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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

martedì 8 maggio 2012

Sono convinta

che a forza di mazzullate le persone si facciano furbe. 
Sono per l'insegnante che ti asseconda mentre sbagli perchè sa che sbagliando imperarei, non per quella che ti maltratta e umilia finchè prendi in odio lei e la sua materia di merda e non impari proprio un bel niente se non a difenderti dal nemico. 
Credo che le mazzullate siano l'unico vero modo in cui si matura, si cambia rotta, si cresce e credo che la vita sia piuttosto generosa in questo senso e che quindi non ci sia bisogno che qualcuno rincari la dose.
Personalmente pensavo di essere già stata mazzullata a dovere ma... è proprio vero che non si smette mai di imparare. 
Ieri mattina ho discusso per l'ennesima volta con la B., che si rifiuta di accettare che da quando convivo la mia vita sia cambiata e io non possa più fare le scelte di prima con la stessa nonchalance. Vuole che esca, mi scassa le palle fino all'esaurimento, non capisce perchè se vado da mio padre non posso anche uscire, tanto usciamo dopo. Non si rende conto che per me arrivare a casa alle 9 di sera non significa più mangiare, farsi una doccia e uscire ma avere una cena da preparare, piatti da lavare, una lavatrice da stendere, e chissà cos'altro  da fare... e poi se ne ho ancora le forze eventualmente uscire. Lo capisce ma se ne fotte, perchè è un egoista e perchè non l'ha mai provato. quando si staccherà anche lei dal seno di mammà, le farò le proposte più improbabili offendendomi se rifiuta. Comunque, ho rifiutato un uscita con lei per domani sera, per i motivi di cui sopra, ma anche perchè Ego questa sera non c'è - va a correre in mutande insieme ad altri dieci pirla dietro un pallone - e quindi già stasera non ci vediamo. Questo è sempre stato un tacito accordo della Gcasa, cercare di uscire nella stessa sera per non stare separati due sere... è successo qualche volta che la regola si stata trasgredita da uno dei ma sempre per esigenze e mai per serate una di seguito all'altra. 
Alle sette di sera Ego mi scrive un sms dicendomi che, se non mi dispiace, andrebbe a vedere la partita allo stadio con il tizio X rimasto solo, che gli offre un biglietto pregandolo di accettare.
Ecco. Io avrei avuto tanta voglia di uscire domani sera con la mia amica, di svagarmi e di passare meno tempo possibile con Ego che in questo periodo mi provoca violente orticarie, e anche di non dare l'ennesimo picche alla mia amica... ma il pensiero non mi ha minimamente sfiorato, per rigore morale, per abitudine, e perchè sentivo già nella mia testa le parole dell'Ego infuriato e indignato per la mia scelta.
Sono una grandissima polla. E lo sottolineo pubblicamente proprio per sottoporre la mia dignità allo stress dell'umiliazione e dello sfottimento (se qualcuno commentasse è quindi pregato di andarci pesante) sperando che un barlume di intelligenza faccia in modo che io d'ora in poi mi faccia furba.
Una polla. con tanto di ali spennacchiate e cera giallognola. Io ieri mi sono alzata ho girato per casa a spegnere tutto quello che lui lascia acceso, in pausa pranzo ho corso come una trottola in due banche, posta, tabaccaio perchè lui mi ha finite le MIE sigarette. Sono arrivata a casa stremata da un ora di libertà con l'ansia di preparare velocemente la cena e adempiere a tutti i miei doveri e...mazzullata. 
polla. polla.  polla. polla.

L'aspetto più tragico di tuta la questione è che ho affogato la delusione nei carboidrati sul divano... e questa me la pagherà cara.

10 commenti:

  1. Micol, io continuerò a chiedermelo fino alla fine del mondo: ma chi l'ha detto che devi fare tutte queste cose? Chi l'ha deciso? E tu, cos'hai deciso? Ho come l'impressione che tu ti sia costruita una trappola da cui non riesci più ad uscire e mi dispiace un sacco. Lui decide per sé, è evidente, ma tu cosa decidi PER TE?

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  2. Cara, la penso come Valeria. Purtroppo gli uomini sono egoisti, pensano solo a loro stessi fregandosene di tutto ciò che li circonda. Noi donne invece tendiamo sempre ad adattarci..questo va bene in alcuni casi ma arrivare ad annullarsi questo proprio no! Tu sei una PERSONA come lui, perciò forza! Tira fuori le unghia!!

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  3. Il punto è che nessuno mi ha chiesto di essere così, ragazze... io, per paura di non essere all'altezza, ho esagerato fin dal primo giorno... ed ora cambiare sarebbe impossibile. Le bollette le pago perchè tu magari fai casino, le lavatrici le faccio io perchè tu non ne capisci nulla, i conti li tengo io perchè tu sei distratto... e ora mi lamento di un fardello di cui mi sono fatta carico volontariamente. Per quanto riguarda la questione di uscire idem... sono io che mi impongo un certo rigore, me le faccio e me le disfo da sola. in questo caso, non è lui quello strano.

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  4. Ora, non è per fare la femminista a tutti i costi, ma se si convive e si lavora entrambi a mio modesto parere bisognerebbe dividersi anche i lavori in casa. Istituire dei turni, per esempio. Lo troverei più equo. Ed essere incapaci e distratti non è una giustificazione, anche io ero incapace e distratta quando sono andata a vivere da sola: per necessità ci si adatta.
    Quanto all'amica, finché non si provano le gioie e dolori dell'indipendenza non si può giudicare, soprattutto se ancora attaccati alle sottane di mamma.

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  5. Concordo con Yaxara, eccheccazzo :)

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  6. io ti prenderei a calci in culo....posso?
    E piantala di fare tutto tu, dov'è scritto? Mio padre a mia madre puliscono casa insieme. Lo hanno sempre fatto. Lavoravano tutti e due e il sabato mattina mettevano a soqquadro casa per pulire.
    Io mi sono tappata in casa perchè non ho nessuno con cui uscire ma cazzo, tu per fare la lavatrice!!!!
    e dddddddddddddai!!!

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  7. non aggiungo altro, i commenti precedenti sono esaustivi...:-)...un abbraccione

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  8. Il commento di Micol é quello più onesto che abbia letto in vita mia. I miei complimenti.

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  9. Io ho l'impressione che in questo modo tu ti stia cacciando in un vicolo cieco. Non si può sopportare tutto lo stress per tanto tempo. Adesso convivi e magari in questa condizione potresti rimanerci a vita. La scelta di condividere la propria esistenza con una persona deve essere un elemento di stabilità e non il contrario: potrei capire se tu facessi la casalinga, ma tu hai un lavoro e hai bisogno di cercare anche i tuoi spazi perché non si vive solo di doveri. Col tempo questa situazione peggiorerà secondo me, è bene che il tuo ragazzo comprenda... non è un discorso femminista (e come potrei del resto io che non faccio parte del mondo femminile), è rispetto, sensibilità. Dai tuoi post poi mi sembra che anche tu, per natura, hai uno spirito di abnegazione dal sapore antico.

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  10. Micol riprendi in mano la tua vita.Devi pensare di più a te stessa.
    Gabri.

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