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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

martedì 29 maggio 2012

Quando sento storie di relazioni finite

in cui uno dei due ha lasciato l'altro dandogli come motivazione cose che non gli andavano bene ma di cui non aveva mai fatto parola... mi sale una rabbia immensa. mi chiedo come si possa compiere una tale carognata. Non lamentandoti delle cose che non ti vanno bene, non esprimendole, tenendole dentro... neghi all'altro la possibilità di "aggiustarle" e anche a te stesso quella di vedere quanto l'altro sia disposto a fare pur di non perderti. In questi casi io non credo a un bel niente di quello che viene detto, credo che le motivazioni siano in realtà pretesti perchè non mi spiego come si possa gettare la spugna ancor prima di aver tentato a riparare qualcosa. per me la realtà è che quel qualcosa lo volevi cambiare e basta, a prescindere dal fatto che funzionassse bene o no. Ecco perchè non mi tengo mai un bel niente nelle relazioni... non solo con Ego, ma in generale tendo sempre a dire tutto quello che non mi sta bene e lo vedo come una forma di trasparenza, non di rottura di coglioni. Il numero di cose che non mi stanno bene di cui parlo è direttamente proporzionale a quanto mi importa di quel rapporto. 
Questo weekend Ego mi ha detto una cosa che mi ha fatto riflettere... mi ha detto molto gentilmente che tante cose potrei tenermele per me, quelle che non sono insopportabili almeno. che non fa piacere sentirsi spesso criticato e mi ha fatto notare che lui non lo fa, perchè far sentire continuamnete all'altra persona che non gli vai bene così come sei, crea continue tensioni nella relazione. Io mi sono allarmata e gli ho risposto che allora ci saranno delle cose di cui lui non è contento che si tiene dentro e non mi dice e  la sua risposta è stata che non è così... che lui spesso mi fa notare le cose che non gli vanno a genio con magari solo una battuta confidando che io colga il messaggio e che alcune cose, quelle meno rilevanti, per amor della pace coniugale, le tace. Così mi sono messa a pensare... ci sono delle cose che fanno parti di limiti caratteriali che in cuor tu sai che non cambieranno mai. forse sono proprio quelle che andrebbero taciute, le noti ma stai zitto, sapendo che tanto niente cambierà e che fanno parte di quella persona. prendi lui, prendi tutto il pacchetto. ma chi l'ha detto che non cambierà? magari, negli anni, a forza di spaccare i maroni. Io penso sempre a come prendo le cose io, quando mi vengono dette in modo gentile, se le reputo critiche razionali ci penso sempre su un po' e cerco di chiedermi se posso almeno migliorarle in qualche modo. razionalmente non vorrei non saperle, per avere sempre la certezza di comportarmi nel miglior modo possibile. magari ci sono delle cose che se sapessi mi farebbero solo irritare e non le cambierei... che so, se Ego domani mi dicesse che non gli piace come raschio  il cucchiaino nello yogurt per finirlo tutto, come mi siedo sul divano a guardare la tv o come mordicchio le penne mentre sono al telefono. non potrei farci niente, probabilmente non proverei a cambiare nessuna di queste cose, ma mi sentirei a disagio e ci penserei ogni volta che le faccio. non sarebbe quindi meglio non saperele? Credo che il lamentio esasperato e continuo sia donna. L'uomo si rompe i coglioni a romperli a te, già solo perchè deve collegare il cervello alla bocca ed emettere qualche suono sensato. Si tratterà solo di questo? Oppure sono io che non sono capace di comprendere che trasparenza e rispetto in una relazione non sono sinonimo di sputare tutto quello che ti passa per la testa anche se non servirà a niente? è meglio una serata piacevole con l'immondizia in casa o una tensione che si taglia con il coltello perchè gli ho smadonnato dietro di non aver buttato l'immondizia e già che c'ero gli ho ricordato che la scorsa settimana mi aveva promesso di aggiustare la tenda del balcone, che non lava la mia macchina da sei mesi e che non ha ancora portato a casa il borsone del calcio dalla macchina e i vestiti sudati fanno la muffa? ....forse nelle tecniche di sbattimento di palle e assecondamento repentino di Ego c'è qualcosa da imparare.. forse. Se il rapporto perfetto non esiste e i rapporti duraturi si basano su reciproche sopportazioni dei limiti dall'altro, allora non fa una piega.

4 commenti:

  1. http://www.youtube.com/watch?v=WNRrLGnLKkI

    :D

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  2. io farei come te, ma una mia amica ha detto che ho una sensibilità femminile, quindi non credo di poterti essere d'aiuto...

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  3. Le cose vanno dette, ma non in continuazione e soprattutto bisogna dirle nel modo giusto, e'verisimo che bisogna anche accettare i limiti dell'altro, ma e 'anche vero che accontentare l'altro e' necessario, almeno un pochino....
    ci sarebbe tanto tanto da dire..^_^

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