Informazioni personali

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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

lunedì 18 novembre 2013

Oggi sto così, in preda all'ansia quella vera e non quella che va di moda.

Tachicardica dal risveglio, quando nella gola, quando nel petto, quando nello stomaco. Con la parte sinistra del corpo indolenzita senza apparente ragione, con un male di sfondo alla schiena e alle ovaie, e forse questo è il ciclo in arrivo ma non si sa... perchè all'alba dei trenta ancora non ho imparato a fare una crocetta sul calendario e ogni volta è una sorpresa, oh buongiorno benvenute, scusate il disordine, non v'aspettavo.... che se mai dovessi rimanere incinta me ne accorgerei soltanto allo spuntare dal pancione. Continuo a pormi limiti temporali con l'ingenuità di sempre, quella che mi fa credere fermamente nel fatto che tutto vada sempre liscio come l'olio rispettando i miei schematici programmi, i miei orari, i miei desideri. Ma la vita non è così, al mattino vai a fare colazione con tuo padre, lo cazzi pure perchè secondo te si deve dare una svegliata e al pomeriggio te lo trovi lì, freddo su un pavimento. e i tuoi piani si fottono beatamente, se la pappa per il Ggatto è finita è finita, alla matematica non interessa se di lunedì nella tua zona la maggior parte dei negozi è chiusa, tanto meno il fatto che piove a dirotto, tu l'ombrello non ce l'hai e non c'è un cazzo di parcheggio vicino. Sto imparando a riconoscere i miei limiti, che non significa accettarli, ma semplicemente ammetterli, saperli tenere in mano e non nasconderli con vergogna, che chi si finge perfetto ha dei buchi che son crateri e prima o poi ci cadrà dentro. Il problema è che conoscere i tuoi limiti serve solo nel caso in cui tu li volessi superare, diversamente te ne fai ben poco, li tieni in mano, in tasca, se sono tanti te li puoi scrivere per non dimenticarli, ma poco cambia. Crescere circondato dalle bestie ha degli aspetti positivi che capisci solo con il tempo, più diventi padrona della tua vita e vedi le bestie invecchiare, farsi piccole, rugose e quasi indifese, schiacciate dalla cattiveria che hanno sputato fuori ogni giorno della loro vita, più hai ben chiaro cosa non vuoi essere. e se hai dovuto lottare per sopravvivergli ti ritrovi anche con delle belle ugnhie affilate, una lingua biforcuta, una dura corazza sulla schiena. Quest'anno è l'anno di tante cose, in particolare è l'anno del bianco e del nero, del giusto e dello sbagliato. perchè mai come adesso tanti miei pensieri sono stati dedicati a questo, all'etica, alla morale, tutte cose di cui ho sentito parlare con gran eleganza nella mia vita, da soggetti che mi piacevano perchè sapevano usarle  a dovere facendo la loro porca figura. e adesso arrivano a me, risuonano nel mio palato, rimbalzano sulla mia lingua e escono dalla mia bocca con la mia voce. e ne sono onorata, sia chiaro, ma anche no grazie. a me la relatività spaventa, troppo, da sempre, ho sempre cercato di starle lontanissima, a costo di beccarmi della superficiale, dell'ottusa e dell'arrogante. sono sicura di riuscire a capire il tuo punto vista se mi concentro, perchè proprio scema insomma non lo sono, però non voglio perchè poi mi troverò di fronte al fatto che sarà in conflitto con il mio e a quel punto cosa potrò fare? meglio scappare, non saperlo, non vedere, correre via. regalo al compleanno, auguri a natale, cordialità quando ti incotro in paese e tutti a casa propria, o almeno io nella mia. però ci sono certe cose da cui non si scappa, non si puo, sopratutto se hai aperto il famoso portone con i mostri, non puoi pretendere che questi con la porta spalancata comoda comoda se ne stiano dentro fermi e buoni. Lo farebbe Micol? no, probabilmente Micol passerebbe pure dalla finestra. Perchè quello che dicono i parenti di là, quelli faccedimerda che piuttosto che dirti le cose in faccia si danno martellate sui coglioni ma fanno girare per bocche di stolti i concetti finchè arrivano al peggiore che stai certo alzerà la cornetta per informarti... quello che dicono le voci, che Micol non è della famiglia, Micol arriva dall'altra famiglia, Micol è come suo padre, Micol è di quelli là.. non è poi così sbagliato. Micol non è come voi, questo è certo, non è opinabile. Non dice sempre quello che pensa perchè a forza di rovinare pranzi pasquali, cene natalize e compleanni vari a venti persone con scenate di perbenismo verso elementi che a malapena capiscono la sua lingua, ha imparato a tacere, andare fuori a fumare due sigarette invece di urlare e poi al cesso a