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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

lunedì 25 agosto 2014

Non avevo fatto promesse,

ero stata onesta. E noto con piacere che la blogosfera non ha risentito della mia assenza, tutto è proseguito con normalità. 
Ho fatto una carrellata di aggiornamenti a pochi metri dal capo, con il pugno sotto il mento e l'aria accigliata di chi sta leggendo un verbale di ventotto pagine in cirillico e guai a distrurbarlo. 
per rimettermi in pari con tutto e tutti necessiterò di almeno altre tre sessioni simili. 

Ogni anno, vacanza bella o meno bella, gli ultimi giorni di ferie li vivo in un contraddittorio di prematura malinconia e infantile emozione per il rientro. una roba da primo giorno di scuola, sentimento che, si sà, è imperterrito anche se hai ripetuto parecchi anni e ti accingi a far la quinta liceo per la terza volta. 
Come se in tre settimane di pausa tutto potesse cambiare, il collegame da abbronzato fosse meno stronzo, le alzatacce meno traumatiche, il forzato multitastaking quotidiano più simpatico. 
E poi, il primo giorno di scuola, dopo mezz'ora d'ufficio quella sensazione di combattere contro i mulini a vento è la stessa di luglio. 
esci a pranzo, corri al supermercato e quando arrivi a casa devi fare lo slalon tra le valige a prender aria sul pianerottolo per entrarci con le borse e due casse d'acqua e quando ci riesci ritrovi le montagnette di roba a terra in coda per lavatrice che hai creato il giorno prima in base a criteri che al momento non ricordi, l'asse da stiro in mezzo al salotto perchè la montagna di panni da stirare nel rispostiglio non permette più di metterlo al suo posto, fai la pipì a gomiti stretti perchè i tuoi diciassette beauty sono lì sul davanzale ancora da svuotare e la  vedi... la maschera di Ego che sgocciola nella doccia e odora ancora di mare. e allora lì si che rimpiangi una spiaggia sarda a caso dove leggevi il tuo libro in pace con i piedi nell'acqua - e fanculo alla scuola.
I propositi Micol. ci sono i propositi di settembre, che a quelli di capodanno e dei dieci minuti dopo le pulizie gli fanno una pippa. 
I propositi Micol. Tieni ben saldi i propositi. 

2 commenti:

  1. quindi bentornata a scuola ;-)
    a parte questo... mi piace molto l'illusione sul collegame abbronzato: qui dà ancora più sui nervi, abbronzato o pallidino.
    a presto ^_^

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  2. Beh, rifare la quinta liceo non sarebbe male... con tutto quel che ho scordato...
    Un sorriso per la fine di agosto.
    ^___^

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