran lunga darselo sui maroni quel martello.
Così oggi sono tutta trotterellante, perchè sono finalmente riuscita a fare una cosa a cui pensavo da tantissimo tempo. Io sono fatta così, mi fisso che il cassetto delle posate va assolutamente svuotato, ripoluto, e ririempito, e anche se non lo sa nessuno e mi rendo conto che sta tutto nella mia testa, io davvero non mi sento felice finchè non lo faccio. Ecco, riflettevo sul fatto che l'unica cosa che continuo a voler fare e non faccio è tutto ciò che riguarda questo mio spazio. ho già fatto una passo avanti scrivendo, ovvero me ne frego di quel che ho da fare, fermo tutto e scrivo. ma sono mesi che apro questo blog e mi fa schifo eppure non mi ci metto lì a metterlo apposto, tutti i giorni mi ripeto che voglio passare dai blogamici a trovarli, a commentarli, a recuperare il tempo perso, che voglio aprire la marea di blog annatotati come "interessanti" di cui ho letto solo il titolo e poche righe e chissà che non si trovino nuovi meravigliosi mondi da esplorare e amici da scoprire... eppure niente, non lo faccio.
il tempo lo si crea, ormai lo so. devo inventarmi qualcosa.
il tempo lo si crea, ormai lo so. devo inventarmi qualcosa.
nel frattempo per chi ancora (mal)capita in questi lidi, voglio lanciare un sondaggio... ma il nome di questo blog piace a qualcuno? no perchè lì per lì io l'ho trovato rappresentativo e mi piaceva ma ora non lo so... ci vedo un che di insipido. pensavo di passare a qualcosa di poco originale tipo... tra la scrivania dell'ufficio, il ferro da stiro, un tacco dodici e cibo light... magari anche impegnandomi un po di più. si accettano critiche e insulti come non ci fosse un domani.
A me piaceva Nel mio mondo di zucchero filato. Era perfetto. Questo non l'ho mai considerato un nome...in attesa di decisione...
RispondiEliminaAnche a me piaceva tanto Plo, ma aveva un significato per me che ora non mi appartiene più... non avrebbe senso adesso. Vorrei trovare un nome come quello, un nome che calzi a pennello con me e la mia vita dato che qui parlo un po di tutto.
RispondiEliminaAnche io la penso come Plotina, ma vedrai che un giorno si accenderà la lampadina e avrai deciso il nome del blog!
RispondiElimina"Un giorno avrò un blog. Questa è una prova. Da anni"
RispondiEliminaLa butto là eh. PeRRidere :)
Ciao bella.
A me il titolo piace :)
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