Informazioni personali

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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

giovedì 11 aprile 2013

Ieri ho assaporato le brezze

di avere un coinquilino che fa i turni o rientra a casa presto al pomeriggio. Gli è saltato un appuntamento così, straordinariamente, ha deciso di rientrare alle sedici e trenta. Orrore. Sono arrivata accaldata e appesantita da due borse della spesa, un quarto d'ora di coda per dieci euro di gasolio e quattro schiacciate di telecomando perchè il cancello mi facesse passare senza portarmi via uno specchietto. ho trovato un Ego in ciabatte seduto sul tavolo, debitamente spostato davanti al televisore, presissimo a giocare on-line a Fifa con suo fratello. come primo saluto, appena ha sentito aprirsi la porta, mi ha ordinato di togliere il wi-fi dal cellulare che gli rallentava la connessione. Con la suddetta nuova posizione del salone, dal tavolino alla cucina mi è rimasto un metro scarso, dei 37mq della Gcasa, nel quale mi sono dovuta incastrare con l'asse da stiro per poi passare le successive due ore con lui che che imprecava e strillvava cose tipo: oh, al novantesimo mi devi fare goal! - praticamente in un orecchio. Profondo orrore. Coinquilino assente e cena alle ventuno tutta la vita.
Dopo la sua dichiarata crisi esistenziale si è creata come una bolla intorno al nostro rapporto. non stiamo più litigando, penso che si sia già superato l'ultimo record di giorni consecutivi senza mandarci a quel paese. io mi sono armata di tanta pazienza che non ho e ho imparato ad andare a fare la cacca quando mi sto per incazzare e tornare con un grosso sorriso. Venerdì scorso è stato il nostro anniversario e dovevamo passarlo al mare ma scoraggiati dalle pessime previsioni del tempo siamo rimasti qui. Lui non ha disdetto il pomeriggio di ferie come avrebbe fatto in circostanze normali, è uscito alle due dall'ufficio, è andato a fare la spesa, mi ha spedito fuori di casa e mi ha preparato una cena spettacolare. Nello specifico: tramezzini di capricciosa e salumi vari, tagliatelle paglia e fieno con panna pecorino e speck, galletto con patate al forno e torta di cioccolato e pere. Quando mi ha lasciato finalmente rientrare ho trovato una Gcasa al buio con una tavola apparecchiata accuratamente del nostro (unico) servizio bello, che nemmeno pensavo lui ne conoscesse l'esistenza, ed è partito un video nella tv, fatto con tutte le nostre foto, delle scritte e la nostra canzone in sottofondo. quando ha acceso la luce ho visto il suo regalo sulla sedia, due paia di jeans bellissimi. ho pianto per mezz'ora incapace di credere che in quelle condizioni umorali avesse fatto tutto questo per me, una di quelle cose che finchè non abbiamo vissuto insieme erano all'ordine del giorno ma ad oggi nemmeno mi ricordavo più. E' stata una bella serata, abbiamo bevuto due bottiglie di vino e ci siamo addormentati a pancia piena sul divano - nell Gcasa o si mangia o si fa sesso. Da quel giorno torna a casa appena puo e poi se ne sta lì, per lo più in silenzio, gioca con l'i-phone, legge notizie, guarda la tv. si rifugia. e il fatto che si stia rifugiando a casa nostra invece che nella piazzola di un autostrada mi conforta parecchio. So che non rompere i suoi silenzi con insistenti richieste di parole, sorridergli quando si gira a guardare cosa faccio, l'uomodivano, e starlo a sentire quando invece ha voglia di parlare, contribuisce a trasmettergli calma e che è l'unica cosa che posso fare al momento. non penso che ci metterà molto a tornare sereno, credo che stia metabolizzando la cosa, il trauma, che come un qualsiasi ematoma ha bisogno di tempo per riassorbirsi. e poi il resto verrà da se, tornerà sereno se pur insoddisfatto e poi le soddisfazioni arriveranno anche per lui, perchè la ruota gira. si sà. 
Stasera lui va a una rimpatriata con i compagni del liceo e io vado a fare un aperitivo con la B.
Sapere che per una sera non avrò la sensazione di portare un bisonte sulle spalle in salita e dover camminare piano per non svegliarlo, mi fa entusiasmare all'idea di dover ritardare di qualche ora l'incontro con il mio amato pigiama.
 

4 commenti:

  1. Bene bene...bravo lui e bravissima tu!

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  2. Un post di speranza, come un bucaneve che spunta dal freddo e caparbio fa venire la primavera. Bello!

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  3. ohhhh!!! che bellissima sorpresa! mio marito non ce l'avrebbe mai fatta! non saprebbe neanche dove incominciare, non gli verrebbe neanche l'idea! forse, pensa che neanche si possa fare una cosa del genere! complimenti ad Ego e bravissima Micol, il tuo atteggiamento è veramente splendido, ideale per stare bene e far star bene. ma che tu sia una donna intelligente questo lo sapevo già... (e grazie per gli auguri! )

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  4. Che tenero.... da tagliare con un grissino!!!
    Iena

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