vomitare come quando era una povera adolescente probelmatica che dava tanti problemi a sua madre ma quello che dice lo pensa sempre. e non è come voi, non va, non si incastra. Però Micol non è nemmneno un animale come quegli altri là, non è un essere senza cuore ne razionalità, senza anima o cervello. forse è vero, è come era suo padre, mela caduta lontano dall'albero, uomo intellegente dal cervello talmente elastico da riuscire come un giocoliere a tenere tutto in mano per degli anni, senza rimetterci i nervi, forse solo un po le coronarie. Ma paragonarmi a mio padre mi pare di offenderlo, lui era una persona migliore, una persona più su, su un gradino che pochi raggiungono, sapeva perdonare, comprendere, amare a prescindere e rimanere pulito, aveva la straordinaria abilità di sguazzare nella merda senza diventare tale ogni giorno con la caparbietà di un mulo e la leggerezza di una fenice che ogni volta che si sgretola si ricompone da sola senza rompere il cazzo a nessuno. E io non sono questo, io sono il frutto di una donna che ha fatto della passività il suo stile di vita riempendosi d'odio e rancore verso chiunque e alimentandosene, senza preservare la figlia dai peggiori racconti, ricordi, insegnamenti. Io sono cresciuta vedendo le bestie da una parte e un mondo d'oro che puzzava di rame da un altra e tra i due ho deciso che sarei stata una bestia che almeno, nel caso, avrebbe mangiato e non si sarebbe fatta mangiare. ed ora all'improvviso dubbi amletici mi cadono addosso, che ancora non ho capito se voglio combattere o andare oltre, se voglio scappare. Mi sento circondata da gente che va contro fondamentali pricicipi morali, non i miei, quelli dell'essere umano... che poi quali sono? stanno scritti da qualche parte tipo i dieci comandamenti forse? persone che tentano di prendermi platealmente per il culo guardandomi in faccia e facendo fede ad un buon senso che improvvisamente mi riconoscono. persone prive di elasticità mentale, che si contraddicono ogni tre parole, che non hanno un minimo di obbiettività e non si vergognano di dimostrare quanto gli importi soltanto dei loro interessi, delle loro convenienze. e poi quella vocina dal fondo mi dice: sei sicura Micol? non è che si tratta banalmente del tuo misero punto di vista? .... e Micol rimane lì, con l'ascia di guerra in una mano e una bandiera bianca nell'altra, a guardare in faccia il suo nemico che in fondo solo lei sa davvero chi è. è lei, quella che negli incubi al profumo di xanas, la notte, quando si fa quelle sudate tremende e Ego la prende a gomitate e la pelosa a morsi sulle orecchie perchè si lamenta e fa casino...  è li, davanti a lei, con quel sorriso del cazzo, lo stesso che c'è nei suoi ricordi di bambina quando io volevo solo giocare ed ero troppo piccola per capire che lei non mi voleva tra i piedi perchè con le sue amiche dovevano fumare di nascosto sul balcone. e c'è dell'altro, io l'ho sempre saputo ma non voglio dare la soddisfazione a mia madre di chiederglielo e mi immmagino un giorno entrambe con il viso consumato di rughe, io al suo capezzale le dirò dimmelo mamma, dimmi cosa ti ha fatto tua nipote. La mia decisione io l'ho già presa, non è difficile prendere appuntamento da un avvocato, sedersi dietro un tavolo e presentare la situazione con termini composti, educati, tecnici, fingendo che dietro ogni concetto non ci sia una tragedia, un dolore, una rabbia, una voglia di vendetta. Il difficile viene adesso che devo dire cara mia, fine dei giochi, adesso balli da sola insieme a quel poco di merda rimasto che è la tua famglia dalla quale non hai avuto la forza di dissociarti perchè i soldi fanno comodo e tu sei una debole. perchè il vero nemico non è quello che odi e pensi ogni sera quando ti addormenti sperando che sia la sua ultima, il vero nemico è quello che ami o hai amato e non riesci a giudicare per quello che è. ma io sono come voi, io vengo da dove vieni tu, non sono caduta abbastanza lontano dall'albero ed è ora di uscire allo scoperto.

2 commenti:

  1. Cazzo. Bello sfogo. Vai dritta per la tua strada. A testa alta.

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  2. In questo sfogo lunghissimo dici tanto ma quello che c'è dietro è molto di più e quindi non conoscendo la situazione ti posso solo consigliare di essere te stessa, perchè mi sembra che hai le idee chiare su come non vuoi essere e su come vuoi costruire la tua vita. Parti da lì e a testa alta, come dice Ale, vai avanti seguendo quello che senti coerente con te stessa. Un abbraccio!!!

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