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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

lunedì 1 settembre 2014

Sono state vacanze

diverse.
Agosto è l'unico mese dell'anno nel quale riesco a leggere un libro come piace a me, ovvero nel tempo che richiede e non in sei mesi a botte di due pagine al giorno. ogni anno scelgo il libro delle vacanze accuratamente e me lo mangio sotto il sole bruciandomi spalle e coppino senza ritegno. Le genti normali sotto l'ombrellone vogliono leggerezza e leggono la Kinsella guardando me con Lo Hobbit in lingua originale come avessi in testa lunghe antenne verdi - naturalmente non è vero, non leggerei mai Lo Hobbit, ho desiderato la morte alla decima pagina di uno della trilogia dell'anello. Quest'anno siamo partiti stanchissimi e Ego in spiagge sarde, sopratutto i primi giorni, non ha fatto altro che dormire dandomi così la possibilità di tuffarmi completamente, non nelle acque cristalline ma nel mio libro - a dire il veromentre lui dorme potrei pure tuffarmi tra le braccia del bagnino per quanto lo riguarda. e ho letto con un trasporto sorprendente, senza fermarmi nemmemo quando rasentavo la disidratazione. il libro scelto con tanta cura è finito dopo soli quattro giorni e ne ho comprato un altro, e poi ancora un altro, e alla fine delle due settimane avevo letto tre libri e mi ero bruciata all'attaccatura dei capelli, schiena nerissima e faccia bianco latte con punta del naso fuxia. Io amo leggere con i piedi nell'acqua, seduta in riva, gobba sul libro e se sfortuna vuole che arriva un onda anomala alzo le braccia per salvare il libro e mal che vada affogo. Quelle due settimane di lettura intensiva mi hanno lasciato addosso una voglia di leggere sconsiderata, che mi sta facendo andare a dormire a ore proibitive tutte le sere. Se penso alla Sardegna quindi, la prima cosa che mi viene in mente è questa, prima del mare paradisiaco e degli gnocchetti sardi con salsiccia... i libri che ho letto.
Non siamo stati nel posto giusto, il collegaamico di Ego che ci ha consigliato la zona in cui alloggiare secondo me ci ha preso per il culo perchè lui stesso, abbiamo poi scoperto dopo grazie al suo profilo fb, che lì ha una casa, quando scende ad agosto venti giorni si sposta e rimane a dormire da amici. Non che fossimo in un brutto posto, non penso ce ne siano in Sardegna, almeno non sulla costa, ma per una settimana di vacanza avremmo potuto scegliere posizioni decisamente migliori. Non avevamo minimamente idea di come fossero lì le strade, tutto un tornante, poco illuminate e con guidatori scoordinati e lumaconi, distanze enormi, sfiancanti, km e km in mezzo al nulla senza neppure il mare a fianco. Il primo giorno ci siamo spinti fino a Santa Teresa di Gallura, che è poi rimasto il posto più in alto che siamo riusciti a raggiungere, due ore e un quarto all'andata e altrettante al ritorno. pieni di sale, accaldati e stanchi dopo una giornata di mare non è il massimo, sopratutto se dopo sei obbligato a uscire di nuovo per cenare. Per l'escursione nell'arcipelago della Maddalena di nuovo due ore fino a Palau... dopo i primi giorni ci siamo fatti furbi e siamo andati scalando sempre più vicino ma poco soddisfatti perchè effettivamente più si saliva più il mare era uno spettacolo. Alla sera il problema era lo stesso, nella nostra zona non c'era praticamente niente ed era impensabile macinare di nuovo km così alcuni giorni ci siamo portati dietro un cambio dal mattino e siamo rimasti dove avevamo passato la giornata andando in giro alla sera poco contenti e sporchi, altre ci siamo adattati e dopo aver cenato in paesini lì intorno ce ne siamo andati a dormire pacifici. Una coppia di amici era a San Teodoro, a venti minuti da noi, ed era già tutto molto diverso, la sera tutta la via principale si riempiva di bancarelle che attirvano tantissima gente, negozi e localini aperti per bere qualcosa. da noi, il deserto interotto da chiacchericci sparci di anziani sardi con le sedie fuori casa, qualche triste gelateria aperta, nessuna rivendita di sigarette dopo le diciannove e sopratutto, con nostro grande sgomento, neanche uno sportello bancomat nel raggio di dieci km. L'abbiamo scoperto ritrovandoci la sera di ferragosto alle ventidue senza contanti e cena - nessuno aveva il pos per pagare - e siamo dovuti partire e andare a Orosei città a fare mezz'ora di coda all'unico bancomat nel raggio di parecchi km.  
Avremmo dovuto organizzarla meglio, informarci anche attraverso qualcun'altro oltre al collegaOracolo - inutile dire che io lo avevo detto - avremmo così alloggiato in un posizione più funzionale. poi avremmo girato lo stesso perchè a noi piace così,  ma senza spennarci di gasolio, stancarci e stressarci così tanto.
Non è stata una brutta vacanza, ma non l'ho adorata, sarà anche perchè a me l'Italia da fastidio. se mi trovo in situazioni disagevoli di disorganizzazione o negligenza e sono all'estero penso può capitare, se sono in Italia mi incazzo come una bestia e inizio a barbottare concetti qualunuquisti su quanto gli italiani siano un popolo di ignoranti e tutto il repertorio.
Anche andare prima a fare "la vacanza" e poi in Liguria, forse quest'anno non è stata una grande idea. Ego non fa molto testo perchè a sentir lui si dichiara sempre stanco, pure alle otto del mattino, io invece ero davvero stanca, mentalmente e fisicamente, più di quanto me ne rendessi conto e arrivati lì, io che sono sempre quella sul pezzo della situazione, che vuole fare tutto, vedere tutto, fotografare tutto e scassa le palle al prossimo, avevo soltanto voglia di leggere e di dormire e non me ne fregava molto del resto. Già oggi, passate due settimane, ci ripenso con quel senso di malinconia amara, di quando sai che avevi una cosa bella e non l'hai usato come meritava. Questa è l'ennesima conferma che sono io il motore della coppia, se Ego vede che io non sono sul pezzo in extremis prende in mano la situazione e arrangia le cose come riesce, come riesce a fare un uomo che all'alba dei trenta ancora non è in grado di non mettere quelle tre t-shirt che si vuole portare in vacanza nei tre giorni precedenti alla partenza, come non ne avesse altre nel cassetto. Chissà come sarebbe essersi scelta uno di quegli uomini che vivono in prima linea e si occupano personalmente di tutto, che vanno in giro con lo zaino da tracking, la cartina in mano perchè dei navigatori non si fidano e quel coso al polso che misura i passi e i battati cardiaci. ne ho visto uno così a Punta Coda Cavallo, che camminava a passo svelto e impartiva coordinate sul da farsi alla fidanzata... che orrore. 
