non che lui abbia una magica influenza sulla mole di lavoro ma sicuramente ne ha molta sullo spirito. Se la sedia rossa è vuota nulla è urgente, tutto si puo' rimandare. E così ho avuto modo di riflettere sull'ardua vita di una bloggher d'altri tempi che deve tenere il passo nel nuovo millenio. Ho capito che per essere una bloggher di quelle fighe dovrei avere delle iconcine più o meno qui di fianco che comporterebbero il feisbucchiarmi, istagrammarmi, pinterestarmi, flicchettarmi e qualcos'altro. Andando per ordine, feisbuk celo. e celo come Micol quella di NoTimeToDespair oltre che come la Micol vera - che conta più di duecento amici mentre nella realtà le basta una mano per contarli, anche mezza. Ce l'ha perchè tanto tempo fa 'una cara amica bloggher la trascinò in quel mondo dove nickname e post magnifici acquisivano un volto, un età, una debolezza. e per un po' anche lei ci ha messo un volto, finchè un giorno è stata illuminata da bontà divina e ha capito che inserendo la sua e-mail chiunque, ma proprio chiunque, poteva collegare il suo blog al suo volto e un brivido le ha percorso la schiena come un fulmine facendole la messa in piega di Mafalda. Ora, il profilo c'è, privo di segni che potrebbero far risalire a me medesima chi sfortunatamente mi conosce sul serio. per cui potrei anche farmi figa e metterlo in un iconcina qui a fianco. come se a chi malcapita qui non bastessero i miei brevi post e volesse dell'altro. ma ci sono due fatti: il primo è che collegarmi ad un profilo dove posto frasette senza troppo senso ogni quindici giorni e nient'altro, perchè non ho mai trovato amicizie o pagine interessanti, sarebbe ridicolo. e l'altro è il mio tremendo nome feisbucchiano. Si perchè il Sig.Feisbuk sembra un gigante buono che dorme lassù e non si cura di nulla, in realtà è peggio del grande fratello e non gli sfugge niente. Inizialmente il mio nome è stato nome Micol cognome titolo del mio vecchio blog. poi è successo che ho cambiato blog ma non avevo un titolo così mi sono messa delle strani iniziali per cognome. Poi quelle strane iniziali mi davano noia così in un eccesso di fantasia ho deciso che potevo chiamarmi Micol di nome e Micol di cognome e quando ho finalmente avuto un titolo per questo blog ovviamente avrei voluto usarlo come cognome possibilmente definitvo, ma no. il Sig.Feisbuk ritiene che il mio nome possa esser falso, ma dai?, e mi chiede di allegargli un documento di identità. Il problema è che io un documento d'identità che attesti che di nome faccio Micol e di cognome No Time To Despair e la fototessera di quest'ultima che passeggia con cane immaginario a seguito... proprio non ce l'ho. E di linkare un profilo che si chiama Micol Micol... insomma, non ne ho tanta voglia. Per cui ora il dubbio amletico è... creo un nuovo profilo da capo, e approfitto dell'occasione per trovare nuovi spunti e pagine interessanti e iniziare magari ad usare il benedetto social network risolvendo anche il primo prolblema? Il Sig.Feisbuk me lo lascerà fare o appena intercetterà lo stesso indirizzo mail mi manderà un fulmine dall'alto della sua scrivania? ... si accettanto consigli, con annessi insulti ovviamente.
Per quanto riguarda gli altri social mi astengo con sommo dolore, perchè sono pigra e faccio poche foto e non sarebbero comunque interessanti o a tema. Girovagando per la blogosfera, proprio mentre mi strucciavo per taluna incompletezza, mi sono resa conto che c'era già qualcos'altro di nuovo e a me alieno. Adesso ci sono bloggher superfighe che quando commentano si firmano con una sfilza di linkate in aramaico, forse, che offfrono tipo tredici modi per contattarle e non perdersi nessuna delle loro novità. Ma non basta, ho scoperto anche che adesso per commentare determinati post di determinati blog bisogna essere iscritti a googleplus. Ora, va bene tutto, devo modernizzarmi e stare al passo, ma finchè posso a certe cose io mi astengo. anche solo per il fatto che parto sempre dal presupposto che al bloggher a fianco non freghi una mazza di me e i miei post di merda per cui a fare una cosa del genere mi vergognerei a morte. ma tanto di cappello a chi lo fa eh, anche perchè lui per esempio conta una media di 92 commenti a post e io no.
Continuando sulla linea di questo posto pocosens proseguo con un'altra riflessione più o meno attinente. C'è stato un tempo in cui si era tutti una grande famiglia e dove io stessa, notoriamente poco incline ai rapporti umani, mi sentivo parte di qualcosa che mi assomigliava tanto. e ogni giorno era una gioia, un sorriso, un sentirsi parte di una meravigliosa famiglia. Poi, come tutte le cose troppo belle per essere vere, si è dissolto in una nuvola di fumo che portava verità e pochezza umana, di quella che si trova ovuqnue, in ogni contesto. una cosa così prevedibile e scontata da non sconvolgerti ma che comunque cambia tutto. e ci sono stata male come una bambina, ho pensato che avrei dovuto ritirare fuori il vecchio diario con lucchetto e scrivere lì, dove le delusioni non sarebbero arrivate. c' è stato lo smarrimento, la voglia di ritrovare la retta via, quella giusta, iniziale, di scrivere perchè io voglio scrivere e basta. poi l'assestamento, l'abituarsi, cercare il mio posto in una delle pochissime situazioni di vita in cui mi sento adatta. e finalmente ho iniziato a trovare blog, ne trovo tutti i giorni, dove c'è gente che scrive, scrive di tutto , scrive e ci mette l'anima in ogni riga, virgola, apostrofo. magnifiche parole, magnifici pezzi di vita lì impressi, emozionarmi, affezzionarmi, soffrire insieme a gente che non ho mai visto in faccia. una blogroll che si muove, risate, solidarietà. c'è, questo mondo c'è ancora, esiste, era lì, bastava cercarlo bene. la condivisione, quella vera, che non è il geotag di dove cazzo sto mangiando una pizza, quella del grande regalo che fa chi scrive e ti lascia leggere,. e sperando ogni tanto di farlo ance io a qualcuno questo regalo, oggi, che sono stranamente un po in pace con il mondo - bloggheriano e non - lancio un grazie qui nella blosfera, che arrivi a chi lo desidera.
la cosa del "puoi commentare solo se mi aggiungi a GFC" mi ha scioccata
RispondiEliminama sarà perchè io mi stizzisco quando mi scrivono "seguimi che ti ho seguita!" ma se devi fare così fatti i cazzi tuoi e basta (in sostanza sto dicendo che ti seguo perchè mi piaci ahaha)
mi lamento sempre di aver praticamente sempre e solo lavorato nell'azienda di famiglia, ma vuoi vedere che ho fatto centro!?
RispondiEliminaOk, non sono una bloggersuperfiga... ah ma questo lo sapevo già
RispondiEliminaMa che bello questo post!
RispondiEliminaE' un piacere leggerti!!
Chissà se il mio piccolo blog iniziato poco fa', diverrà bello come il tuo!
Ciao Gaia! Mi fanno piacere le tue parole, grazie!
EliminaPurtroppo non mi hai lasciato un tuo link... spero di rivederti!
e' solo all'inizio, ho un po' di problemi con la tecnologia e un capo che non mi lascia tempo di far nulla ma....un piccolo blog crescerà!
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