Quando qualcosa delle dimensioni della tua unghia più piccola riesce a renderti un intera giornata un inferno scombinando totalmente i tuoi piani e facendoti sfiorare l'attacco epilettico più volte nell'arco di sole dodici ore... sei arrivato agli amari. E la tua autostima, già da tempo sotto i tacchi, potrebbe non farcela.
Potrei scrivere un lungo post dove spiego nei dettagli tutte le patologie degli ultimi giorni quelle reali e quelle psicosomatiche e concludo diecendo quanto la vita sia triste e crudele. Ma oggi è martedì, e non sia mai che salto un altro martedì felino, sarebbe il colpo di grazia. A volte la fortuna passa anche da queste parti, e l'episidio di ieri di cui sopra ha avute sfaccettature feline degne di nota.
Succede che dopo aver publicato il delirioso post di ieri mi reco appunto nel pattume, in tempi migliori anche chiamato Gcasa, per la consueta pauza pranzo. Appena entro mi si palesa un odore di uovo marcio che ve lo raccomando, così dopo aver girovagato un po' per i trentasei metri quadri con pile di vestiti in braccio decido che terrò la finestra del bagno, unica senza zanzariera, aperta almeno tutto il tempo del pranzo in modo da far cambiare un po' quella fetida aria. tiro giù la serranda, apro un anta dell'infisso e tac il classico rumore della cimice che cade. panico, nebbia. chi si stesse chiedendo perchè non ho preso un pezzo di carta, l'ho afferrata e buttata nel wc o - per i più impavidi - presa a mani nudi riaperto la finestra e lanciata fuori, lo invito a rileggere qui.
Poco prima la pelosa aveva azzardato un aggancio alla tenda stile spiderman - con conseguente strappo - e in quel momento ho capito cosa la aveva attirata. era a fianco a me in quel funesto istante e ho avuto la prontezza di afferrarla prima che si accorgesse dell'ospite e sigillare la porta. così ci siamo chiuse fuori dal bagno, io non ho potuto riassestarmi per rientrare in ufficio, sistemare il trucco o lavarmi i denti. lei non avrebbe potuto fare la pipì fino a sera, fortunatamente avevo un sacchetto di lettiera nuovo che le ho sparso sopra a dei giornali in salotto. lascio alla vostra immaginazione cosa ho trovato al mio rientro. Ho passato le ore seguenti in ufficio a scervellarmi su come risolvere la situazione, pensando a tutte le persone in un raggio di dieci km che mi dovevano un favore e alla fine non ho potuto far altro che chiamare mia madre. Non mi perdonerò facilmente per questo, ma come già spiegato di fronte a questa cosa io perdo del tutto la dignità. Non era che l'inizio però, perchè mia madre è venuta a casa con me e l'ha cercata per quasi un ora ma la bastarda sembrava sparita. il bagno è rimasto chiuso fino a mezz'ora prima che arrivasse Ego quando sua signora la cimice marrone ha ben deciso di svolazzare accanto alla finestra del salotto, sgusciata fuori dal bagno alla facciazza mia, e la pelosa è impazzita in un esibizione da spidercat di tutto rispetto. Io stavo morendo, non sapevo più se farmela addosso, smettere di respirare o farmi esplodere il cuore in petto, avevo anche ingenuamente paura per la pelosa manco la cimice se la potesse mangiare. Inutile era chiamarla dicendole che ci saremmo chiuse in camera in attesa dell'arrivo di Ego, lei doveva trovarla. ha tirato fuori tutti i cavi dietro al mobile del televisore, buttato giù decoder di sky e cordless, ribaltato la sua ciotola dell'acqua e buttato nella pozza dei giornali, finchè non l'ha trovata. è stato un momento emozionante, ho iniziato a urlare vai gigghi, vai, uccidila, mangiala, schiacciala, vai gigghi vai. e invece no. lei mi ha guardato alla ricerca di approvazione e al ritmo dei miei incitamenti ha iniziato a passarsela da una zampa all'altra facendola bellamente rotolare sul pavimento con dolcezza. ìo ero già pronta a chiudere la porta della camera per timore che me la portasse fino ai piedi quando l'ho vista chiaramente fermarsi, guardarla, guardare me e dirigersi verso di me con la coda alta lasciando la preda in mezzo alla sala. ma come? dopo così tanto impegno per trovarla? Quindi ha iniziato a raccontarmi qualcosa miagolando finchè non l'ho presa in braccio e si è messa a fare le fusa e dirigere le mie coccole a testate. Si è addormentata quasi subito, poi ogni volta che spuntavo dalla porta della camera per controllare la situazione si metteva ben dritta conposta e attendeva miei commenti con aria preoccupata e appena chiudevo la porta tornava a dormire.
poi è arrivato Ego e ci ha salvato.
Insomma, direi che la Gigghi è predatrice quanto me. e sopratutto, per quanto una cosa la ecciti niente è più forte della voglia di dormire.
Partecipate anche voi a Roba da Gatti, la rubrica felina del martedì.
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Ma quanto è cresciuta! Ahahahah avrei voluto essere una mosca per spiarvi!
RispondiEliminaUn brivido ha percorso tutta la mia schiena non appena ho letto la parola "cimice". Non esiste insetto che mi fa più senso.
RispondiEliminaHahaha bella dormigliona!
RispondiEliminaLa signorina è troppo teneraaa!
RispondiEliminaOmmioddio XD
RispondiEliminagià ti avevo scritto facendoti i complimenti per il blog non vedo il commento pubblicato quindi mi ripeto. Complimenti per il blog. Sicuramente è ben scritto e originale. Fare qualcosa di diverso non è facile. Rispetto a tutti gli altri che fanno la solita solfa. Continua cosi. Ciao Ciao.
RispondiEliminaBeh ma se mangia una cimice non succede nulla... al massimo puzza un pò -_- comunque i gatti non uccidono le prede, ci giocano e basta, i topolini di solito muoiono di crepacuore perchè i gatti sono anche sadici... li lasciano scappare per poi riprenderli subito
RispondiElimina(però io ho trovato un topino grande quanto un mignolo di fronte alle ciotole vuote, non so se fosse un segno di richiesta di cibo... e un altro sabato sera che ti dico io che casino non ha fatto quando glielo abbiamo tolto per buttarlo fuori!)