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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

mercoledì 7 settembre 2016

Arrivare a casa

in pausa pranzo e seguire su per le scale la scia del profumo di tuo marito.
Entrare in casa inebriata pensando di trovartelo davanti... era uscito da poco, o aveva un tantino esagerato con gli spruzzi.
Sono nervosa, ho la palpebra sinistra che da giorni non smette di tremare.
Una punta dell'ansia di oggi la devo sicuramente a stasera, porterò la nipote La Grande e due ragazzini amici suoi al concerto gratuito di Fedez e J-Ax nello spiazzo di un centro commerciale qui vicino.
Ho l'ansia del parcheggio, di perderli nella folla, che li schiaccino, che li rapiscano, che sia tardi e non vedano nulla perché siamo troppo indietro, che faccia freddo, che faccia caldo, che debbano fare pipì o abbiano sete. Mi passerò una serata di merda ma LaGrande ha chiesto e laziadimmerda  non può dire di no alla seconda richiesta in dodici anni - la prima a otto anni, una ricarica da dieci euro al cellulare.
Verrà anche la B. con noi, se fossi stata da sola avrei gentilmente chiesto di non associarci altri ragazzini oltre la mia.
L'organizzazione, pressoché inesistente, di questa serata mi ha fatto a lungo riflettere condividendone con la S. - futura madre - su come possa un genitore affidare la propria creatura dodicenne a una tizia mai vista in faccia e mai sentita parlare. Li preleverò alle diciotto e non so a che ora li riconsegnerò, sicuramente non prima di mezzanotte dato che il concerto inizierà alle ventidue, il viaggio in macchina dura un ora e mezza tra andata e ritorno. Non sanno come guido, se ho le cinture nei sedili dietro, che tipo di persona sono.. potrei essere una poco di buono, una che beve e poi guida, potrei mollarli lì da soli e andarmi a fare i fatti miei. o potrei essere una brava persona ma potrebbe succedere qualsiasi cosa, questi non hanno neanche preso il mio numero di telefono da miacuginadeficiente giusto per sentire come parlo e farsi un'idea.
I miei genitori avrebbero avuto bisogno di un preavviso di un mese come minimo, per rifletterci su, avrebbero analizzato tutte le varie catastrofiche ipotesi, statistiche di attacchi terroristici comprese, avrebbero studiato l'accompagnatrice in più colloqui, mio padre le avrebbe controllato la pressione degli pneumatici e alla fine non mi avrebbero lasciato andare.
I miei erano dei pazzi smidollati e non predisposti alla procreazione - di base, a mio avviso, se non ti fidi degli altri, sconosciuti sopratutto, ok... ma ti metti un paio di scarpe da ginnastica e ce lo porti tu tuo figlio, non è che il figlio deve stare sempre a casa perché tu non hai voglia di certe rotture/non facevi figli - ma che questi lo siano comunque altrattanto per i motivi opposti e che di base ci sia sempre una non voglia di sbattersi che è per me imperdonabile.
Mi auguro di riportarli tutti vivi, quantomeno. E che la B. sia magnanima quando dovrò restituirle il favore.

6 commenti:

  1. Concordo amica!!
    Quanto ameno ti avrei chiamata per parlarti e sentire se eri d'accordo e non ti scocciava (è una bella responsabilità) al limite se avevi bisogno di compagnia...Anche io voglio vedere il concerto e urlare "vorrei ma non posto!!!!"!!!

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    1. Esatto Manu...!
      ps: urlato per bene Vorrei ma non posto e tanto altro!

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  2. Mah... questi genitori sanno che la loro figlia va a vedere un concerto in un centro commerciale con la zia della loro amica.. credo si fidino della scelta dei genitori di tua nipote.se viene tua nipote può venire anche la sua amica. I figli devono potere volare via e ad un certo punto è utopico pensare di controllare tutto.

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    1. Non sono d'accordo Plotina.. Assolutamente i figli devono poter volare via ma non a dodici anni e c'è volo e volo.. Credo che i genitori debbano essere i copiloti sempre e comunque, e che l'atteggiamento di questi sia più uno scaricare il bagaglio che altro.
      Forse avrei dovuto specificare che i genitori di mia nipote e quelli della ragazzina non sono amici, le bambine vanno in classe insieme, si sono visti appena.. tanto che ieri arrivata a prenderle mia cugina si lamentava del fatto che le hanno suonato il campanello e mandato su la fanciulla mentre lei si aspettava che qualcuno salisse per lo meno a segnalare dove andasse riconsegnata la sera.

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    2. Questi genitori sapevano che la figlia andava ad un concerto in un centro commerciale con la zia della sia amichetta. Zia che è stata ritenuta idonea dai genitori dell'amichetta che si presume amino la loro figlia. Tu dici che dovevano chiedere e informarsi meglio ma fra 4 o 5 anni le stesse ragazzine se ne andranno non si sa dove con il primo pischello appena patentato e lì cosa dovranno fare i genitori? Intervistare gli amici prima di ogni serata?Impedire uscite con gli amici perché impossibile il controllo? Perché lì si che sarà davvero rischioso e non si potrà che vivere le proprie paure in attesa del rientro. A 12 anni probabilmente quella bimba poteva cavarsela in una serata con la zia dell' amica. A 16 magari non se la può cavare con i suoi amici adolescenti. Ma non di può fare nulla in merito perché i figli sono figli della vita e le ansie creano solo persone insicure. Come era prevedibile al 100% hai portato a casa la bimba. Se non avessi chiamato l' avresti comunque riportata dove l' hai lasciata. Se tua cugina ha accettato che venisse anche l'amica ad un concerto serale doveva immaginare che la bimba sarebbe tornata lì da lei e che li avrebbe atteso i genitori perché questi non ti conoscono e non ti avrebbero dato il disturbo di riportare la bimba a casa sua. Troppe ansie non fanno bene ai figli e alla loro autonomia e autostima.

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  3. Anche i miei erano un po' come i tuoi ma penso che ora le cose siano cambiate. Molto probabilmente questi 12enni hanno già il cellulare per entrare in contatto con i genitori, e devo dire, in generale, che la nuova generazione è abbastanza più scafata. Certo io non li lascerei con "la prima persona che passa" (senza offesa). Quantomeno mi prenderei il numero di telefono...

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