Torneremo in Sardegna prima o poi, c'è tanto da vedere. Porto Rotondo mi è piaciuta tantissimo, un posto di classe che mantiene le sue origini di luogo di mare, di villeggiatura estiva seppure molto chic, molto meglio di Porto Cervo, finto dal primo cartello stradale che incontri arrivandoci all'ultimo zigomo della soubrette del momento al Caffè Nonricordocomesichiama - dove tra l'altro abbiamo bevuto un cappuccino e una cocacola e abbiamo speso nove euro, la metà di quello che spendemmo anni fa per due caffè al Caffè San Carlo di  Torino. Tutto in Sardegna non è poi così caro come luoghi comuni raccontano, covviamente dipende da dove vai ma con un minimo di raziocinio spendi quanto una settimana in Liguria. Quello che assolutamente non mi è piaciuto è il clima, colpa del Maestrale - c'han detto i sardi. Un ventaccio terribile, alcuni giorni davvero insopportabile, che a me ha impedito di fare il bagno più di una volta, perchè sono pita come mi diceva mia nonna in piemontese, e se fuori c'è l'aria io non mi immergo terrorizzata dal dopo quando uscirò tutta bagnata. La sera un freddo terribile, sopratutto quella in cui ci siamo incontrati con la B. e il Fidanzatocornuto, cena a Palau e serata a Porto Cervo, si batteva i denti manco fosse novembre, tutti infatti erano in giro con giubottini di mezza stagione, eravamo noi a non essere preparati. Il sottofondo della vacanza è stato un dolore sordo, perenne, quello di aver lasciato la Gigghi a casa. Partiti per andare a prendere la nave a Genova, ho pianto quasi tutto il tempo balbettando cose come lei ha bisogno di me, penserà che l'abbiamo abbandonata, siamo persone orribili tanto che ad un certo punto Ego mi ha detto se vuoi prendo quest'uscita e torniamo a casa, fanculo alle ferie. Le prime sere mi sono dovuta imbottire di xanas per riuscire a chiudere occhio dopo un anno tremendo in cui ero riuscita a non toccare mai quel botticino, Ego invece cercava di darsi pace fermandosi ad accarazzare ogni gatto che incrociavamo e chiedendomi in continuazione di far mandare foto dalla collegaamicaD. La Gigghi comunque è stata bene, e domani arriverà anche il racconto delle sue di ferie.
Non ero ben predisposta, ero troppo stanca, l'anno passato è stato troppo tosto per smaltirne la fatica in una settimana... fattostà che la vera vacanza per me sono stati i pochi giorni dopo in Liguria, contro ogni previsione. Uscire a piedi la mattina con le infradito e il sonno incalzante, che tanto la strada la sai a memoria, nessuna decisione che potrebbe cambiare le sorti della tua vacanza da prendere a colazione con guida alla mano. colazione anche in silenzio con intorno gli odori e i rumori di sempre... l'arrotino che passa urlando, sempre lui credo - da quando nel 90' mia nonna comprò quella casa, il panettiere con qualche dito sempre fasciato ogni anno che parla ad un volume altissimo, quell'odore che c'è in quell'angolo dove si gira prima delle spiegge libere dove avevo il divieto di andare a giocare perchè c'è la gentaccia e i drogati e ti pianti una siringa in un piede e prendi le verruche un odore che non è una puzza ma non è nemmeno buono e che arriva probabilmente dalla cucina di qualche albergo. Siamo stati in spiaggia soltanto tre giorni perchè il primo l'abbiamo volutamente dedicato a oziare uscendo solo per la colazione e la spesa e l'ultimo l'abbiamo passato a pulire casa. Nella solita spiaggia, non quella dove andavo con i miei ma quella dove andiamo io e Ego, perchè Ego ha fatto amicizia con il proprietario che ci fa sempre un buon prezzo, perchè è verde e tranquilla e ci piace. sdraiati su un lettino, con un ombrellone che non inizia volare verso il mare al primo soffio di Maestrale. Siamo reintrati la domenica mattina per tenerci il resto della giornata di buono e riprendere il lavoro il giorno dopo senza frenesia, una cosa saggia che non avevamo mai fatto e che mi ha fatto pensare al fatto che stiamo invecchiando. che alla nostra età pare eccessivo ma in fondo è vero, sentiamo certi pesi che prima non sentivamo, ci stressiamo in situazioni che prima ci divertivano e siamo capaci di rinunciare a qualcosa che ci diverterebbe ma innescherebbe ore o giorni di lavoro, stanchezza e stress. e prima? prima non me lo ricordo più. Non è che prima non ci fossero i panni da lavare e stirare svuotate le valige, non ci fosse il frigo vuoto e quella sensazione di non-stop tra il rientro in casa abbronzato e il caos dell'ufficio. c'erano le stesse cose e si affrontavano, ma poi si dimenticava. la memoria era più a breve termine, si ricordava razionalmente ma non se ne ricordava la fatica per cui si continuava a fare. 
Mi piacerebbe trarne una conclusione. non so se sono state vacanze diverse perchè è stato un anno pesante, perchè noi siamo cambiati/invecchiati o perchè sono io che sono diversa. e se sono io che sono diversa, perchè lo sono? è un caso? sono invecchiata? è un caso che sono invecchiata proprio quest'anno? oppure è quello che nella mia vita è cambiato che mi ha segnato e cambiato? Domande che probabilmente rimarranno senza risposta, domande le cui origini saranno fondamenti delle prossime decisioni vacanziare, questo è certo.   

