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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

lunedì 23 maggio 2016

Oggi ho le batterie scariche.

ho pranzato con un piattone di penne all'amatriciana scaldate, figlie della mia totale incapacità di fare le dosi di pasta giuste - ogni volta che faccio un primo potremmo sfamare anche i vicini. 
ho imparato a fare il sugo dopo sei anni di troppo cotto, troppo crudo, bruciato, acido, salato, insipido.. e cavolo se mi viene buono adesso. 
carboidrati, dicevo ...ma le batterie sono sempre scariche.
è il primo lunedì dopo innumerevoli settimane in cui potrei anche permettermi di rimanere poco reattiva, primo lunedì senza il corso di fotografia.
Non ho neanche impegni post ufficio particolarmente gravosi... andrò a comprare la pappa dei pelosi che scarseggia e, se la cartoleria è aperta - vivo in questo paese da sempre eppure non riesco a memorizzare i giorni di chiusura dei quattro negozi che ci sono - cartoncini vari per prepare i giocchi dell'addio al nubilato della B. E' però anche l'unico giorno di questa settimana di fuoco in cui avrò un po' di tempo per occuparmi della casa quindi una volta rientrata inizierò a fare cose sparse finchè non sarà ora di preparare cena. 
Dopo cena vorrei stirare anche un po' e andarmene a dormire presto, perchè come tutti i lunedì avrei le ore perse di questa notte da recuperare. 
Ormai la so a memoria. La domenica Ego mi fa dormire troppo, tra la mattina che tiriamo lungo e il riposino pomeridiano. ogni domenica notte puntualmente, alle due sono sul divano con una tazza di qualcosa in mano... quando è camomilla, quando è martini - che in tazza di hellokitty ha il suo perchè.
Stanotte avevo voglia di scrivere, ma come tutte le volte che ho voglia di scrivere di notte mi sono trattenuta, perchè lo so che se accendo e mi ci metto va a finire che non vado più a domire.
Avevo voglia di scrivere del modo in cui mi manca. di quella boiata che avevo letto che se qualcuno ti manca dopo la mezzanotte non vale, che ti manca davvero se ti manca alle dieci del mattino mentre sei pieno di roba da sbrigare in ufficio, o alle tre di una domenica pomeriggio mentre sei circondato dai tuoi amici. 
così ho pazientato fino a stamattina per constatare che mi manca ancora, anche di più, mentre alle dieci del mattino sono in ufficio e mi sto bevendo il terzo caffè con il capo che parla parla e parla.
non mi manca lui, che in fondo mi è sempre mancato, mi manca quella sensazione di dicembre e gennaio, quel sapere che bastava chiudere gli occhi e andare a tastoni con la mano come fanno i bambini, per trovarlo lì che mi cercava anche lui. chissà come sta, che fa, cosa pensa, cose dice, cosa beve. mojito al cocco o marocchino alla nutella. oggi è un giorno da camicia o da t-shirt, maglioncino o giacca? chissà quanti capelli ha perso da quando non lo vedo, perde capelli lui quasi quante parole mi perdo io.
Oggi è uno di quei giorni addormentati che per quanto mi sforzi rimane tale costringendomi a rimanere a mezza via, con un piede nell'assopimento dei ricordi verso tutti quei dolori che ogni mattina scanso a destra per far iniziare la giornata, e l'altro nella realtà che mi sono faticosamente costruita e che vissuta a pieno mi fa pensare che non mi manchi proprio niente. 
Io e Ego sembriamo sporchi di colla, sempre appiccicati quando ci è possibile. una mano, un gomito, un ginocchio, qualcosa che si tocca o qualcosa da tenere e stringere, ci annusiamo, ci addormentiamo nei colli, ci respiriamo addosso e ci diciamo cose nel sonno o la mattina appena svegli. 
Lui continua a dirmi che finalmente mi sono sbloccata, va a finire che aveva ragione lui, che un giorno scoprirò che il torto era il mio. Sto bene, lo accolgo sorridendo quando arriva la sera, tutto un abbraccio, un bacione, un sorriso... io e lui stretti ci sbaciucchiamo la Ggigghi che scocciata ci lascia fare, il Ggatto che gli salta sulla spalla come un pappagallo e rimaniamo così, increduli pure noi. 
Lui ogni tanto si infila e mi morde. mi ricorda quando il Gigatto si incazza perchè la Gigghi è con noi sul letto, aspetta che si alzi e stang, le morde il calcagnetto a tradimento. Lui mi morde il culo, senza preavviso e apperente costanza temporale, per ricordarmi che l'ho desiderato lì sul quel divano, e poi quell'arrosto non gliel'ho mai fatto, per farmi continuare a chiedere all'etere insistentemente quando ce l'aveva con me e quando con lei, giorno, ora, minuti, secondi. 
Poi passa. come oggi, un giorno tranquillo. come i carboidrati, che saluto.. e ci vediamo ad agosto in qualche hamburgher americano.  

3 commenti:

  1. Tesoro...Ma tu, lasciando stare quando ti immalinconisci per lo "straniamento" che senti, sei felice della tua quotidianità con Ego?

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  2. Anch'io ho le batterie scariche, tanto scariche che l'altro giorno durante la prova trucco l'estetista mi diceva "Guarda su" e io non riuscivo, perché gli occhi mi si chiudevano da soli.
    In ogni caso ti manca, e secondo me ti mancherà per sempre. Perché è facile innamorarsi di qualcuno che non si è vissuto abbastanza. Hai avuto il tempo di vedere il buono e il bello di lui, non hai avuto tempo di volerlo mandare a quel paese. Io credo che la maggior parte delle donne ami in modo platonico una persona oltre a quella che sposa o con cui passa comunque il resto della sua vita.
    Io amo un altro ragazzo, lo ammetto. Ma non di quell'amore che non puoi viverci senza, no...
    Di quell'amore che ogni tanto è bello pensarci, che ti addolcisce la giornata, e che a volte lo sogni di notte e ti svegli col sorriso. Di quell'amore che quando lui ti vede e ti saluta con quel sorriso che hai amato da quando avevi undici anni, tu per due giorni non pensi ad altro, e mediti e immagini come sarebbe svegliarsi accanto a lui, come sarebbe baciarlo prima di andare a lavoro o preparare da mangiare per quel picnic al mare che poi non avete mai fatto...
    Poi passa un po' di tempo e non ci pensi più, finché non ascolti in radio la canzone che ti cantava lui, o guardi un film che sembra proprio parlare di voi... e allora ricominci con le seghe mentali per qualche altro giorno...
    Insomma, continua così... Ma se fosse amore vero fidati, non vedresti né Ego né altri, non penseresti che sei a un mese dal matrimonio e non esiteresti a correre da lui.
    E io idem... Sembra triste, ma ci si abitua...

    Maira

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  3. ...quanta somiglianza di quelle notti insonni, con il bisogno che è più di una voglia, di scrivere e di bere martini da una mug che non c'entra nulla, che stride con il contenuto, ma che si addice alla non luce di un'ennesima notte...

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