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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

giovedì 30 maggio 2013

Ieri ho lavato il pavimento della Gcasa.

E non era esattamente così che doveva iniziare un post dopo cinque giorni di latitanza, ma è una cosa talmente degna di nota che ho ritenuto opportuno dargli un posto in prima linea. Perchè per una donna normale lavare i pavimenti di casa propria non è certo cosa degna di nota. e se neanche lavi un pavimento, che caz fai per non avere neanche il tempo di disperarti? e me lo chiedo anche io. I celebratissimi trentasei mq vengono lavati dal KiwiPeloso ogni venerdì e basta, salvo rarissime occasioni in cui si rovescia qualcosa o simili, nelle quali però impiego Ego nello strofinamento, che non vorrei rovinarmi le unghie. E lo sputtanamento è fatto, libero sfogo a inorridimenti vari. Ieri mi è scattato un tarlo nel cervello e nonostante non dovesse venire nessuno e mancassero meno di ventiquattro ore all'avvento del Kiwi, ho dato generosamente di fabuloso ai frutti rossi e ho strofinato schiumando tutta casa come ai tempi che furono, perchè il lupo perde il pelo ma non il vizio, neanche quello di non dosare il detersivo. Detto questo, sono stati giorni interessanti. Ho provato svariate volte a buttare giù un post ma ne usciva un concentrato di insulti e impecazioni melodrammatiche che cancellavo prontamente per il bene dell'umanità. Andando per ordine. I capelli. galeotto fu il mio entusiasmo, che il prossimo che mi viene a dire che dovrei prendere la vita con più positività, lo cuocio per cena. Me la sono vantata e cantata per giorni sulla fiducia riposta nella santadonnadellamiapettinatrice e sul miracoloso intervento che avrebbe cambiato la sorte della mia testa. e l'ho prontamente preso in quel posto. Ha tagliato si, la stronza, eccome se ha tagliato, e ad occhi chiusi. Io che mi fidavo cecamente e leggevo novella duemila più rilassata che mai, ho alzato la testa e ho visto questo casco di banane compatto e crespo arrivarmi giusto alle spalle. Ancora non ho capito cosa sia successo. se l'è scappata la mano, se era davvero quello che voleva fare e io non ho l'avevo capito o quando ha iniziato ad odiarmi questa donna e perchè. Doveva togliermi discreti cm di capelli con doppie punte, rovinati, sfibrati e non farmi un caschetto lungo e tutto tondo, tutto uguale, come se me lo fossi tagliato io in preda a crisi epilettica. Sono rimasta talmente shoccata che non ho nemmeno emesso un suono, sono uscita da lì e sono andata a farmi una lampada dove la mia estetista mi ha prontamente accolto urlando "ma che cazzo hai fatto???" e poi... ho pianto. ho pianto dentro la doccia solare nuda come un verme mentre i raggi uv mi abbronzavano le natiche e io guardavo la mia chioma mozza riflessa nella maniglia antipanico. è questo che sembra, una chioma mozzata di netto, alla bellemeglio. Da lì è iniziato il mio triste weekend in preda al nevoso e all'isterismo, sfogati ovviamente sullo sfortunato che divide il letto con me, a seguire un lunedì di follia in cui in ufficio ho mandato a quel paese tutti, ma proprio tutti, e deciso che se il capo non si decideva a tornare io mi sarei messa in mutua per i prossimi ventisette anni, soffiandomi il naso e tossendo come un ossessa. il tutto è poi sfociato in una febbre lunedì sera, un giorno sul divano a contorciermi e piagnucolare martedì, un ritorno catarroso in ufficio ieri e l'arrivo trionfante del capo in una versione con maglia della salute e tampone al naso con mia somma pace interiore.
Perchè secondo me ho covato l'uovo una decina di giorni, tra le giornate a girarmi i pollici in ufficio e le interminabili paranoie, poi il taglio ai capelli mi ha dato la mazzata e l'ho sfogata così, con un influenza di mezza stagione. Ora. O mi faccio di nuovo il caschetto, e avrei così buttato via soldi per il sostegno per passarmi l'estate a sudare insieme alla mia piastra, o mi faccio attaccare le extension che non saprei neanche da dove inziare ed è una cosa che mi ha sempre fatto abbastanza orrore. Domani mi vedrò liscia e deciderò il da farsi. Per quanto riguarda il resto, acora nulla è dato sapere a noi povere bestie al patibolo in attesa di conoscere le nostre sorti lavorative e conseguentemente di salute, ma almeno ieri il capo mi ha detto che salvo imprevisti da oggi in poi dovrebbe tornare ad essere presente in ufficio almeno tutti i pomeriggi e il mio omino del cervello si sta dando una calmata.
Come se questa settimana non fosse stata già abbastanza dura ho ben pensato di invitare due coppie di amici di Ego, a mangiare una pizza da noi domenica sera. Una pizza perchè subito dopo andremo al cinema a vedere Fast and Furious 6 ma questo non mi solleverà dal dover comunque preparare un aperitivo e un dolce. ed ovviamente l'ansia abbonda. che non ho sei tazzine da caffè uguali, e la tovaglia bella ha un buco nonchè innumerevoli macchie irremovibili, e a tutto ciò si puo porre rimedio a differenza del pezzo di muro che il KiwiPeloso è riuscito a buttarmi giù, alle magagne nel fucsia dell'entrata e alle applique che non mi piacciono. Come mi ha insegnato mia madre... se vi piace è così, se non vi piace, lì c'è la porta! 

8 commenti:

  1. aspettavo con ansia un tuo nuovo post sai u_u
    però mi spiace per i capelli :(

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  2. rilassati e pensa a far passare ai tuoi ospiti una pizza piacevole al di là dell'ambiente, che può piacere o meno (io ad esempio inorridisco di fronte alle case-da-catalogo!)
    e per i capelli... non mi conosci, ma fidati: la mia massa ricciacrespainforme ti potrebbe consolare e fare buona compagnia.

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    1. Io invece ho una passione innata per le case da catalogo e mi affanno con scarsi risultati, chiedendomi che patto con il diavolo abbiano fatto quelle che ce l'hanno... Grazie per la solidarietà da chiome crespe!

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Nooo, povera per i capelli:-/ ti credo che stai agitata; guarda, dipende da che gente viene a cena; io amo preparare tutto per gli ospiti e lavoro come una formichina ma con certa gente zero; non ho intenzione di farmi venire l'ansia per cui li invito solo se ordiniamo qualcosa già fatto:D se sono amici scialli e simpatici, invece, fregatene altamente delle tazzine non uguali...io non le noterei=) buon week end:)

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  5. La tua parrucchiera ha avuto uno scontro con le forbici???? Io anche sono in una fase "chioma a scodella", credo che mia madre in questo frangente risulti più fashion di me!
    E quando il capello mi delude allora mi sento na merda!
    Buon week end Micol e l'insegnamento di tua mamma è decisamente da imitare.

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  6. Non vedo l'ora di leggere il post "ieri ho lavato e fatto le pulizie nella IenaCasa"..
    vieni pure quando vuoi eh?

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