Informazioni personali

La mia foto
Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

lunedì 27 ottobre 2014

Il grande giorno è arrivato.

Stasera Ego farà il suo ritorno con il piccolo peloso al seguito che spero non soffrirà il viaggio. Quando ad anni nove sono andata con mio padre a prendere la mia prima gattina, ho pianto per tutto il viaggio di ritorno per averla separata dalla sua mamma e quando mio padre nel tentativo di consolarmi mi ha detto che la mamma era morta, ho pianto cinque volte di più. lacrime a parte, non è che adesso il mio modo di ragionare sia molto cambiato. sarà che conosco bene la mancanza di una figura materna, in questo momento più che mai, quando abbiamo preso la Gigghi l'anno scorso ci ho pensato a lungo sentendomi una merdaccia. lei viveva proprio con la mamma e i fratellini, lui invece che una mamma non ce l'ha sarà attaccatissimo ai fratellini da cui lo separo quindi la canzone non cambia. Avevo messo in conto che oggi avrei provato sentimenti di un certo spessore ma avevo previsto soltanto quelli verso la Gigghi. Riassumendo: mi sento in colpa verso di lei perchè le faccio entrare in casa questo sconosciuto, spezzando i suoi equilibri felici, mi sento in colpa verso di lui perchè lo tolgo da un posto in cui ora sta bene per portarlo da una che non lo vuole e perchè non gli ho preparato niente. Sua sorella quando è arrivata ha trovato tante ciotole colorate, vassoietto per poter sporcare quanto voleva, due copertine solo sue, tanti giochini e un lettino caldo. per lui c'è giusto la pappa e la lettiera, tutto il resto ce n'è già abbstanza di sua sorella ma questo non è giusto. almeno una cuccetta avrei dovuto prenderla, sono stata egoista, ho pensato solo a casa mia che tra un po' con tutta sta roba non si cammina più, e me ne sono fregata di lui. Arriverà dopo essere stato strappato ai suoi fratellini da uno sconosciuto e aver affrontato un viaggio di tre ore dietro alle sbarre e non torverà nemmeno un luogo caldo in cui riposarsi e sentirsi al sicuro. sono una merda. e da ieri, dopo mesi e mesi che non la guardava di striscio, lo giuro che mi si fulmini all'istante se non è vero, la Gigghi ha ripreso a dormire nella sua cuccia. mivienedapiangere. Mi ero detta che avrei comprato oggi le lettiere, e al petshop avrei anche potuto rimediare con una cuccetta in calcio d'angolo anche se ne ha sempre di bruttissime e carissime, e ovviamente oggi il pet shop è chiuso. come tutti i lunedì. sono sempre lì dentro e cosa mi dimentico? la lettiera proprio nel giorno in cui lui arriva, mi sembra fantascienza. e sono solita a fare di queste cose, organizzo maniacalmente pure la depilazione delle ascielle e poi mi faccio di sti strafalcioni allucinanti su cose di fondamentale importanza. Tranquilli, non lo farò cagare per terra, rimedierò una lettiera che non è quella che piace a me al supermercato. ma non era così che doveva andare, e menomale che non faccio figli.

Avevo giusto giusto dichiarato che andare dalla psicologa non mi serviva a una mazza e sabato mi ha letteralmente sviscerato in un ora e venti che mi è sembrata una giornata intera. Era una giornata particolare perchè Ego non si è riuscito a svegliare e con mia grande sorpresa ha deciso che non sarebbe andato a lavorare l'intera giornata. Siamo andati a fare colazione, mi ha accompagnato dalla psicologa, è andato ad aspirare la mia macchina da un distributore mentre io ero in seduta e poi siamo andati a pranzo in un centro commerciale lì vicino, abbiamo passato il pomeriggio tra i negozi e lui si è speso il suo regalo di compleanno in shopping. Ero di buon umore, mi sembrava una giornata di festa, ero ben disposta a parlare e fortemente consapevole del mio stato d'animo, le ho detto un sacco di cose che normalmente mi dimentico di dirle - perchè non viaggio più col taqquino dei pensieri come una volta che arrivavo lì, srotolavo il papiro e lei si metteva le mani nei capelli. So che è così che deve essere ma è come si mi avessero sezionato e mi sento ancora tutta dolorante dopo due giorni. abbiamo preso appuntamento di nuovo per questo sabato anche se è festa, aveva posto solo alle cinque e io già so che lo cancellerò perchè Ego è a casa e a meno che non mi convinca lui dicendomi che vuole fare un qualche giro da qualche parte in quella zona so' già che con la scusa del desiderio pantofolaio di voler stare a casa tranquilli mi convincerò che far passare due settimane non cambierà niente... e poi sarò punto a capo. E' stato davvero un weekend pieno di roba, sabato poi siamo ancora andati a cena al ristorante arabo con la coppia amica e dopo al cinema a vedere The Judge - che, a meno che non abbiate anche voi perso un genitore negli ultimi anni, ve lo consiglio - domenica mattina alzati presto, raggiunto il paese dei suoceri, fermati a cercare un regalo per il cognato, pranzo dei suoceri per il compleanno del cognato, giro in due negozi diversi in cerca di una nuova cesta della biancheria che non ho trovato e poi finalmente a casa all'alba delle sedici. Praticamente la pelosa non ci ha visto due giorni e poi Ego è partito alle venti e trenta per Verona, proprio quello che ci voleva in vista dell'evento di oggi. quasi niente va mai come lo pianifico, però a volte non è così male. Incrociate ditine e zampette per noi questa sera, che tra un po' di tempo mi piacerebbe tanto cantare In quattro si sta beeeneee - ma il balletto dei Cesaroni lo faccio solo in privè con la pelosa che mi guarda sconvolta dall'alto del tiragraffi.

5 commenti:

  1. Per il gatto ti capisco.. in sincerità dopo che mi hanno regalato la seconda gatta, ho sempre avuto due pesi e due misure .. anche se con la prima avevo un rapporto di simbiosi ed ha sofferto molto dell'arrivo della piccola.. Cerca di dare attenzioni ad entrambi :)

    RispondiElimina
  2. Uuuu grande giorno quindi! Vogliamo foto eh! :D

    RispondiElimina
  3. The judge volevo giusto andarlo a vedere!! se vuoi ti ricordo di andare dalla psicologa sabato...anzi ti costringerò!!
    aspetto con anZia foto del nuovo membro della famiglia*.*

    RispondiElimina
  4. Beh, allora, com'è andata? Io che un gatto vorrei averlo da anni ma il dolce papino dice che un cane è abbastanza, in appartamento, ti invidio un ssacco, ma ora pretendo un resoconto ;)
    Minerva

    RispondiElimina

Io sono per l'insulto libero quindi, dai, che è gratis.. e non c'è neanche il codice captcha!