sono riuscita ad accaparrarmi l'iconica foto da comunione, nipote opportunamente vestita, non con il saio da prete ma con il vestito del dopo, e madrina accigliata e commossa. così, sul telefono, pronta a fare da copertina al profilo fb e ad esser mostrata ai colleghi. seguiranno le foto ufficiali, quelle in chiesa e fuori dalla chiesa, con il padrino, con la nonna, con gli zii, con la madrina della sorella... ma non è la stessa cosa. Anche la comunione dell'anno è andata e come ogni volta al termine di qualcosa che mi ha provocato tanta ansia mi ritrovo a pensare a come ho fatto a farmi influenzare gli ultimi mesi di vita da una sola giornata. A provocarmi tanta ansia, a parte le varie futilità di abbigliamento, era sapere di dover passare parecchie ore consecutive in compagnia del parentadodeficente tutto. che nel mio immaginario è un po' come un insieme di tante dita nel di dietro, tutte insieme in lunghe cinque o sei ore. E come volevasi dimostrare mio ziofacciadimerda non ha perso occasione, tra i primi e i secondi mi ha preso sotto braccetto e trascinato per un ora buona a compiere passeggiate circolari nel parco del ristorante con la vecchia scusa del voglio sapere come stai che in realtà significa tua madre me l'ha fatte a fette e voglio sentire la tua versione. Poteva andare molto peggio in ogni caso. E' stata lunga, lunghissima. una media di mezz'ora tra una portata e l'altra, alle diciotto e quaranta rientravamo in casa agonizzanti e accaldati, perchè almeno il sole è stato dei nostri. non ho così avuto problemi di sorta, ho tenuto la stola sulle spalle in chiesa e per il resto della giornata sono stata benissimo senza maniche.
L'evento però ha portato alla luce un serissimo problema della Gfamiglia, celato negli anni grazie ai pochissimi inviti a cerimonie ricevuti. Alla base di tutto la totale disorganizzazione di Ego, a condire e dare il colpo di grazia la mia scarsa memoria e poca predisposizione materna che se ti sei scelta un uomo come il mio sa da cambià. Sabato sera uscito dal lavoro, mi chiama e mi dice che ha finito l'antistaminico, ovviamente non si è ricordato di comprarlo in giornata e a quell'ora le farmacie sono già chiuse, il ristorante dove andremo è in mezzo alla campagnia brulicante di pollini e graminacee alle quali è allergico. Ci mettiamo a cercare la farmacia di turno l'indomani mattina che risulta essere in un paese a più o meno 15km dal nostro così decidiamo di uscire di casa un ora prima e andare a fare colazione lì, comprare l'antistaminico e arrivare belli in tempo in chiesa. e sticazzi, c'è bisogno che lo dica? Eravamo anche in tempo se non fosse che Ego si infila il pantalone nuovo di zecca comprato per l'occasione e scopre che la lampo è andata.
Ecco, Ego non è il tipo di uomo a cui puoi dire ti metto due spille da balia e non rompere i coglioni oppure mettitene un altro paio e datti una mossa. lui deve essere perfetto, impeccabile, splendido splendente. a partire dal calzino a finire con il capello. si siede in mutande sul divano e dice io non vengo. e tu, se sei una donna matura e intelligente conscia del suo compagno di vita ti metti lì con calma e lo esorti a cercare insieme un altro pantalone. se sei me, dopo aver piantato due cristoni te ne vai a piangere nell'altra stanza ripetendo che nulla va mai come dovrebbe e che la tua vita fa schifo sputtanandoti tutto il blush dalle guance. Alla fine Ego si è messo un altro pantalone, abbiamo fatto colazione in piedi al bar a fianco alla chiesa e siamo passati a farci lanciare due pastiglie di zirtec da mia suocera prima di andare al ristorante. Nè io nè Ego siamo due geni del problem solving, lui però dopo lo sconforto iniziale in qualche modo la aggiusta, io vado completamente fuori di testa e non ho più rispetto di trucchi, parrucchi, pavimento e orari. il vero problema poi è che iniziamo ad accusarci a vicenda come se aggiudicare a uno dei due la negligenza servisse a qualcosa. Andando a ritroso c'è stato il battesimo di mio nipote IlGrande due anni fa al quale siamo arrivati in ritardo, e io ero la madrina, perchè la camicia di Ego aveva un macchiolina sul colletto ed è successo un puttanaio, e ancora un po più indietro, non vivevamo ancora insieme, al matrimonio di Miacuginadeficente e l'Ignorante la sera prima alle otto eravamo ancora più o meno da dodici ore nello stesso centro commerciale alla ricerca di una cintura perchè lui si era accorto che quella che gli avevo fatto comprare dicendogli che era lo stesso rosso, in realtà non lo era. Ecco, forse dopo anche questa esperienza al prossimo giro mi ricorderò di indurre una riunione speciale del consiglio di amministrazione famigliare quarantotto ore prima per esaminare ogni capo con lente di ingrandimento simulando le varie luci che possono venirsi a manifestare in una giornata. o di andarci da sola.
Oddio muoio dal ridere! Mi sembra di vivere le stesse scene. Solo che nel mio caso tre giorni prima dell'evento il mio caro maritino dice sempre "non vengo", così senza motivo, sempre. E io mi faccio tre giorni di pianto fino ad un'ora prima della festa. Poi si diverte pure...pirla! Non lo sopporto! Ti abbraccio tantissimo!
RispondiEliminahahhahaha scusa ma 'ste scene tragicomiche mi sono famigliari. Solo che di solito quella che dice "non vengo" sono io. Perché il mio parentadotutto è insopportabile ma il suo è da induzione al suicidio.
RispondiEliminaLe tue storie mi fanno morire xD
RispondiEliminaCapisco l'ansia da riunione familiare..io ad agosto ho un matrimonio e già c'ho l'ansia. Già mi immagino le mille domande sui figli che non abbiamo ancora fatto..non ci posso pensare...Un'unica cosa mi consola: Carl se ne frega dei vestiti, si mette gli stessi ad ogni matrimonio da quando lo conosco...quindi almeno è un porblema in meno..quella delle crisi dell'ultimo minuto sono io invece....:)
RispondiEliminaAle e Micol, a casa mia le scene si invertono : ) sb
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