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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

venerdì 9 gennaio 2015

L'influenza

dell'età adulta per me, era avere il raffreddore sostanzialmente. accompagnato talvolta da mal di gola e/o tosse e/o qualche linea di febbre - stare a casa se puoi perchè in certe condizioni non è bello uscire ma senza il bisogno di stare a letto. ecco perchè ogni tanto mi lamentavo dicendo che non ci sono più le influenze di una volta, quando stavo sul divano perchè diversamente mi sarei spiattellata a terra e la giornata passava via veloce nel sonno intervallato da pasti brodosi a malavoglia e brevi pipì. 
era uno spasso da bambina ed ero convinta che lo sarebbe stato anche adesso.
Ecco, quest'influenza delle feste mi ha shoccato. 
Non ero mai stata male così da che ho ricordi lucidi e sopratutto da quando non vivo più con dei genitori.
La colpa del virus killer è da ricondursi interamenti ai suoceri. al Suocero che ha portato il batterio nella famigghia e alla Suocera che l'ha coltivato neanche fosse una delle sue meravigliose piante. La Suocera ha il pollice verde, ricrea prefettamente il microclima di una serra botanica in casa con conseguenze disastrose sulla famiglia tutta. In pratica l'aria in quella casa non ci passa. mai. scoppiasse un incendio piuttosto che aprire una finestra ci manderebbe tutti dalla porta d'uscita e se prendi fuoco pazienza, bevi tanto - che per lei è la soluzione di tutti i mali. Il motivo ufficiale è Gigi, il gatto rosso che avevo presentato nella rubrica del martedì tempo fa, anche se ora è cresciuto e forse tra le sbarre della ringhiera del balcone non ci passerebbe più, e assolutamente troppo incoscente per lasciarlo andare. è il tipo che si butta dentro la vasca da bagno piena, attraversa un gas acceso per raggiungere dei croccantini e si mangia pezzi di vetro. Conosco il problema, ne ho due anche io, non per questo faccio ammuffire la cosa compresa dei suoi componenti. Appena entri in casa dei miei suoceri senti il bisogno di spogliarti completamente, è un istinto di sopravvivenza, togli tutto quello che hai addosso finchè la decenza non te lo impedisce. non solo ci sono 42 gradi, l'umidità è al 97% che il mio deoumidificatore si metterebbere a intonare una melodia di spie d'allarme, le pareti sono bagnate, il cane va in giro con la lingua di fuori, i gatti sono spiaggiati a terra come ad agosto e tutto pare immerso in una specie di nebbia fumosa. E loro li trovi così: mia Suocera ha un maglione di lana dolcevita, con sopra un golfino abbottonato. mio Suocero, sopra la t-shirt della salute, ha la camicia e un maglioncino di lana. mia Cognata ha una maglia maniche lunghe con sopra una felpona con cappuccio. mio Cognato è a petto nudo - povero cristo - e si mette una t-shirt per cenare giusto per buon gusto sudando come un maiale. La sera della vigilia di Natale, sarà che eravamo in tanti e che mia suocera stava usando il forno dalle due del pomeriggio, ci siamo trovati di fronte a una situazione peggiore del solito. Io sono stata tutta la sera con solo l'abito addosso che grazie al cielo era senza maniche e m'ero fatta le ascelle, mio suocero ad un certo punto l'ho visto davvero provato... ci aveva detto di aver appena finito con l'influenza il giorno prima, sudava e tossiva. dato il recente infarto mi sono permessa di dirgli che forse era troppo vestito e mi han dato tutti ragione, e sticazzi però che moglie o figli gli avessero detto qualcosa. ha ripreso colore dopo una mezz'oretta in maniche corte. ho anche sentito una voce lontana che ha timidamente chiesto perchè non si aprisse una finestra ma poi non se n'è fatto nulla. Dopo tre giorni mia Cognata aveva la tracheite, mio Cognato la polmonite, mio Suocero ricaduta di influenza e poi a turno l'abbiamo fatta io, Ego, la Nonna, fidanzati dei Cognati e l'altro Cognato. uno sterminio. mia Suocera un cazzo, deve esserci un trucco. nessuno si è però rovinato il capodanno come la sottoscritta. Ego ha passato due giorni tra letto e divano, sonnecchiando e lamentandosi. non vorrei essere banale ma non l'ho considerato un segno della potenza del virus che girava nei nostri lidi, ho semplicemente pensato al cliché dell'uomo abbattuto da un po' di febbre e che Ego provasse un gran gusto nello stare in panciolle, farsi coccolare, servire e riverire. Il giorno prima di partire lui ha lavorato, si sentiva un po' debole ma non aveva più la febbre. per me quella è stata una giornata di corse folle, a portare le chiavi all'amica gattara D., a pulire casa perchè lei non trovasse un disastro, a fare le valige e darmi una sistemata io. avevo avuto dei crampetti strani alla bocca dello stomaco ma non gli ho dato nessuna importanza. non ho avuto problemi intestinali ma questi crampetti, che nei loro pochi secondi di permanza mi facevano saltare di dolore, sono rimasti poi per una settimana. La sera dopo eravamo a Barcellona, reduci dalla visita al Camp Nou, il viaggio, e una buona cena al Bar Nua nella Rambla, ero uno straccio ma pensavo fosse solo tutto lo scombussolamento del primo giorno. Ahimè il giorno dopo, che era capodanno, appena ho aperto gli occhi nel letto ho capito... ho capito che ero fottuta. Da lì i due giorni più brutti forse di tutto il 2014. Non volevo fermarmi, non volevo accettare che il nostro viaggetto fosse spacciato, ho pianto come una bambina ripetendo che sfiga che sfiga. abbiamo rispettato le nostre tabelle di marcia con me che mi soffiavo il naso in continuazione, venivo pervasa da vampata di calore incredibile e dovevo spogliarmi in piedi in mezzo alla metropolitana sotto gli sguardi straniti dei presenti, fermandoci spessissimo per farmi inghiottire tachipirine e riprendere dal freddo. Non faceva particolarmente freddo, io ovviamente percepivo temperature irreali, però ci aspettavamo comunque qualcosa di meglio. i gradi sono arrivati anche a essere diciasette durante il giorno ma non erano sicuramente quelli percepiti, non da noi che non eravamo molto in forma, ma da Barcellona tutta a giudicare da come andava in giro coperta la gente. La sera di capodanno per poco non sono svenuta davanti a un ristorante e quando sono stata di nuovo in grado di camminare era tardi quindi siamo finiti in un locale che era un misto tra un bar, un pub e una panetteria, cenando con un panino di jamon che io non sono riuscita a mangiare. in compenso ho bevuto quattro lattine di cocacola ghiacciata che mi davano un meraviglioso illusorio sollievo momentaneo. a mezzanotte abbiamo guardato i fuochi d'artificio fatti dalla Fontana Magica in Piazza d'Espanya, a mezzanotte e dieci eravamo in metro, a mezzanotte e venticinuqe in albergo. avevo 39 spaccate di febbre e dopo più o meno mezz'ora di sonno, racconta Ego, ho iniziato a urlare richieste di aiuto dichiarando di vedere il diavolo - quando mi calmavo continuavo il mantra che sfiga che sfiga. Il giorno dopo dovevamo lasciare la camera alle 12 e non ne siamo usciti prima perchè io non ero davvero in grado di stare in piedi. Quando è stata ora mi sono faticosamente data un contegno, Ego ha raccolto le cose a suo modo e chiuso le valigie, e siamo andati in giro fino alle 5 quando abbiamo preso un taxi per raggiungere l'aereoporto. siamo riusciti a vedere la Cattedrale ma purtroppo solo da fuori perchè nell'orario sbagliato, abbiamo pranzato finalmente con le tapas in un localino carinissimo molto caratteritico nel quartiere della Barcelloneta e poi abbiamo pesseggiato sul mare fino al porto. Inutile dire che la rabbia è stata tanta. L'anno scorso è forse stato l'anno in cui abbiamo fatto meno cose, praticamente siamo solo stati in Sardegna ad agosto - vacanza tra l'altro non eccelsa - oltre ai due weekend striminziti di cui uno a Miramilandia e l'altro in toscana - il weekend del mio compleanno progettato al mare, e ha piovuto ininterrottamente quarantotto ore - ed è davvero ingiusto che sia andata così. ci meritavamo tre bei giorni spensierati, un po' di leggerezza, un po' di quel che ci piace, un po' di tempo da soli insieme senza impegni gravosi. e poi Barcellona, per quel poco che ho potuto vedere, è davvero bella. è semplice da girare, ben organizzata, non economica ma comunque alla portata di tutti, il cibo è ottimo, il clima leggero. in più per una volta tutto era veramente comodo perchè siamo partiti con solo il bagaglio a mano snellendo radicalmente i tempi di imbarco e per la prima volta da torino e non milano quindi a mezz'ora da casa. c'erano tutti i presupposi perchè fosse un cosina perfetta e si è trasformata in un orrore, non avevo mai provato le brezza di stare male via da casa. Grazie Suocera, a buon rendere.    

