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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

venerdì 15 gennaio 2016

Quante volte l'ho ripetuto

se tutto va bene, quante volte c'ho scherzato su. 
l'ho scritto e l'ho detto, se tutto va bene. e lui si toccava, perchè come tutti gli idioti è un superstizioso, e io pensavo ma figurati... certe cose succedono solo nei telefilm.
Mi fa molto ridere vedere quel bannerino qui a fianco adesso, proprio oggi mancano sei mesi.
sei mesi normalmente sono tanti, è la metà di un anno intero.
sei dici mancano sei mesi, di norma stai dicendo che manca un sacco di tempo, ma se dici che mancano sei mesi a un matrimonio dici che manca pochissimo, un mese forse, di quelle reali.
rido... dopo tante lacrime, rido. ho un rabbia dentro che non trova mai pace, a vederlo sbattere il mignolino contro lo spigolo del divano sfioro l''orgasmo.
Sono tre anni che scrivo che poi un giorno racconterò la morte di mio padre, per cui non ci crderebbe nessuno se dicessi che poi un giorno scriverò di cosa è successo. tagliamola corta, sfoghiamo questa rabbia, scriviamo di nero in un posto faticosamente conservato rosa.
il tredici novembre, mentre io firmavo i documenti alla sartoria che mi sta cucendo l'abito da sposa, lui pensava a un modo per dirmi che ero uno stronza, che da due anni non era più felice e che sposarmi non gli sembrava una grande idea. poi questo modo non l'ha trovato così se ne è semplicemente andato, da buon uomo senza palle debole e fragile che è. se ne è andato ed è tornato, naturalmente, proprio perchè debole e fragile e senza palle. intanto però sono passati cinque giorni, i più lunghi della mia vita, più lunghi di quelli dormiti su un divano con mio padre in una bara nella stanza a fianco, e poi abbandonato in un posto di estranei, e poi ritirato in una scatolina 25x25. 
In questi cinque giorni mi sono ribaltata dentro, ho scoperto la Micol più bassa, sola e senza dignità che mi abitava, ho sviscerato ogni singolo giorno degli ultimi anni, ogni pensiero, ogni parola, ogni paura, sopratutto ogni pensiero a cui non ho dato retta, ogni parola che non ho detto, ogni paura che ho ignorato. ho pianto tutte le lacrime che mi tenevo negli occhi da giugno 2013, ho bevuto tutto l'alcool che avevo in casa, ho vomitato, urlato, implorato, ho conosciuto un uomo, gli ho dato i miei unici sorrisi di quelle buie serate. mi sono lasciata aiutare, come mai avevo fatto. dalle mie amiche, dalle mie colleghe, da mia cugina, da estranei a caso. mi sono fatta portare al pronto soccorso e poi riportare a casa, ho respirato in una piazzola in autostrada con il cuore che sembrava dovesse esplodermi tra le braccia di una mia amica che non pensavo sarebbe stata lei. ho capito quali sono le mie amiche e quali sono solo amiche, quali sono quelle per cui un giorno, in caso, dovrò mollare qualsiasi cosa stia facendo e correre a casa loro, a tenergli la testa mentre vomitano, ficcargli cibo in bocca di forza, metterle sotto la doccia vestite e portarle all'ikea completamente struccate.
Sono stati cinque giorni ma in realtà non sono stati, i cinque giorni sono iniziati e non sono ancora finiti, i cinque giorni sono adesso, i giorni senza Ego. 
è come se io lo avessi sempre saputo, dal primo giorno in cui siamo entrati in questa casa, che un giorno quello spazzolino da denti non ci sarebbe più stato, che un giorno avrei lavato e stirato i suoi vestiti toccandoli come si toccano i vestiti dei morti, che li devi preparare e non vorresti toccarli, ma c'è il becchino lì che aspetta e ti guarda con quel suo sguardo di educata compassione... che il morto va vestito mica lo puoi lasciar nudo.  

Stiamo passando bei momenti ora, lui pare felice ora che io non sono più una stronza e faccio grandi sorrisi - dentro non faccio altro che figurarmi la scena di lui tutto bellino che inizia ad agitarsi con cento persone davanti che lo fissano e la mia migliore amica trafelata che arriva e gli dice... guarda Mico ti saluta e si dispiace tanto, ma magari se ne sposa uno che non se ne va - e per forza che sorrido, Ego, amore mio.

