come mi chiamo, dove sono e sopratutto perchè.
Domani La M. parte, torna al suo paese per almeno una decina di giorni, graziesignoregrazie.
Non se ne poteva più. è una considerazione schifosamente egoistica, dal basso del mio egocentrismo malato, ma me la concedo soltanto qui.
Non si poteva più andare avanti così, e avevamo già mollato tanto la presa ma saltandomi gli ultimi sabati sono entrata in un loop autodistrutto.
Non si poteva più andare avanti così, e avevamo già mollato tanto la presa ma saltandomi gli ultimi sabati sono entrata in un loop autodistrutto.
Rimarrà sempre A. da andare a trovare ma è cosa ben diversa, sopratutto per me che ci andrò la domenica con Ego e in settimana faranno a turno gli uomini.
Siamo tutti d'accordo sul fatto che la M. abbia preso la giusta decisione, tutti meno A. naturalmente. lui piange già da ieri mattina perchè non vuole che lei se ne vada ma nella sua situazione è anche abbastanza comprensibile e a parer mio lei fa bene a rimbalzarlo e a prendere quell'aereo. Ha comprato il biglietto in un impeto di rabbia dopo l'ennesima discussione con la suocera ma sarebbe partita comunque la settimana prossima perchè a fine mese ha una visita che non può spostare. E' qui da quasi un mese, con i quattri vestiti che ha messo in valigia quella notte tra le lacrime, che non fa altro che andare su e giù dalla casa dei suoi suoceri all'ospedale, che dorme su una sedia di plastica e mangia tramezzini da treeuroecinquanta. Ha la sua migliore amica in ospedale incinta con minacce d'aborto, il colore ai capelli la ceretta e le unghie da fare, il suo cagnolino che la aspetta e tanto bisogno di tirare il fiato, farsi un pianto con sua madre e mettere una maglietta dalle maniche corte. Al suo posto non so se avrei resistito tanto e credo che stia facendo la cosa giusta, tornerà ai primi di maggio, rigenerata e più serena che si rivelerà indispensabile per affrontare i mesi che la attendono. Se abittasse qui o abitassero insieme non avrebbe la possibilità di andare a prendere una boccata d'aria ma le cose sarebbero state comunque ben diverse.
La madre di A. nell'ultima settimana ha dato spettacolo con le più svariate incoscienti iniziative, tra le più rilevanti quella di assecondare la richiesta del figlio comprandogli delle gocce tranquillanti in farmacia e somministrandogliele all'insaputa dello staff ospedaliero in aggiunta a quelle che quotidianamente gli danno, e allentare un po' una vite dei ferri che gli hanno messo alla tibia durante un secondo intervento qualche giorno fa perchè lui aveva male. I medici ad un certo punto l'hanno presa da parte e le hanno ricordato che quello è un ospedale minacciando di non permetterle più di rimanere sola con il figlio se avesse avuto altri folli comportamenti, lei se l'è presa con la M. - colpevole di aver fatto la spia riferendo ai medici delle gocce una mattina in cui A. aveva inspiegabilmente la bocca allappatissima ed era molto agitato - urlandole di stare al posto suo che lei è la madre mentre lei non è nemmeno la moglie e se ne poteva pure tornare a casa.
Non condivido alcuni comportamenti della M., come la decisione di non tenere A. all'oscuro di nulla turbandolo non poco e pretendendo che da fermo in un letto lui prenda una posizione e sfanculi la madre, tuttavia le riconosco tutta la mia stima per la pazienza e la capacità di annullarsi totalmente di fronte a una cosa più importante. doti che non credo sinceramente di possedere e sicuramene non in questa misura. e poi il grande amore, il grandissimo amore che ha nei confornti di A. e che fino a quest'occasione io non avevo mai visto con questi occhi. Non è il tipo d'amore che potrei provare io perchè è quel tipo di sentimento così ceco da sfiorare spesso la sottomissione ma ha una sua naturale totalità che lascia esterefatti.
Allo stato delle cose non si sa quanto del danno alla vescisa di A. sarà recuperabile, l'urologo le ha detto chiaramente che potrebbe rimanere impotente e incontinente - personalmente non ci credo che nel 2015 con i miracoli che la medicina riesce ormai a compiere possano lasciare un ragazzo di trent'anni in queste condizioni, nel senso che non credo che non ci siano svariate possibilità da contemplare poi nel peggiore dei casi - e a lei questa cosa non sembra importare minimamente. Non mi aspetto da nessuno che di fronte alla sola idea dia di matto e se ne scappi dall'altra parte del mondo ma mi sarebbe parsa umana un po' di disperazione o almeno uno sproloquio di considerazioni mentre la sua è stata una reazione serafica e risolta, il perfetto disegno delle parole nella buona e nella cattiva sorte come mai l'avevo visto e sinceramente dubitavo esistesse. Sicuramente la aiuta molto la fede, il suo pensare costantemente che siamo nelle mani del signore e verrà fatta la sua volontà, ma parliamo comunque di una ragazza intelligente, laureata e perfettamente integrata nella società non di un personaggio che conduce una vita di percorsi mistici e ha un esperienza nell'elevarsi spiritualmente di fronte a un certo tipo di situazioni.
La madre di A. nell'ultima settimana ha dato spettacolo con le più svariate incoscienti iniziative, tra le più rilevanti quella di assecondare la richiesta del figlio comprandogli delle gocce tranquillanti in farmacia e somministrandogliele all'insaputa dello staff ospedaliero in aggiunta a quelle che quotidianamente gli danno, e allentare un po' una vite dei ferri che gli hanno messo alla tibia durante un secondo intervento qualche giorno fa perchè lui aveva male. I medici ad un certo punto l'hanno presa da parte e le hanno ricordato che quello è un ospedale minacciando di non permetterle più di rimanere sola con il figlio se avesse avuto altri folli comportamenti, lei se l'è presa con la M. - colpevole di aver fatto la spia riferendo ai medici delle gocce una mattina in cui A. aveva inspiegabilmente la bocca allappatissima ed era molto agitato - urlandole di stare al posto suo che lei è la madre mentre lei non è nemmeno la moglie e se ne poteva pure tornare a casa.
