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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

giovedì 12 febbraio 2015

Andrei avanti con gli E niente ma mi impegnerò a non farlo.

Qui il problema è la mia reazione al problema.
Il problema è che a fronte degli ignorantoni che con mio padre ancora caldo mi dicevano tua madre si rifarà una vita io ho fatto quella politically correct.  
Se accadrà sarò felice per lei / è giovane e glielo auguro.
Il problema è che sono stata ipocrita.
e adesso misscoerenza non si può sbugiardare mettendo a nudo tutta la sua fragilità, rivelando di essere umana. 
Ma ho deciso che mi assolvo, perchè non lo sapevo, non sapevo che quando sarebbe successo il cuore si sarebbe messo per traverso a non far passare i pensieri razionali. credevo di pensare veramente quello che dicevo, io sono quella che predica il rispetto verso il prossimo e punta il dito verso chi giudica, quella anticonvenzionale dalla mente aperta, e un grande disinteresse verso chi fa che cosa. 
Io sono stata giudicata in questa storia, giudicata per tutto... perchè non ho pianto abbastanza al funerale, perchè non ho fatto scrivere il nome di suo padre e suo fratello sui manifesti funebri, perchè il giorno dopo sono andata a fare colazione al bar e mi sono seduta al nostro solito tavolo di fronte alla sua sedia vuota e sorridevo con dignità a chi veniva a farmi le condiglianze. 
E lì ho giurato che non avrei mai giudicato, nessuno, per nessun motivo. 
...e ho giudicato mia madre, istantaneamente, subito, ho pensato ti sei giù stufata di lavorare?
ma grazie al cielo non l'ho detto e ho detto ci sarà occasione, perchè sono una che non giudica io.
Mi assolvo perchè è la prima volta che mi muore un padre, che le colonne portanti della mia vita crollano e un'eredità è più importante di una figlia, di una cugina, di una nipote.
Vorrei poter tornare a venerdì scorso e fare domande come da quanto lo frequenta? chi gliel'ha presentato? quanti anni hanno questi figli e sono maschi o femmine? So solo quello che lei mi ha detto ovvero che abita un po' lontano da qui e si vedono poco e che è separato da molti anni. Non mi cambierebbe niente avere quelle informazioni in più ma avrei la sensazione di avere un quadro più generale della situazione e tutti i dati necessari per ragionarci su.
Che poi, io, non devo ragionarci su. non sono fatti miei. Sono sempre stata convinta che l'amore di mia madre verso mio padre non fosse quell'amore puro e incondizionato che per me è l'Amore vero, quello con la A maiuscola. fin da bambina, anni prima che morisse, e quando è successo ne ho avuto le mie conferme. Questa posso considerarla un ulteriore conferma del mio punto di vista e nient'altro, punto di vista che tra l'altro non ritengo nemmeno di dover avere. Io sarei qulla che sentenzia non devi averlo tu un punto di vista, non è la tua vita. E ho scoperto l'acqua calda, ho scoperto che viverlo in prima persona è un'altra cosa, che un meccanismo interno di sentimenti e pensieri si innesca da solo e che non resta che comandare quel poco che puoi comandare ovvero la bocca.
Il punto è che mia madre non è più lì a crogiolarsi nel dolore di non avere più mio padre a fianco e che questo mi lancia in una realtà che non ho ancora ben chiara ovvero che mio padre non è qui e non tornerà.
E non me ne ero accorta fin ora, di non averlo chiaro. non piango mai, non vado mai al cimitero, ci penso poco e ci penso per lo più come se fosse vivo. i momenti di sconforto sono pochi e molto brevi. e forse questi sono tutti segni del fatto che non ho ancora elaborato che sia morto davvero. forse non sono un egoista, forse non mi sono ancora accorta. forse c'era bisogno della svolta di mia madre perchè io me ne rendessi conto. forse, forse, forse.
Per certo so soltanto quello che devo fare adesso.
La prima cosa è controllarmi. devo rimanere coerente, dignitosa, serafica e distaccata come sono stata fin ora e come ho rimproverato di non essere agli altri. non importa se poi a casa sbatto la testa contro il muro, ho predicato bene e devo razzolare di conseguenza. Poi in seconda fase dovrò anche inventarmi una nuova me capace di non fare la merda con questo tizio e questi fantomatici figli nell'eventualità di trovarmeli davvero di fronte prima o poi.
La seconda cosa è prendermi cura di me. per la prima volta voglio comportarmi in maniera intelligente nei confronti di me stessa, devo prendere atto di questo dolore e occuparmene, portarlo in capo al mondo se ci sarà bisogno e guardarlo dritto in faccia. ho fatto abbastanza anni di terapia per capire che questa è solo la punta di un icebarg che ho dentro, che il problema non è cosa fa mia madre ma una negazione che non sapevo di star praticando.

