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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

lunedì 23 marzo 2015

Io me lo sentivo

che questa storia non sarebbe finita così, che ci sarebbe stato dell'altro, che qualcosa sarebbe successo. Certo... qualcosa, non questo.
Ieri A., il componente maschile della coppia di Ex-Amici, ha fatto uno dei suoi sorpassi in curva azzardati, e si è fermato a un frontale contro la macchina che arrivava nell'altra carreggiata. Lui si è spappolato completamente le gambe e rotto il bacino che gli ha a sua volta rotto l'uretra. quello dietro di lui è in prognosi riservata con molte lesioni agli organi interni, quello a fianco a lui ha incrinato due vertebre. mamma con i due ragazzini nell'altra macchina non stanno bene ma esattamente non sappiamo. La macchina è un cumulo di lamiere, nessuno di loro tre aveva la cintura e gli è andata veramente di lusso. Lui è un coglione, da specificare per dovere di cronaca. L'hanno operato immediatamente per verificare i danni interni, pensavano che fossero coinvolti reni, prostata e vescica e invece appunto solo l'uretere. gli hanno sistemato le gambe a livello di ossa ma per le ferite interverranno prossimamente, al momento è di nuovo sotto i ferri da quindici minuti per rimettere in asse il bacino dopodichè dovrà stare tre/quattro mesi immobile perchè tutto si risaldi e gli faranno un ulteriore intervento per sistemare l'uretra.
Ego ha passato lì la notte, con l'altro amico, ad aspettare che uscisse dalla sala operatoria. 
Io ho aspettato a casa e nonostante gli sforzi non ho chiuso occhio finchè lui non è arrivato, alle sette e mezza sono partita per la volta dell'aereoporto a recuperare la M. partita con il primo volo che ha trovato da Napoli.
L'ho trovata distrutta, con la glicemia altissima e terrorizzata, sono stata con lei in ospedale fino all'una, sono venuta in ufficio a fare niente e appena Ego riesce ad uscire torniamo su e presumiamo che avranno appena finito.
Una tragedia... tu sei l'amico di quello che ha quasi ucciso cinque persone ma stai male per lui quanto tutti gli altri per gli altri. sentire la M. disperata a 1000 km di distanza che non sa più a chi appellarsi per sapere se è vivo o morto e le politiche ospedialiere che vanno oltre l'umano, l'etico, l'accettabile. 
Uno shock, l'amico che arriva per primo sul posto che è proprio quell'amico un po svirgolato, che si blocca, non parla, balbetta, ripete solo ho il suo giubotto in mano facendo credere a tutti che sia morto. Ego con la voce che trema come l'ho sentito solo il giorno dell'infarto di suo padre e che dopo aver visto le foto della macchina mi dice non dormirò più, mai più.

La vita è così, si sa. La persona che ami ti dice appena arrivo lì ti chiamo, cinque minuti. e ventiquattro ore dopo quella chiamata non è mai arrivata, sei su una sedia del pronto soccorso da ore a guardare le piastrelle mentre qualcuno gli maneggia dentro.
Dici al tuo amico che non vuoi vederlo mai più e dopo una ventina di giorni sei al suo capezzale che piangi e lui è in coma con un tubo in gola.
La vita è così, si sa. ma stigrancazzi.

8 commenti:

  1. Cavolo Micol, mi dispiace! Ti abbraccio forte.

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  2. Deve essere devastante.
    Ti abbraccio

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  3. Incredibile. Senza parole. Un abbraccio.

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  4. Incredibile. Senza parole. Un abbraccio.

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  5. ...Continuo a mandarti abbracci...Speriamo che tutto si risolvi per il meglio...

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  6. È terribile quello che ci stai raccontando.
    In momenti come questi ci si rende conto quanto la nostra vita sia così fragile, leggera, basta pochissimo per cambiarla, per fare una tragedia.
    Un abbraccio.
    Capisco tanto il clima ospedaliero, per cui ti stringo davvero!

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  7. Sono senza parole.
    La vita è davvero così, ahimè, su certe cose.
    ;-(

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Io sono per l'insulto libero quindi, dai, che è gratis.. e non c'è neanche il codice captcha!