perchè Ego è tornato dalla Germania dove ha alloggiato in un albergo cinque stelle e non mi ha rubato i campioncini della camera.
Ma sopratutto per il mio vestito.
Ma sopratutto per il mio vestito.
Venerdì la mia gonna non c'era, ce n'era un altra che loro volevano spacciarmi come la stessa gonna e ho lottato le intere tre ore di permanenza perchè capissero la lampante differenza. Sono uscita da lì dentro stremata e incazzata, mi sentivo presa in giro, per me la diversità dei due modelli era chiara come il sole, per loro no. In poche ore la SuperF. ha mosso i monti e magicamente non solo è stato universalmente riconosciuto che fossero due cose diverse ma la gonna è stata anche magicamente trovata. e indovinate un po' dove sarò domani? lì, ancora, a fare nuovamente il manichino.
Potrei essere felice a questo punto, perchè la soluzione comunque esiste, perchè potrei avere quel vestito rosa e vedere realizzato il mio sogno, ma si tratta di Micol per cui è un tantino più complicato di così. Questa è si la gonna che in ultimo avevo dichiarato essere la mia prima scelta, ma è anche praticamente l'unica possibilità che mi è stata offerta da poter trasformare in rosa... o meglio, il tulle lo è, eliminate organza e seta, e questo è l'unico gioco di tulle che a me piace.
eh si sa che io debbo poter scegliere, anche se io volevo lei da prima di saperlo, ora mi sembra una scelta obbligata. E come se questo non fosse abbastanza, ieri la SuperF. mi informa che questo modello qui sfora di 500,00€ il budget che ci eravamo imposte, al quale sarebbero poi da aggiungere ovviamente le scarpe - che in questo caso non potrei nemmeno arrangiarmi da me con un modello non da sposa come avevo pensato... dovrei trovarle rosa, dello stesso rosa.
Mainagioia insomma. e per la prima volta ieri la SuperF. dopo tutti i vari soliti stai calma goia c'è tempo, pensaci con calma, stai tranquilla mi ha detto però stellina entro fine novembre il vestito va deciso.
poca ansia signori.
poca ansia signori.
Il piano di battaglia è il seguente: venerdì cerco di andare li priva di retroconcetti, di concentrarmi su quello che proverò indossando quella gonna e immaginandomela con il mio corpetto nel mio rosa. ci confermeranno il prezzo e a quel punto mi prenderò qualche giorno per decidere se fermarmi e cacciare fuori i milaeuri o mettere definitivamente via il mio sogno rosa e andare avanti nella ricerca mirando un vestito bianco, fatto e finito, tra i pochissimi che mi piacciono. Ipotesi che ormai si sta quasi trasformando in un sollievo.
Alle amiche che mi hanno chiesto di vedere rispondo che certochesì, non vedo l'ora, aspettavo il disegno che a questo punto non so se avrò mai per cui credo che la prossima settimana mi metterò a fare un orripilante copia incolla io e con la collaborazione di tanta vostra immaginazione vi mostrerò il vestito dei miei sogni.
Ieri è stata un autentica giornata no time to despair, come tutte le mie giornate fino a qualche mese fa. ero agitata come se a fine giornata qualcuno mi dovesse dare un voto, e mi chiedevo costantemente come ho sempre fatto a gestire giornate con programmi anche più ricchi, nel frattempo però andavo avanti come un mulo e in men che non si dica la giornata è finita e io avevo: lavorato il normale più un ora extra che mi ha fatto uscire alle diciotto, stirato l'essenziale, comprato pane, carne e torta in pasticceria per festeggiare il compleanno di Ego che è stato lunedì mentre era in terra tedesca, preparato cenetta sfiziosa, riordinato casa, passato l'aspirapolvere, fatto il ragù, mandato e ascoltato una grande quantità di messaggi vocali alla S., chiaccherato una buona mezz'ora al telefono con la SuperF., steso una lavatrice, ordinato i costumi di Halloween sul sito di Kiabi, guardato squadraantimafia, lavato ciotole e vassoi delle pappe mici - il tutto non in quest'ordine naturalmente. Quando mi sono sdraiata a letto ero stanca di quella stanchezza sana, mi sentivo viva come non mi sono più sentita per mesi ma sopratutto avevo ben chiaro quale fosse stato l'ingrediente determinante che evidentemente era mancato per tempo, il buon umore. Che poi "buono" è anche una scelta di aggettivi azzardata nel mio caso, ma trattasi sicuramente di buono al confronto di quello avuto fino a ieri. mi sentivo bene, in armonia con me stessa e la mia casa, e la mia famiglia, e il mio percorso di vita del momento. e considerando che non è cambiato assolutamente niente da prima, probabilmente avevo ragione a constatare che si trattava di un periodo inevitabile che prima o poi sarebbe passato e c'era poco da farci. Non canto vittoria, sono solo ventiquattro ore, ma anche riconoscere di sentirmi meglio non mi sembra una cosa sbagliata.