* il sistema mi ha cambiato l'ordine degli ultimi tre post e pare non ci sia modo di porvi rimedio, chiedo venia.

6 commenti:

  1. Mi dispiace che tu non ti sia goduta queste vacanze come ti saresti meritata :(
    Non vedo l'ora di leggere delle ferie della Gigghi!
    Ti abbraccio forte

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    1. Ma no, ma no, non ti dispiacere.. io sono una lamentona!
      appena ho tempo butto giù il post riguardo alle "vacanze" feline... un abbraccio

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  2. Bentornata Micol! Non si può smaltire in una sola settimana lo stress di un anno, e che anno poi il tuo. Ma è un inizio. Il prossimo anno però ti organizzo io la vacanza in Sicilia. Non cercare scuse! Un abbraccio.

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    1. Ho visto Ale, e ho proprio pensato che se il prossimo anno non so dove andare...!
      ricordiamoci!
      un abbraccio a te

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Bentornata!! Almeno tu nominalmente puoi essere invidiata dai cittadini perenni come me!

    .. e riguardo a "un uomo che all'alba dei trenta ancora non è in grado di non mettere quelle tre t-shirt che si vuole portare in vacanza nei tre giorni precedenti alla partenza" ... lascia stare. Neppure dopo i 40. Ti conviene perdere la speranza e berci su.

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