che l'anno è appena iniziato, che il ritmo è giusto sia contenuto e morbido... ma in realtà le cose sono ripartite con la solita spinta frenetica già da un pezzo. Ieri sono mancata da casa tutto il giorno e alle ventidue faticavo a tenere gli occhi aperti, oggi devo andare ad uno dei due famosissimi appuntamenti dal denista che ho rimandato da settembre. Me la faccio sotto naturalmente, oggi detartrase, ma oltre a questo c'è il fatto che arriverò tardi e che se non vado a fare della spesa tra un po' Ego se ne andrà a mangiare da sua madre - che a pensarci bene bene non sarebbe nemmeno così malaccio.
Compatibilmente con impegni di questo tipo comunque, sto mantenendo il mio proposito nell'atteggiamento.
In normali circostanze, nonostante l'occhio chiuso, ieri mi sarei ammazzata a stendere perchè sennò per domani che stiro non asciuga, a fare un altra lavtrice sennò poi restiamo senza asciugamani, a fare la lavastoviglie perchè poi domani non ho il tempo, e altre cose di questo tipo che alla fine mi avrebbero fatto andare a dormire un ora dopo. ieri invece ho pensato pazienza e me ne sono andata a letto.
Non ci si annoia mai comunque - in realtà io sono così annoiata da farmi improbabili preventivi di viaggio in brasile solo andata/un passeggero, e sognare per due notti di seguito Fedez in mutande che mi dichiara amore eterno nella mia camera d'albergo - dove alloggio con il mio staff per seguire il progetto che lo vede sponsor.. un sogno serio, che vi credete? La settimana scorsa Ego lamentava tachicardia, mal di testa, rumore simile a onde del mare nell'orecchio e debolezza. Io, che modestamente ci azzecco sempre, gli ho detto subito che secondo me aveva la pressione alta ma non abbiamoo l'apparecchio per provarla per cui la cosa era finita lì. Domenica siamo passati dai miei suoceri a portargli dei pacchi di panini per hamburgher con scadenza molto imminente che mi hanno regalato e sto cercando di smazzare in giro, e lui ha avuto la bella idea di provarsi la pressione. Minima molto alta, ha dichiarato mia suocera, e sono riusciti a farsi strappare la promessa di andare dal medico, cosa che io in cinque anni non sono mai riuscita ad ottenere. Inutile dire quanto la cosa mi abbiamo fatto trasalire di bile. anche perchè il giorno dopo ci è andato davvero, ha chiamato al lavoro avvertendo che sarebbe arrivato più tardi e alle 9.15 era in ambulatorio ad aspettare il medico, niente di più semplice, se intimato da altri, chiunque eccetto chi gli lava le mutande. Il nostro medico, famoso per essere un medico atipico che per qualsiasi cosa ti liquida dicendo che hai solo balle o che sei troppo giovane per preoccuparti quindi lui gli esami non te li scrive e se li vuoi fare vai e paga, gli ha spezzato le gambe. Io non ci sono andata perchè avevo già preso un permesso per ieri pomeriggio e non mi andava di mancare al lavoro, sinceramente non pensavo nemmeno che la mia presenza fosse necessaria menre con il senno di poi avrei preferito tanto sentire che cavolo gli ha detto. A dire di Ego gli ha sentenziato che non è una cosa da sottovalutare, che alla sua età se c'è un ipertensione è sintomatologia di qualcos'altro, nella maggioranza dei casi malfunzionamento dei reni. Lui era il medico anche di mio padre, quindi dire a noi una cosa del genere - mio padre aveva la nefrite dall'età di 14 anni - è stato un tantino azzardato e da bastardi, dal mio punto di vista, la pressione alta ora ce l'ho pure io. deve fare un diario per una settimana, provandola mattina, pomeriggio e sera, poi portarglielo e a quel punto lui valuterà se è il caso di fare degli esami o meno. Ecco che l'Ego ipocondrioco e noiosone da il meglio di sè. ieri sera appena messi a letto mi ha detto che si sentiva il cuore nel cervello e mi ha chiesto di preparargli un bicchierino di xanas per riuscire a dormire. qualsiasi discorso che va al di là di cosa vuoi per cena no dai che mi fai salire la pressione. E io ho tanta voglia di ibernarmi fino a settimana prossima.