Non condivido alcuni comportamenti della M., come la decisione di non tenere A. all'oscuro di nulla turbandolo non poco e pretendendo che da fermo in un letto lui prenda una posizione e sfanculi la madre, tuttavia le riconosco tutta la mia stima per la pazienza e la capacità di annullarsi totalmente di fronte a una cosa più importante. doti che non credo sinceramente di possedere e sicuramene non in questa misura. e poi il grande amore, il grandissimo amore che ha nei confornti di A. e che fino a quest'occasione io non avevo mai visto con questi occhi. Non è il tipo d'amore che potrei provare io perchè è quel tipo di sentimento così ceco da sfiorare spesso la sottomissione ma ha una sua naturale totalità che lascia esterefatti.
Allo stato delle cose non si sa quanto del danno alla vescisa di A. sarà recuperabile, l'urologo le ha detto chiaramente che potrebbe rimanere impotente e incontinente - personalmente non ci credo che nel 2015 con i miracoli che la medicina riesce ormai a compiere possano lasciare un ragazzo di trent'anni in queste condizioni, nel senso che non credo che non ci siano svariate possibilità da contemplare poi nel peggiore dei casi - e a lei questa cosa non sembra importare minimamente. Non mi aspetto da nessuno che di fronte alla sola idea dia di matto e se ne scappi dall'altra parte del mondo ma mi sarebbe parsa umana un po' di disperazione o almeno uno sproloquio di considerazioni mentre la sua è stata una reazione serafica e risolta, il perfetto disegno delle parole nella buona e nella cattiva sorte come mai l'avevo visto e sinceramente dubitavo esistesse. Sicuramente la aiuta molto la fede, il suo pensare costantemente che siamo nelle mani del signore e verrà fatta la sua volontà, ma parliamo comunque di una ragazza intelligente, laureata e perfettamente integrata nella società non di un personaggio che conduce una vita di percorsi mistici e ha un esperienza nell'elevarsi spiritualmente di fronte a un certo tipo di situazioni.
A. non sa nulla dei possibili danni permanti che potrebbe avere in quella zona , lui sa che lo operaranno tra qualche mese alla vescica per sistemarlo, perchè vogliono che si risani anche un po' da sola, sa che deve avere pazienza per il bacino, la gamba e la vertebra e attende impaziente la fine del mese, data in cui gli hanno promesso che potrà sedersi. Psicologicamente la situazione è grave ma pare che in quest'ospedale non importi davvero una mazza a nessuno del lato non ortopedico dei pazienti. ogni notte ha ripetitivi incubi dal quale si sveglia sudato urlando, dorme molto spesso ma sostiene di non dormire affatto e vorrebbe continuamente farlo. mangia poco e beve ancora meno, i medici gli ripetono tutti i giorni che è importante che lui beva, che l'urina è troppo concentrata, ma lui se ne infischia e dice che berrà quando sarà a casa sua. piange almeno una volta al giorno, quando per aver avuto l'incidente, quando perchè vuole alzarsi dal letto e dice che non gli importa niente se le ossa non si risalderanno perchè lui non vuole più guarire. Probabilmente è tutto normale, è tutto parte di un processo di guarigione con una degenza così lunga per spirito e corpo, ma senza nessuno che lo segue e instrada anche a farlo le persone che gli sono a fianco, a tratti pare di stare in un film horror.
Da domani aspiro a riprendere posesso del mio tempo e e delle mie intenzioni, dato che quando sono fisicamente circondata da caos è come se ogni volta mi entrasse anche nella testa al punto che fatico a prendere banali decisioni come quale affettato scegliere per farcire un panino.
Oh che mamma scellerata!!!
RispondiEliminaTremenda e pericolosa...se lo dimettessero io avrei paura di entrambi...
Per la tua amica....Penso che in questo momento sia troppo coinvolta e poco lucida...Se ci saranno gravi danni, da stronza e egoista quale sono (o mi piacerebbe esserlo!??!!?), non credo che non ci saranno conseguenza, è una ragazza giovane con una vita sola esattamente come lui...Ma gli altri coinvolti nell'incidente stanno meglio?
Dai riprenditi un po' dei tuoi spazi e dei tuoi tempi che te li meriti tutti!!!
Ciao Manu!
EliminaIl ragazzo che era grave è ancora in ospedale ma sinceramente non ho più avuto informazioni... due volte che ho chiesto sono stata redarguita dai genitori con lo sguardo quindi taccio. bah..
Mamma mia che situazione! Mi sono venuti i brividi e mentre leggevo mi immedesimavo in M. e A e pensavo a come avrei reagito io....davvero brava lei! Da ammirare, soprattutto con una suocera del genere!!
RispondiEliminaCiao Micol! dai un'occhiata a questo post sei stata nominata! :D
RispondiEliminabaciii
http://iosonoserena.altervista.org/liebster-award/
Ah, infatti, anche io avevo pensato a come stavano poi gli altri.
RispondiEliminaComunque situazione assurdissima, dalla suocera a quella povera crista che ha resistito un mese...mamma mia. E' tantissimo.
Coraggio che (giustamente!!) potrete un attimo respirare. Tutti hanno bisogno di lucidità e riposo altrimenti più che di aiuto si è di intralcio.
Non commento la suocera perché potrei risultare fuori luogo.