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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

mercoledì 27 marzo 2013

Mi sono appena tolta due rogne lavorative non indifferenti.

ne rimangono altre ventisette certo, ma voglio comunque festeggiare e lo farò inaugurando la rubrica "A volte cucino". Doverosa premessa: ho sempre ammirato chi tratta argomenti di cucina nel proprio blog e amando cucinare ho sempre pensato che prima o poi mi sarei avvicinata all'argomento anche io, quello che mi bloccava era la paura di cadere nel banale. che senso avrebbe pubblicare la ricetta del brasato al barolo... per esempio? quello standard, orginale, che se lo googli ti vengono fuori circa unmilioneventisettemilatrecentottancinuqe pagine di ricette con la massima variante della bacca di ginepro nel soffritto al posto dell'erba cipollina. tanto vale copiare e incollare da wikipedia. per scrivere di ricette e non avere la solita rubrica da casalinga annoiata bisogna che ci sia qualcosa di diverso, di personalizzato, di speciale, tipo ricette con modifiche personali apportate ma io non mi invento mai niente - non sono un amante del rischio. poi l'illuminazione, magari la ricetta esiste pure ma io non la conosco o comunque non ho realizzato il piatto partendo da quella, nel mio caso specifico... è nata per caso. Le mie ricette quindi arrivano quando dalla nefasta combinazione di  frigo vuoto - fine mese - non ho tempo - troppi avanzi da fare fuori - è finita la bombola (a volte uno di questi, a volte tutti insieme) nasce qualcosa di commestibile e magari anche gradevole. a caso, per sbaglio, o per necessità.
Questa oltre ad essere una premessa vuole essere anche un avvertimento, nel caso in cui qualche temerario avesse la brutta idea di provare ad emulare.

La torta salata che segue posso chiamarla La torta senza bombola. improvvisazione di lunedì sera, i cui protagonisti sono cinque piccoli zucchini lavati, tagliati e posti in pentola pronti ad essere cotti velocemente e semplicemente con un filo d'olio e... bombola finita - quindi portati a cuocere da mia madre che nonsisaperchè ci ha messo dentro due o tre cucchiaiate di passata al pomodoro. Avendo a disposizione solo il forno come elemento di cottura dopo una brevissima sosta davanti al frigo ho preso tutto quello che c'era dentro e ho iniziato a buttare in una terrina insieme ai suddetti zucchini, i seguenti ingredienti: una confezione di crescenza (di cui, non so quanto possa essere rilevante, un quarto è finita sulla tovaglia) un bel pezzo di gorgonzola, tre fette di prosciutto crudo abbandonato fondo frigo spezzettato grossolanamente, un uovo, sale, pepe, parmigiano. ho girato tutto alla rinfusa finchè i formaggi non si sono perfettamente amalgati e rovesciato in una forma di pasta brisèe già pronta dimenticandomi prima di bucherellarne la superfice con una forchetta. cotto a 160 gradi - forno ventilato per venti minuti circa, ma sarebbe stato meglio mezz'ora. me lo ricordo perchè io di solito ci vado giù pesante quando improvviso, dai 200 gradi in su, ma dato Ego non era ancora nemmeno partito dall'ufficio volevo che non fosse pronta troppo in fretta. questo ha fatto si che fosse poi ben cotta ma morbida e non troppo scura, perfetta, nemmeno gonfiata nonostante la mancanza dei famigerati buchini. Nelle torte salate io faccio sempre lo stesso errore: troppa farcia, e dentro mi rimane sempre un poco cruda, infatti rimangiata il giorno dopo e dopo altri dieci minuti di cottura è perfetta. Per i miei gusti, i nostri, è stata davvero la fine del mondo. gustosissima grazie al crudo,il pomodore negli zucchini e il gorgonzola, morbida e non nausea come la classica di zucchini e crescenza che avevo sempre fatto. da non crederci.

Da non crederci anche quest'altra improvvisazione, che potrei chiamare Il prosciutto era in offerta? perchè durante il varicella-time, mia madre nonsisaperchè mi ha portato praticamente un etto di prosciutto cotto tutte le mattine e assicuro che noi non siamo grandi mangiatori di prosciutto cotto. Scartate le facili ipotesi toast - pizza con prosciutto - pasta panna e prosciutto mi sono ricordata che in una puntata Benedetta fece degli involtini di prosciutto, usandoli come involtini di carne.. ovvero arrotolati con dentro qualcosa. Nella Gcucina non ci sono mai formaggi, affettati e pane. il primo perchè io non ne sono un amante e gli altri due perchè comporterebbero una spesa di prodotti freschi e si sa che io la spesa la faccio se ho soldi e tempo e con obbiettivi a lungo termine. per cui quando mi trovo queste cose davanti vado nel panico più totale e finisco per proporli in tavola così come sono (compresi i vari sacchetti in cui sono avvolti). Questa volta invece ho brillantemente utilizzato del groviera e della mozzarella in scadenza tagliandoli a piccoli cubetti, arrotolandoli all'interno delle fette di prosciutto chiuse ad involtino che ho passato nell'uovo e poi nel pan grattato e cotto girandoli spesso in una padella con un po d'olio. Io non friggo mai niente, e non per questioni di alimentazione sana, cosa lo specifico a fare (?), ma per la pigrizia di non prendere l'olio per friggere e usarne quasi l'intero contenuto per poi friggere due minuti e buttarlo tutto nel water che non si dovrebbe fare perchè inquina e che il novanta per cento delle volte mi fa pure la strada dai fornelli al bagno a goccioline. questo per dire che forse fritti sono ancora più buoni. Sono venuti davvero buonissimi, ma buoni buoni buoni. Unica accortezza: mettere poco ripieno in fette spaziose ma comunque piccole, insomma che gli involtini non siano bistecconi ma piccoli innanzitutto perchè sennò si aprono e viene un pastrocchio ma sopratutto perchè il gusto è molto delicato e monocorde, non se ne riescono a mangiare molti. io purtroppo ne ho dovuti buttare parecchi nonostante li abbiamo mangiati due sere (scaldati non sono il massimo....). fatti appunto piccoli magari non più caldissimi e con uno stuzzicadenti possono essere un ottimo stuzzichino/antipasto/aperitivo secondo me... magari accompagnati con la torta di cui sopra tagliata a quadrotti. e poi che nessun mi venga a dire che non sono un genio.

1 commento:

  1. Io ti premio per il modo originale e divertente in cui presenti le tue ricette! Peccato che non mangio il prosciutto, se no avrei provato...

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