Intanto - per coerenza - sabato dalla psicologa non ci vado. Ho promesso a Ego una cena di San Valentino casalinga quest'anno, una cena bella, studiata e creata con attenzione come non glie ne preparo da moltissimo tempo. Ho tante portate da cucinare e sono davvero arruginita, cuori di carta da giornale da ritagliare e spargere per casa, una tavola carina da imbandire e una biglietto da scrivere. quindi sabato me ne starò a casa e lo dedicherò interamente a questo. Un ora di terapia allo stato dei fatti non mi cambierebbe nulla, è troppo poco per il caos che ho in testa, da qui a sabato prossimo cercherò di riordinare i pensieri e chissà che non riesca ad arrivare dalla terapeuta con due frasi compiute da esporre.
Perchè è brava eh la mia psicologa, ma la mente ancora non la legge. 

10 commenti:

  1. Quando le situazioni sono complesse i sentimenti sono contrastanti. Ci si prova a non giudicare ma non ci sono due situazioni due identiche tra loro; ogni storia è a se e la tua ha tante premesse alle spalle. Vedrai che parlarne aiuta un pochino <3

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    1. tu mi capisci alla grande Liz, e ti ringrazio per questo.
      Sono certa aiuterà, ora mi adopero.

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  2. La cena con il tuo Lui ti sará D' aiuto, sará un altro tipo di terapia, ma ovviamente fará da distrazione e rilassamento verso i pensieri confusi. Di questi giorni.
    Non posso capirti, come ho già scritto... Però tutti siamo bravi a dire certe cose quando non ci toccano da vicino, quando neanche lentamente si immagina il disagio dell' altro. Siamo tutti un po' esperti, coerenti, intoccabili da fuori i problemi. Quando si hanno addosso è tutta una contraddizione.
    A volte però contraddirci ci è di aiuto a maturare, a conoscerci meglio e a ragionare differentemente in futuro.
    Secondo me comunque saprai affrontare bene il tutto.
    Un abbraccio.

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  3. Io dico che la tua reazione è normale, umana. Forse sarebbe strano il contrario. Prenditi il tuo tempo per elaborare la cosa, tesoro. I tempi di reazione e accettazione sono diversi in ognuno di noi. Non sentirti in dovere, in colpa, giudicata.
    Anche io sto preparando la cenetta di San Valentino casalinga ;)

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    1. Che bello vedere un tuo commento Princess!
      dai, racconta almeno la vostra cenetta!

      Sto cercando di non sentirmi niente di tutto ciò, è dura ma devo dire che più i giorni passano più le cose si fanno limpide.

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  4. Certe situazioni sono difficili da accettare e quando ci si renda conto che è successo davvero è un po' come viverlo di nuovo. Non invidiolo stato d'animo che vivi (tutt'altro che sereno).
    Non poss dirti nulla che ti aiuti in questo momento di sconforto.

    Cerca di prendere le piccole gioie nella vita di ogni giorno e di essere felice anche a piccoli istanti, perché sono quei brevi momenti di felicità e serenità che ci permettono di vivere la vita.

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    1. Sagge parole Apprendista... hai proprio ragione.
      mi pare un film sai? non mi sembra reale!

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  5. Non so che dirti....veramente...Com'è andata la cenetta casalinga?!? scusa ma divago sempre quando non so che dire...pero' ti mando un abbrraccio virtuale e ti auguro una serena settimana!

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    1. Non ti scusare Manu, mi rendo conto ci sia ben poco da dire!
      La cenetta è andata proprio bene, l'ho appena raccontata un po' :-)

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