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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

martedì 21 ottobre 2014

Anche la festa di compleanno di Ego

è andata. mi direi che la vita è così, che c'è sempre, continuamente, un obbiettivo, un traguardo, una scadenza, se vivi davvero - e di conseguenza che vivere le cose come le vivo io è stupido, inutile e a lungo andare probabilmene devastante. ma da "dentro" non riesco a far diversamente. E' andata benone, tanto che Ego ancora non ha smesso di "ringraziarmi". che poi.. cosa c'è da ringraziare? per un persona, donna, normale, non ci sarebbe veramente nulla di speciale in quello che ho fatto considerando che non ho nemmeno cucinato. evidentemente Ego ormai conosce bene la donna che si è scelto e sa quanta fatica mi sia costata. Piatti, bicchieri, posate e compagnia bella hanno fatto egregiamente il loro dovere, tutti han mangiato e bevuto, la torta è stata gradita, gli spazi sacrificati sono bastati e nessuno ha dato una gomitata sui denti al vicino commensale. nessuna tragedia o imprevisto mi ha obbligato ad aprire un anta, che era tra i miei peggior timori. Dopo aver lucidato ogni anfratto più nascosto del bagno, in bagno non c'è andato nessuno, solo mia cognata che per come è fatta ci sarebbe potuto pure essere il wc spalmato di cacca e le sarebbe rimasto indifferente. Anche la camera da letto, che con la storia dei porta bijoux mi ha fatto impazzire, l'han vista giusto i miei sucoeri per riprendere la giacche. Avrei potuto pulire solo l'ingresso e il salone insomma. Ho pure ricevuto complimenti per l'arredamento e le foto da mia cognata l'altra, che non era mai stata a casa nostra e con la quale non c'è ancora un rapporto che vada al di là dei convenevoli. Insomma, è andata benone. certo, se avessi trovato le quattro posate spaiate che cercavo e non mi fossi dimenticata che i cucchiaini servivano anche per la torta evitando così di mettermi a lavarli mentre Ego faceva i caffè, sarebbe andata pure meglio, ma come dice Ego nonseimaicontenta. Sono contenta invece, sopratutto perchè ora tutto quanto è lì, il decluttering che era necessario fare da tempo, le aggiunte, gli spostamenti... passato l'evento tutto il lavoro che c'è dietro rimane quindi adesso, la Gcasa è di nuovo il luogo che mi piace. Naturalmente, che da ieri me ne sarei stata in panciolle sul divano non era vero, ho già tutto un altro piano di guerra in testa, con tanto di scadenziario. E' da ieri mattina che ci penso e ne concludo che probabilmente io sono fatta così, amo lamentarmi ma in reltà non so vivere senza degli obbiettivi personali, che siano pure avere il forno che brilla entro la determinata data. se mi fermo a pensarci mi accorgo che non sono mai stata senza, poi  ovviamente se è un obbiettivo interiore mi permetto di modificarlo, posticiparlo o addirittura a volte annullarlo, ma qualcosa cè sempre e appena lo porto a termine me ne invento un altro. forse non me ne rendo conto ma non saprei vivere senza. sarebbero giornate sempre uguali tra di loro, con obbiettivi al massimo quotidiani da riformattare il giorno dopo e sarebbe una vita vuota, ripetitiva. La routine senza impegno, che imploro di arrivare nella mia vita nei momenti di caos in cui mi pare di non farcela come la settimana scorsa, probabilmente è giunta l'ora di ammettere che non fa per me, che morirei. In ogni caso pensavo di provare un minimo di entusisamo ieri e invece no, anzi, l'adrenalina ha lasciato spazio alla tensione da domenica mattina in poi la quale è scomparsa ieri notte quando tutti se ne sono andati e ieri mattina ho trovato sul cuscino questa sensazione di nulla, un nulla pesante, angosciato. un po' di sconforto e sfiducia. mi ha ricordato di prenotarmi un ora di psicoterapia per sabato prossimo, un ora che mi toglierà cinquanta euro dal portafoglio e probabilmente non mi aggiungerà niente. Perchè parliamoci chiaro, allo stato delle cose, la terapia non è che una chiacchera, a volte fatta di ascolto, a volte di monologo, che a volte serve a chiarirmi in testa due o tre concetti disordinati, altre ad aprirmi grandi fertite che in un ora non si rimarginano e continuano a sanguinare per venti giorni, altre proprio a nulla. Mi fa un gran piacere passare un'ora con l'amica psicologa, è una persona che mi piace, che ha punti di vista interessanti e una dialettica che adoro, ma in fondo ci vado perchè è l'unica cosa che sento di fare per me stessa. quando non vado mi dico che sto male ma chè è colpa mia perchè non faccio niente per stare meglio, quando ci vado mi dico che sto male ma sto facendo tutto il possibile per star meglio e amen. forse se me la portassi a casa e facessi un quaotidiano di terapia con lei che mi monitora ogni pensiero, forse, serverebbe a qualcosa. un ora così, ogni due settimane quando va bene, è del tutto inutile e a volte controproducente perchè mi costringe a rivere certi dolori per raccontarli a lei.
Con ieri scatta anche il conto alla rovescia, meno due settimane all'arrivo della new entry in Gfamiglia. e anche lì - l'ansia inizia a farsi spazio, i dettagli domani per la risurrezione della rubrica felina pietosamente ferma a settembre!  

4 commenti:

  1. Anche io vorrei il mio psicoterapeuta un quarto d'ora tutti i giorni a casa mia...risolverei tanti problemi. E invece il mio tanto amato e bravissimo psicoterapeuta l'ho lasciato a Bologna, troppo distante ormai e qui non riesco ad andare da nessuno e a volte mi sembra davvero di impazzire. Anyway...sei stata bravissima per la festa di Ego, ma non avevo dubbi, sei una perfezionista! Un abbraccio cara!!

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  2. Dai, alla fine è andato tutto bene! Anche io non saprei vivere senza pormi degli obiettivi interiori - la maggior parte delle volte con scadenze folli - da portare a termine.. immagino che la routine non faccia proprio per noi :)
    Non vedo l'ora di "conoscere" la sorellina della Gigghi, a presto

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  3. Gli obiettivi sono quello che ci manda avanti. Io ne raggiungo uno e ne metto in cantiere subito dopo un altro :)
    Complimentissimi per la riuscita del super evento allora :D

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  4. Yuppidu!!sei così brava ad allestire la tavola!!bramo sempre tue foto di ispirazione;)
    Una novità?*O*perbacco secco...quale?*.*
    Posso immaginare cosa intendi sulla terapeuta...son cose complesse!

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