6 commenti:

  1. Suocera... che te lo dico a fare?!
    Vedrai che per contrappasso il 2015 finirà meglio. Peggio mi pare difficile :)

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    1. Beh, questo come minimo... ma mi preoccupano anche i dodici mesi che stanno in mezzo!!

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  2. No cioè No, ma cazzo >__<
    L'umidità mi provoca quasi attacchi di panico...arrivata alle Seychelles, tre anni fa, con un tasso di umidità del 200% mi sono messa a piangere, non ho dormito, stavo malissimissimo. L'umidità mi ammazza. Tua suocera è completamente pazza, ma veramente. Non si può vivere così, assolutamente. E quel povero cristo di suo marito? è pericolosissimo:-O
    Bene, noto con gaudio che anche per voi Barcellona è stata fortunata. Che culo;-(
    Io sono stata male così a Parigi lo scorso anno, in un week end in Emilia l'anno prima con la gente che mi compativa. Che fastidio-__-''

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    1. Oh Liz, allora non sono matta io!! Io la trovo una cosa pericolosissima, tu immagini lo sbalzo di temperatura quando questi escono di casa... un conto siamo noi "giovani", ma mio suocero che è oltre i sessanta e ha arterie deboli dopo l'infarto dell'anno scorso?!
      Ovviamente secondo Ego io sono esagerata...!

      Eravate a Barcellona quando è successo quello a Marito?? ma allora porta sfiga!! :-D

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  3. Ciao cara! Era accaduto anche a me anni fa a Venezia, sempre a capodanno. potrei fare un copia incolla delle tue sensazioni e racconterei quel mio capodanno. Con il passare del tempo anche quello resta un ricordo di cui sorridere e un'avventura da raccontare... chiamiamola:un'esperienza unica! ti pare poco?

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  4. Anche da mia suocera si muore di caldo...La pazzia totale!!Fa malissimo...io lascio sempre tutte le finestre aperte la mattina quando esco e le chiudo quando rientro la sera...E mai piu' di 21 gradi!
    Mannaggia...urge prenotare un altra vacanza per far dimenticare Barcellona!

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