Informazioni personali

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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

mercoledì 24 dicembre 2014

In diretta dal divano della Gcasa

con i piedi sul tavolino ikea, un ritocco fresco dello smalto, sigaretta, il Ggatto sul tiragraffi a fianco e la Gigghi sul suo cuscino di vimini sul mobile più alto. Ego sta arrivando dall'ufficio dove non doveva andare il giorno della vigilia ma è naturalmente andato.
Natale è iniziato ieri, prima di una lunga serie di sedute interminabili a ciarlare e mangiare, con le calze che ti comprimono, il freddo umido tipico dei ristornati mal coambientati, la palpebra calante e lo scazzo incombente. Fatica. Infilarmi un tubino stretto, mettermi su un paio di tacchi, guidare nella nebbia e sentire ancora la voce del capo per una lunga cena aziendale. alla mezza ci portavano il sorbetto al lime, eppure io sembravo l'unica pronta ad afferrare il cappotto. perchè la verità è che il collegame finge asocialità perchè fa stile ma poi in queste situazione ci sguazza dentro con gioia. io invece sono sociopatica davvero, ma mi confondo nella massa e va bene così. Stamattina appena aperto un occhio e aver realizzato che è la Vigilia di Natale sono stata anche un po' contenta ma mi è passato subito. Sono sempre stanca, anche se il pensiero di lunghe giornate vuote di vita casalinga lontana dall'ufficio mi fa sentire già un po' meglio. non sono poche, contando che oggi e domani io avrei preferito lavorare ancora, da giovedì a martedì prossimo - giorno in cui partiremo per Barcellona - sono ben cinque giorni, cinque, e la perfezione si raggiunge con il fatto che lunedì Ego lavorerà e io potrò pulirmi per bene casa senza di lui in mezzo ai piedi. non che la cosa mi entusiasmi ma lo devo fare perchè verrà l'amica gattara D. a vedere i pelosi nei tre giorni in cui noi non ci saremo.
Ce la posso fare, devo solo resistere al cenone dai suoceri di questa sera senza iniziare a dire andiamo? andiamo? andiamo? a mezzanotte e un minuto - e al pranzo di domani  + visita Cuginavrotica and family che conta un altissimo tasso di individui tra quelli che più odio a questo mondo senza accendere risse con nessuno o rapire le mie nipoti per non riconsegnarle mai più.
Vi lascio con il mio regalo handmade di quest'anno di cui vado terribilmente orgogliosa - del risultato estetico mentre di quello del contenuto non mi esprimo ma non credo che saranno in molti ad assaggiarlo quandi pazienza.



La stoffa è l'unica cosa che ho comprato, 3 euro, i barattolini li ho conservati durante l'anno e fatti bollire mezz'ora per sterilizzarli. La mia collega mi ha imprestato le forbici a zig zag per tagliare la stoffa perchè, ho imparato, questo tipo di taglio riduce al minimo la possibilità che la stoffa si sfilacci. I nastrini li avevo, ne ho una scatola piena perchè li conservo da sempre, il pezzo di stoffa è fissato con dei pezzetti di bioadesivo al tappo dei barattoli. Lo sbaglio che ho fatto è stato stamapare in rosso su carta adesiva, il colore viene via solo a guardarlo, infatti tutti i bordi delle etichette sono sbeccati dal movimenti delle dita necessario a staccare l'etichetta. Il Dulce de Leche conta solo un igrediente che è però molto caro ovvero il latte condensato a € 2,45 al barattolino. Ho calcolato di aver speso una media di € 2,80 a persona per 8 barattolini e non mi pare niente male.

Buon Natale a chi passa di qui, il mio augurio pragamatico e poco elegante è resistete, che poi c'è santo stefano.

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