Oggi spesa in pausa a pranzo e nel pomeriggio dopo il lavoro depilazione potente per l'ennesimo spogliarello in atelier di domani, e tra questo e cena+x-factor spero di riuscire a incastrare una pulizia dei coperchi delle scatole del cambio stagione che ieri Ego mi ha tirato giù dall'armadio e sostituzione del contenuto così da fargliele rimettere su prima di andare a letto e avere un pezzo in meno da fare sabato, giornata che dedicherò interamente al cambio stagione.
e non ditemi bentornata gentilmente che non vorrei mai portasse sfiga.
Alle amiche che mi hanno chiesto di vedere rispondo che certochesì, non vedo l'ora, aspettavo il disegno che a questo punto non so se avrò mai per cui credo che la prossima settimana mi metterò a fare un orripilante copia incolla io e con la collaborazione di tanta vostra immaginazione vi mostrerò il vestito dei miei sogni.
Ieri è stata un autentica giornata no time to despair, come tutte le mie giornate fino a qualche mese fa. ero agitata come se a fine giornata qualcuno mi dovesse dare un voto, e mi chiedevo costantemente come ho sempre fatto a gestire giornate con programmi anche più ricchi, nel frattempo però andavo avanti come un mulo e in men che non si dica la giornata è finita e io avevo: lavorato il normale più un ora extra che mi ha fatto uscire alle diciotto, stirato l'essenziale, comprato pane, carne e torta in pasticceria per festeggiare il compleanno di Ego che è stato lunedì mentre era in terra tedesca, preparato cenetta sfiziosa, riordinato casa, passato l'aspirapolvere, fatto il ragù, mandato e ascoltato una grande quantità di messaggi vocali alla S., chiaccherato una buona mezz'ora al telefono con la SuperF., steso una lavatrice, ordinato i costumi di Halloween sul sito di Kiabi, guardato squadraantimafia, lavato ciotole e vassoi delle pappe mici - il tutto non in quest'ordine naturalmente. Quando mi sono sdraiata a letto ero stanca di quella stanchezza sana, mi sentivo viva come non mi sono più sentita per mesi ma sopratutto avevo ben chiaro quale fosse stato l'ingrediente determinante che evidentemente era mancato per tempo, il buon umore. Che poi "buono" è anche una scelta di aggettivi azzardata nel mio caso, ma trattasi sicuramente di buono al confronto di quello avuto fino a ieri. mi sentivo bene, in armonia con me stessa e la mia casa, e la mia famiglia, e il mio percorso di vita del momento. e considerando che non è cambiato assolutamente niente da prima, probabilmente avevo ragione a constatare che si trattava di un periodo inevitabile che prima o poi sarebbe passato e c'era poco da farci. Non canto vittoria, sono solo ventiquattro ore, ma anche riconoscere di sentirmi meglio non mi sembra una cosa sbagliata.
Oggi spesa in pausa a pranzo e nel pomeriggio dopo il lavoro depilazione potente per l'ennesimo spogliarello in atelier di domani, e tra questo e cena+x-factor spero di riuscire a incastrare una pulizia dei coperchi delle scatole del cambio stagione che ieri Ego mi ha tirato giù dall'armadio e sostituzione del contenuto così da fargliele rimettere su prima di andare a letto e avere un pezzo in meno da fare sabato, giornata che dedicherò interamente al cambio stagione.
e non ditemi bentornata gentilmente che non vorrei mai portasse sfiga.
Ma quale bentornata? Perché te ne sei mai andata? In un modo o nell'altro eri sempre tu, e per fortuna direi!
RispondiEliminaPer quanto riguarda l'abito mi fa incazzare 'sta cosa che si sfori di così tanto, ma comunque la decisione sarà tua, e spero non dovrai rinunciare al tuo sogno.
Baciii!!!
Maira
Io proverei un qualsiasi negozio di abiti da sposa che hai nelle vicinanze...Il posto più vicino che conosci. Così, giusto per fare un giretto che non si sa mai non capiti per caso l'abito rosa dei tuoi sogni... a 1000 euro in meno ed esente da stress da viaggio e costi benzina.
RispondiEliminaSe è il tuo abito cerca almeno di farti regalare le scarpe! Se la wedding planner riesce dovrebbe quasi farla passare come una mancanza loro...sono troppo curiosa di vedere il tuo abito!!!!!
RispondiEliminaMazza quante cose hai fatto! Eh si il buon uomo re o quel che è aiuta! Buon we
Ahaha, d'accordo, non sparerò parole che portano sfiga! Allora...uhm...dunque...ok, concentrati sull'ultima parte del post, quella conta <3
RispondiElimina