Ieri ho tagliato l'ufficio per andare con la S. a Torino a farmi i capelli dato che per sabato scorso non abbiamo trovato posto e a tra pochi giorni lei ripartirà. era davvero necessario spuntarli perchè iniziavo ad avere doppie punte pagliose e visibili. Uscita dall'ufficio a mezzogiorno sono andata a prenderla e siamo partite, abbiamo pranzato con un ottima lasagna da De Filippis, alle 14 mi shampavano e alle 15.15 avevo finito e la S. iniziava il suo ricostruzione/colore/taglio/piega. sono partita e mi sono fatta mezz'ora a piedi tra andata e ritorno per far fare la copia della chiave della vespa di mio padre che è di un materiale vecchissimo quasi introvabile. E' stata un enorme soddisfazione perchè era una di quelle cose che dovevo fare da mesi e continuavo a rimandare perchè il ferramenta è locato in una via fuori dalla mia solita portata - che è centro, via roma, via po, stop - ma sopratutto con degli orari stupidi e chiuso il sabato. Compiuta l'eroica impresa mi è scesa l'adrenalina e salita la fame chimica, mi sono comprata un sacchetto di bugie ancora calde da un panettiere e me le sono mangiate tornando indietro per via Garibaldi. avevo ancora circa due ore ad aspettare la S. quindi mi sono girata parecchi negozi con calma e alla fine il bottino è stato il seguente: due paia di calze per Ego - che è un amante delle calze più strane e colorate, ne ha una cosa come cento paia, un casino da gestire a livello di spazio ma comodo perchè ne ha sempre anche se non faccio lavatrici per un po', infatti io che ne ho poche spesso ne metto di sue - scontate del 50% a € 2,25 da Calzedonia, da H&M una felpa basic con zip sempre per Ego da portare in palestra e due spazzole di quelle raccogli-pelo - non sono come quelle del supermercato, costano il doppio ma durano il triplo, meravigliosa scoperta - e una canottina grigia, un pantalone multicolor che non userò prima della primavera in saldo al 50% per 15 euro da Stradivarius . Infine, dopo un caffè macchiato e una pipì nel mio bar preferito, mi sono chiusa alla Feltrinelli annegando in trame e odore di libri. E' stato un bel pomeriggio, mi sono resa conto definitivamente di quanto adoro andare in giro da sola per Torino. qui, nel mio paese, o in quelli vicino un po' più grandi, andare in giro da sola mi è indifferente, non mi da nessuna sensazione e se me la da non è di certo positiva.
A Torino invece, è tutta un altra cosa. Cammino guardandomi intorno e mi sento bene. mi sento un cittadino del mondo, un numero, una testa dall'alto. non sono nessuno. a fianco ho una signora sulla sessantina, composta nella sua pelliccia, che cammina lentamente ma con passo sicuro. davanti a me una ragazza di colore vestita sportiva che parla negli auricolari dello smartphone, appoggiato a una piglia c'è un ragazzo con i capelli arruffati e la barba incolta che si stropiccia gli occhi pieni di sonno mentre aspetta chissà chi. Non importa se quel giorno non ho le scarpe perfettamente abbinate alla borsa, nessuno lo noterà. io ho sciarpa e cappello, quella alla mia destra i sandali da frate e quello alla mia sinistra un colbacco di pelo sopra una t-shirt maniche corte. nessuno si domanda il perchè, a nessuno interessa di nessuno, ognuno è nel suo mondo e va dritto per la sua direzione, anime sole a creare un insieme momentaneo che mi da sicurezza. E paraddossalmente, mentre mi pervade questa sensazione di benesse dovuta a questo grande spazio che mi fa sentire di non essere nessuno, apprezzo ancora di più casa mia. penso al mio nido, al suo caldo accogliente, ai miei mici che si stiracchiano mentre dormono. in un attimo percepisco la fortuna di noi, noi che abbiamo una casa, un lavoro, un auto, e la sfortuna degli altri, quelli che non hanno nulla e vivono nel niente. è come se solo lì avessi una percezione reale del mondo e della vita che a casa mia, nel mio paese, mi sfugge. sentire lingue diverse ferma al semaforo, avere intorno pelle di altri colori, sapere che nessuna di quelle persone conosce nè me nè nessun altro di quella folla che attraversa la strada allo scattare del verde, mi fa sentire al mio posto come non mi sento da nessuna parte. perchè non essere nessuno, potermi mimetizzare con il mondo, mi fa sentire così bene? devo raccontarlo alla terapeuta, tanto ormai non si scandalizza più delle mie follie.
Forse avrei dovuto prendermi un monolocale in centro, spostarmi con i mezzi, riempirmi il cellulare di musica ed essere quel numero.
forse ho sbagliato vita.
forse ho sbagliato vita.
Era esattamente questa la sensazione che avevo abitando a Torino, e che ora nel paesellodistacippa mi manca. Cavolo... che nostalgia!
RispondiEliminaPS: quella pressione hmmm tenetela per le briglie, ma se devi fartela alzare pure te è meglio se compri un sacco da boxe/botte.
ma ciao cara! quindi hai abitato per un po' a Torino, non lo avevo capito. Io ci ho pensato un pochino su appena iniziata l'università ma il mio fidanzato spaccamaroni dell'epoca aveva subito minacciato di seguirmi quindi ho rinunciato.
EliminaLa stiamo misurando - e il plurale è realistico, ci credi che ce l'ho sempre più alta io di lui adesso?!
Ci credo sì. Anche a me l'ha fatta alzare Consorte!
EliminaA ME LE TUE ULTIME PAROLE SU COME TI SENTI VAGANDO PER TORINO SONO PIACIUTE UN SACCO!
RispondiEliminapasseggiare per il centro di Torino da sole è una delle vere grandi gioie della vita. Nei momenti più duri della preparazione dei miei esami universitari l'unico pensiero che riusciva a farmi andare avanti era la passeggiata che mi sarei fatta da via Po a porta nuova per prendere il treno. quella passeggiata fa mettere nel patrimonio dell'unesco se non lo è già. Con una indicazione:meglio se donne da sole che vogliono fare un po'di shopping. in questo caso si raggiunge la perfezione.
RispondiEliminaHai descritto delle sensazioni perfette che si impossessano di me ogni volta che cammino in città; non abito in pieno centro per poter godere di spazi più verdi ma mai togliermi la possibilità di una camminata in una città grande...morirei di depressione.
RispondiEliminaAh guarda, altro che far salire la bile...che nervi...se glielo dicevi tu non andava di fisso dal medico!!!!-__-
Spero stia bene, ovviamente, comunque. Facci sapere <3