16 commenti:

  1. Metti da parte il vestito e usalo con un altro.

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    1. questa non me l'aveva ancora detta nessuno, mi sono solo sempre sentita dire di bruciarlo, e mi chiedevo... ma perchè non posso riutilizzarlo scusa?
      grazie Plo :-)

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  2. Eeeeeh? Cazzo!
    Per quel nulla che vale, ti abbraccio e ti esorto a liberarti definitivamente di quell'essere. Piantarlo davanti all'altare mi sembra una bella vendetta, ma come faresti a far finta di nulla per quasi sei mesi? Ne va della tua salute :(

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    1. Eh... ci vorrebbero due palle così! che non ho :-)

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  3. No...no ho parole...vorrei averti qui vicina...davvero...Saro' banale e ti diro' le solite cose meglio adesso che dopo, che ora starai male ma che te ne fai di uno che che non ti ama e non ti merita?!!?!?
    Non so come stannole cose con la casa ma risolvete tutto prima possibile e via sparisci dalla sua vita...Senza troppi ripensamenti...

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    1. Non credo non mi ami, riguardo al merito chissà... ognuno ha quel che merita? non saprei dire.
      Non credo non mi ami, credo mi ami dal basso, da giovane (intellettualmente parlando), insicuro, e bisognoso. ma che ami, altrimenti non lo avrei fatto nemmeno rientrare in casa, mi sarei personalmente occupata di fargli avere la sua roba e cambiare serratura.
      grazie dell'affetto Manu :-*

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  4. Santissima misericordia o che cazzo....diamine...quando non scrivevi...ma giuri che io temevo fosse successa una cosa simile???? Sto male per te! Butta fuoco su tutto, cambia aria, cambia in fretta, poi avrai tempo per leccarti le ferite e metabolizzare. Sono con te tesoro, non sai quanto.

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  5. Micoool!!!
    Mannaggia, ma cosa ci racconti? Giuro, mi viene da piangere... :'(
    Non so cosa dirti... Solo di pensare, non essere affrettata né nel mollarlo, né nel continuare a stare con lui... Pensaci, prenditi del tempo. Sai, la paura è normale in questi periodi... potrebbe succedere anche a te, non so... Bisognerebbe stabilire e capire se è semplice paura prematrimoniale oppure se non ti ama più...
    Ti sono vicina... un abbraccione forte....

    Maira

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    1. Cara Maira, grazie dell'abbraccio e dell'affetto. Non credo che nulla sia riconducibile al matrimonio o a mancanza d'amore, ma soltanto a felicità personale che quando si è in due, come saprai, è sempre direttamente proporzionale a quella dell'altro. ovviamente è molto più complicato di così, ma qualcosa mi dice che ne leggerete fino alla nausea.

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    2. La mia era solo un'ipotesi (l'ho motivata meglio nel commento al tuo nuovo post, questo lo leggo solo ora), ma può darsi che non sia così.
      Comunque sia ripeto, non farti troppe pippe mentali. Cerca di capire cosa c'è che non va, cercate di risolvere insieme, ma cerca di non fingere serenità se non ce l'hai dentro.

      Maira

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  6. Rileggendo (non avevo capito fosse tornato per restare) concordo con Maira. Mi sembra una situazione molto complicata e personale ma pensateci bene, se potete. Un abbraccione

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    1. Grazie Liz, grazie anche di avermi pensato mentre mancavo :-*

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  7. Sarò breve e durissima e anche molto stronza.
    Non mi conosci, non ti conosco. Ho iniziato a leggerti per caso e poi ho smesso e solo oggi, per caso, ti rileggo.
    Ho smesso di leggerti perché eri troppo arrabbiata con il mondo, troppo infelice.
    Non mi permetto di giudicare la vita degli altri perché sono troppo occupata a giudicare la mia, e comunque la tua non la conosco.
    Ma sono abbastanza convinta che ti sia appena successa la cosa più figa che avesse mai potuto capitarti.
    Ricomincia da qui.
    Ma ricomincia da sola.
    Vedrai che figata.

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    1. I commenti come i tuoi sono il preciso motivo per cui non scrivo un diario e lo nascondo sotto il materasso ma lo faccio in uno spazio pubblico alla mercè di chiunque, lasciando la libertà di commentarne.
      Mi dispiace che tu non me l'abbia scritto, quando hai smesso di leggermi, con quel preciso motivo, sicuramente mi avrebbe dato da pensare. Ti ringrazio per averlo fatto ora, in un momento in cui si mescolano le carte, ne farò tesoro.
      L'ho pensato anche io sai, saltuariamente, che potesse essere una figata... una roba da film, non manca proprio nulla.
      Non posso garantire ringuardo alla qualità emotiva dei miei futuri post ma se passerai anche solo per un saluto mi farà piacere :-)

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