Informazioni personali

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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

lunedì 9 giugno 2014

Sento che oggi

sarà una di quelle giornate completamente inutili. Mi manca l'aria da quando ho aperto gli occhi, sono spiaggiata sulla sedia semi sdraiata, con le mani sudate, la palpebra calante e la sensazione di dover crollare a terra come un sacco di patate da un momento all'altro. e sono le dieci del mattino, non oso immaginare cosa succederà dopo pranzo. E' arrivato il caldo africano, e sticazzi. il problema è che il Tugurius è un edificio di vetro e mattoni, una serra, che come già detto da vita ai più bizzarri microorganismi e gode di clima a sè. Ho sparato il condizionatore del mio ufficio a manetta, che è di quelli a manovella che fan più rumore che altro, ho acceso anche quello del capo che come ogni lunedì è in baVca, che invece è di quelli elettronici seri. Spero di refrigerare l'ambiente prima di svenire.
Come si fa a lavorare in queste condizioni? ho provato ad aprire due o tre mail ma la concentrazione si sposta immediatamente sulla goccia di sudore sotto il naso.
Un nuovo cruccio tedia il mio lunedì. Ho perso due paia di scarpe, o forse tre, ma il terzo è molto probabile che l'abbia buttato volontariamente. Non due paie di scarpe X ma le ultime due paia di scarpe estive comprate l'anno scorso, due zeppine in corda comodissime da tutti i giorni, prese tra l'altro a un prezzo stracciatissimo nei saldi e usate pochissimo. Al cambio stagione c'erano, ne sono certa. Ieri mi sono fatta la pedicure mentre Ego era a lavare la mia macchina, pronta a sfoggiare il primo piede scoperto di quest'anno. Pronti per andare a prendere un gelato in paese sono andata nel ripostiglio tutta convinta, apro una scatola, due, tre, quattro... prendo la sedia per arrivare più in alto, inizio ad agitarmi e aprire tutte e le scatole che ci sono... nulla. Con il trucco ormai colante grazie al faretto del ripostiglio che raggiunge i quarantagradi in pochi minuti mi metto i fantasmini e le converse incazzata come una iena. appena rientriamo mi tuffo nella ricerca violenta, riapro tutte le scatole di tutto lo sgabuzzino, perchè non è possibile, ci devono essere. Mi faccio tirare giù dall'armadio le scatole del cambio stagione da Ego e niente, vado due volte a vedere nell'armadio nelle scale. niente. sono sparite, volatilizzate. e proprio quelle, mica altre due per esempio, prese dai cinesi, che chisenefrega. piango. vado a perlustrare l'armadio, le valige, il borsone della palestra, posti in cui mai potrebbero esserci delle scarpe. ripiango. mi incazzo. Ora, io davvero non me lo spiego. C'è da premettere che io non perdo mai nulla di queste cose ordinarie, semplicemnte perchè sono un ordinata maniacale. come dico sempre, la mia casa puo essere sporca ma mai disordinata, l'ordine sta nel mio dna. nel disordine sto male, mi manca l'aria, non capisco una mazza, mi sento una brutta persona. amo gli organizer, le scatole, gli scomparti, i separatori per cassetti e mobiletti. Se a questo si aggiunge il fatto che la Gcasa è formato per gnomi, perdere qualcosa di ordinario come delle scarpe è quasi impossibile. Le scarpe mie stanno nel ripostiglio, nelle scatole, alcune meno ingombranti come ballerine o infradito stanno a gruppi di tre nelle scatole portascarpe di ikea. Queste scatole stanno lì, nello sgabuzzino, nelle tre mensole dello scaffale o sulle due mensole sulla lavatrice, ma sempre lì nello sgabuzzino. Le scarpe di Ego stanno un po' lì e uno po' nella scarpiera in ingresso. le scarpe che stiamo usando stanno nella reggiera lì, in bella vista. Se c'è un esubero di scarpe della stagione prima che non mi stanno nello sgabuzzino andranno a finire nelle ordinet sull'armadio, dove ieri ho verificato esserci solo scarpe invernali. Ora si è aggiunto l'armadio nelle scale comprato per tenere le cose da moto e sono riuscita a farci stare due stivali e due scatole vuote che posson sempre servire. Stop. questi sono i posti, delle scarpe non possono essere in freezer, in garage, nel mobiletto dei documenti. non possono, ma se un folletto notturno ce le avesse messe a me bastrebbero quindiciminuti del mio tempo per verificarlo date le estreme dimensioni - cosa che farò stasera. Insomma, quelle scarpe possono dichiararsi perse al 98% ormai. E io non me ne faccio una ragione davvero. Non me ne faccio una ragione in termini logistici - l'unica ipotesi attendibile a questo punto è che io le abbia buttate, ho buttato una pila di scatole vuote lo scorso autunno e magari erroneamente loro erano lì in mezzo - ma non me ne faccio sopratutto una ragione spirituale. Le più belle paia di scarpe da tutti i giorni che avevo per questa stagione, nonchè le più nuove e meno usate e di due colori abbinabili un po' con tutto. Adesso, che non ho assolutamente soldi da buttare. Questa è sfiga, purissima sfiga di prima qualità. Ultima di tutta una serie che si sta verificando nell'ultimo periodo, del tipo che se mi cadranno di mano un paio di chiavi sarò sicuramente a ridosso di un tombino con griglia. ed è preoccupante. E ripensandoci sono parecchie le cose perse in questi quattro anni di Gcasa, una più inspiegabile dell'altra: una giacca di Ego, una mia canottina basic beige, una foto appesa in camera, la rotella taglia pizza, una mia maglia blu. E rimanendo in tema scarpe, due paia nere ieri le ho scoperte essere ricoperte di muffa e stasera mi appropinguerò in un tentativo di salvataggio. ho quindi a disposizione come scarpe decenti un unico paio di zeppine beige per nulla belle che ho ai piedi e un paio di sandaletti bassi non adatti alla mia circolazione da settantenne neri. domani e dopodomani ho delle riunioni e non so davvero che cazzo mi metterò ai piedi. amen.

5 commenti:

  1. E' il malefico effetto del lunedì. O almeno credo. Giornata infame anche per me.

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    1. ....il guaio è che ce n'è uno ogni sei giorni!!

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  2. Cavolo... Allora la mia casa non è l'unica che si mangia le cose!!! Io, in 13 anni, ho perso: un paio di pantaloni, una giacca di Marito, un gilet di marito, un golf di mia mamma (azz....), un pigiama di Pargolo (tutto: braghe + maglia...) e - udite, udite - le schede elettorali mia, di marito e di mio suocero (che poi che cazzo l'avesse lasciata da noi a fare non si era ancora ben capito!)... Ma sai che l'ho rivoltata e non è saltato fuori nulla?!? Tutta la mia comprensione!

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  3. Ps: il lunedì è un giorno di merda!

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  4. Oddio! se perdessi le scarpe ci rimarrei di merda!O.o le hai trovateeee???ç_ç

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